Il souvenir è in vendita praticamente in tutte le edicole milanesi: ha una base di 10 centimetri per 7 e un'altezza di 9 cm ed è composto da diversi materiali a dipendenza della fabbricazione. Il prezzo base è di 6 euro , ma c'è chi, alla luce della forte pubblicità indiretta ottenuta, ha già deciso di alzarlo fino al doppio. E c'è pure chi ha pensato di lanciare il business via internet. Il successo della vendita dell'oggetto, sotto Natale, sembra assicurato.
giovedì 17 dicembre 2009
l’oggetto “cult” del Natale 2009,A Milano va a ruba il Duomo in miniatura
martedì 15 dicembre 2009
Aspettando il natale...
LETTERINE A BABBO NATALE..DA FRANK


e ora altre immagini : "U presepe" a S. Gregorio Armeno
annamaria... a dopo


e ora altre immagini : "U presepe" a S. Gregorio Armeno
RISO SICULO ,da Lorenzo
Storia tragicomica raccontata dall'amico Lorenzo; ambientata nella sua amata Sicilia :
riso siculo

In una città della Sicilia, diciamo la mia, seduto ad un gradino della sua casa, un uomo piangeva disperatamente.
Si ferma uno e gli domanda: Chi vi successi, cumpari? (che vi è capitato)
L’altro risponde: Muriu me’ frati (è morto mio fratello)
Bì, e comu muriu? (come è morto)
‘A so casa, ddassupra, s’incendiau (la sua casa si è incendiata, lassù)
Allura muriu abbruciatu (è morto bruciato)
No, picchì si ittau di ddassupra (si è buttato da lassù, quarto piano)
Allura muriu sfracellatu (si è sfracellato)
No picchi c’era ‘u tiluni do negoziu ddassutta e turnau ‘no baccuni da so’ casa (rimbalzò sotto e tornò sopra)
Allura muriu abbruciatu (morì bruciato)
No picchì si ittau n’autra vota do’ baccuni
Allura muriu sfracellatu
No picchì no frattempu arrivanu i pumperi e ci misuru u’ tiluni accussì rimbalzau ‘nautra vota no baccuni
E così via dicendo, con il fratello che sistematicamente si buttava e rimbalzava.
A un certo punto il passante domanda:
Ma ‘nsumma comu muriu vostru frati? (come è morto vostro fratello)
Bì bì, c’iappumu a sparari (abbiamo dovuto sparargli), continuando a piangere disperatamente.
Lorenzo
AUTOSTOP.. racconto scritto dal nostro amico Paolo- Prima parte
Paolo ci ha mandato un suo racconto bellissimo ! Ho pensato di dividerlo in 4 parti perchè ,secondo me, va centellinato... ..Buona lettura.

(l'incontro)
Non capita tutti i giorni ma a volte accade.
Sei appena salito in macchina, hai fatto rinfrescare l'abitacolo dal climatizzatore per
non soffrire il gran caldo del primo pomeriggio, e all'incrocio con la SS113, mentre
sei fermo per dar la precedenza e poi svoltare a destra, un volto abbronzato,
sorridente e segnato dagli anni, con modi gentili ti chiede di abbassare il finestrino.
Guardi il termometro della temperatura esterna che indica 36° e nel contempo pigi
l'interruttore che comanda l'abbassamento del vetro.
“Che vai a S.Tardino? Me lo dai un passaggio?”.
Rispondo “si” e apro la portiera.
Il tragitto è breve, un otto chilometri. Devo passare all'ufficio postale, l'unico in zona
aperto al pomeriggio.
Dopo i normali convenevoli e le considerazioni sul caldo che opprime, chiedo alla
parte diffidente di me se ho fatto bene a dare un passaggio allo sconosciuto.
E se fosse un uomo affetto d'alzhaimer in fuga o in cerca di qualcuno o qualcosa
presente solo nella sua testa?
Quasi svolto a destra per tornare indietro con la scusa di aver dimenticato qualcosa.
Penso anche che, se vado piano posso sempre invertire il senso di marcia e riportarlo
a casa dopo il mio impegno.
Dopo un breve silenzio chiedo “ma come si fida a chiedere un passaggio al primo che
passa?” “e che vuoi che mi facciano alla mia età? Mica vado in giro coi milioni. E tu
come ti fidi a dare un passaggio al primo che incontri? Non posso farla a piedi, lo
faccio almeno due tre volte la settimana, l'autobus è solo al mattino presto, e per
l'andata un passaggio lo trovo sempre, ho ottantadue anni, sono nato e cresciuto a
S.Maso e tutti mi conoscono. Tu di dove sei?”
Facile dire tutti quando vivi in un paesino di poche migliaia di persone, che sono
cresciute insieme a te e alle case del paese, sotto lo sguardo vicendevolmente attento
dei vicini, che spesso son parenti e comunque amici, se non fosse per qualche raro
battibecco, non come per i coinquilini di un condominio metropolitano che, si
avvicendano in una casualità che li rende sconosciuti agli altri e un po', anche a se
stessi.
Intanto rispondo che anch'io sono di S.Maso, abito in via Verdi, vicino al fornaio e lui
pronto “e parli con quell'accento? Non sei di qui, sei qui in vacanza. Non si può
essere di un posto se non conosci la gente, se non parli con loro”.
