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giovedì 29 marzo 2012
IN ITALIA USIAMO TROPPI ANTIBIOTICI CON CONSEGUENZE NEGATIVE
Gli antibiotici sono molto importanti, ma in Italia ne utilizziamo troppi. La conseguenza? Negli ultimi anni il numero dei malati resistenti persino alle cure più aggressive sta crescendo in modo preoccupante. L'allarme è stato lanciato dal direttore del “Centro europeo di controllo delle malattie” Marc Sprenger durante la Giornata di sensibilizzazione al corretto uso degli antibiotici. «Il problema riguarda diversi microrganismi – ha spiegato il professor Sprenger – ma soprattutto l'aumento di alcuni ceppi di Klebsiella pneumoniae: in Italia il numero di infezioni resistenti alle cure più aggressive, in particolare ai farmaci del gruppo del carbapenem (medicinali da somministrare in vena in ambiente ospedaliero), sta crescendo in maniera sensibile». Il dato è preoccupante. Finora il problema dei super batteri sembrava confinato alla Grecia, ma nel 2010 la percentuale dei malati italiani resistenti alle cure antibiotiche è quanto meno raddoppiato. «Il pericolo è grande – ha osservato Sprenger – e in tal senso dobbiamo sfatare alcuni miti. Innanzitutto i super-batteri sono in deciso aumento e non colpiscono soltanto le persone deboli o gli anziani. In ospedale, per esempio, il rischio di contrarre infezioni pericolose è forte se il personale sanitario non è sufficientemente scrupoloso. Le condizioni igieniche sono fondamentali, dunque meglio lavarsi le mani spesso». Ma per quali motivi i super-batteri sono così comuni in Grecia e in Italia? «In alcuni paesi mediterranei c'è un ricorso eccessivo e inappropriato agli antibiotici – ha osservato il professor Sprenger – per ragioni spesso culturali. Credere che questi farmaci possano curare in modo efficace raffreddori o influenza di tipo virale è sbagliato». La verità è un'altra: utilizzare gli antibiotici senza scrupolo abbatte ogni difesa e favorisce la proliferazione dei super-batteri, mutati per resistere ad ogni attacco. «Come si può evitare questo rischio? Promuovendo la cultura della responsabilità tra medici e pazienti, utilizzando i farmaci in modo appropriato e attribuendo la dovuta importanza alle misure igieniche fondamentali. Poi bisogna migliorare i controlli e soprattutto sviluppare nuovi strumenti in grado – laddove necessario – di effettuare una diagnosi precoce per combattere efficacemente i super-batteri».
Annamaria... a dopo
Immaginavo.
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