50, ma non li dimostra
Alzi la mano chi da ragazzino almeno una volta 
non ha aperto con frenesia una bustina delle 
figurine di calciatori Panini, sperando di trovare 
quella mancante. E quanti a scuola, durante 
l’intervallo, non ha scambiato i doppioni in quella 
specie di rituale che è il “ce l’ho, mi manca”… 
La Panini celebra il primo mezzo secolo di
questa collezione, e tutti noi li dedichiamo 
ai fratelli Panini ad Arrigo Feltrami che ci hanno 
lasciato, e a tutti coloro che hanno costruito e 
consolidato il mito dell’album dei calciatori. 
Chi non ha mai fatto la raccolta delle figurine 
Panini? Chi non ha giocato, chi non ha scambiato 
i doppioni o aperto le bustine trattenendo il fiato e 
sperando di trovare la figurina mancante … 
Intere generazioni di ragazzini (ma anche di 
adulti dal cuore di fanciullo), hanno fatto degli 
album colorati e delle figurine di calciatori una
vera cascata di emozioni, in ricordo della loro 
adolescenza.
Merito dei fratelli Panini (Giuseppe, Benito, 
Umberto, Franco e Cosimo), che alla fine degli 
anni cinquanta crearono dal nulla una attività di 
distribuzione di bustine con all’interno figurine
(allora molto arrangiate) dei calciatori della serie A. 
Il successo fu clamoroso: l’attività si ampliò 
e le figurine e gli album anno dopo anno, 
divennero sempre più completi e di ottima fattura. 
Ma era l’atmosfera che si creava (ed ancora si crea) 
Intorno a questi quadratini dei nostri amici 
calciatori, che ci faceva vivere ore o anche solo 
minuti di limpido divertimento, difficilmente altrove
riscontrabile.
Da Schiaffi no, Bolchi, Rivera, Mazzola, passando 
per Zoff e Maradona fino ad i nostri Cassano e 
Cavani e molte decine di migliaia ancora, serie B 
e serie C comprese.
I Panini hanno conquistato il cuore di milioni di 
bambini e non, tappezzandolo con una marea di 
cartoncini colorati in cui l’epopea del calcio, con i 
suoi eroi e le sue vittime sportive, i suoi trionfi e le
sue cadute, ha sempre celebrato ogni anno, con 
immutata freschezza, i suoi rituali di una 
spettacolare favola nella vita di tutti quella che
volevano viverla. I riti erano all’inizio impastati dal 
dolcissimo odore della candida colla “coccoina”, 
o di quella nauseante fatta in casa con acqua calda 
e farina, per chi voleva risparmiare le cento lire.
Sono passati però gli anni; i cari fratelli Panini ad 
uno ad uno ci hanno lasciato, e con essi anche il 
mitico Arrigo Beltrami, curatore del celebre 
Almanacco; la società è passata di mano seppur
mantenendo il mitico marchio.
Dopo il commiato dei fondatori è svanito forse un
incantesimo, ma è rimasto per sempre quel segreto,
quella magia che è lo stupore forse ingenuo ma 
irripetibile delle prime bustine aperte, degli scambi, 
delle interminabili partite con il palmo della mano 
che animavano strade e cortili, cose se fossero 
per sempre restati imprigionati in quei primi album,
tra le maglie ed i sorrisi dei tanti eroi della domenica
che sarà difficile dimenticare. Rimangono forse 
ancora le emozioni legate all’apertura di una nuova 
bustina, in una partita ancora tanto desiderata,
seppur in un calcio moderno così brutalmente
violentato dalle modernità e dalle televisioni.
Nonostante queste offese, rimane ancora immutata 
l’attesa di una vittoria a lungo sperata, in un 
frammento forse ancora intatto dell’entusiasmo
di questa loro fanciullezza, e di quella nostra
ormai lontana. 
Care figurine, auguri per altri 50 ed altri 50
anni ancora …
Cipriano



Ciao, Cipriano. Si fanno ancora le mitiche raccolte? Con i ragazzini che dicono le celebri frasi, "Ce l'ho" "Mi manca"?
RispondiEliminaSembrerà strano, ma anche io raccoglievo le figurine dei calciatori...meno male che non sono diventata mai una velina!!! Ora sarei una velona!!! Certo era più sana la competizione con l'obiettivo di avere le figurine più rare e preziose, piuttosto che rincorrere il possesso dell'ultimissimo modello della tecnologia...ogni epoca ha i suoi miti...mah! Maria.sa
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