Erano i primi anni '60 quando la fabbrica inglese Peel presentò sul mercato il suo progetto di micro-car: la Peel 50. Nonostante sia passato più di mezzo secolo, i principi su cui si basava il suo progetto sembrano attualissimi, specialmente in un tempo di crisi come questo: bassi costi, bassi consumi ed essenzialità.
I suoi numeri, piccolissimi, le hanno permesso di entrare di diritto nel Guinness dei Primati come auto regolarmente omologata più piccola del mondo: lunghezza 134 centimetri, larghezza 99cm, altezza 120cm, per un peso di 59 chilogrammi.
L'abitacolo ospitava comodamente una persona ed era spinta da un motore due tempi da 50cc capace di portarla fino a 60km/h con consumi che si aggirano intorno ai 2,8 litri per 100km.
La Peel 50 aveva solo tre ruote, due davanti e una posteriore (motrice), anche se le primissime versioni avevano due ruote posteriori e una anteriore (motrice). Curiosità: non c'era la retromarcia, davvero inutile visto che, così piccola e leggera, si poteva tranquillamente parcheggiare "a mano".
Il costo era di circa 199 sterline, decisamente alla portata di tutti, ma la produzione si limitò, purtroppo, ad una cinquantina di esemplari.
Oggi come oggi, visti i problemi economici, di blocchi del traffico, di parcheggio e di inquinamento una macchina del genere (tecnicamente adeguata alle norme attuali) sarebbe una soluzione ideale per la città, specialmente considerando che la si potrebbe praticamente portare ovunque, addirittura dentro casa, visti peso e dimensioni.
Qualcuno ci ha pensato e la produzione della Peel 50 è stata riattivata nel 2011 e lo sforzo della casa si è concentrato nel mantenere inalterato l'aspetto della macchina, dotandola però di tecnologia e funzioni al passo coi tempi.
Il cuore delle Peel è ora un motore elettrico, alimentato da batterie al litio di ultima generazione. La velocità massima è di 50km/h (per rispetto all'omologazione come motociclo) e l'autonomia, a seconda del numero di pacchi batterie installati, può arrivare a circa 100km.
L'estetica, come accennato, è assolutamente inalterata e anche gli interni sono essenziali, spartani ed estremamente funzionali, come dovrebbe essere per ogni vera microcar.
L'economicità del progetto originale ha però dovuto lasciare il posto all'esclusività del possedere un modello fatto interamente a mano e tecnologicamente avanzato, tanto che la Peel è oggi quasi un pezzo da collezione; il costo attuale è infatti ben lontano da quello degli anni '60: circa 10000 sterline!
Sulla stessa base della 50, sempre negli anni '60, venne prodotta un'altrettanto simpatica versione a due posti, chiamata Trident, dal look decisamente più avveniristico, con un caratteristico tettuccio "a bolla", nel perfetto stile dei film e telefilm di fantascienza di quegli anni, vedi il leggendario UFO o, meglio ancora, il cartone animato "I pronipoti" (in inglese "The Jetsons").
Anche la Trident è ora rientrata in produzione ed è disponibile in due versioni, con motore da 50km/h di velocità e 130km di autonomia, o con motore da 80km/h e 100 km di autonomia. La "bolla" è sempre quella e, in una particolare versione, può essere rimossa per trasformare la Trident in un originalissimo cabriolet.
Se voleste ordinare una Peel 50 o una Trident potete farlo direttamente dal sito della casa madre, l'azienda è pronta ad adattare ogni modello ai requisiti di omologazione di qualsiasi paese: Peel Engineering
Annamaria... a dopo
CHE CARINE, CHE BEL QUADRETTO! QUASI MI COMMUOVO!
RispondiEliminaENZO