venerdì 9 aprile 2010

METEO..e non solo..



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dedico questo video a Natalina




per Caterina




citazione  sull'amore..


Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. (René Voillaume)


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giovedì 8 aprile 2010

Le notizie segnalate da Caterina : UN MILIONE DI BAMBINI CON PROBLEMI DI PESO




Fuori forma un alunno su tre nella fascia 6-11 anni. Nonostante la dieta mediterranea, allarme obesità

 

 

Merenda di metà mattina troppo abbondante, poca frutta, attività fisica insufficiente Un milione di bambini con problemi di peso Fuori forma un alunno su tre nella fascia 6-11 anni. Nonostante la dieta mediterranea, allarme obesità



Se è vero che chi nasce oggi può arrivare a una vita media di 120 anni, è altrettanto vero che se gli stili di vita non cambiano si rischia di perdere per strada un buon 30 per cento di questo potenziale genetico. Diabete e malattie cardiovascolari sono in agguato. L’allarme è diffuso: i bambini di oggi, con gravi colpe dei genitori, sono in generale oversize. Tutti i Paesi occidentali registrano un dato comune: una crescita esponenziale del fenomeno dell’obesità e del sovrappeso nell’infanzia. Anche quei Paesi che, per tradizioni alimentari, dovrebbero essere virtuosi: l’Italia, patria della dieta mediterranea, è ai primi posti nel mondo per il peso in eccesso dei suoi pargoli. La Campania, poi, batte ogni record. Il tutto in circa 30 anni.
Scattiamo una fotografia della situazione, secondo i dati raccolti dall’ «International Obesity Task Force»: i bambini in età scolare obesi o sovrappeso nel mondo sono 155 milioni, ovvero uno su dieci. Di questi, 30-45 milioni sono classificati tra gli obesi, il che significa il 2-3% dei ragazzi in età compresa tra i5 e i 17 anni. In Europa il problema dell’obesità infantile è sempre più diffuso: ogni anno negli Stati membri dell’Unione Europea circa 400 mila bambini sono considerati soprappeso e oltre 85 mila obesi. Per quanto riguarda la sola obesità giovanile, oggi la prevalenza in Europa risulta essere 10 volte maggiore rispetto agli anni Settanta.
Il problema dell’obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquisito un’importanza crescente anche in Italia, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino, sia perché rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie in età adulta. Oggi, su 100 bambini della classe terza elementare quasi 24 sono in sovrappeso (23,6%) e oltre 12 sono obesi (12,3%). Complessivamente si stimano oltre un milione e centomila bambini italiani, tra i sei e gli undici anni, con problemi di obesità e sovrappeso: più di un bambino su tre.
Quali le cause? Claudio Maffeis, pediatra dell’università degli studi di Verona, ha stilato un rapporto per il «Barilla Center for Food Nutrition», organismo creato all’inizio del 2009 come centro di pensiero e proposte dall’approccio multidisciplinare per affrontare il mondo della nutrizione e dell’alimentazione mettendolo in relazione con le tematiche a esso correlate: economia, medicina, nutrizione, sociologia, ambiente. Organismo garante del Barilla Center for Food Nutrition è l’Advisory board, composto da Barbara Buchner, ricercatrice presso l’International Energy Agency di Parigi (Iea); Mario Monti, economista; Gabriele Riccardi, endocrinologo; Camillo Ricordi, diabetologo; Joseph Sassoon, sociologo; Umberto Veronesi, oncologo.
Scrive Maffeis nel rapporto: «È evidente la grande diffusione tra i bambini di abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e che predispongono all’aumento di peso, specie se concomitanti. In particolare, emerge che l’11% dei bambini non fa colazione; il 28% la fa in maniera non adeguata; l’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante (oltre 100 calorie); il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente né frutta né verdura». Da qui indicazioni utili anche per l’industria alimentare. Anche i dati raccolti sull’attività fisica sono poco confortanti: solo un bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età e uno su 4 non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine. La metà dei bambini, inoltre, possiede un televisore in camera propria. Aggiunge Renata Lorini, pediatra dell’università di Genova: «La percezione del problema da parte dei genitori, infine, sembra essere inversamente proporzionale alla frequenza statistica del peso in eccesso: quattro mamme su dieci di bimbi in sovrappeso non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza».
La European association for the study of diabetes (Easd) e la Federazione diabete giovanile riconoscono la prevenzione e il trattamento dell’obesità come «il più importante problema di salute pubblica in tutto il mondo». Oltre alla rilevanza sanitaria, infatti, l’obesità e il sovrappeso generano anche un significativo effetto negativo sui costi della sanità.
Molto interessanti appaiono i risultati di un recente studio condotto su giovani americani di età compresa tra i6 e i 19 anni negli anni 2002 e 2005 e basato sui dati di un’importante indagine statistica nazionale (Medical expenditure panel survey, Meps). Che cosa è emerso? I soggetti «classificati» obesi in entrambi gli anni hanno generato maggiori costi sanitari: 194 dollari in più per visite ambulatoriali, 114 dollari in più per prescrizione di farmaci e 12 dollari in più per prestazioni d’emergenza rispetto ai bambini con peso normale. Estrapolando i dati per l’intera popolazione si può dire che obesità e sovrappeso tra i giovani causano costi incrementali per il sistema sanitario americano di 14,1 miliardi di dollari l’anno per visite ambulatoriali, farmaci emedicina d’urgenza.
Diretta conseguenza di sovrappeso e obesità, dei disturbi metabolici o dismetabolismi giovanili, è il diabete precoce con tutte le conseguenze. Il diabete di tipo II, quello che un tempo veniva classificato come senile, oggi sembra avere abbassato l’età anagrafica della sua comparsa. A Roma, nell’ultima edizione di Changing Diabetes Barometer Project, Anil Kapur, managing director della World Diabetes Foundation, ha sottolineato: «Le stime riguardanti i costi globali dell’healthcare — prevenzione, trattamento del diabete e delle sue complicanze— si attestano per il 2010 intorno a 376 miliardi di dollari, mentre nel 2030 questo numero è destinato a superare i 490 miliardi di dollari». Tutto ciò senza calcolare i costi per malattie cardiovascolari e ictus, comprese le disabilità indotte, che con sovrappeso e obesità sono strettamente collegate. La roadmap di Changing Diabetes prevede, in Italia, una «rete di collegamento» in grado di armonizzare dati ed evidenze relative allo stato del diabete a livello locale, favorendo così lo sviluppo di un piano di azione nazionale coerente ed efficace e di un sistema di cura uniforme e integrato su tutto il territorio, ponendosi come una guida reale per le Regioni. A partire dai primi anni di vita.
Perché è nei primi due anni che si segna il destino metabolico futuro. È questo il momento in cui un’iperalimentazione, oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumento del loro numero (iperplasia). Ed è il momento che favorisce l’obesità in età adulta, oltre a una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti. Questo per l’impossibilità a eliminare gli adipociti maturi una volta completata la loro differenziazione.
Quindi, a conti fatti, la cultura della corretta alimentazione pesa più della genetica. E forse nei Paesi occidentali è proprio quella cultura a scarseggiare.

