METEO ..e non solo..



CITAZIONI..


Infatuazione è quando pensi che lui sia sexy come Robert Redford,
elegante come Henry Kissinger, nobile come Ralph Nader,
divertente come Woody Allen e atletico come Jimmy Connors.
Amore è quando capisci che lui è sexy come Woody Allen,
elegante come Jimmy Connors, divertente come Ralph Nader,
atletico come Henry Kissinger e nulla come Robert Redford;
ma lo prendi ugualmente
Judith Viorstente

AMORE..AMORE..AMORE..
 

..e ora ridiamo un pò





 

TRENTAMILA PASSI PER INVECCHIARE SANI -notizia segnalata da CATERINA -

I consigli degli esperti riuniti all'Humanitas


Un decalogo migliora la vita allungata: videogiochi, fantasia, progettualità, visione positiva della vita




  Trentamila passi a settimana, cervello sempre attivo, alimentazione corretta e aria aperta laddove non c è smog. Moderazione in tutto, tranne che in un concetto positivo della vita. È la ricetta del buon senso, ma anche quella della prevenzione antica e moderna per invecchiare senza invecchiare. Tanti anni in buona salute. Sabato, all'Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano): dalla riabilitazione, un decalogo di lunga buona vita. Lo propone il convegno «Si.Cura. 10!: percorsi di cura in degenza riabilitativa », organizzato da Stefano Respizzi, responsabile del Dipartimento di riabilitazione e recupero funzionale di Humanitas. Prima regola: movimento. Bando alla sedentarietà dell'era moderna. Ma senza eccedere, senza strafare.
Camminando, camminando gli anni si raggiungono in buona salute. Quanti anni? Centoventi in media. Se l'età scritta nei geni venisse raggiunta anche nella realtà (e ciò è possibile) dovremmo fare in modo di dare anche «forza» agli anni. A 120 anni si può vivere bene, in salute, se la prevenzione divenisse la parola d'ordine. E se, come facevano i cinesi quattromila anni fa, i medici fossero pagati solo se la gente sta bene. Intanto, nei laboratori di tutto il mondo si studiano i geni di longevità, e il modo di tenerli attivi. Sempre nell'Impero Celeste, il fungo reishi (o dell'immortalità) e le sue spore mantenevano «giovani» i cinesi ricchi (non i poveri perché quel fungo, oggi coltivabile, era allora rarissimo e prezioso). Che cosè reishi? Un potente anti infiammatorio e stimolante delle difese corporee, uno scudo anti radicali liberi. Ecco. I ricercatori dell'epoca del genoma hanno individuato nei «motori» delle cellule, i mitocondri, la chiave per non invecchiare. Cioè tenere i mitocondri sempre «puliti» e attivi. Dagli Stati Uniti si propone, per esempio, il coenzima Q10 per mantenere «giovani» questi motori. O l'acido alfa-lipoico, potente «spazzino» dei radicali liberi che proprio i mitocondri producono come scarto della loro attività. Ma è tutto ancora da verificare sull’uomo.
Di certo il movimento, quei 30 mila passi a settimana, hanno un'azione analoga: la pressione si abbassa, il cuore funziona meglio, le arterie restano elastiche, le ossa attirano calcio (e non invecchiano: osteoporosi), le articolazioni stimolano nuova cartilagine (artrite, artrosi & Company tenute a distanza), il sistema immunitario (le difese) si equilibra. I molti centenari studiati per scoprirne i segreti di longevità hanno in comune, per esempio, una pressione del sangue mediamente bassa. O, comunque, normale. Uno studio del «Mario Negri» di Bergamo, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, ha scoperto un legame fra l'ormone angiotensina II e la durata della vita. Questo ormone bloccherebbe, infatti, l'azione di Nampt e Sirtuina 3, due geni della longevità. L'angiotensina II regola normalmente il tono dei vasi sanguigni e quindi la pressione arteriosa. Se si blocca l'angiotensina si vive di più. Nei topi così è stato. Un terzo di vita in più. «Anche se - ripete Luca Deiana, coordinatore del progetto AKeA (A Kent Annos, ossia a cent'anni) - tra i centenari della Sardegna che stiamo studiando c'è chi a 112 anni ha sempre avuto la pressione normale e chi, a 105, ha sempre avuto la pressione alta». Tutti però hanno sempre «brillato» per vita moderata e attività fisica quotidiana.
Quindi, nell'attesa di pillole più o meno miracolose, basterebbe correggere gli stili di vita. «Seguire alcune semplici regole può aiutare le persone a vivere meglio e quindi anche ad affrontare la vecchiaia in salute e sicurezza», conferma Repizzi. La sua pillola? «Esercizio fisico, meglio se effettuato almeno 3 volte a settimana, è una vera a propria medicina, a qualsiasi età. Exercise is medicine, come dicono gli anglosassoni. Studi scientifici ne dimostrano la correlazione con il benessere e la diminuzione della mortalità», risponde. E la posologia? «Fare 10.000 passi (5 chilometri) tre volte la settimana». E poi? Altri consigli: giocare con consolle e videogiochi di ultima generazione; riscoprire la propria corporeità; essere impegnati nel sociale; evitare l'abuso di farmaci, in particolare antidepressivi o sonniferi; vivere all'aria aperta; evitare escursioni termiche eccessive. Patricia Boyle, della Rush university medical Center (Chicago), ha pure lei un consiglio: «Le persone che hanno molti scopi nella vita, che sono ricche di progetti da perseguire, hanno un rischio di ammalarsi di Alzheimer della metà più basso di coetanei meno attivi, con meno interessi e minore grado di coinvolgimento in esperienze di vita». Un suo studio su quasi mille anziani, e pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, porta a queste conclusioni. Insomma, sentirsi sempre giovani è l'elisir di lunga vita.

