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Cittadini con disabilità replicano alla Presidenza della Repubblica, che tramite la Prefettura ha fatto riconsegnare le tessere: “Invio di nuovo la mia tessera elettorale, con l’invito a recapitarla nelle mani del Presidente Napolitano , credo sia un mio diritto richiedere attenzione e un dovere rispondere adeguatamente, non con parole di circostanza. O restituirò ancora il mio diritto di voto”
Torna al mittente la tessera elettorale che molti cittadini disabili, nei giorni scorsi, avevano spedito per protesta alla Presidenza della Repubblica. Nella buca delle lettera, insieme al certificato elettorale, poche righe della Prefettura di riferimento: “con l’invito a voler riconsiderare l’importante valore civico dell’esercizio del diritto di voto, mediante il quale si possono esprimere anche le opinioni più critiche”. Immediata la replica di Marina
Cometto, presidente dell’associazione Claudia
Bottigelli e promotrice della protesta, che
pronta rispedisce al mittente la tessera, accompagnata da una lettera in cui ribadisce le motivazioni del gesto. “Se non fosse che queste parole sono e rimangono espressioni di circostanza mi verrebbe anche da ridere – scrive la Cometto – Quale diritto di voto? Noi cittadini disabili non abbiamo diritti, solo doveri, primo fra tutti quello di disturbare il meno possibile. E credo che, se fosse possibile, qualcuno preferirebbe eliminarci dalla società. Lo dimostrano i fatti”, spiega ancora la Cometto, facendo riferimento ai tagli alla fornitura di “alimenti preziosi” come l’acqua gelificata e gli alimenti per la disfagia, già effettuati in alcune ASL italiane; a gli ausili che, “a causa degli alti costi, non vengono autorizzati”; ai tagli ai trasporti pubblici locali e nazionali e soprattutto all’assistenza domiciliare e ai servizi sanitari e assistenziali.
“Queste cose – scrive ancora la Cometto – che per chi come Lei vive ai piani alti della nostra società sono solo parole, sono invece realtà quotidiana per molti dei suoi ‘sudditi’.Mi ero illusa che argomentazioni importanti quali erano quelle che le avevo sottoposto nella precedente lettera potessero risvegliare il suo interesse istituzionale: non è stato così, chi si occupa della sua segreteria ha ritenuto non disturbarLa con le parole critiche ma sincere di una modesta cittadina italiana. Ci sono stati ricevimenti e accoglienza in recente passato per dittatori e politici corrotti , ma non si ritiene questi cittadini disabili neppure degni della comunicazione al Presidente”. La Cometto ribadisce quindi il suo “malcontento verso la politica vessatoria perpetrata ai danni di bambini, adulti e anziani con disabilità. Vorrei ricordare la sua figura come Presidente che ascolta, non come Presidente che ignora, delegando alla segreteria l’incombenza di rispondere. Per tutti questi motivi – conclude – invio nuovamente la mia tessera elettorale, con l’invito a recapitarla nelle mani del Presidente Napolitano: credo sia un mio diritto richiedere attenzione e un dovere rispondere adeguatamente, non con parole di circostanza. Sarebbe gradita questa volta l’attenzione dovuta alla fascia più fragile della popolazione: fragili e preziosi come possono essere i nostri figli , padri , madri, fratelli ,sorelle con disabilità. In caso contrario, io non eserciterò il mio diritto di voto, non volendomi sentire complice di norme e leggi ingiuste e vessatorie”.
Notizia del
(10 aprile 2012)
CATERINA
Il Presidente da qualche tempo non solo ignora ma fa politica in prima persona.
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