lunedì 1 luglio 2013

FESTE... D'ESTATE





La nostra bella Nazione è punteggiata di una miriade di feste legate a tradizioni laiche o religiose : c’è solo l’imbarazzo della scelta, e in estate sono ancora più frequenti.
Nella mia smania di viaggiatrice ne ho viste davvero tante e alcuni giorni fa ho avuto modo di seguire a Matera i frenetici preparativi che precedono i festeggiamenti in onore della Madonna della Bruna, protettrice della città.
Si tratta dell’edizione n°624, dunque una tradizione centenaria che ho avuto modo di conoscere già negli anni in cui soggiornavo per motivi di lavoro ad alcuni km di distanza : peccato che stavolta ho potuto assistere solo ai preparativi visto che con l’inizio della vera e propria festa sono rientrata a casa mia.
La venerazione per la Madonna della Bruna risale alla metà del 1300 circa, periodo storico in cui la vita era molto faticosa; la popolazione viveva esclusivamente della rendita dei campi e quindi i contadini, per sopravvivere e badare alla propria famiglia, erano impegnati in massacranti giornate lavorative.
Il popolo quindi si affidava alla Madonna per chiedere protezione e abbondanza per il raccolto : oggi la situazione è di certo cambiata, ma intatta è rimasta la devozione dei materani verso la propria protettrice.
Esistono diverse versioni circa il nome della Madonna, "Della Bruna"; secondo alcuni questa denominazione è nata dai colori scuri (bruni) con i quali è raffigurata in numerosi affreschi.
Per quanto riguarda invece l'origine della festa esistono varie leggende: una di queste narra dell’assalto da parte del popolo materano ad un carro di Saraceni, popolazione che occupava il territorio Murgiano intorno al IX, X secolo;  un’altra, la più comune e la più tramandata, ha come protagonista un contadino che, tornando in città dopo una faticosa giornata in campagna in una serata d'estate alla guida di un carretto, incontrò una signora che gli chiese di essere condotta in Cattedrale poichè stanca e affaticata dal viaggio.  L’uomo accettò di condurla personalmente, per proteggerla da eventuali aggressioni di uomini senza scrupoli, fino alle porte della città, ovvero fino all'attuale rione Piccianello nei pressi dell'omonima chiesa, onde evitare le indiscrezioni della gente. Giunti sul posto stabilito, prima di scendere dal carro la signora chiese un’altra cortesia, quella di consegnare direttamente al Vescovo della città di Matera un biglietto. Il contadino fu nuovamente cortese, accettò l'incarico, si rivolse verso la signora per salutarla e quest'ultima gli sussurrò le seguenti parole: "Così, su un carro addobbato, voglio entrare ogni anno nella mia città" e, detto ciò, si trasformò in statua. Scosso da tale avvenimento il contadino corse in Cattedrale dove consegnò al Vescovo la lettera nella quale la signora diceva di essere la Madonna della Bruna, venuta a proteggere l'umile popolo di Matera.
La notizia si diffuse così rapidamente che il Vescovo, insieme ai collaboratori, al carrettiere e ad una gran moltitudine di gente si recarono sul posto in processione per prelevare la statua e condurla in cattedrale, sua sede definitiva.
Nella serata del 29 giugno, in cui la Chiesa celebra i Santi Pietro e Paolo, si accendono le luminarie  lungo il percorso assegnato al Carro trionfale per la processione, la classica esclamazione di stupore collettiva !!!






Un momento di festa allietato dall’esibizione della Euroband, un evento musicale che quest’anno cercherà di far dimenticare ai materani il “taglio” obbligato dalle attuali contingenze economiche : considerando che la processione del Carro trionfale parte quando c’è ancora la luce del sole, si è ritenuto opportuno limitare la copertura luminosa di tutto il percorso.



L’organizzazione della ormai imminente Festa Patronale prosegue a ritmo serrato, e tutti si preparano a recitare fino in fondo un ruolo che la storia della città e le tradizioni secolari ad essa collegate ha loro assegnato.
Tanti gli elementi e i protagonisti che la tradizione di questa festa impone : la vestizione della statua della Santissima Madonna della Bruna, la preparazione dei muli che dovranno trasportare il carro, i cavalli e devoti cavalieri che dovranno scortarlo, i fuochi lungo il percorso della “processione dei pastori”, gli ambulanti, i madonnari, gli artigiani della cartapesta, il vescovo e il capitolo metropolitano, il presidente del comitato sono i principali protagonisti rappresentanti di una comunità che da oltre 600 anni ripete senza sostanziali modifiche la “liturgia” della festa.