 


venerdì 5 marzo 2010

DAL SOGNO ALLA REALTA' da AIR



Vivere un sogno nel tuo cuore
quell'amore sempre cercato
vivo fra le tue mani
un raggio di sole
te lo colma del suo calore

quel suo dolce sorriso
nascosto nell'anima tua
nell' ascoltar la sua voce
ti par di vivere in paradiso

perderti nei suoi occhi
per leggerne la sua dolcezza
gioia si sprigiona
nel viver quello stato di benessere
che solo l'amore dà

mille sensazioni s'intrecciano
il suo viso fra le mani
sentire il sapore dei suoi baci

inebriarsi del suo profumo
perdersi in un abbraccio infinito
e sentir nuovamente la vita
scorrere nelle tue vene

non aprire gl'occhi
vivi intensamente questo sogno

la realtà di un suo bacio
lentamente potrà svegliarti
per accorgerti che lei è vera.



Enzo "Air"

COME SI FA A DESCRIVERE L'AMORE ? -di S. MIGLIORE



si fa tutto quello che si sente
si fa tutto quello che piace all'altro
si fa tutto quello che piace a se stesso
e che può piacere all'altro
e si desidera che l'altro faccia ciò che piace a te
e che piaccia pure a lui
si fa tutto insieme
e in quel momento non si pensa ad altro
si ama e non si ha il tempo di pensare
si ama e non si vuole fare altro
perché non si può desiderare altro.
Perché semplicemente si ama............
ma come si fa a descrivere l'amore ?


TOTO' 




DUE QUADRATINI DI CIOCCOLATO AL GIORNO DIMEZZANO RISCHIO ICTUS

(Mimì metallurgico ferito nell'onore)Giancarlo Giannini 




scena epica .. Regolamento di conto e ripresa dell'Onore!! 

STRANO MA VERO..


A Lajamanu piovono pesci, non polpette

Lajamanu, un villaggio di 669 anime nel Territorio del Nord in Australia. Improvvisamente comincia a piovere, e piovono pesci, molti dei quali ancora vivi. Secondo i meteorologi, i pesci, piccoli persici bianchi e a strisce, erano stati risucchiati verso l'alto da mini tornado che si formano sull'oceano, per poi esser rigettati a terra più tardi.
Prodotto fresco con consegna a domicilio - Per Mark Kersemakers, dell'Agenzia australiana di Meteorologia, "la tempesta potrebbe aver trascinato in alto i pesci per più di 15 chilometri. Una volta in alto, si sono praticamente congelati. E dopo un po' di tempo, sono stati rilasciati".
Non è la prima volta che "piovono pesci" e piccoli rane a Lajamanu, secondo quanto riportato dal quotidiano localeNorthen Territory News: fenomeni simili sono avvenuti nel 1974 e nel 2004. "Quando saranno i coccodrilli a piovere dal cielo - ha commentato per telefono un abitante - dovremo aver paura".