I disturbi del comportamento alimentare

Sono patologie caratterizzate da alterazioni di tipo psicologico nel rapporto con il cibo

I disturbi del aomportamento alimentare comprendono un insieme di patologie caratterizzate da alterazioni di tipo psicologico nel rapporto con il cibo. Le principali sindromi sono: l’ Anoressia Nervosa , la Bulimia Nervosa ed i Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati . Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa sono patologie gravi a cui sono generalmente associati altri disturbi psichiatrici e complicanze mediche. Sono comunque patologie curabili e guaribili, importante è farsi seguire da esperti nel momento in cui insorgono i primi sintomi. L’incidenza e la prevalenza di questi quadri clinici hanno una netta prevalenza femminile soprattutto nella fascia a rischio (14-20 anni). In Italia troviamo ogni 200 donne un caso di Anoressia Nervosa, 2 casi di Bulimia Nervosa e circa 12 casi di Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati. I casi maschili sono più limitati (1 uomo ogni 10 donne).

Gli «altri» disturbi del comportamento alimentare

Sono quelli definiti come «non altrimenti specificati»

Ai due disturbi più noti del comportamento alimentare (anoressia nervosa e bulimia nervosa) si aggiungono i Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati fra i quali il Disturbo di Alimentazione Incontrollata, in inglese Binge Eating Disorder, sta acquistando un’importanza crescente per i suoi legami con l’obesità. Quest’ultimo è stato descritto per la prima volta da Stunkard nel 1959, caratterizzato dal consumo di ampie quantità di cibo in un breve periodo. Riguarda circa il 20-30% dei soggetti obesi.

COME RICONOSCERLI

 Per il sesso femminile tutti i criteri richiesti per la diagnosi di Anoressia Nervosa in presenza di un ciclo mestruale normale. Tutti i criteri di Anoressia Nervosa sono soddisfatti e, malgrado la significativa perdita di peso, il peso attuale risulta nella norma.  Tutti i criteri della Bulimia Nervosa risultano soddisfatti, tranne il fatto che le abbuffate e le condotte compensatorie hanno una frequenza inferiore a due episodi alla settimana per tre mesi. Soggetti di peso normale che si dedicano regolarmente ad inappropriate condotte compensatorie dopo aver ingerito piccole quantità di cibo (per es. induzione del vomito dopo aver mangiato due biscotti). Soggetti che ripetutamente masticano e sputano, senza deglutire, grandi quantità di cibo.
 Disturbo da Alimentazione Incontrollata: ricorrenti episodi di abbuffate in assenza delle regolari condotte compensatorie tipiche della Bulimia Nervosa