Il carro viene costruito per poi distruggerlo : è il momento principale di questa riappropriazione collettiva, il cui elemento chiave dal punto di vista emozionale è l’incognita: “quando e dove sarà distrutto il carro?”
Sino a qualche anno fa il tratto distintivo del pathos della festa era questo, insieme a una intensa partecipazione della popolazione che è andata
scemando negli ultimi anni nell’indifferenza generale, o quasi.
Quest’anno anche il numero dei cavalieri non potrà superare le ottanta unità totali e solo 10 cavalieri potranno scortare il carro che trasporta la Madonna cui sono devoti, mentre nella parte finale del percorso saranno truppe militari dei corpi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a farlo, mentre la Polizia, coi caschi e i manganelli faranno rispettare l’ordine e la sicurezza pubblica.
Negli anni sono emerse purtroppo esigenze di pubblica incolumità che  imporranno meno fuochi durante la processione dei pastori, ad una distanza di almeno 30 metri. Il Carro e la protettrice sono stati sempre vicini, hanno sfilato per le strade a contatto con le persone, senza camionette e blindature : e ora questa festa, arcaica e primitiva nelle sue manifestazioni popolaresche, viene percepita anche all’esterno come violenta e distruttrice. Molti si chiedono che senso abbia un così militaresco impiego di misure di “sicurezza” costose oltre che eccessive, nell’ambito di una tradizione religiosa e popolare  e di una cultura che con le transenne non ha mai avuto niente a che spartire.


Tra devozione ed esibizione c’è una grande differenza ma probabilmente qualcuno continua a considerare solo gli aspetti pagani della festa della Bruna.
Si parla troppo dei cavalieri, del carro, delle luminarie e di tanti aspetti folkloristici della festa della Bruna, trascurando di entrare in chiesa e di fare una preghiera alla Madonna della Bruna, per mantenere l’effettivo valore legato alla fede nella protettrice della città di Matera.
Ma tacendo ogni altra considerazione, torno alla vera festa : il rito ha inizio con la processione "dei pastori" con la quale i quartieri antichi si svegliano alle prime luci dell'alba per salutare il Quadro della Vergine, il cui passaggio è annunciato dai botti pirotecnici. Intanto i cavalieri, scorta del carro processionale, si radunano lungo le vie e nei "vicinati".
Come vuole la tradizione, la mattina del 2 luglio la statua di Maria SS. viene portata nella chiesa di Piccianello, per poi essere portata in processione sul carro trionfale tutto il pomeriggio lungo le strade principali gremite di gente, fino ad arrivare in serata nel piazzale del Duomo dove si compiono i "tre giri", simbolo della presa di possesso della città da parte della SS. Patrona : la statua, accompagnata dalla Curia Arcivescovile, viene poi deposta in Cattedrale.



Il carro è circondato dai "cavalieri" con cavalli bardati di fiori di carta e velluti, l'auriga incita i muli verso la piazza a poche centinaia di metri, per restituire alla folla ivi radunatasi il simbolo della festa. Con lo stesso rito secolare quindi, l'anima popolare si esalta confondendo il sacro con il profano e, nello stupore generale, in un tripudio di massa, il carro frutto di un lavoro artigianale di mesi, viene assaltato e distrutto, per essere ideato e ricostruito l'anno dopo.



La festa si conclude in tarda serata nel frastuono di una gara di fuochi pirotecnici che creano uno scenario unico sugli antichi rioni dei Sassi, considerati dall'Unesco, patrimonio mondiale dell'umanità.



Allora, a tutti coloro che si trovano in zona, auguro di godersi questa emozionante solennità, riservandomi di partecipare a qualche altra manifestazione da riportare a voi cari lettori del blog.