Pioggia di animali

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


La pioggia di animali è un fenomeno meteorologico  relativamente raro, in cui animali quali pesci, rane o uccelli  piovono dal cielo insieme alle precipitazioni regolari (solitamente pioggia). Secondo una delle ipotesi, la causa sarebbero dei forti venti o tornadi i quali, passando sopra le acque, raccoglierebbero assieme ad altri materiali anche gli animali; .

Pioggia di pesci (incisione, 1555)
A volte succede che gli animali, in particolare i pesci, sopravvivano alle cadute, facendo supporre che passi poco tempo dalla loro "cattura" al momento della caduta. Altre volte, invece, capita che gli animali siano morti congelati oppure persino racchiusi in blocchi di ghiaccio: ciò parrebbe confermare il fatto che gli animali vengano trasportati in alta quota, dove le temperature sono sempre sotto lo zero. In alcuni esempi la violenza delle forze climatiche all'opera è dimostrata dal fatto che a piovere non sono animali interi ma brandelli di corpi.
Un altro aspetto controverso è dato dalle condizioni variabili dei venti durante queste occorrenze: alle volte la pioggia di animali si verifica poco dopo la comparsa di tempeste con forti venti, mentre in altri casi il tempo era relativamente buono e senza vento.

 http://www.tuttoperinternet.it/gif/animali/pesci/pesci_10.gif
ANNAMARIA...a dopo

CUMMARUZZA MIA NUN CIANCIRI (CON TRADUZIONE) di S. MIGLIORE



‘Cchi havi ‘ddu picciriddu scantatu cà cianci ?
‘Cchi havi ‘dd’acidduzzo ‘nta gaggia cà grida ?
‘Cchi havi ‘ddu monacu ‘cchi sannuli c’addumanna ?

nun lu sacciu cummaruzza mia nun lu sacciu.

‘Cchi havi stu munnu fitusu cà gira ?
E l’omu picchì campa ?
E Gesù Cristu picchì si fici mettiri ‘ncruci ?

nun lu sacciu cummaruzza mia nun lu sacciu.

Accarizza ‘ddu picciriddu ca cianci.
Libera ‘dd’acidduzzu ca grida.
Fai a limusina a ‘ddu monacu c’addumanna.

si cummaruzza mia si……..ma tu nun cianciri.
cianci……e u munnu cuntinua a girari.
cianci……e l’omu cuntinua a cripari.
cianci……e Gesu Cristu si ‘torna si fa rimettiri ‘ncruci.
nun cianciri cchiu’ cummaruzza mia, nun cianciri cciu’
accussi e’ a vita
chistu e’ u munnu
si cianci……..si pati……..si mori di fami………

e dopu…………?

dopu….. ? cummaruzza mia ….
Dopu………. ‘ppi tutti veni la morti.

traduzione

COMMARUCCIA MIA NON PIANGERE


Che cos’ha quel bambino che piange ?
Che cos’ha quell’uccellucciò che pigola ?
Che cos’ha quel Monaco con i sandali che si lamenta ?
Non lo so commaruccia mia non lo so.
Che cos’ha questo mondo sporco che gira ?
E l’uomo perche vive ?
E Gesù Cristo perche si fece mettere in croce?
Non lo so commaruccia mia non lo so.
Accarezza quel piccolino che piange.
Libera quell’uccellino che pigola.
Fai l’elemosina a quel monaco che chiede.
Si commaruccia mia si…… ma tu non piangere.
Piangi…. e il mondo continua a girare.
Piangi e l’uomo continua morire.
Piangi e Gesù Cristo se torna si fa rimettere in croce.
Non piangere più commaruccia mianon piangere più
Così è la vita
Questo è il mondo
Si piange…..si soffre……si muore di fame…..

E dopo……?

Dopo….. ? commaruccia mia …..
Dopo …………. Per tutti viene la morte.

toto'

mercoledì 3 marzo 2010

COME TENERSELA - i consigli di Enzo -


 Ecco un decalogo del nostro amico Enzo per chi vuole saperne ancora di più su come tenersi a fianco la propria donna!!

Per lui

Una volta che un uomo ha conquistato la sua donna, e lei ricambia il suo sentimento, deve anche fare in modo di tenersela. Cioè deve mettere in atto determinati comportamenti in società e in privato per tenere acceso il fuoco dentro di Lei.