Capisco che vuol sapere dove vivo, dove lavoro. Gli dico il posto che non conosce
neanche per sentito dire, ma quando specifico in provincia di Bergamo, accenna ad
anni lontani passati in continente, aggiungendo che anche lui abita vicino al fornaio,
dalla parte opposta.
Tanto mi basta per fugare ogni dubbio che non si tratti di un caso di alzhaimer.
Scopro che è un mio vicino di casa, anzi dirimpettaio. Mannaggia alle auto che
chiudendoci in un guscio non ci fanno conoscere la gente. In un posto ci passi le
vacanze per quattro o cinque anni di fila e alla fine conosci soltanto le strade e non
chi ci vive.Ci si interroga vicendevolmente. Mi chiede che lavoro faccio e come mai sono in
quel paesino. Rispondo a tutte le domande volentieri. Lui parla di se e dei figli.
“E al ritorno che fate?” “Al ritorno se non trovo nessuno dei compaesani, prendo la
corriera. La fermata è lì vicino alla scuola – dice indicando con un gesto del capo -,
alle 19.30, minuto più minuto meno, prendo e torno a casa”.
Guardo le mani di Saro, sono grandi, tipiche di chi sin da piccolo le ha usate tanto per
conquistare quel che necessita alla vita. Nella stretta confidenzialmente informale la
mia è spartita nell'involto di palmo e dita.
Lavorava i campi mi dice, e come immaginavo, da piccolo non ha frequentato scuole
oltre la terza elementare, per imparare a leggere e tener di conto. Un lusso per quei
tempi magri. Lui aveva da aiutare la mamma, c'eran da far pascolare le pecore e,
appena le ossa si son fatte solide, vanga, pala e piccone a massaggiar la terra.
Il padre dall'Albania non aveva fatto ritorno. Deportato a Mathaussen, dice facendo il
segno della croce e baciando le dita, per chiudere le labbra in un liturgico amen.
Parcheggiata l'auto vicino alla posta ci si saluta con un arrivederci.
Il giorno dopo lo vedo dal balcone di casa mentre sta nel suo giardino ad intrecciare
fili come tessesse una rete. Approfitto per scendere a portare nei cassonetti carta,
vetro e plastica.
“Buongiorno Saro, come va?” “Ciao, vedi prima non ci si conosceva, ora ci si vede
tutti i giorni”.
Come si fa stretto il tempo quando due persone si conoscono, due volte di fila
diventano già un sempre.
“Che state a fare? Oggi niente giro in città?”. Mi invita ad entrare in giardino “un
minuto butto questi e son di ritorno”.
Un bicchiere di fresco latte di mandorla mi fa gustare l'ombra di quell'angolo
coltivato a vite in pergolato.
Parliamo del più e del meno. Dei figli che vanno, dei nipoti che arrivano.
A un punto mi dice che l'indomani andrà a Palermo per delle pratiche in Prefettura.
Gli chiedo con che mezzi e mi risponde che la corriera è tutti i giorni alle 6,30.
Visto che anch'io devo andare nel capoluogo, perché alle 14,00 arriva un parente con
un volo, mi offro di accompagnarlo profittando così per fare un giro nella grande
città.
Accettando con un largo sorriso di occhi e bocca ci si da appuntamento per
l'indomani alle 7,00.
Dal balcone lo vedo in strada già cinque minuti prima. Un saluto in casa e sono giù.
L'invito a prendere un caffè al bar sortisce l'effetto di non riuscire a far accettare i
miei centesimi al barista. Saro è di casa e qui offre lui. II (Il viaggio)
Al casello prelevo il tagliando di transito, il semaforo passa dal rosso al verde e
contemporaneamente la sbarra bianco rossa si alza lasciando libero accesso alla
corsia autostradale.
I finestrini sono chiusi e il climatizzatore fa sentire i piacevoli effetti nell'abitacolo.
Saro ha lasciato da un pezzo la maniglia a cui si era aggrappato nel salire, e a braccia
conserte guarda avanti, inseguendo con gli occhi il ciglio della strada che scorre
all'indietro.
Nello specchietto vedo i suoi occhi rincorrere i cartelli sulla sinistra e quando
l'angolazione diventa impossibile, riposizionarsi diritti. Proprio come il movimento
degli occhi dei passeggeri del metrò alle fermate che, scrutano la panchina
rincorrendo le immagini alla velocità del treno in frenata o in accelerazione quando
riparte.
“Bella ferma questa macchina, non si sente una vibrazione. A quanto va?”.
“Fa i 190, secondo la casa costruttrice, ma non l'ho mai verificato, con questo
benedetto limite dei 130 kmh, gli autovelox, il tutor e il non si sa mai, mi tengo sotto
il limite per riservarmi un'accelerazione di 10 kmh in caso di sorpasso”, e tra me e me
penso “ Quasi quasi è più emozionante guidare il Panda che, senza airbug e barre di
protezione laterale, senza abs e stabilizzatori elettronici vari, ha lo stesso limite di
velocità”. D'altronde è più facile controllare tutti quelli che superano i limiti, piuttosto
che rilevare e poi verificare il tipo di auto per stabilire se ha infranto il codice
stradale.