Ciao a tutti da . . . Maria !



domenica 30 giugno 2013

"HAPPY" LA RICETTA DELLA FELICITA': FAMIGLIA+AMICI+SPORT (MEGLIO SE STRANI)





Chiedimi se sono felice SI, NO, NI...per saperne di piu' sulla felicità il consiglio è di guardare "HAPPY" IL DOCU-FILM DI ROKO BELIC CHE FA LUCE SUL DESIDERIO PIÙ AMBITO: LA FELICITÀ. SCOPRENDO CHE PER IL 50% È GENETICA, SOLO PER IL 10% DIPENDE DALLE CIRCOSTANZE, E PER BEN IL 40, DA NOI

HAPPY – Il segreto della felicità
DVD (Dur. 75’)     
  

 il DVD pluripremiato e best seller in tutto il mondo.


Prezzo al pubblico: € 14,99 In distribuzione dal 4/6/2013 

 




Roko Belic


Roko Belic,regista candidato agli Oscar, ci offre  un film  illuminante e profondo sul tema della felicità.

Un viaggio attraverso cinque continenti, dalle paludi Lousiana ai deserti della Namibia, dal Brasile ai villaggi di Okinawa, alla scoperta dei segreti che si celano dietro alla nostra emozione più ambita: la felicità!

Cosa accomuna le parole sagge di un portatore di risciò a Calcutta, la compassione di un volontario della Casa dei Malati di Madre Teresa e un gruppo di studenti che premia il coraggio dei compagni durante una manifestazione contro il bullismo?

 Il film si sofferma su molti temi che nella nostra società sono in qualche modo connessi alla felicità per aiutarci a comprendere come si possa perseguire una vita più sana e più felice.

I soldi rendono felici? O sono i figli e la famiglia? O il lavoro? La società in cui viviamo dà valore e sostiene la felicità e il benessere?
Legando le storie vere di tante persone in ogni angolo del pianeta, alle ricerche di scienziati e psicologi che  dedicano la loro vita allo studio dell’essere umano, Happy svela i  segreti che si celano dietro le nostre più profonde emozioni.

HAPPY raccoglie belle storie umane da tutto il mondo e le analizza con l’aiuto di studiosi per offrire una migliore comprensione della felicità.





ELEMENTI CHIAVE INDIVIDUATI NEL FILM

• Connessioni: relazioni forti con amici, famiglia e altre comunità rendono più felici
• Generosità: dare agli altri aumenta la felicità
• Novità: rompere la routine rende più felici
• Gioco e sport: chi pratica esercizio fisico aerobico è più felice di altri
• Flusso: dedicarsi con passione a un hobby aumenta il grado di felicità
• Salute e longevità: chi è felice è più sano e vive più a lungo
• Last but not least: la formula non è la stessa per tutti, ma la ricerca ha dimostrato che chiunque può diventare più felice.


BELIC, per il denaro, è convinto che non serva piu'del necessario per vivere. Ma fuori dal film, un recente studio statistico di B. Stevenson, economista della University of Michigan, dice che chi ha un maggiore benessere economico è anche piu' felice.( e questo lo sappiamo un po' tutti...)

Elizabeth Dunn della University of britsh Columbia e Michael Norton della harvard Business School nel loro libro "Happy Money The  Science of Smarter Spending propongono un compromesso tra le due posizioni: i soldi danno la felicità, dicono, ma solo se spesi per fare esperienze, possibilmente in compagnia, o per altri.


Annamaria... a dopo



SONO CADUTE DUE STELLE...

                



In questi ultimi giorni, una dopo l’altra, si sono spente 2 Stelle di grande fulgore.
Ciascuna brillava nel proprio universo riuscendo però ad illuminarne tanti altri, entrando in modi tanto diversi nei nostri piccoli cosmi.
Mi riferisco  a Stefano Borgonovo e a Margherita Hack, esponenti di 2 mondi così diversi capaci di lasciare in ciascuno di noi impronte profondissime : vi sembra strano che io faccia questo inconsueto parallelo tra il gioco del calcio e l’astrofisica.
In fondo Stefano ha brillato davvero, ancor più dopo l’insorgere della sua terribile e spietata malattia, da lui stesso definita “stronza”, che lo aveva costretto ormai a comunicare solo grazie ad un sintetizzatore vocale.