Se non è nelle sue intenzioni vivere solamente un’avventura “mordi e fuggi”, anche l’uomo, esattamente come la donna, non può fare a meno di impegnarsi a fondo, se non vuole gettare delle solide basi per un’intesa di coppia soddisfacente sotto tutti i punti di vista.

FATE BENE L’AMORE !

Nessuna donna chiede all’uomo prestazioni sessuali spettacolari, né si attende chissà quale sorprendente abilita’. Per cui, non ha assolutamente senso farsi cogliere dall’ ansia da prestazione in vista del primo incontro intimo con la donna finalmente conquistata.

E’ importante, invece, se volete far innamorare di voi una donna, e tenerla abbarbicata a voi, che facciate l’amore con una buona dose di tenerezza. Questo, tuttavia, vale non soltanto in occasione dei primi rapporti sessuali, ma anche dopo, cioè nell’eventualità in cui l’ultima conquista diventi poi la propria moglie o, comunque, la propria compagna di vita.

Ecco, allora, le 5 regole d’oro per trasformare il sesso in un “buon sesso” e, di conseguenza, per avere più probabilità che il desiderio della propria compagna si conservi vivo e inalterato nel tempo.


  1. Siate dolci e gentili nel vostro approccio e non siate mai egoisti o frettolosi.

  2. Preoccupatevi sempre che il rapporto sessuale gratificante anche per la vostra compagna, oltre che per voi.

  3. Non siate scontati e prevedibili, per non cadere nella monotonia, insidiosa e micidiale nemica di una buona intimità di coppia.

  4. Fate l’amore ogni volta come se fosse la prima volta, con curiosità, entusiasmo e almeno una briciola di fantasia.

  5. Cercate di intuire i desideri della vostra partner e poi di asseconndarli: l’egoismo sessuale è nemico della coppia.


SIATE GENTILI

La gentilezza e la galanteria, efficacissime armi di seduzione, non vanno messe in soffitta non appena si è certi di aver conquistato l’oggetto del proprio desiderio.

Non stancatevi, dunque di sorprenderla con quei gesti cortesi che solo apparentemente sembrano passati di moda. Un mazzo di fiori inaspettato, un bigliettino d’amore sotto il cuscino, o la scritta “TI AMO” sullo specchio del bagno possono sortire effetti soprendenti anche dopo anni di convivenza.

Non giudicate irrilevante cederle il passo, aprirle la portiere dell’auto, accenderle la sigaretta, porgerle la vostra giacca, se vi sembra che senta freddo. Siate sempre affettuosi, sorridetele spesso, non mettetele il muso.

Telefonatele di tanto in tanto senza cercare scuse, e dichiaratele che lo avete fatto perché desideravate sentire la sua voce.

DISCUTETE IN MODO COSTRUTTIVO


  • Abolite il “muso” come strumento di punizione nei confronti di manchevolezze vere o presunte della vostra donna, perché fa soffrire e non porta a nulla di buona. Anzi, può creare una barriera tra voi e la vostra compagna che, alla lunga, può arrivare a dividervi per sempre.


  • Quando siete arrabbiati o amareggiati o, comunque, sentite la ncessità di muoverle una critica, cercate il più possibile di applicare le 7 regole della buona comunicazione.


  1. Prima di parlare per esprimere qualcosa di sgradevole, chiarite dentro di voi quanto desiderate dire.

  2. Siate concisi e non perdete di vista il nodo della questione. Evitate, cioè, di parlare del passato o del futuro, ma restate ancorati alla situazione presente.

  3. Non iniziate mai a parlarle partendo dalla critica diretta, anche se è critico il messaggio che volete trasmetterle.

  4. Abituatevi, nel corso di ogni discussione, a cedere sempre almeno un poco, affinché il confronto sia fruttuoso e costruttivo.

  5. Imparate a prendere sempre in considerazione anche il punto di vista della vostra compagna, oltre al vostro.

  6. Usate sempre un tono di voce pacato e lasciate alla vostra compagna lo spazio necessario per replicare.

  7. Una volta esaurita la discussione o, eventualmente, una volta conclusa la lite, cercate di essere i primi a muovere i passi necessari per fare la pace.


  “LASCIATELA LIBERA DI ESSERE QUELLO CHE E’ “ - “NON TRASCURATELA” – “NON SOFFOCATELA CON LA GELOSIA” e “PROMEMORIA: gli errori da evitare.