Mentre penso, sento la voce del mio passeggero che dice “Cefalù, abbiamo passato
Cefalù. Arriveremo presto a Palermo. La Prefettura sarà ancora chiusa.”
“Tranquillo Saro, siamo ancora a Cefalù, strada ne manca ancora e poi in città il
traffico del mattino è caotico. Comunque penso che arriveremo non prima delle 9,00”
e aggiungo “ma perché non avete affidato la pratica a un patronato? Loro hanno una
corsia preferenziale, l'assistenza è gratuita e vi risparmiavate un sacco di pensieri”.
“Hai ragione tu che vivi al nord, qui le cose è meglio se uno se le sbriga da solo,
magari finisce come a un mio compare che ha avuto un'arretrato d'indennità fermo
sei mesi perché mancava una marca da bollo.”
“No, non ci credo. E non l'hanno avvisato?”.
Ride “Ci vuole qualcuno che giri le carte per accorgersi di una cosa, le carte non
parlano e se non le sfreghi non fanno rumore, son zitte”.
Saldato il conto del pedaggio autostradale, percorriamo ancora qualche chilometro
penetrando senza farci caso in città.
“Brava sta signorina che ti dice tutte le strade da prendere, così non si sbaglia e non si
perde tempo a leggere mappe e a chiedere in giro”, dice riferendosi al navigatore
satellitare, “funziona anche andando a piedi?”. “Si, ha una batteria che dura circa
un'ora, io lo uso sopratutto per ritrovar la macchina dopo che l'ho parcheggiata.
L'ultima volta che non avevo memorizzato il punto del parcheggio ho penato un'ora
prima di ricordarmi dove l'avevo lasciata”.
Difatti scesi dall'auto tocco lo schermo per memorizzare la posizione e spengo, anche
se via Roma è facile da ricordare.Sono da poco passate le nove ed entriamo in prefettura. Lui sa dove andare, saliamo
con un'ascensore al secondo piano e mentre lo aspetto in un corridoio lui entra in una
stanza da dove esce dopo pochi minuti con una faccia che tradisce la delusione di chi
deve ancora aspettare per avere le risposte che voleva.
“Sai forse accetto il tuo consiglio e mi rivolgo a un patronato, però serio, non di
quelli che ingarbugliano anziché sbrigare le faccende.”
Così dicendo torniamo fuori nella piazza con la fontana circondata da statue di fauni
e mitologie varie. In via Maqueda giriamo a sinistra.
“Vieni – mi fa – voglio mostrarti un negozio, è qui vicino”...CONTINUA
paolo
lunedì 14 dicembre 2009
CONSIGLI D'AMORE AGLI UOMINI..da ENZO

PER LUI...
COSA DEVE FARE UN LUI PER "PER CATTURARE" UNA LEI
Premesso che nessuno schema e' esaustivo, esamineremo le seguenti tipologie di donna:
la donna-moglie, la donna-madre, la donna-figlia, la donna-amante e la donna-sorella.
Finito di parlare a favore delle donne, ora daremo un mano
all'uomo. Anche lui, poverino, ha bisogno di qualche buon consiglio.
L'arte della seduzione non è appannaggio solo dell'uomo, e quindi anche per il maschio più intraprendente, può talvolta essere irta di ostacoli.
Per questo, e' bene focalizzare l'attenzione sui vari tipi di donna, per poi concentrarsi sugli atteggiamenti che "funzionano" in amore e su quelli che sono da evitare del tutto. L'improvvisazione può giocare a favore ma, in certi casi, avere una strategia è molto utile.
1. COME "CATTURARLA"
Se andiamo ad analizzare le statistiche, il trend, cioè l'orientamento, la tendenza, sembra cambiato. Sembra che adesso siano le donne a prendere l'iniziativa e a fare il primo, il secondo e il terzo passo. In parte, è anche vero: oggi, grazie al lavoro delle sessantottine, le disinibite, le intraprendenti. le decise non mancano.
Però,accanto a queste, che tuttavia sono ancora una nicchia, ci sono
- le difficili da espugnare
- le sfuggenti.
Quelle che non ci stanno, o quanto meno non subito. E quelle che, pur avendo già detto di sì in cuor loro, preferiscono il ruolo tradizionale di preda. E poi, purtroppo, possono capitare anche quelle che non provano per voi alcun tipo di interesse o di attrazione, né amoroso, né erotico
2. non mancano, dunque, le occasioni in cui può essere necessario mettersi in gioco con il corteggiamento e affilare le armi della seduzione. Che, se vengono
usate con abilità, permettono di conquistare una donna a 360 gradi. Per essere di non sbagliare mosse, è necessario innanzitutto conoscere le caratteristiche femminili più significative.
2. DONNA DEL 2000 E'…
Impegnata in più ruoli faticosi:
- deve lavorare;
- e prendersi cura della casa;
- consapevole di se stessa;
- autonoma;
- esigente nei confronti del rapporto di coppia;
- per certi versi delusa dalla tendenza maschie a rifuggire il ruolo tradizionale;
- spesso insicura per quanto riguarda l'aspetto fisico, perché obbligata a continui
confronti con gli stereotipi di bellezza proposti da tutti i mezzi di
comunicazione;
- sensibile, come in passato , alla galanteria di sapore antico;
- bisognosa di conferme, ansiosa, spesso insoddisfatta dall'oggettiva impossibilità
tutto e bene;
- tendenzialmente infedele, forse perché nel tradimento trova quell'evasione
dallo stress e dalle preoccupazioni che oggi le è quasi sempre negata altrove.