Ex giocatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina, se ne è andato a soli 49 anni; nel settembre 2008 aveva annunciato di essere malato di SLA, sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che ha colpito vari sportivi.
Negli ultimi anni Borgonovo è stato per tutti l'esempio della lotta alla Sla; nel 2005 i primi sintomi della malattia, poi nel 2008 l'annuncio pubblico e la creazione della Fondazione Onlus che porta il suo nome.
Per molti, però, è stato qualcosa di più di un semplice ex giocatore colpito da una malattia incurabile, è stato un campione di vita dentro e fuori dal campo.
Nato a Giussano il 17 marzo del 1964, attaccante di razza, Borgonovo fa il suo esordio non ancora maggiorenne in serie A nel 1982 con la maglia del Como, nel 1988 in prestito alla Fiorentina esplode al fianco di Roberto Baggio con il quale  forma quella che diventerà la "B2", una coppia da 29 gol.



Arriva finalmente per lui il momento di indossare la maglia del Milan nella stagione in cui i rossoneri vincono la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale e  la Coppa dei Campioni.
Nel 2000 inizia da Como la sua carriera da allenatore dei settori giovanili, poi nel 2005 l'addio a tutto quello che era il mondo del pallone e nel 2008 l'annuncio della malattia e da quel momento l’inizio della sua battaglia con la Sla condotta attraverso la fondazione che negli anni ha potuto contare sull'appoggio di tanti campioni.


Anche nella semifinale di Confederations Cup la nostra nazionale ha giocato con il luttoal braccio : un doveroso appunto alla Fifa che ha detto no al minuto di silenzio!
Ma commemorazioni e minuti di silenzio a parte, Stefano  è stato e continuerà ad essere un esempio per il coraggio, la tenacia e la serenità con cui fino all'ultimo ha combattuto la sua malattia sul campo e sarebbe bello ricordarlo sempre con lo stesso sorriso e la serenità che ha trasmesso in occasione dell’indimenticabile serata allo stadio Artemisio Franchi di Firenze il 13 aprile del 2010, quando il sindaco Matteo Renzi gli ha consegnato il “fiorino d’oro”, massima onorificenza per un cittadino non fiorentino.



Molti sostengono che è difficile scrivere qualcosa di adeguato quando un pezzo di storia azzurra se ne va,  quando un campione di umanità, di forza e di coraggio lascia il campo
di battaglia; sta di fatto che tutti gli amanti del calcio salutano un loro beniamino,
indimenticato campione azzurro.
Tra i tanti commossi saluti espressi da tanti amici e colleghi, anche un brusco come “ringhio” Gattuso ha dichiarato che con Stefano scompare una persona che negli ultimi anni ha regalato a tutti noi lezioni di vita da non dimenticare: i suoi insegnamenti continueranno a vivere attraverso la sua fondazione, che continuerà ad impegnarsi per rendere migliori le condizioni delle persone affette da questa malattia.
Inevitabile dunque parlare di una Stella a proposito di Stefano Borgonovo . . . d’altronte è con una stella giallo-oro a 5 punte che i club calcistici  fregiano la propria maglia la decima volta che conquistano il massimo campionato italiano!



La Terra deve fare a meno di un’altra Stella, che continuerà a brillare in quel firmamento così amorevolmente scrutato per tutta la vita : un saluto a Margherita Hack.
Se n’è andata a 91 anni, dopo una vita di studio, scoperte, battaglie e soddisfazioni, ma vrebbe voluto vivere altri 10mila anni per scoprire cos’è la materia oscura, arrivare al primo istante del big bang e vedere “tutte le conseguenze meravigliose della mappatura del Dna”. 
Donna indomita, non si è mai fermata davanti a nulla, anche grazie all’educazione che fin da piccola non l’ha imprigionata in ruoli di genere predefiniti : ha infatti più volte ripetuto che è stata sempre spronata ad andare avanti, fare carriera, studiare, affermarsi.
A soli 26 anni, dopo la laurea in fisica e un breve impiego in un’industria di ottica, ha iniziato a insegnare astronomia all’Università di Firenze come associata, a 32 anni diventava docente di ruolo e cominciava a collaborare con varie università straniere tra cui Berkeley, in California, dove ha scritto “Stellar spettroscopy”, considerato ancora oggi un testo fondamentale : a 42 anni è stata la prima donna in Italia a dirigere un osservatorio astronomico, quello di Trieste, portandolo ad un livello di rilievo internazionale.