Criteri diagnostici per il Disturbo dell’ Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorders)
 

 Ricorrenti episodi caratterizzati da perdita di controllo alimentare. 
 Un episodio è caratterizzato da entrambe le seguenti manifestazioni: Mangiare in un lasso di tempo limitato (per es due ore) una quantità di cibo che è certamente più abbondante di quella che la maggior parte delle persone consumerebbe in un periodo simile ed in simile circostanze.  Una sensazione di perdita di controllo sull’assunzione di cibo durante l’episodio (per es. sentire che uno non può smetter di mangiare, o controllare quanto o quello che mangia).  Gli episodi sono associati con tre (o più) delle seguenti caratteristiche:  Mangiare molto più rapidamente del normale.  Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.  Mangiare grandi quantità di cibo quando non si è affamati.  Mangiare da soli per evitare l’imbarazzo di quando si mangia.  Sentirsi disgustati con se stessi, depressi o molto in colpa dopo aver mangiato. 
 Notevole sofferenza relativa al comportamento alimentare.  Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata si manifesta, in media, almeno due giorni alla settimana per sei mesi.  Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata non si associa con l’uso regolare di condotte compensatorie inappropriate (per es. uso di lassativi, digiuno, eccessivo esercizio fisico) e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di Anoressia Nervosa o Bulimia Nervosa.

A CHI RIVOLGERSI
Nel momento in cui ci si rende conto di soffrire di un Disturbo del Comportamento Alimentare sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico oppure ad un centro specializzato nei Disturbi dell’Alimentazione. E’ bene ricordare che un Disturbo del Comportamento Alimentare esprime un disagio psicologico che tuttavia si può riflettere anche gravemente sulla salute fisica. La diagnosi deve essere fatta da uno specialista, possibilmente uno psichiatra, meglio se con specifica formazione nel campo dei disturbi dell'alimentazione. I Centri di Salute Mentale dovrebbero poter offrire informazioni in proposito.


ANNAMARIA...a dopo





METEO..e non solo..

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buongiorno in musica..il grande Rino Gaetano

 

Viviana per te!!!

mercoledì 7 aprile 2010

DELLA STOLTEZZA - di G. BINDI

Con piacere  pubblico la seconda poesia del caro amico Giovanni Bindi.. 
"il grande nonno" come lo chiama Pino!
La composizione è recente ma Giovanni ama defininirla
 "due parole pasquali senza cioccolata"

Ricordiamo  un suo verso:
“sono sassi di fiume pulito
scagliati contro l’ipocrisia”




Quando il sole spense il dì
Ed entrò d’impeto il nero
Per cercare l’ infinito.
Sorse allora una scheggia di pensiero
Come il raggio di una stella
Nel groviglio dell’immenso
Senza luce luminoso
Ho intravisto una montagna
Fiorita di biancospino
E il mio sogno si è spezzato
Sono sceso tra gli scogli senza fiori
Una voce come un’arpa
Sottile chiara e universale
Senza guerre e violenza
Quasi un canto dell’infinito.
Questa voce levantina
È rimasta inascoltata
E in rivoli spezzata.
Sull’incudine del tempo
È restata una parola “la stoltezza”
Un peccato universale da studiare e meditare. 

GIOVANNI

martedì 6 aprile 2010

SFIDA A TRENITALIA

seguendo il programma tv "ballarò" vengo a conoscenza di un servizio ferroviario offerto da un'azienda tedesca. L'articolo che segue è tratto da Trentino.it