3. LE STRATEGIE
Oltre ad avere un'idea delle caratteristiche generali della donna d'oggi, è importantissimo capire al più preso possibile che tipo di donna si vuole intrigare, sedurre o, addirittura, tenere accanto per tutta la vita.
Ci sono i seguenti tipi di donna:
3.1 le donne-mogli, che desiderano un rapporto di tipo tradizionale;
3.2 le donne-materne, che aspettano solo di prendersi cura di qualcuno;
3.3 le donne-figlie, che cercano protezione;
3.4 le donne-amanti, che cercano prima di tutto e soprattutto un partner-sessuale;
3.5 le donne-sorelle, autonome e indipendenti, che vogliono rapporti d'amore paritari
di condivisione, orientati e mediati dal rispetto della liberta, dei propri spazi e dei
ruoli reciproci.
Nei prossimi giorni saranno esaminati 5 tipi di donna.
Ne abbiamo schematizzate 5; ma, le varie tipologie spesso si intersecano
(S E G U E ) mercoledì-giovedi'
IL VOSTRO AMICO ENZO
RAFFAELE E LA ZIA D'AMERICA "ZI CARMELA"..da Cipriano
Ogni volta che devo chiamare mia zia d'america ho la senzazione che sbaglio il numero
perche' sono troppe cifre acc. 144 11 15 19 22 sembra un numero di quelle telefonate sex...
comunque la devo chiamare, pare che ha avuto un'altro attacco di arterosclerosi
a volte capisce a volte no ste' cacchio di malatie.
perche' sono troppe cifre acc. 144 11 15 19 22 sembra un numero di quelle telefonate sex...
comunque la devo chiamare, pare che ha avuto un'altro attacco di arterosclerosi
a volte capisce a volte no ste' cacchio di malatie.
Mamma mia quanti numeri mi sono stancato 'o dito
DRIMMM...DRIMMM uhhhh ...e'libero! e'libero!.
DRIMMM...DRIMMM uhhhh ...e'libero! e'libero!.

RAFFAELE - pronto!!
ZI CARMELA - prooonnttooooo!!...
RAFFAELE - ciao
ZI CARMELA - ciaooo00 ...chi seiii?
RAFFAELE - so' rafele
ZI CARMELA - pisellinooo!...
RAFFAELE - (ehh questa gia' da i numeri si ricorda di quanto ero piccolo)
so' rafele mi so'fatto grande!
ZI CARMELA - pisellone!
RAFFAELE - (s'e'ripresa ...s'e'ripresa) avete capito chi sono?
ZI CARMELA - quanto mi hai fatto aspettare
RAFFAELE - ehh sapete queste telefonate costano...
ZI CARMELA - costanoo!.. ma... danno mooolta soddisfazzione...
RAFFAELE - aveta ragione ...come state?
ZI CARMELA - sto sdraiata sul divano ...aspettavo la tuaaa telefonata...
RAFFAELE - che ne sapevate...
ZI CARMELA - ehmmm ...me lo sentivo..., perche' non mi mandi un bacio...
RAFFAELE - vabbuo' dopo!...prima volevo sapere tutto quel ben di Dio che avete a chi lo date?
ZI CARMELA - se vuoi te lo do' tutto.. a teee!...
RAFFAELE - brava fate la migliore cosa della vostra vita ...
ZI CARMELA - dammi la lingua...
RAFFAELE - (adesso ricomincia a dare i numeri) non vi preoccupate
per la lingua imparo l'inglese!!
ZI CARMELA - apri la gabbia non vedi l'uccello che soffre?
RAFFAELE - il canarino? ( azz. si ricorda del canarino che e' morto 20 anni fa'?)
stavo dicendo.........
ZI CARMELA - porcellloneeee....
RAFFAELE - a proposito del porco ... mo' vo mando nu bell salame
ZI CARMELA - sii ...mandamelo! ...ma quanto c'e' l'hai grande?
RAFFAELE - quello che tengo quello vi mando ...ma ...perche' a voi piace gruosso!...
ZI CARMELA - siii ... molto grosso ...e molto lungooo.
RAFFAELE - ehh vabbuo' vi mando 'o chiu' gruosso
ZI CARMELA - ma perche'! quanti ne hai?
RAFFAELE - uno solo! ...me lo tolgo per darlo a voi ...
ZI CARMELA - the bestt!...
RAFFAELE - le bestie?? stanno bene ...a vacca ha parturito
ZI CARMELA - sei un torooooo!!...
RAFFAELE - toro! ...no! so' vergine ...
ZI CARMELA - verginee!!
RAFFAELE - si!
ZI CARMELA - allora ci penso ioo!!
RAFFAELE - (sta dando di nuovo i numeri ...acc. alla malattia ...)
ZI CARMELA - mi sento tutta calda!
RAFFAELE - vi sara' salita nu poco e febbre
ZI CARMELA - proprio un fuocoo!
