La sigaretta elettronica somiglia a quella tradizionale, ma assicura di non provocare gli stessi danni. Anzi, promette di aiutare chi ha il vizio del fumo a smettere di fumare. Da quando è arrivata sul mercato, ma soprattutto negli ultimi tempi, attorno alle sigarette elettroniche si sono accesi dibattiti e discussioni: sulla sua efficacia reale e sulla possibilità che faccia male alla salute. Al momento, gli esperti sono divisi perché non esiste ovviamente una letteratura scientifica al riguardo (l'introduzione della sigaretta elettronica è troppo recente). Nell'incertezza, il ministero della Salute ne ha vietato la vendita ai minori di 18 anni. E il Consiglio superiore di sanità ne suggerisce il divieto nei luoghi pubblici. Ma i fumatori adulti cosa devono aspettarsi? Cerchiamo di fare chiarezza.
La sigaretta elettronica, l´e-cigarette come la chiamano gli inglesi, è davvero l´alternativa sana a quella tradizionale? Aiuta davvero a smettere di fumare? Questo dispositivo, che imita la sigaretta a cui siamo abituati, non ha bisogno di essere accesa con un accendino né contiene tabacco, ma nicotina pura o, in alcuni casi, solo aromi.
Inventata in Cina ora a produrla sono molte aziende europee e negli Stati Uniti e può essere acquistata facilmente anche online.
Vediamo come funziona.
Come si accende. Il sistema di attivazione sono due: manuale o automatico. Nel primo caso bisognerà premere un pulsante posto sul lato della batteria, nel secondo si attiverà da solo nel momento in cui si mette in bocca e si inizia ad inalare.
Oltre ad una batteria, c´è una camera di vaporizzazione e una cartuccia. La batteria, l´estremità finale della sigaretta, fornisce energia all´atomizzatore, posto tra la cartuccia e la batteria stessa.
L´atomizzatore scalda il liquido che è contenuto nella cartuccia e questo si vaporizza ed esce dal buco posto sulla cartuccia che viene aspirato dal fumatore.
La sigaretta elettronica non brucia, non si consuma, non contiene catrame né tabacco e riproduce le sensazione che ogni fumatore cerca: il gesto, il fumo, la nicotina (che può essere presente in quantità variabili da alta a nulla), ma senza combustione.
Il prezzo.
in Italia è di 100 euro per i prodotti acquistati in farmacia, 90 sui siti specializzati online.
... può aiutare a smettere di fumare la sigaretta elettronica?
Il vero nemico da abbattere per smettere di fumare non è la dipendenza dalla nicotina, ma il proprio bisogno di dipendenza che si manifesta nel vizio del fumo.
Lo aveva capito bene Allen Carr quando è riuscito a smettere di fumare i suoi dieci pacchetti di sigarette al giorno e ha scritto il libro: E’ facile smettere di fumare se sai come farlo, che è diventato un classico sull’argomento.
E’ relativamente facile disassuefarsi dalla nicotina, magari aiutandosi con i tanti prodotti naturali o chimici che esistono in commercio a questo scopo. E’ meno facile rinunciare a tutto ciò che la sigaretta rappresenta per ogni fumatore.
Che il bisogno di dipendenza sia primario, lo dimostra per esempio il fatto che spesso chi smette di fumare si rivolge suo malgrado verso forme di dipendenze diverse orientandosi senza soluzione di continuità su cibo, caramelle o altre sostanze.
Lo dimostra anche il fatto che la maggior parte dei fumatori inizia a fumare durante l’adolescenza, periodo in cui la sperimentazione, l’esplorazione e la ricerca di autonomia sono i must.
Quanto si è equipaggiati per l’autonomia, cioè quanto si può contare sulla solidità delle relazioni familiari, sul sostegno dei coetanei, del gruppo, di altri adulti di riferimento, si vede al momento del bisogno.
Meno risorse si hanno, più alto è il rischio di appoggiarsi ad altro.
Se relazioni familiari e sociali insicure e identità instabili sono il bagaglio con cui ci si affaccia al mondo, sarà più difficile affrontare le difficoltà della vita o magari ci si riuscirà al modico prezzo di una dipendenza. La dipendenza dalla sigaretta può rappresentare allora simbolicamente il fallimento del completamento del percorso verso l’autonomia affettiva.
Forse una forte spinta verso posizioni più adulte, di maggiore autonomia e/o responsabilità, può rendere insopportabile, come anche ormai inutile, la dipendenza dal tabacco. Penso a una paziente che si è trovata in una situazione simile dopo aver perso i genitori.
Chi vuole diventare non fumatore deve prendere consapevolezza anche di tutte le funzioni accessorie legate al fumo: la gestualità del tenere la sigaretta, la gratificazione che ci si illude di ottenere, la proprietà rilassante che erroneamente le si attribuisce: la sigaretta e il tabacco in verità non cambiano nulla nello stato d’animo, al massimo creano una sospensione o una distrazione per poi ritornare al punto di partenza se non peggio dopo averla finita.
Come sarebbe la vita senza sigaretta? la volontà è importante ed è importante costruire uno scenario del proprio futuro senza tabacco, e che sia uno scenario positivo affinchè smettere di fumare sia una conquista e non una rinuncia.
Annamaria... a dopo
Davvero interessante questo articolo sulla sigaretta elettronica. Scontato, a questo punto, che non serve a far smettere di fumare le sigarette di tabacco, rimane il problema di rendere comunque possibile il suo utilizzo purché gli ingredienti non siano nocivi. E non perché sta facendo sempre più concorrenza ai monopoli di stato.
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