A Trento si viaggia low-cost
con le ferrovie austro-tedesche

Biglietti on line e attenzione alle offerte: così Db-Oebb sfida la concorrenza italiana
La sfida a Trenitalia è ufficialmente partita, anche a suon di prezzi. Targata Db-Öbb, i nuovi treni tedesco-austriaci. Che fermano anche a Trento ma per molti sono ancora «convogli fantasma»: non compaiono sui tabelloni, in stazione non si può fare il biglietto. Ma in tanti hanno imparato a conoscerli. Alta qualità e - per chi sa cercare le offerte - anche tariffe low cost. Come un Trento-Milano o un Trento-Bologna a 9 euro.
La campagna pubblicitaria che in questi giorni è comparsa  sui giornali locali ha puntato su viaggi pasquali. «Comodi, convenienti e affidabili» è la promessa di Db Bahn. La prima comodità è data dal fatto che per fare i biglietti non servono più code in stazione o ai distributori automatici: i biglietti si possono acquistare direttamente a bordo e senza sovrapprezzo. Basta sapere a che ora parte il treno, e per questo non basta consultare il sito di Trenitalia. Il Verona-Monaco, per fare un esempio, passa per Trento 9 volte al giorno ma sul tabellone non lo troverete e nemmeno allo sportello informazioni vi diranno nulla: per scovarlo, il treno tedesco, dovete cercare in internet, sul sito della compagnia tedesca-austriaca. Qui potrete trovare tutto, orari, prezzi, tratte, offerte.
Ma se sulla qualità germanica si poteva facilmente scommettere - comodità, pulizia, personale trilingue a bordo - è sui costi che ora si gioca la battaglia. Anche su questo terreno i tedeschi puntano ad essere concorrenziali. E in molti casi sembrano riuscirci.
Qualche esempio: da Trento a Monaco di Baviera la promozione parte da 39,90 euro in seconda classe, per l’Austria le tariffe vanno dai 19 euro in su. Sulle tratte nazionali italiane (Trento-Bologna, Trento-Milano) il prezzo parte da 9 euro. Ormai si viaggia low cost come sugli aerei. Confermano all’agenzia Viaggi Bolgia, in città l’u nica affiliata Db Bahn e Öbb: «Le tariffe sono molto concorrenziali. Fino a tre giorni prima della partenza i biglietti a 9 euro si trovano ancora». In tanti lo hanno capito, e all’a genzia confermano: «Prevalentemente sono professionisti che viaggiano per lavoro».
Ma i germanici scommettono anche sulle famiglie, per questo hanno sfornato un’offerta giusta giusta per le vacanze di Pasqua: nei viaggi internazionali i bambini fino a 15 anni compiuti viaggiano gratis con i genitori e anche con i nonni tra Italia, Austria e Germania.
Al momento le soluzioni più interessanti riguardano naturalmente le tratte verso nord. Se andate a Monaco, per esempio, sul sito di Trenitalia trovate soltanto la soluzione notturna. Con i treni tedeschi scoprite di poter partire alle 8 di mattina e via via in altri orari lungo l’arco della giornata.
Sulle tratte italiane invece ci si deve ancora accontentare di pochi treni: l’unico per Milano (con arrivo a porta Garibaldi e non alla stazione centrale) si parte alle 18.10, per Bologna la partenza è alle 14.10 (ma si viaggia diretti senza dover cambiare a Verona).
Attenzione però: sul sito di Db Bahn potete per esempio acquistare anche il biglietto sulla tratta fino a Roma. Ma in questo caso - da Verona in poi - il treno sarà quello delle ferrovie italiane. La gentile addetta al call center lo precisa subito quando chiediamo informazioni. I treni tedeschi - in grado di viaggiare a 300 chilometri all’ora, anche se per ora in Italia sono autorizzati solo fino a 90 - qui cedono il passo ai Frecciarossa e ai Frecciargento. Per ora ancora leader indiscussi a sud di Borghetto. Ma non si sa per quanto. La sfida da nord è appena cominciata.



In questo modo sembra che, come avvenne qualche anno fa per gli aerei, adesso accade lo stesso per i trasporti ferroviari. C’è chi si dedica all’alta velocità e ai servizi e chi propone prezzi imbattibili, sapendo che in questo modo attirerà una grande fetta di clientela.Secondo i primi dati, sembra che attualmente il treno trasporti circa 2000 passeggeri al giorno e nel frattempo il gruppo si prepara alla nuova sfida di arrivare prima fino a Venezia e poi fino a Firenze.

 http://www.obb-italia.com/it/Le_nostre_offerte/DB-OeBB_EuroCity/Info_Prenotazioni_on_line.jsp

ANNAMARIA...a dopo

LETTERA APERTA DI UNA MADRE LAVORATRICE

L'handicap di essere madre-lavoratrice. Sfogo di una donna che  "causa"  maternità ha perso il lavoro, segnalata da Caterina




Mi chiamo Chiara, ho 32 anni e sono la mamma di due bambini uno di 3 anni e uno 11 mesi. Circa 8 anni fa sono stata assunta da una media impresa conciaria con le mansioni di impiegata amministrativa. Mi sono laureata in Economia e commercio con lode e quel posto rispondeva al mio profilo professionale.

Sin da subito ho capito che all’interno di quell’impresa c’era una grossa dicotomia tra lavoro maschile e femminile: i posti di “comando” erano maschili e per me non ci sarebbe stata nessuna possibilità di carriera. Il lavoro proseguiva tra alti e bassi finchè, 5 anni fa, mi sono sposata e dopo poco sono rimasta incinta del mio primo bambino. Ho lavorato fino all’ultimo giorno e in più, per venire incontro alle esigenze aziendali, mi sono recata saltuariamente al lavoro sia durante l’astensione obbligatorie che facoltativa.

Al mio rientro si è posto il problema della conciliazione tra famiglia e lavoro. In tale frangente ho scoperto che tutte le lavoratrici madri di quell’azienda si erano dimesse a seguito di mancata concessione del part-time al ritorno dalla maternità. In quell’occasione per motivi familiari ho accettato di ritornare ad orario pieno e tra mille difficoltà ho continuato a lavorare fino a che ho scoperto di aspettare un altro bambino. Durante la maternità sono sempre resa disponibile per insegnare ai colleghi il mio lavoro e per parlare con i titolari.