RAFFAELE - oh mamma!...e mettitevi na borsa di ghiaccio in capa
ZI CARMELA - pensandoti mi sono bagnata tutta!!...
RAFFAELE - ( oh mamma se l'e' fatto sotto) chiamate qualcuno!
ZI CARMELA - noooo !...voglio te!!
RAFFAELE - sèèèèè ...ci metto 8 ore per venire
ZI CARMELA - tanto ...ci mettii!
RAFFAELE - si!! ...sto' lontano m vulete da' 'o tempo pe veni' ...
ZI CARMELA - prendimiiii...
RAFFAELE - state cadendo a copp 'o lietto? ...mantenetevi 'ngoppa a sponda ...
ZI CARMELA - ti prego prendimiiii!!...non c'e' la faccio piu'!
ZI CARMELA - sto venendooooooooooo!!!!!!!
RAFFAELE - allora venite voi qua'?...meglio risparmio i soldi do' viaggio
ma ...varricurdate dove dovete venire?
ZI CARMELA - vengo dove vuoi! ...ahhhhhhh!! ...mi sono bagnata di nuovo
RAFFAELE - vi capita spesso! acc. nun tenite na pala sul comodino?
ZI CARMELA - che voglia d'uccellooo! ...
RAFFAELE - un'altra volta con il canarino ...e' mortooo!! 20 anni fa'!
ZI CARMELA - mi sto toccando!
RAFFAELE - ?? ...che state facendo??
ZI CARMELA - mi sto toccando la gattina!
RAFFAELE - ahh! vi siete cresciuta a gattina
ZI CARMELA - dove ce l'hai le mani?
RAFFAELE - una sul telefono e una in tasca
ZI CARMELA - stai toccando l'uccellooo!!
RAFFAELE - nooooooo!!
ZI CARMELA - caccia fuori l'uccellooo!
RAFFAELE - nooo ... tengo paura che so' mangia a gattina vostra ...
ZI CARMELA - adesso fai con me! ....
RAFFAELE - cosa!...
ZI CARMELA - fai su'e ...giu'' su',..e giu' ...su' e giu' ...su' e giu'
RAFFAELE - acc. il terremoto in america
ZI CARMELA -AAAHHHHHHH!...sto andando in paradiso!! ...sto andando in paradiso !!
RAFFAELE - dove andate?! i soldi! lasciatemi primm e soldi...
ZI CARMELA - per i soldi non ci sono problemi!...
RAFFAELE - noo!! ..e' tutto a posto!
ZI CARMELA - si!!
RAFFAELE - quanti! ...50 - 60 mila euro!
ZI CARMELA - no solo 500 - 600 euro
RAFFAELE - questo e' tutto !? ...e cosa fate li intestate sul mio conto corrente?
ZI CARMELA - NO!! TI SARANNO ADEBBITATI SULLA BOOOLLLETTAAA TELEFONICA
RAFFAELE - 'a bUlletta telefonica??
ZI CARMELA - ciaooo porcellone ... dalla tua pornodiva
RAFFAELE - ??? a pornodiva?
ZI CARMELA - SI!
RAFFAELE - ma tu non sei zi Carmela?
ZI CARMELA - no! ...io sono ...Jennifer
RAFFAELE - Jennifer quella stronza del telefono erotico?
ZI CARMELA - SIII ... PORCELLONEEEEE!
RAFFAELE - mannaggia!...ho sbagliato a fa' 'O numero...
ZI CARMELA - si! pisellone ...
RAFFAELE - vafancul!!!!
ZI CARMELA - pisellone ....pisellone ....
SCRITTA E PENSATA DA ME!. CIPRIANO
N.B. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE FATTI O COSE E' PURAMENTE CASUALE. TUTTO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA...
..E CHI CONOSCE CIPRIANO NON HA DUBBI CHE SIA FRUTTO DELLA SUA FANTASIA!!!!.. A CIPRIA' ERA QUESTA JENNIFER ..PARDON ..ZI CARMELA??..
domenica 13 dicembre 2009
L'ARTIGIANO IN FIERA a Rho - Milano-
Amici, ecco un albero di natale fatto con il pane!!..l'ho fotografato alla fiera "L'artigiano in fiera " che ho visitato qualche giorno fa a Rho..




Artigiano in Fiera fa rivivere la tradizione e la cultura dell’artigianato di tutto il mondo. Protagoniste la qualità e la bellezza del lavoro dell’uomo: le storie, i prodotti, le musiche e i sapori.
Si è svolta dal 5 al 13 dicembre, quindi oggi era l'ultmo giorno, presso il Nuovo polo fieristico Rho-Pero,
È sufficiente qualche numero per lasciar intuire l’importanza della manifestazione: cinque continenti, 106 paesi, 3.000 espositori in 140.000 mq… senza dimenticare che non si riesce a visitarla tutta in un solo giorno e che i miei piedi (scusate!) ormai erano esausti.
La fiera, suddivisa in Italia, Europa e Paesi del Mondo, è una gioia per gli occhi ma anche per il palato: qui si trovano infatti oggetti meravigliosi fatti a mano, ma anche sapori antichi e nuovi, da riscoprire o da sperimentare nei 43 ristoranti tipici e negli stand di artigianato alimentare...assaggini a non finire!!