Non si è mai sentita penalizzata dall’essere donna, anche se questo non le ha impedito di essere vicina alle lotte per i diritti e per la parità : “. . . bisogna essere combattive, non timide . . .  (omissis) . . . chi ha meno diritti si deve battere per averli e non aspettare che piovano dall’alto”.
Vedeva nell’educazione il solo strumento per la vera indipendenza, anche per questo credeva nell’importanza della divulgazione scientifica, in cui si è cimentata fin da giovane.
Il suo impegno civile è stato caratterizzato da un ateismo convinto che l’ha portata a criticare le ingerenze della religione e a diventare garante scientifica del Cicap  (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale),  presidente onorario dell’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) e ad iscriversi all’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
“La vita e la morte appartengono all’uomo e non a Dio”, diceva e secondo lei uno Stato laico e non teocratico deve riconoscere il diritto all’eutanasia come all’aborto, alle unioni civili, al divorzio, alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Impegnata in prima persona in politica, è stata candidata per il partito dei Comunisti italiani e la Federazione della sinistra.
Nota al grande pubblico soprattutto per le due doti di divulgatrice, nel mondo della ricerca ha occupato una posizione di primo piano fin dall'inizio della sua lunga carriera. Celebri anche le sue battute taglienti ed i modi schietti, conditi dal forte accento toscano che non ha mai abbandonato, così come la sua grande gentilezza.



Al termine della seconda guerra mondiale si é laureata in astrofisica sotto il fascismo, cui non ha mai aderito, con una tesi sulle Cefeidi, le stelle 'pulsanti' che si sono rivelate fondamentali nella misurazione delle distanze delle galassie.
Grazie alla sua popolarità ha saputo avvicinare la scienza al grande pubblico negli innumerevoli incontri dal vivo in rassegne e festival, in teatri e auditorium, nelle partecipazioni televisive.
Vegetariana convinta fin da bambina, ha sempre ritenuto un abominio mangiare la carne, anche questo un atteggiamento controcorrente.
Amante della bicicletta, da tempo non poteva più pedalare, dal momento che le sue condizioni erano progressivamente peggiorate : ma solo nell’aprile del 2012 scatenò una polemica quando un medico triestino si rifiutò di rilasciarle il certificato di abilitazione di rinnovo della patente.



Lei parlò di pregiudizi e cominciò una battaglia personale per continuare a guidare la sua Panda : indomita, benché camminasse quasi soltanto aiutandosi con stampelle e con molta fatica.
La “signora delle stelle” lascia due grandissimi amori : un’immensa biblioteca composta di 24 mila libri, volumi che per sua intenzione saranno donati alla città di Trieste ed il marito Aldo conosciuto nella loro natia Firenze e sposato 70 anni fa, la prima e l'ultima volta che era entrata in una chiesa!
Ecco . . . penso proprio che le parole sin qui dette possano bastare e lascio queste due personalità brillare inondandoci della loro ormai inesauribile luce.




 MARIA


sabato 29 giugno 2013

STAMINALI, AUTORIZZATE LE CURE PER DUE DISABILI SICILIANE



“La Sicilia dice sì alla vita”. E’ questo l’entusiastico ed unanime commento dei sostenitori del metodo Stamina. Due buone notizie arrivate in un solo giorno, ieri, e che riaccendono la speranza per due disabili gravi e nel contempo per migliaia di persone che chiedono di sottoporsi alla infusione con cellule staminali mesenchimali secondo la metodologia messa a punto dalla onlus torinese fondata da Davide Vannoni.


Il Tribunale di Catania ha accolto il ricorso ex art.700 relativo alle cure compassionevoli, autorizzando il trattamento terapeutico per Aurora Pulvirenti, 58 anni, affetta da Sla, la prima paziente del Meridione d’Italia con questa patologia ad avere accesso all’infusione di staminali.
A seguirla nell’iter burocratico, i legali dell’associazione Sicilia Risvegli Onlus e del Movimento Vite Sospese, Desirèe Sampognaro, Silvio Camiolo e Orazio Pulvirenti, fratello di Aurora.