Come spiegare la mia costernazione quando al mio ritorno mi è stato negato in maniera così dura e categorica la possibilità di ridurre l’orario di lavoro. Mi è stato detto che il contratto prevede un orario aziendale per tutti dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18 senza deroghe e senza possibilità di fare l’orario continuato. Ho scoperto a mie spese di non avere potere contrattuale. Mi si è prospettata una scelta difficile: lavoro o famiglia? Come se le due cose fossero incompatibili! Io ho scelto la famiglia a discapito della sicurezza economica! E’ dura adesso ma ricomincerò da capo e mi cercherò un lavoro part-time.

La mia amarezza sta nell’aver realizzato che dopo tanti anni per l’azienda ero solo un numero anzi un problema di maternità. Tutti parlano di conciliazione tra lavoro e famiglia però nel concreto non c’è una legge che tuteli le lavoratrici madri  garantendo una percentuale aziendale di contratti part-time. Questa testimonianza è scritta per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema affinché la maternità non sia più considerata un handicap ma una risorsa per le aziende per sviluppare nuovi assetti organizzativi e contrattuali.

A mio parere il lavoro è una risorsa che rende le aziende forti dell’esperienza e della professionalità dei propri collaboratori. Quando un’azienda assume una persona dovrebbe tutelarne il percorso formativo-professionale ma anche umano perché è dimostrato che persone più felici hanno un migliore rendimento lavorativo e contribuiscono meglio al benessere della società.

Vi ringrazio anticipatamente se prenderete in considerazione questo mio scritto. Resto a disposizione qualora fosse possibile trovare tramite vostro un lavoro part-time. Cordiali saluti. 

ANNAMARIA...a dopo

ANCORA VIOLENZA SULLE DONNE




Laglio, la donna del lago
è stata uccisa dal marito
 La polizia svizzera ha fatto scattare le manette ai polsi di Marco Siciliano, il marito della 36enne di Mendrisio scomparsa giovedì 25 marzo da casa e il cui corpo, semidecapitato, è stato trovato nelle acque del lago di Como. A confermarlo sono gli inquirenti elvetici, secondo cui l'autore del delitto è il 32enne marito. A incastrarlo è stato il telefono cellulare della moglie, che lui aveva con sé e che avrebbe utilizzato per inviare alcuni sms dopo la scomparsa.

C'erano voluti due giorni esatti, prima che gli inquirenti riuscissero a identificare la donna ripescata morta dal lago di Como: si chiama Beatrice Sulmoni, 36 anni, nata e residente in Svizzera, a Castel San Pietro, frazione alta di Mendrisio. Già il giorno dopo il ritrovamento del cadavere i carabinieri avevano inviato le foto e le impronte digitali della vittima al centro di cooperazione tra forze di polizia italiane ed elvetiche, chiedendo l'aiuto delle autorità ticinesi per identificare la ragazza del lago.
A identificare la donna è stato il fratello, che aveva contattato gli inquirenti dopo la divulgazione anche in Svizzera della notizia del ritrovamento del cadavere aveva contattato i poliziotti elvetici.

Sembra certo che l'omicidio sia stato commesso in Svizzera: l'uomo - nato in Svizzera ma di origini italiane - ha dapprima colpito la moglie con violenza alla nuca, fratturandole il cranio, quindi ha infierito con un coltello, probabilmente nel tentativo di decapitare il corpo e renderlo irriconoscibile. Ancora mistero, invece, su dove sia stato gettato il corpo dopo il delitto, ovvero se sia stato portato fino al lago oppure abbandonato nel fiume Breggia (Castel San Pietro è proprio accanto al torrente che sfocia poi a Tavernola), e quindi trasportato dal fiume fino alle acque del lago di Como.
Con l'arresto del marito è stata confermata l'ipotesi di un delitto passionale a opera di un diretto conoscente della vittima, come gli investigatori comaschi avevano ipotizzato considerato il tentativo dell'assassino di decapitare il corpo dopo l'omicidio.
La donna era molto conosciuta a Mendrisio e attiva nel campo del volontariato.

