Bella Addormentata
Regia : Marco Bellocchio
Genere : Drammatico
Interpreti : Toni Servillo, Isabelle Huppert,
Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Brenno Placido, Fabrizio Falco
Soggetto : Marco Bellocchio
Sceneggiatura : Marco Bellocchio, Veronica
Raimo, Stefano Rulli
Paese : Italia - Francia
Durata : 115 minuti
Premio Brian alla 69a Mostra Internazionale d’arte
cinematografica di Venezia 2012. Fabrizio Falco ha ottenuto il Premio Marcello
Mastroianni (anche per E’ Stato Il Figlio di Daniele Ciprì)
L’incipit è la drammatica vicenda di Eluana Englaro, in coma vegetativo per 17 anni, morta nel febbraio del 2009, per interruzione dei supporti vitali. Su questo sfondo si snodano le storie di diversi personaggi collegati emozionalmente al caso. L’approvazione o meno di una legge, manda in crisi un senatore, diviso tra la fedeltà al partito o alla sua coscienza.
Sua figlia Maria si batte strenuamente per la sopravvivenza di Eluana, protestando davanti alla clinica in cui è ricoverata.
Ironia della sorte, Maria si innamora di un giovane, Roberto, schierato dalla parte di chi è favorevole alla morte della ragazza.
Parallelamente si svolgono altre due vicende : una grande attrice, sostenuta dalla fede, spera vivamente nella guarigione della figlia, in coma irreversibile da anni.
E c’è la disperata Rossa che, decisa a morire, cerca di superare le obiezioni che le pone un giovane medico, che riesce a far breccia nella drammatica visione della vita manifestata dalla ragazza.
Piace . . . non piace . . .
Bellocchio in questa pellicola riprende molti dei temi a lui cari : gioventù, libertà, follia, manipolazione politica del corpo e delle coscienze.
Lo psicodramma nazionale, divenne melodramma e scontro politico dalle forze allora al governo.
Si tratta di un buon film, anche se molte sono le feroci polemiche scatenate prima ancora di essere girato. Eluana Englaro non vuole essere la Bella Addormentata della favola; è solo il punto da cui far partire un intreccio di personaggi, ciascuno segno di un disagio singolare, intimo, e allo stesso tempo espressione dell’isteria collettiva del Paese. Il film, nonostante una certa lentezza è bello, a volte ricco di pathos e ben recitato, anche se certe storie sembrano per qualcuno, poco veritiere e inspiegabilmente inserite nel contesto della pellicola.
Come uno dei personaggi, anche Bellocchio ha avuto un fratello maggiore malato di mente che lo hanno portato a trent’anni di sedute con lo psichiatra : e nel film si ritrovano i dubbi e i rovelli che non è riuscito a rimuovere.
. . . come sempre, buona visione da Maria !
Mi basta quello che hai detto, Maria.
RispondiElimina