“Quella ottenuta ieri in Tribunale – dichiara a BlogSicilia l’avvocato Pulvirenti – è una vittoria straordinaria, non solo per mia sorella ma per tutti coloro che si trovano a fronteggiare quotidianamente una malattia terribile. Nessuno deve abbandonare la speranza di poter migliorare la propria drammatica condizione. A questo risultato siamo arrivati dopo diverse tribolazioni e solo dopo aver impugnato il provvedimento che aveva autorizzato le cure in una delle 13 cell factory autorizzate dall’Aifa. Ma quelle staminali non sono efficaci, noi invece crediamo fermamente nel metodo Stamina”.

Per Aurora, la diagnosi che le cambia la vita arriva 3 anni fa. La malattia a rapida progressione, determina gravissime difficoltà respiratorie e di deglutizione. E’ necessario pertanto che le cure le vengano somministrate al più presto.

Gioia anche a Modica, nella famiglia Terranova. Mauro a soli 23 anni, è costretto a fare i conti con l’atassia, una grave malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso e il cuore. A causa della gravità delle sue condizioni di salute, il giudice ha disposto per lui una infusione d’urgenza. E’ molto probabile infatti che Mauro venga sottoposto a trattamento utilizzando cellule staminali fornite da un donatore, una procedura che consentirebbe di abbreviare le fasi preliminari al trapianto.

“Quando sono stata informata delle due sentenze favorevoli – racconta – Desirèe Sampognaro – mi sono sentita in un’isola felice. E’ straordinario sapere che due giudici, in merito a due casi differenti, si sono pronunciati a favore della vita“.

Le perplessità maggiori riguardano i tempi di attesa. Sono innumerevoli i pazienti autorizzati a sottoporsi alla terapia in attesa ormai da mesi di una telefonata da Brescia. Non senza esiti fatali. Basti ricordare i casi della piccola Sofia e di Anna Umidetti, entrambe morte ai primi di giugno, senza aver mai iniziato la cura, nonostante l’autorizzazione del tribunale.

Intanto i movimenti Pro Stamina annunciano la mobilitazione. Il 10 luglio si svolgeranno in contemporanea due sit-in davanti gli Spedali Civili di Brescia ed il Ministero della Salute a Roma.

La lista di chi guarda a Brescia come unica opportunità di salvezza si allunga sempre più. Ma agli Ospedali Civili ci sono solo due incubatori per staminali, uno dei quali donati da Vannoni. Non a caso su change.org è stata lanciata dai movimenti Pro Stamina una petizione rivolta al Parlamento italiano, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e ai presidenti di Regione “al fine di evitare la morte di altre persone”. Tra le richieste, anche l’aumento del numero di incubatori. Secondo le associazioni che sostengono i malati, a Brescia ne servirebbero almeno 20.

Blog Sicilia

Annamaria... a dopo

venerdì 28 giugno 2013

TEST: IN INTIMITA' VI PIACE SEDURRE O ESSERE SEDOTTI?



Considerando la curiosità e l'impazienza (soprattutto mia e di Lorenzo) Enzo ha anticipato le valutazioni del test





Durante l’intimità di coppia c’è chi trova intrigante condurre il gioco e conquistare il partner e chi, invece si accende di passione se è corteggiato/a, preferendo non prendere l’iniziativa.


Con questo test scoprirete se preferite sedurre o essere sedotti


DUCKY    Gemè, che razza di test è questo? Risponderanno solo gli uomini. Le donne…quasi nessuna!

ENZO Tu credi?

DUCKY    Sì, io credo. Ci sono domande particolari, invasive.

ENZO Hai ragione, Duc, questo test è fatto per donne adulte, cresciute, emancipate, svincolate da certi pudori.

DUCKY    Storceranno il naso le modeste, le inibite, le introverse, le sessuofobiche, io includerei anche le …illibate. Tu dici che ce ne sono in giro?

ENZO Sono rarissime, però potrebbe capitare….leggevo in una rivista femminile che una donna, 38enne, chiedeva aiuto  allo psicologo, essendo ancora vergine.

DUCKY    Io pensi che qualche Ciucciottina non risponderà al test…forse un po’ troppo inibita, riservata.