 

Noventa Vicentina

Giovane soffoca la fidanzata
Poi tenta il suicidio: è grave

Il delitto nella mansarda dove la ragazza era appena andata a vivere da sola. L'omicida, un elettricista di 24 anni, è ricoverato a Vicenza: non è in pericolo di vita

 

VICENZA - Una ragazza di 27 anni è stata assassinata dal fidanzato di 24 anni. Dopo una furiosa lite scoppiata all’interno del bilocale mansardato di Noventa Vicentina dove Luana Bussolotto si era trasferita solo qualche giorno fa da Cinto Euganeo, il giovane, elettricista, residente a Stanghella, in provincia di Padova, l’ha uccisa soffocandola. In preda a un raptus di follia, ha infilato un sacchetto di plastica sulla testa e lo ha assicurato con un foulard per essere certo di non dare scampo a Luana, con cui era fidanzato da un paio di anni. E l’ha guardata morire. La giovane, che lavorava a Noventa come impiegata in un’azienda di abbigliamento è rimasta
)
esanime sul pavimento del soggiorno per tutta la notte. L’aggressore, Luca Bedore, nato a Rovigo e residente nella provincia di Padova, ha tentato poi di togliersi la vita con un coltello da cucina procurandosi ferite in varie parti del corpo. Le più serie al torace.
I soccorsi - E’ stato lui stesso ha chiamare il 118 una manciata di minuti dopo le 7.30 del mattino e ad aprire la porta ai carabinieri di Noventa Vicentina. Il 24enne è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Noventa Vicentina e poi trasferito in elicottero nel reparto di rianimazione del San Bortolo di Vicenza, piantonato dai carabinieri. I militari del nucleo investigativo di Vicenza e la scientifica dell’arma hanno eseguito i rilievi necessari alla ricostruzione dell’esatta dinamica del delitto.
Il movente - Sabato sera i due sono usciti a cena assieme a un'amica in comune sera, poi, sono rientrati da soli nella mansarda di Noventa Vicentina, dove è stato consumato il delitto. Che avrebbe come movente la fine della relazione tra i due ragazzi. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, Luca e Luana stavano insieme da circa due anni e mezzo ma negli ultimi tempi la loro storia avrebbe avuto delle incrinature: crisi, di cui sarebbero stato informati i genitori dei due ragazzi e solo pochi amici fidati, mentre altri ritenevano che si trattasse di un momento passeggero di difficoltà. Il ragazzo sperava forse nella convivenza e quando la fidanzata si è trasferita nella casa che aveva preso in affitto per andarci ad abitare da sola l’ha uccisa. Inaccettabile, per Luca la decisione di Luana di andare a vivere a Noventa Vicentina, dove lavorava, fuori provincia rispetto ai paesi del Padovano - Stanghella e Cinto Euganeo - dove i due giovani erano nati e dove abitavano. Una scelta che la ragazza, impiegata come modellista in un’azienda del Gruppo Diesel di Renzo Rosso, aveva giustificato anche con il desiderio di non fare troppa strada ogni giorno per recarsi al lavoro.
In ospedale - Luca Bedore non è ancora in

condizione di poter essere ascoltato. Nel pomeriggio è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al polmone sinistro. Dopo l’operazione il giovane è stato portato al reparto di Terapia intensiva, dove trascorrerà la notte. I medici decideranno solo domani, martedì, l’eventuale trasferimento in reparto. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Marco Peraro. Sono stati avvisati i famigliari dei due ragazzi che hanno raggiunto la caserma di Noventa per essere ascoltati.
Lo sconforto del sindaco - «Doveva essere un giorno di festa...». Invece è una Pasqua di tragedia, a Noventa. Il il sindaco del paese, Marcello Spigolon, commenta così quanto accaduto nell’appartamento di via Roma Spigolon è stato tra i primi a raggiungere la palazzina del delitto, avvertito da alcuni cittadini: «In un giorno che doveva essere di festa come la Pasquetta ci troviamo a dover piangere una giovane vita per un fatto sconcertante - scuote la testa il primo cittadino - In questo momento il mio primo pensiero va ai genitori e ai familiari della ragazza uccisa che stanno vivendo un autentico dramma. Ma anche la famiglia di lui immagino sia distrutta». Negli ultimi tempi la comunità noventana è stata colpita da alcuni suicidi, anche di personaggi conosciuti in paese: «Stiamo vivendo un momento particolare - osserva Spigolon - anche se un fatto del genere qui non era mai accaduto. Nessuno potrà mai sapere cosa può passare per la testa in questi frangenti».


 UCCIDE PIU' DEL CANCRO

Fa più vittime di quelle registrate negli incidenti automobilistici. Provoca danni fisici e psicologici quasi sempre irreversibili. È la violenza sulle donne, una malattia grave, spesso taciuta ma diffusissima, che si manifesta sotto varie forme, che divora il cuore di ogni società, facendosi beffa di qualsiasi passaporto di «civiltà». Un morbo incontrollato che colpisce chiunque, a qualsiasi età, ricche o povere, colte o analfabete. Che si sposta dalle aree di conflitto a quelle di pace, dai paesi con deficit democratico a quelli cosiddetti «progrediti», dai campi di battaglia alle camere da letto. A «soffrirne» almeno un miliardo di donne nel mondo -in pratica una su tre-, picchiate, stuprate, mutilate, assassinate. Quasi sempre per mano del marito, del fidanzato, di un familiare o di un amico. Una violenza consumata dietro le porte domestiche, che, secondo il Consiglio d’Europa, per le donne tra i 16 e i 44 anni rappresenta la principale causa di morte e di invalidità. Più del tumore. Più degli incidenti stradali.


