Una delle caratteristiche del dialetto napoletano è legare
situazioni astratte o stati psicologici a qualcosa di molto concreto e
materiale, alla fisicità.
Tony Ricotta, il nome è tutto un programma, sta spopolando su youtube con una divertente metafora.
Tony Ricotta, il nome è tutto un programma, sta spopolando su youtube con una divertente metafora.
Vi propongo il video ma,
siccome
è in dialetto abbastanza stretto, per i non campani riporto la traduzione :
tenete conto che, per l’immaginario gastronomico dei napoletani, ma un
po’ per tutto il popolo campano, la polpetta e la braciola sono il massimo che
si possa desiderare quando si ha fame.
Ecco il testo : - Consideriamo il caso che voi
siate fidanzati oppure occupati con una ragazza ( lo spero per voi ),e ad un tratto
una ragazza appare ai vostri occhi ” stupenda ” e fremete dalla voglia di
uscire con lei nonostante il vostro impegno. ammettiamo che voi siate disposti
a lasciare la vostra ragazza prima ancora di sapere se quella ragazza uscirà
con voi . . .
Fermi ! ! ! Seguite invece la teoria.
Sono
affamato e accanto a me ho un bel piatto con una succulenta polpetta.
Dall’altro
lato, quasi come per magia, appare però un piatto contenente una braciola
dall’aspetto invitante, molto più della polpetta.
State
attenti a non buttare la polpetta e poi mangiare la braciola. quello che dovete
fare è,
mettere
da parte la polpetta e non buttarla via
Se volete la braciola perche dovete buttare la
polpetta? Tenetevi la polpetta e provate a prendere la braciola : se ci
riuscite potete buttare nella spazzatura la polpetta per fare posto nel piatto.
Se la braciola e’ troppo lontana vi tenete la polpetta : almeno non restate digiuno.
Questa e’ una filosofia di vita !! –
Se la braciola e’ troppo lontana vi tenete la polpetta : almeno non restate digiuno.
Questa e’ una filosofia di vita !! –
Metafora per metafora, mi viene da farne una dal punto
di vista femminile . . .
Me ne scocca in mente una “vegetale” : come comportarsi se abbiamo da
scegliere tra ‘nu puparuol ‘mbuttunat (peperone imbottito) e ‘nu cucuzziell a scapece (zucchine alla
scapece)?
Io so già che me li papperei . . . uno dopo l’altro
!
Ma si sa, io sono una godereccia senza ritegno . . . ah ah ah
Maria... a dopo |
Maria ciao. Sai cosa faccio? Mi mangio mezza polpetta e mezza braciola, cosi assaporo tutto. baci baci
RispondiEliminaAnnamaria2
Molto istruttivo, Maria. Da seguire la belle filosofia napoletana.
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