sabato 22 gennaio 2011

Le riflessioni di CIPRIANO - " 50. MA NON LI DIMOSTRA"


50, ma non li dimostra



Alzi la mano chi da ragazzino almeno una volta
non ha aperto con frenesia una bustina delle
figurine di calciatori Panini, sperando di trovare
quella mancante. E quanti a scuola, durante
l’intervallo, non ha scambiato i doppioni in quella
specie di rituale che è il “ce l’ho, mi manca”…
La Panini celebra il primo mezzo secolo di
questa collezione, e tutti noi li dedichiamo
ai fratelli Panini ad Arrigo Feltrami che ci hanno
lasciato, e a tutti coloro che hanno costruito e
consolidato il mito dell’album dei calciatori.
Chi non ha mai fatto la raccolta delle figurine
Panini? Chi non ha giocato, chi non ha scambiato
i doppioni o aperto le bustine trattenendo il fiato e
sperando di trovare la figurina mancante …
Intere generazioni di ragazzini (ma anche di
adulti dal cuore di fanciullo), hanno fatto degli
album colorati e delle figurine di calciatori una
vera cascata di emozioni, in ricordo della loro
adolescenza.

Merito dei fratelli Panini (Giuseppe, Benito,
Umberto, Franco e Cosimo), che alla fine degli
anni cinquanta crearono dal nulla una attività di
distribuzione di bustine con all’interno figurine
(allora molto arrangiate) dei calciatori della serie A.
Il successo fu clamoroso: l’attività si ampliò
e le figurine e gli album anno dopo anno,
divennero sempre più completi e di ottima fattura.
Ma era l’atmosfera che si creava (ed ancora si crea)
Intorno a questi quadratini dei nostri amici
calciatori, che ci faceva vivere ore o anche solo
minuti di limpido divertimento, difficilmente altrove
riscontrabile.
Da Schiaffi no, Bolchi, Rivera, Mazzola, passando
per Zoff e Maradona fino ad i nostri Cassano e
Cavani e molte decine di migliaia ancora, serie B
e serie C comprese.
I Panini hanno conquistato il cuore di milioni di
bambini e non, tappezzandolo con una marea di
cartoncini colorati in cui l’epopea del calcio, con i
suoi eroi e le sue vittime sportive, i suoi trionfi e le
sue cadute, ha sempre celebrato ogni anno, con
immutata freschezza, i suoi rituali di una
spettacolare favola nella vita di tutti quella che
volevano viverla. I riti erano all’inizio impastati dal
dolcissimo odore della candida colla “coccoina”,
o di quella nauseante fatta in casa con acqua calda
e farina, per chi voleva risparmiare le cento lire.
Sono passati però gli anni; i cari fratelli Panini ad
uno ad uno ci hanno lasciato, e con essi anche il
mitico Arrigo Beltrami, curatore del celebre
Almanacco; la società è passata di mano seppur
mantenendo il mitico marchio.
Dopo il commiato dei fondatori è svanito forse un
incantesimo, ma è rimasto per sempre quel segreto,
quella magia che è lo stupore forse ingenuo ma
irripetibile delle prime bustine aperte, degli scambi,
delle interminabili partite con il palmo della mano
che animavano strade e cortili, cose se fossero
per sempre restati imprigionati in quei primi album,
tra le maglie ed i sorrisi dei tanti eroi della domenica
che sarà difficile dimenticare. Rimangono forse
ancora le emozioni legate all’apertura di una nuova
bustina, in una partita ancora tanto desiderata,
seppur in un calcio moderno così brutalmente
violentato dalle modernità e dalle televisioni.
Nonostante queste offese, rimane ancora immutata
l’attesa di una vittoria a lungo sperata, in un
frammento forse ancora intatto dell’entusiasmo
di questa loro fanciullezza, e di quella nostra
ormai lontana.
Care figurine, auguri per altri 50 ed altri 50
anni ancora …

Cipriano

2 commenti:

  1. Ciao, Cipriano. Si fanno ancora le mitiche raccolte? Con i ragazzini che dicono le celebri frasi, "Ce l'ho" "Mi manca"?

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  2. Sembrerà strano, ma anche io raccoglievo le figurine dei calciatori...meno male che non sono diventata mai una velina!!! Ora sarei una velona!!! Certo era più sana la competizione con l'obiettivo di avere le figurine più rare e preziose, piuttosto che rincorrere il possesso dell'ultimissimo modello della tecnologia...ogni epoca ha i suoi miti...mah! Maria.sa

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