Sono solo alcuni dei dati snocciolati  da Amnesty International nel lanciare da Londra, -ma in contemporanea anche in altre capitali, come Roma- la campagna internazionale contro la violenza sulle donne «È il peggior scandalo dei nostri tempi», ha denunciato Irene Khan, segretaria generale di Amnesty, presentando il rapporto «Mai più! Fermiamo la violenza sulle donne», un documento-condanna contro le «oltraggiose» violazioni che si consumano «non solo altrove, ma qui, intorno a noi», magari nella casa accanto, tra le nostre amiche. L’organizzazione punta il dito contro «gli Stati, la società e le famiglie»: 79 paesi, tra cui la Russia dove solo nel ‘99 sono state uccise da partner o familiari ben 14mila donne, non hanno una legge che protegga dalle violenze domestiche e ben 54 hanno leggi che discriminano il gentil sesso. Un dato, il secondo, ancora più allarmante, perché -secondo Ai- è proprio il concetto di discriminazione alla radice della violenza sulla donna, in base al quale ogni forma di maltrattamento verso il genere femminile diventa lecito. Sia all’interno della famiglia, sia all’interno di comunità. Per non parlare dei sistemi di giustizia religiosa tribale, dove la violenza prosegue senza ostacoli.

I numeri sono lo specchio di una situazione inquietante. Nel mondo una donna su cinque è destinata a essere violentata o a subire un tentativo di violenza. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità almeno il 70% delle donne vittime di omicidio sono state uccise dai propri partner. Ogni anno nel pianeta si registrano 60mila «crimini d’onore». Scendiamo nel particolare: in Zambia ogni settimana cinque donne sono assassinate dal partner o da un amico di famiglia mentre in Sudafrica ogni 23 secondi una donna viene stuprata. In India nel 1998, 6000 donne sono state bruciate per questioni di dote. In Iraq, -stando alle denunce della Lega delle donne irachene- tra aprile e agosto 2003 più di 400 donne sono state rapite, stuprate e vendute. Il problema riguarda anche l’Occidente: negli Usa una donna viene picchiata ogni 15 secondi e ogni 90 viene violentata. Nel solo 2001, oltreoceano si sono registrati 700mila casi di violenza all’interno delle mura domestiche. Al di qua dell’Atlantico: in Francia ogni anno sono 25mila le donne stuprate. In Gran Bretagna, dove tra il ‘97 e il ‘98 si sono verificati più di 2000 casi di violenza fisica ai danni delle collaboratrici domestiche, i servizi di pronto soccorso ricevono almeno una telefonata al minuto per violenza in abito domestico. Nel rapporto si parla anche di mutilazioni genitali femminili: secondo l’Onu nel mondo sono 120 milioni le donne che le hanno subite, e ogni anno si registrano altri 2 milioni di casi.

Sotto la lente d’ingrandimento anche l’Italia. Stando ai dati Istat del ‘99, 714mila donne tra i 14 e i 59 anni hanno dichiarato di aver subito uno stupro o un tentato stupro nel corso della loro vita.

Dati, quelli elencati, tutti stimati per difetto, perché le violenze spesso restano «nascoste», si perdono nelle pieghe del quotidiano perché il più delle volte una donna ha vergogna oppure paura di denunciarle. «Finché tutti noi, uomini e donne, non diremo “no”, le cose non cambieranno», ha avvertito la Khan, facendo appello ai governi nel garantire un’azione efficace per fermare la violenza sulle donne. Per questo Ai ha chiesto «l’abolizione delle leggi discriminatorie nei confronti delle donne e l’adozione o l’applicazione di leggi efficaci e di altre misure per proteggere le donne dalla violenza».

A Londra, al fianco della Khan c’era anche Patrick Stewart, il capitano Picard di Star Trek, che ha raccontato, di quando da bambino assisteva alle violenza di suo padre contro sua madre. C’era anche Eve Ensler, sceneggiatrice diventata famosa per «I Monologhi della Vagina», che ha parlato delle «Vagina Warriors», le guerriere della vagina, che si battono in giro per il mondo per i diritti delle donne.

tratto daL'Unità online

 

..questo video per non dimenticare

  


lunedì 5 aprile 2010

METEO .. e non solo


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Oggi, previsioni dettagliate per chi, come me ,fa la gita "fuori porta": migliora decisamente  il tempo al nord, regioni tirreniche con ampio soleggiamento e bel tempo con  sole prevalente sulle Isole Maggiori  e anche su estremo sud;  più nubi, invece, sulle regioni del medio adriatico, anche localmente su Friuli, con rovesci sparsi  e qualche temporale soprattutto tra Romagna, Umbria, Marche , localmente sul Golfo di Trieste,est Friuli e poi verso Abruzzo, Molise, Gargano fino al barese, brindisino   e aree interne campane, est lucane entro sera
Nord:
  il tempo migliora con sole prevalente su gran parte dei settori salvo locali  nubi con qualche addensamento su est Friuli, Golfo di Trieste, riminese associati a deboli piovaschi. Temperature in aumento  con massime   tra 15  e 17° sulle pianure.


