IL CASO
La preside usa lo spray urticante
tre ragazze finiscono in ospedale
notizia del 25 febbraio 2011
La vicenda all'istituto Besta, nella periferia est di Milano. Una studentessa spruzza per scherzo
e la dirigente la punisce con la stessa bomboletta: "L'ho fatto per farle capire la gravità del gesto"
Prima ha chiesto a tutti chi fosse il colpevole della bravata del giorno prima, lo studente che con lo spray al peperoncino aveva costretto allevacuazione la sua classe e provocato irritazioni a volto a qualche compagno. Poi, individuata la responsabile, la preside si è diretta al suo banco, ha estratto la bomboletta e glielha spruzzata sulla mano: «È per farti capire coshanno provato le tue compagne quando lhai fatto tu». Bruciore, grida, panico. La mano della quindicenne sarrossa e si gonfia, la nube di gas urticante si espande, la compagna di banco fatica a respirare. E ancora peggio per unaltra studentessa, asmatica.
Una spruzzata che voleva essere educativa, una legge del taglione alla buona, quella della preside dellistituto Besta per le lingue e scienze sociali in via don Calabria, zona Palmanova, a Milano. Ma che ha mandato tre quindicenni allospedale e su tutte le furie le loro famiglie, che ora minacciano di denunciare la dirigente scolastica. Lantefatto risale a mercoledì. Alla prima ora unalunna di prima estrae dalla borsa lo spray al peperoncino che la famiglia le ha dato per la sua sicurezza, quando la sera torna dalla palestra. La sicura salta, una prima spruzzata a terra. Unaltra sul giubbotto di uno studente, che poi si tocca la faccia e diventa un peperone. Altri ragazzi accusano bruciori.
Al Besta, una scuola difficile come altri istituti di periferia dove non mancano episodi di vandalismo e teppismo, scoppia il caos: dalla scuola chiamano lambulanza, un poliziotto del commissariato di Lambrate di pattuglia nella zona nota i mezzi di soccorso ed entra per capire. La faccenda sarebbe finita lì. Ma quel giorno la preside è assente per una riunione di lavoro. La informano al telefono, e quando ieri mattina rientra e trova sulla sua scrivania il verbale dellepisodio accanto alla bomboletta sequestrata, decide di passare ai fatti. Prende lo spray, va spedita nella classe dovè successo lincidente, sgrida tutti, i nervi forse saltano: spruzza. Un altro caos. Ma questa volta tre quindicenni finiscono al San Raffaele.
«In tanti sono scoppiati a piangere per la paura racconta una studentessa Pensavamo che la preside scherzasse, quando si è avvicinata dicendo ora ti mostro coshai fatto ai tuoi compagni». La famiglia della quindicenne che aveva lo spray con sé a scuola, difesa dallavvocato Gianluca Minniti, annuncia che sporgerà denuncia contro la preside, e così forse gli altri genitori. «È un fatto gravissimo spiega la mamma mia figlia ha fatto una bravata, avrei accettato anche la sospensione. Ma non esiste che la preside compia un gesto simile: è educazione questa? Poi non si è neanche scusata, faremo denuncia». Intanto la ragazza la sospensione la rischia comunque, sarà il consiglio di classe nei prossimi giorni a decidere.
Paola Tieri, la preside dellistituto, spiega così il suo punto di vista: «I ragazzi spesso non sono consapevoli delle conseguenze degli scherzi pesanti che fanno. Volevo fargliele capire». Del rigore della preside si era già avuta una prova a gennaio dellanno scorso, quando aveva sospeso per due giorni e costretto a pulire il cortile un gruppo di ragazzine per i pesanti insulti rivolti a una compagna via Facebook.
Una spruzzata che voleva essere educativa, una legge del taglione alla buona, quella della preside dellistituto Besta per le lingue e scienze sociali in via don Calabria, zona Palmanova, a Milano. Ma che ha mandato tre quindicenni allospedale e su tutte le furie le loro famiglie, che ora minacciano di denunciare la dirigente scolastica. Lantefatto risale a mercoledì. Alla prima ora unalunna di prima estrae dalla borsa lo spray al peperoncino che la famiglia le ha dato per la sua sicurezza, quando la sera torna dalla palestra. La sicura salta, una prima spruzzata a terra. Unaltra sul giubbotto di uno studente, che poi si tocca la faccia e diventa un peperone. Altri ragazzi accusano bruciori.
Al Besta, una scuola difficile come altri istituti di periferia dove non mancano episodi di vandalismo e teppismo, scoppia il caos: dalla scuola chiamano lambulanza, un poliziotto del commissariato di Lambrate di pattuglia nella zona nota i mezzi di soccorso ed entra per capire. La faccenda sarebbe finita lì. Ma quel giorno la preside è assente per una riunione di lavoro. La informano al telefono, e quando ieri mattina rientra e trova sulla sua scrivania il verbale dellepisodio accanto alla bomboletta sequestrata, decide di passare ai fatti. Prende lo spray, va spedita nella classe dovè successo lincidente, sgrida tutti, i nervi forse saltano: spruzza. Un altro caos. Ma questa volta tre quindicenni finiscono al San Raffaele.
«In tanti sono scoppiati a piangere per la paura racconta una studentessa Pensavamo che la preside scherzasse, quando si è avvicinata dicendo ora ti mostro coshai fatto ai tuoi compagni». La famiglia della quindicenne che aveva lo spray con sé a scuola, difesa dallavvocato Gianluca Minniti, annuncia che sporgerà denuncia contro la preside, e così forse gli altri genitori. «È un fatto gravissimo spiega la mamma mia figlia ha fatto una bravata, avrei accettato anche la sospensione. Ma non esiste che la preside compia un gesto simile: è educazione questa? Poi non si è neanche scusata, faremo denuncia». Intanto la ragazza la sospensione la rischia comunque, sarà il consiglio di classe nei prossimi giorni a decidere.
Paola Tieri, la preside dellistituto, spiega così il suo punto di vista: «I ragazzi spesso non sono consapevoli delle conseguenze degli scherzi pesanti che fanno. Volevo fargliele capire». Del rigore della preside si era già avuta una prova a gennaio dellanno scorso, quando aveva sospeso per due giorni e costretto a pulire il cortile un gruppo di ragazzine per i pesanti insulti rivolti a una compagna via Facebook.
va bhè che a carnevale ogni scherzo vale ma la preside x gli scherzi ci va un po pesante. MIMMA
RispondiEliminaChe bei ritratti della nostra scuola. Denunciate gente, denunciate. Qualcosa forse cambierà.
RispondiElimina