COME TENERSELA 2^ parte

Lasciatela libera di essere quello che è

Signori uomini, poniamici una domanda.
Che cosa vogliono veramente le donne?
Sembra piuttosto difficile rispondere a una tale domanda. Ma la risposta c’è. Quello che le donne veramente desiderano è possedere e vivere la loro vita, cioè, sentirsi, cioe’ artefici di quello che fanno e amate per quello che sono.

Signori uomini, non cercate di cambiare la vostra compagna, se davvero volete conservare il suo amore per tutta la vita, ma accettatela per come è e per quello che è. Fatele capire che siete disposte a comprendere le sue scelte, anche quando non le condividete fino in fondo, e aiutatela a realizzare i progetti in cui crede. Insomma, regalatele la sensazione di essere mentalmente libera e difficilmente la perderete.

Non trascuratela

Non cominciate a ignorarla quando diventa davvero vostra. Non stancatevi di farle complimenti, di coccolarla, di guardarla con ammirazione quando indossa un abito nuovo o cambia pettinatura.

Mostratevi orgogliosi di uscire con lei, ditele spesso che la trovate bella e affascinante, fatele sentire il vostro desiderio anche al di fuori della camera da letto. Corteggiatela, insomma, e non sentirà il bisogno, sempre latente nell’animo femminile (e anche maschile, s’intende) di farsi corteggiare da altri.


Non soffocatela con la gelosia

Se appartenete alla categoria dei gelosissimi, cercate di controllarvi al massimo, perché
l’eccesso di possesso finisce sempre per rivelarsi prima irritante e poi umiliante per la maggior parte da parte delle donna.

Ricordate che opprimere la propria compagna con assurdi sospetti e logoranti insinuazioni significa innanzi tutto indicarle la scorciatoia per il tradimento. Se vi rendete conto di essere troppo e irragionevolmente gelosi, lavorate su voi stessi e sulla vostra insicurezza, che di certo è la grande responsabile dell’inquietudine che vi avvelena l’animo.


PROMEMORIA: evitate i seguenti errori !!!

Ecco una sintesi degli errori da evitare quando si vuole conquistare una donna:
1- Fate bene l’amore, senza trascuratezza e senza monotonia, guardando non solo al vostro piacere.
2- Siate gentili sempre e non stancatevi mai di farla oggetto delle vostre attenzioni.
3- Amatela per quello che è ,imparando ad apprezzare quanto di buono vi arriva da lei.
4- Non fate nulla per cambiare la sua natura: è un’impresa impossibile che porta solo alla rovina del rapporto.
5- Non tormentatola con la vostra gelosia, perché rischieresti di indurla a compiere quello che tanto temete.
6- Nello stesso tempo, però, non fatele sentire che siete del tutto indifferenti alla possibilità che lei possa piacere a un altro uomo, perché in questo modo la fareste sentire poco attraente.
7- Fatele sentire il vostro desiderio anche quando non c’è l’opportunità, il modo o il tempo per fare l’amore. La leghereste a voi a doppio filo.

Enzo








A PROPOSITO DI "BAMBOCCIONI" E DI BUON SENSO (CHE NON C'E..')

LA STORIA

Pensionato condannato a mantenere
le due figlie «bamboccione»

Le ragazze, 26 e 30 anni, fuori corso all'università. L'uomo deve versare un assegno mensile di 1800 euro


 Condannato a mantenere con un assegno sostanzioso le due figlie «bamboccione». E' successo a R.P., classe 1943, napoletano, impiegato di Banca in pensione, separato dalla moglie L.Q., classe 1950, romana, dopo circa quaranta anni di matrimonio. L'uomo, da subito, già dalla comparizione davanti al Presidente del Tribunale, si era dimostrato disponibile a corrispondere alle figlie, ancorché maggiorenni - la prima di 26 anni studentessa al terzo anno fuori corso di giurisprudenza, la seconda 30enne al sesto anno fuori corso di sociologia - un assegno di mantenimento per consentirle di continuare serenamente gli studi. Mai si sarebbe aspettato una condanna dal Tribunale Civile di Roma che lo obbliga a corrispondere alle due figlie un assegno complessivo di mantenimento di 1.800 euro, oltre il 50% delle spese straordinarie.
PENSIONE DI 2500 EURO - L'uomo, amareggiato, ha deciso, a mezzo dei propri legali, gli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, di inoltrare, con la domanda di divorzio, domanda di riduzione dell'assegno di mantenimento entro «limiti accettabili», anche perchè la sua pensione è di circa 2.500 euro mensili. La difesa del padre, sostiene infatti, che - fermo restando il principio ribadito più volte dalla Cassazione sull'obbligatorietà del mantenimento dei figli anche oltre la maggiore età - un assegno di mantenimento in misura così elevata (quasi uno stipendio medio) rischia di essere addirittura «diseducativo» per le figlie in quanto, come appare tra l'altro dai pessimi risultati universitari, consente alle stesse di adagiarsi in una situazione di comodo tali da potersi definire, queste si, delle vere e proprie «bamboccione». (Fonte: Corriere.it)