Centro: cieli irregolarmente nuvolosi sin dal mattino sulle aree orientali con addensamenti diffusi associati a rovesci specie tra Marche, Abruzzo ,  Molise e localmente aree appenniniche . Qualche debole nevicata sui rilievi intorno ai 1300/1400 m . Tempo più stabile e soleggiato sulle regioni tirreniche.  Temperature stazionarie o in lieve aumento ad ovest  con massime sui 14/16° in pianura. Venti forti di Maestrale sulle regioni adriatiche.
Sardegna:  bella giornata soleggiata ovunque. Temperature  stazionarie  o in lieve calo con  massime  sui 15/16° in pianura.
Sud e Sicilia: al mattino cieli parzialmente nuvolosi con ampio soleggiamento; tendenza dal pomeriggio  ad aumento di nubi con  addensamenti anche intensi sul Gargano, foggiano, aree interne campane associati a rovesci diffusi  verso il barese, brindisino, materano e locali su Salento  la sera. Persiste un tempo più stabile e soleggiato altrove. Piuttosto ventoso sul basso Adriatico per venti sostenuti da O/NO. Temperature stazionarie o in lieve calo  con massime sui  13 /15° in pianura.

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Il giorno in cui si festeggia la Pasquetta, anche detto Lunedì dell'Angelo, celebra una festività che non è né religiosa né patriottica, ma una festa “di comodo”introdotta nel dopoguerra dallo Stato italiano per rendere la vacanza di Pasqua più serena e gioiosa. La giornata che allunga le festività pasquali si trascorre per tradizione in compagnia di parenti o amici, con una scampagnata, una rilassante gita con attività all'aperto o un tranquillo pic-nic sull'erba.
Secondo una vecchia interpretazione legata allo spirito pasquale, la giornata fuori porta nasce per ricordare il viaggio dei discepoli diretti a Emmaus. Il Lunedì di Pasqua si è soliti, infatti, uscire dalla città proprio per ricordare questo viaggio tra i campi, quando, il giorno stesso della Resurrezione, a pochi chilometri da Gerusalemme, Gesù risorto appare a due di loro.
Differenti sono le tradizioni sviluppatesi nelle diverse realtà regionali. Dalle sagre alle benedizioni di moto e autocarri, dalle iniziative artistiche per i bambini alle gare delle contrade cittadine, in quasi tutte le città si organizzano eventi folcloristici per chiudere in serenità le vacanze pasquali, alla riscoperta di antiche tradizioni e sapori tipici.
Famosa è in Veneto la festa dei vini Gambellara DOC a Montebello Vicentino,(guarda il  video !) che si ripete ogni lunedì di Pasquetta per la presentazione e la premiazione dei vini migliori nella mattinata, proseguendo con giochi popolari e intrattenimenti nelle ore pomeridiane, per concludersi, infine, con una serata di ballo liscio.
Numerose sono anche le feste legate alla tradizione, come la manifestazione di Figline Valdarno (Firenze), che si tiene ogni anno nella domenica di Pasqua con la presentazione del palio, il corteo delle contrade e lo “scoppio del carro” secondo l'antica tradizione fiorentina. La manifestazione prosegue il lunedì di Pasquetta con la contesa del palio tra i bambini e termina con la premiazione della contrada vincitrice.
Ispirate all'antica tradizione contadina sono poi le feste con le uova sode, in Emilia Romagna e in Umbria. A Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), ad esempio, la gara del “Pont al'ov” è un gioco di abilità in cui i due contendenti devono tentare di rompere l'uovo dell'avversario colpendolo con la punta del proprio, che invece deve restare intatto. A Ferentillo (Terni), lo stesso gioco si chiama “Lu ciuccittu”, e nasce dalla vecchia tradizione contadina della raccolta delle uova per preparare le tradizionali pizze di Pasqua. A Tredozio (Forlì-Cesena), la Pasquetta è la giornata del campionato nazionale di mangiatori di uova sode.
Non mancano infine le iniziative ecologiche, in bici o a piedi, come la “Pasquetta in bicicletta” a RivatortoGoito a Peschiera, sulle nuove piste ciclabili del Chiampo e dell'Agno-Guà, a Verona, così come a Palermo e a Roma. 


 








http://www.gifanimategratis.eu/img/mestieri/disc-jockeys/dj2.gifforever young (per sempre giovane)



remix




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