ENZO Un po’ o troppo?

DUCKY    Direi troppo…sai com’è, con certe  donne niente è sicuro.

ENZO Non vuoi rivelare al tuo gemellino chi è la Ciucciottina tanto pudorata?

DUCKY    Eh no, decisamente no! Enzu’, usa la tua perspicacia e…vedrai. Ora passiamo al test.





1- Come deve fare il partner per accendere la vostra passione, cioè per riscaldarvi?
A- Deve farvi capire che è completamente pazzo di voi
B- Deve sussurrarvi tutte le coccole che vi potrebbe regalare

2- Nell’intimità riuscite a raggiungere la gioia più facilmente se il partner…
A- …è disposto ad assecondare ogni vostro desiderio e fantasia
B- …è capace di condurvi verso orizzonti intimi inesplorati

3- Quale atteggiamento intimo del partner potrebbe spegnere il vostro desiderio?
B- Se il partner non vi coccolasse e non vi dedicasse le sue attenzioni
A- Se il partner dovesse prendere sempre l’iniziativa

4- Quale di queste fantasie intime avete fantasticato di vivere?
A- Riuscire a sedurre più partner
B- Essere guardati mentre vivete l’intimità

5- Come vi comportate quando il partner vi fa intendere che vi desidera e che non vede l’ora di vivere l’intimità con voi?
B- Vi lasciate travolgere dal suo desiderio
A- Fate capire al partner che dovete essere in due ad avere desiderio

6- Quale di questi giochi intimi potrebbe accendere la vostra passione?
B- Essere bendati e in balia delle coccole e dei baci del partner
A- Un gioco di ruolo dove voi siete un maestro e il partner l’allievo che deve eseguire tutte le vostre lezioni

7- Quando il partner riesce a sedurvi?
A- Quando si lascia andare e guidare da voi
B- Quando prende l’iniziativa e dimostra un carattere forte e intraprendente.

ENZO

Sabato 29 giugno ‘13 saranno disponibili
le valutazioni al vostro test.


( Dobbiamo aspettare due giorni prima di sapere se ci piace sedurre o essere sedotti...ohhhh Enzo, Enzo...)


Ecco le valutazioni del vostro TEST

                 “SEDURRE O ESSERE SEDOTTI”

Se prevalgono le “A” nelle risposte:  VI PIACE SEDURRE

Ciò vuol dire  che:
Nell’intimità prendete sempre voi l’iniziativa e amate sedurre il partner; grazie alla vostra intraprendenza, sapete sempre come conquistarlo e come farlo impazzire di desiderio. Siete inoltre gratificati nel constatare quanto potere seduttivo riuscite a esercitare su chi vi sia vicino e spesso giocate con il vostro fascino per riuscire a ottenere un grande potere intimo che vi permette di farvi apparire irresistibili. Cercate, comunque,  di arricchire il vostro charme, anche fisico,  e le vostre capacità seduttive con un po’ più di sensibilità ed emotività, in modo da non avere sempre il controllo e riuscire così anche a lasciarvi andare alle emozioni.

Se prevalgono le “B” nelle risposte: VI PIACE ESSERE 
SEDOTTI

Ciò vuol dire che:
Nell’intimità vi piace essere coccolati e sedotti. Questo non significa che siete passivi, ma che nell’intimità non amate prendere l’iniziativa. Trovate molto intrigante sentire il desiderio del partner e lasciarvi guidare, esplorando le vostre fantasie comuni e lasciandovi trasportare dalle sensazioni.
Spesso vi affidate totalmente al partner e vi lasciate guidare verso orizzonti di piaceri inesplorati. A volte date l’impressione di farvi condurre anche se, in realtà siete voi che “dirigete il gioco” e riuscite a indurre il partner a fare proprio quello che desiderate. Per voi è importante essere sempre al centro delle attenzioni del partner e vi piace farvi viziare. Volete sempre sentirvi amati e apprezzati, e nell’intimità di coppia cercate attenzioni continue e un corteggiamento costante. Vi consiglio di prendere qualche volta voi l’iniziativa e di stupire il partner trasformandovi da prede in cacciatori.

ENZO


Citando Charles Baudelaire
Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti.