Cani, la marcia indietro del Ministero: riammesso il
taglio della coda
Il ministero della Salute fa un passo indietro sul rispetto degli animali. In risposta ad una richiesta di chiarimento sulla legge del 2010 che, promossa da Bruxelles, vietava ogni tipo di mutilazione alle estremità di bracchi, bovari, fox terrier, spinoni e compagnia, i tecnici di Ferruccio Fazio hanno spiegato: “Sussiste la possibilità di eseguire in via eccezionale interventichirurgici non curativi ritenuti necessari sia per ragioni di medicina veterinaria sia nell’interesse dell’animale”.
Insomma, riammesso il taglio della coda dei cani. In particolare, la circolare fa diretto riferimento ai “cani impegnati in talune attività da lavoro nonché di natura sportivo-venatoria spesso espletate in zone di fitta vegetazione che comportando elevato impegno motorio espongono l’animale a rischio fratture, ferite o lacerazioni della coda”.
I veterinari comunque dovranno motivare il taglio, che non potrà essere effettuato oltre la prima settimana di vita dell’animale e dovrà sempre essere fatto sotto anestesia. Restano vietati gli interventi a fini estetici.
Per Carla Rocchi, presidente dell’Ente protezione animali (Enpa), si tratta di “un cedimento alle pressioni dei cacciatori. Non ci sono altre ragioni. Raccomanderemo a tutti i veterinari che facciano obiezione di coscienza e che, a loro volta, esprimano dissenso contro la circolare”.
Del resto la circolare del ministero sembra andare in direzione opposta all’ordinanza del sottosegretario con delega al benessere animale Francesca Matrtini, che prevede il bando di “interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia o non finalizzati a scopi curativi” e vieta “vendita, esposizione e commercializzazione” degli esemplari menomati.
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL'EMILIA-ROMAGNA
TAGLIO DELLA CODA E BENESSERE NEI CANI
RELAZIONE E PARERE DEL CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER IL BENESSERE ANIMALE
RIEPILOGO E PARERE CONCLUSIVO
Il taglio della coda è un'amputazione che comporta il taglio che schiaccia la pelle, muscoli,
nervi, tendini ed osso e cartilagine:
➢ Causa il dolore acuto ai cuccioli ed si suppone in grado di causare dolore a lungo
termine dovuto all'attività patologica del nervo come conseguenza del danno
tissutale e sviluppo di neuroma
➢ I Cani neonati, come con altri giovani mammiferi, sono probabilmente molto
sensibili al dolore e comunque più intensamente degli adulti
➢ Muscoli importanti della regione pelvica e perineale del cane continuano sulla coda
e si attaccano alle vertebre della coda. Vi è evidenza che il taglio della coda
indebolisce i muscoli in questione nella defecazione e nel mantenimento della
resistenza del diaframma pelvico, conducendo al rischio aumentato di incontinenza
fecale, di ernia perineale e di incontinenza urinaria nelle femmine
➢ La rimozione della coda priva il cane di mezzi importanti di espressione delle
relative intenzioni ed emozioni e può condurre a malintesi sia con l'uomo che altri
cani. Il dolore e l'afflizione causati dall'amputazione della coda possono anche
compromettere il processo di socializzazione nei cuccioli
➢ La rimozione della coda del cane può ridurre la resistenza del posteriore e
compromettere il relativi equilibrio e agilità
➢ Le lesioni della coda sono relativamente rare (per esempio, 4 per 10.000 cani
trattati in cliniche) e la prova non indica che i cani con coda mozza abbiano un
rischio aumentato di ferita della coda. Non è accettabile amputare la coda di un
gran numero di cuccioli per evitare un piccolo numero di lesioni possibili della coda
in cani adulti, specialmente se la maggior parte di quelle lesioni possono essere
trattate da ambulatori di pronto soccorso
➢ La stragrande maggioranza dei cani tradizionalmente di “working breeds” (razze da
lavoro) ora sono mantenuti come animali da compagnia o da mostra, spesso in un
ambiente urbano e non sono utilizzati in attività ad alto rischio
➢ All'interno delle varietà di cani da lavoro (Spaniels, Terriers, cani da guardia o da
pecore) ci sono contraddizioni notevoli tra razze con coda mozza e con coda
20/24integra. Il fatto che molte razze da lavoro siano utilizzate con coda integra anche se
svolgono le stesse attività di razze con coda amputata suggerisce che il taglio della
coda in effetti sia una pratica di natura estetica, di standard di razza e di tradizione
piuttosto che per il rischio reale di ferite della coda nel corso dell'attività del cane.
Per tali motivi il Centro di Referenza nazionale per il benessere animale dell'Istituto
Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna sostiene che l'
amputazione preventiva della coda per scopi non terapeutici sia da bandire come
previsto dalla Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia.
Dott. Guerino Lombardi Veterinario Responsabile - Centro di Referenzxa Nazionale per il Benessere Animale
MARIA... a dopo
Un'altra bella diatriba, come se se ne fosse sentito il bisogno.
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