È sufficiente qualche numero per lasciar intuire l’importanza della manifestazione: cinque continenti, 106 paesi, 3.000 espositori in 140.000 mq… senza dimenticare che non si riesce a visitarla tutta in un solo giorno e che i miei piedi (scusate!) ormai erano esausti.
La fiera, suddivisa in Italia, Europa e Paesi del Mondo, è una gioia per gli occhi ma anche per il palato: qui si trovano infatti oggetti meravigliosi fatti a mano, ma anche sapori antichi e nuovi, da riscoprire o da sperimentare nei 43 ristoranti tipici e negli stand di artigianato alimentare...assaggini a non finire!!
Ecco alcune immagini :




ANNAMARIA ...a dopo
TI FACCIO NERO,scritto da Cipriano
Ecco il punto di vista di Cipriano, per quanto riguarda l'ennesimo episodio di razzismo nei confronti del giocatore!!!
ultimo episodio
razziale
più noto si
è avuto durante la partita
Juve ed Inter dove il giovane
calciatore
nerazzurro
Balotelli
è stato oggetto di insulti
razzisti da parte della tifoseria
juventina che per tutto la
durata della gara non ha mai
smesso di cantare cori ingiuriosi.
Per questo motivo è addirittura
intervenuta la Digos già
in possesso delle immagini riprese dalle telecamere presenti allo stadio.
Assieme a Balotelli anche Ibrahimovic qualche giorno prima aveva
dovuto subire il livore razziale
riferite alle origini slave
dell’ex fuoriclasse interista.
Levata di scudi della comunità
tutta per questi motivi e
per preservare lo spirito dello
sport, invocando pesanti provvedimenti
contro quelle società, compresa
la Juventus, che non
riescono ad impedire questi
vergognosi comportamenti razzisti da parte di frange organizzate delle loro tifoserie. Figurarsi se io
potrei tirarmi fuori dall’appoggiare tutto questo ribollire di coscienze, che considero il razzismo l’ultimo approdo del disperato; ma l’episodio
Balotelli rimane uguale a tanti altri,
anche quando beceri pseudo tifosi (o teppaglia) offesero per esempio il suocero
di De Rossi, o quando
se la prendevano con la moglie
di Totò Schillaci, o ancora
quando dicono a Riise sporco rosso, anche questo è razzismo.
Nessuno ormai
pensa che una persona umana
sia diversa per il colore
della pelle; é solo un modo
per offendere,e basta!
Aldilà del fatto e del colore dell’epidermide
…Anche se poi Balotelli non fa nulla di suo (diciamocela tutta)
per rendersi simpatico...
Evito di parlare poi degli
striscioni su cui sono stati
fatti infiniti studi sociologici:
…Dai “Forza Etna” o …“Forza Vesuvio, coprili tutti.”
Dei settentrionali, contrapposto ai meridionali
“Razza malata di Seveso” fino a
…“Tutti figli di una stessa madre poco di buono:
“Giulietta.”
Immaginarsi quando poi
per combattere queste manifestazioni
si organizzano tavole rotonde,
…Quadrate, si invocano interventi esemplari
dei giudici con il codice
penale in mano quando si sa
benissimo che tantissimi reati in Italia, compresi omicidi,
vengono trattati all’acqua di
rose; figurarsi il coretto razzista…Fa poi tenerezza
quando per protesta si iniziano le partite con quindici minutidi ritardo,
vuol dire che
i deficienti inizieranno ad insultare
quindici minuti dopo!
Per non dire quando poi si entra in campo con le
scritte antirazzista sulla maglietta,
i bambini per mano e gli striscioni antiviolenza
nella curva ultras, tenere
scenette da libro cuore; per accorgersi poi
al minimo intoppo durante la partita,
il via agli insulti beceri e tentativi di venire
alle mani e qualche teste rotta si sprecano

... Ma la verità
la sappiamo tutti anche
se tanti, compreso magari il
vecchio tifoso, quello ancora
innamorato di questo
bellissimo gioco, fanno finta di non vedere
…Signori miei: lo stadio non è altro
che un luogo
con fatti e personaggi di
questa società; esso non è
ne migliore ne peggiore
del resto che lo circonda.
Ma …Scusate
se fuori si fa sempre
più pesante la mano politica
contro la presenza degli extracomunitari,
se più di uno
al Nord continua a propugnare
il distacco prima economico
e poi politico da quei
scansafaticacamorristi delSud,
se il divario economico
tra le classi sociali è sempre
più alto, se al poveraccio o al
disadattato si lascia solo lo
stadio come valvola di sfogo
…Cosa
vi aspettate se non questi
beceri
spettacoli da basso
medioevo!
…Credetemi
nelle arene romane
tra gladiatori talvolta c'era
più rispetto reciproco.
Ciao Cipriano!
LA FESTA DI SANTA LUCIA IN ITALIA E NEL MONDO
Oggi a Siracusa grande festa popolare per Santa Lucia. E' molto amata anche nel resto della Sicilia.

Diversamente da quanto accade a Catania, i siracusani non possono venerare le spoglie di S. Lucia perché queste, pur appartenendo al luogo di origine della santa, sono custodite a Venezia nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Geremia e Lucia; risale, infatti, al 1204 la decisione del doge Enrico Dandolo di trasferire a Venezia il corpo della patrona quando Costantinopoli cadde sotto i Crociati.
La testa della Santa risulta essere nettamente staccata dal corpo e ciò proverebbe la decapitazione avvenuta il 13 dicembre del 304 d.C. sotto Diocleziano, ai tempi della persecuzione dei cristiani.
La decapitazione era la pena inflitta ai nobili: di origini nobili, infatti, Lucia decise di farsi suora e rinunciare ai suoi averi dopo che le apparve in sogno Sant'Agata, patrona di Catania.
Abbandonando così l'idea del matrimonio, Santa Lucia indusse il fidanzato a vendicarsi di lei denunciandola come cristiana: ogni anno i siracusani ricordano questo giorno trasportando il simulacro della Santa, sul quale è posta la statua della patrona (capolavoro dell'oreficeria siciliana del XVI secolo, opera di Pietro Rizzo), dalla chiesa Madre alla Basilica del Sepolcro.
Nella Basilica di S. Lucia la statua resta esposta per otto giorni.
Diverse stampe popolari del XVII secolo figurano una coppa in mano a S. Lucia con due occhi dentro; a tal proposito Pitrè scrive che la patrona "serba sani gli occhi dei suoi devoti", quando questi fanno penitenza evitando di mangiare pane e pasta oggi. Da qui l'uso di preparare pani votivi a forma di occhi (detti uccioli), di appendere alla portantina della statua ex voto della stessa forma, e di mangiare la cuccìa (grano cotto condito con la ricotta, con il miele o con il vino cotto) secondo una tradizione legata alle antiche civiltà cerealicole del Mediterraneo.
Nasce dalla tradizione cerealicola la seguente espressione popolare: Santa Lucia, pani vurria; pani nu nn'haju, accussi' mi staju (Santa Lucia, vorrei il pane; pane non ho, e così sto).

Tutta la comunità di Siracusa apre oggi, i festeggiamenti dedicati alla Santa vestendo la città di drappi, esponendo tappeti ai balconi e illuminando le strade con i ceri: il tutto senza nulla togliere alla solennità del momento.Essendo io nata a Siracusa , sento molto questa festa solenne.
Molti sono i luoghi in cui viene venerata Santa Lucia oltre SIRACUSA, eccone alcuni:
SANTA LUCIA IN SVEZIA
La ricorrenza del 13 dicembre, Santa Lucia, rappresenta, in Svezia, una delle tradizioni più sentite: il 13 dicembre è infatti un giorno solenne (in questo giorno, secondo il calendario giuliano, cadeva il solstizio d’inverno, data che segna la fine della lunga notte): già i Vichinghi festeggiavano il ritorno della luce dopo mesi di oscurità; nel Medioevo, nella regione di Varmland, una fanciulla, vestita di bianco e col capo cinto da una corona di luci, svegliava i dormienti offrendo una coppa di malvasia in onore di S. Lucia.
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In Svezia e Danimarca, questo giorno la figlia maggiore si sveglia alle quattro del mattino per preparare caffè e dolci che servirà poi, vestita con tunica bianca cinta da una fascia rossa, alla propria famiglia ancora a letto; le altre figlie invece si vestiranno con tunica bianca cinta da una fascia bianca.
I ragazzi mettono grandi cappelli di carta e portano lunghi bastoni con stelline.

La musica utilizzata è quella di una famosa canzone napoletana "S.Lucia" (Sul mare luccica )
che canta il luogo di Santa Lucia sul golfo di Napoli.
Ogni anno viene scelta una ragazza che rappresenta Santa Lucia per tutta la Svezia: la ragazza viene incoronata dal vincitore del premio Nobel per la letteratura. SANTA LUCIA A VENEZIA
Una delle chiese più importanti per quanto riguarda il culto di Santa Lucia è la chiesa di Venezia dedicata ai Santi Geremia e Lucia. In essa è custodito il corpo della Santa siracusana.
Nel 1038 il generale bizantino Giorgio Maniace, entrato a Siracusa alla testa delle sue truppe, saputo il luogo di sepoltura del corpo di S. Lucia pensò di trasportarlo a Costantinopoli per farne omaggio all'imperatrice Teodora. Con la caduta di Costantinopoli ad opera dei Crociati, nel 1204, il Doge Enrico Dandolo fece traslare il corpo della Santa a Venezia dove attualmente è custodito.

SANTA LUCIA A ERCHIE
Erchie è un piccolo comune in provincia di Brindisi. Il Santuario di Santa Lucia in Erchie è legato ad una grande tradizione religiosa secondo cui il corpo della Santa siracusana, in viaggio a Costantinopoli come dono all'imperatrice Teodora da parte del generale Giorgio Maniace, sostò in quei luoghi e lì scaturì una fonte d'acqua miracolosa.
...Maniace con un manipolo di soldati greci approdarono sulle coste dello Jonio ed inoltratisi nella foresta oritana giunsero così nella zona di Hercle dove si rifugiarono in un anfratto nascosto tra i cespugli. Siamo intorno all'XI sec. Nello stesso periodo, nella grotta dell'Annunziata, a circa un miglio dall'anfratto, viveva una comunità di monaci Basiliani che, appresa la notizia, si recarono sul posto e trovarono le preziose spoglie di S. Lucia. Ripartite le sacre reliquie colsero l'occasione per immortalare lo storico avvenimento. Adibirono infatti l'anfratto a Cappella, la intonacarono, dipinsero al centro un'immagine della vergine di Siracusa e poi affrescarono le pareti con raffigurazioni che ancora si intravedono. Col passare degli anni la notizia si diffuse e così non furono solo i Basiliani ad onorare il luogo santo, ma un sempre crescente numero di devoti che periodicamente si portò in Hercle per onorare e pregare S. Lucia.
ASPETTANDO IL NATALE...AL CINEMA
Mancano ormai pochi giorni al Natale, e molti di noi passeranno queste giornate di festa andando al cinema, luogo che incontra e mette d’accordo tutta la famiglia.
Vediamo cosa troveremo nelle sale quest’anno:
11 dicembre:
Land of the lost un film di Brad Silberling, con Will Ferrell.
Trama: Il dottor Marshalle, la sua assistente e un uomo col pallino della sopravvivenza vengono risucchiati in un vortice spazio-temporale e catapultati in un universo alternativo abitato da dinosauri e creature fantastiche.
18 dicembre:
Astro boy di David Bowers, animazione.
Trama: Ambientato in una futuristica Metro City, Astro Boy racconta la storia di un giovane robot con un incredibile potere; alimentato da energia blu, è dotato di una super forza e di vista ai raggi X, ha un’incredibile velocità ed è capace di volare.
18 dicembre:
Io e Marylin di Leonardo Pieraccioni con Luca Laurenti, Massimo Ceccherini e Suzie Kennedy.
Trama: E’ la storia di Gualtiero Marchesi, riparatore di piscine, che durante una seduta spiritica con i suoi due amici gay, invoca lo spirito di Marylin Monroe. Marylin si materializzerà nel soggiorno di casa sua e solo lui sarà in grado di sentirla e vederla.
Io e Marylin di Leonardo Pieraccioni con Luca Laurenti, Massimo Ceccherini e Suzie Kennedy.
Trama: E’ la storia di Gualtiero Marchesi, riparatore di piscine, che durante una seduta spiritica con i suoi due amici gay, invoca lo spirito di Marylin Monroe. Marylin si materializzerà nel soggiorno di casa sua e solo lui sarà in grado di sentirla e vederla.
La principessa e il ranocchio di Ron Clements, John Musker, film di animazione della Disney.
Trama: racconta la storia di Tiana, una bellissima principessa, che si incrocia con quella di un ranocchio simpatico e sicuro di sè che dice di essere un principe trasformato in anfibio tramite un sortilegio e dichiara di aver bisogno di un bacio di Tiana per tornare al suo aspetto normale.
Quando Tiana lo bacia, le cose non vanno proprio come dovrebbero ed i due protagonisti vengono catapultati in una magica avventura che li condurrà in giro per le mistiche paludi della Louisiana.
23 dicembre:
Piovono polpette di Phil Lord e Chris Miller, anmazione.
Trama: lo strampalato inventore Flint Lockwood crea un macchinario che trasforma l’acqua in cibo di ogni genere.
Piovono polpette di Phil Lord e Chris Miller, anmazione.
Trama: lo strampalato inventore Flint Lockwood crea un macchinario che trasforma l’acqua in cibo di ogni genere.
23 dicembre:
Amelia di Mira Nair con Hilary Swank, Richard Gere.
Trama: è la vera storia della leggendaria aviatrice americana Amelia Earhart, misteriosamente scomparsa nel 1937 mentre volava sopra l’Oceano Pacifico nel tentativo di fare la trasvolata della Terra.
Amelia di Mira Nair con Hilary Swank, Richard Gere.
Trama: è la vera storia della leggendaria aviatrice americana Amelia Earhart, misteriosamente scomparsa nel 1937 mentre volava sopra l’Oceano Pacifico nel tentativo di fare la trasvolata della Terra.
23 dicembre:
Brothers di David Benioff con Jake Gyllenhaal, Natalie Portman, Tobey Maguire.
Trama: Quando un marine pluridecorato viene dato per disperso in Afghanistan, a casa, suo fratello minore, considerato la pecora nera della famiglia, inizia ad occuparsi di sua moglie e delle sue due figlie. Le conseguenze ribalteranno i ruoli e metteranno in discussione le fondamenta dell’intera famiglia
Brothers di David Benioff con Jake Gyllenhaal, Natalie Portman, Tobey Maguire.
Trama: Quando un marine pluridecorato viene dato per disperso in Afghanistan, a casa, suo fratello minore, considerato la pecora nera della famiglia, inizia ad occuparsi di sua moglie e delle sue due figlie. Le conseguenze ribalteranno i ruoli e metteranno in discussione le fondamenta dell’intera famiglia
Trama: due storie che si intrecciano, quella di Cristina che dopo diciassette anni incontra a Los Angeles, Carlo, il mascalzone che l’aveva abbandonata incinta di sette mesi, e quella di Serena e Marcello, che in procinto di sposarsi organizzano la loro festa di addio alla vita da single.
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