ANNAMARIA...a dopo

LA FELICITA' RENDE EGOISTI

Giova alla salute, ma ci chiude in noi

 

La felicità porta fortuna e fa bene alla salute, ma ha anche dei lati negativi: rende egoisti, più inclini a pensare a sé e a mantenersi il proprio orticello felice senza dare spazio a pericolose intromissioni esterne. Lo rivela lo studio dello psicologo Joe Forgas della University of New South Wales a Sydney, pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology. Numerosi studi sono stati condotti sulla felicità ed è ampiamente dimostrato che essere felici fa bene alla salute. Però in passato si era anche dimostrato che il buon umore rende meno attenti e più creduloni, insomma la persona allegra ha la classica "testa tra le nuvole"; invece essere di cattivo umore rende più attenti e concentrati. In questo nuovo studio è emerso anche che felicità uguale egoismo, chi è felice cioé è più concentrato su di sé e meno aperto ai bisogni altrui. Gli psicologi hanno condotto diversi esperimenti su gruppi di studenti. Nel primo hanno indotto in loro buono o cattivo umore (con uno stratagemma che consisteva nel dire loro che avevano rispettivamente alte o scarse capacità cognitive). Dopo aver influenzato il loro umore ed avendolo misurato con dei questionari ad hoc, gli esperti hanno dato loro 10 biglietti della lotteria e detto che potevano tenerseli per sé o decidere di darne qualcuno a qualche studente universitario. Ebbene i più felici preferiscono tenere tutti i biglietti per sé, quelli di cattivo umore li donano più volentieri.



Si è più felici in solitudine che in compagnia. Non deriverà forse dal fatto che in solitudine si pensa alle cose e che in compagnia si è costretti a 
pensare alle persone 

Chamfort Nicolas

 ANNAMARIA...a dopo


?

APPENA HO 18 ANNI MI RIFACCIO.. -segnalazione di Caterina-


Adolescenti impazziti per il chirurgo estetico












AUTORE:Cristina Sivieri Tagliabue
EDITORE: BOMPIANI
COLLANA: ASSAGGI E PASSAGGI
PAGINE: 240
PREZZO: Euro 16,00
ANNO DI PRIMA EDIZIONE: 2009



IL LIBRO
STORIE DI FIGLI, GENITORI E PLASTICHE

“La mamma ha chiesto la liquidazione in banca,
abbiamo rinunciato al Deux Alpes ed eccoci qui,
tre giorni prima di Natale – così saltiamo anche
l’abbuffata, che mi fa bene – finalmente a rifarci i piedi.
Tutt’e due al top della felicità.”

“Non avvertire cosa è in gioco nel regalare una plastica è il limite tremendo di un pensare di plastica e mai plastico.”
enrico ghezzi

Hanno tra i 16 e i 18 anni, sono benestanti e, per lo più, bei ragazzi e belle ragazze. Per il loro compleanno, per la maggiore età, per l’esame di maturità chiedono un solo dono, l’esaudimento di un desiderio che si portano dentro da anni, oppure da giorni. Chiedono un piccolo o grande ritocco estetico: i piedi per sembrare come la Barale, che li ha perfetti; le labbra, tipo Scarlett Johansson; la maggior parte il seno, come quello di Jessica Alba o dell’amica con cui fanno palestra o con cui vanno in discoteca. Hanno smesso di credere al corpo come a un dato di natura. Sono smaliziati, irruenti, incoscienti: “la cosa più importante è piacere e non rimanere indietro.”
Cristina Sivieri Tagliabue ha condotto una inchiesta documentata, facendo parlare i protagonisti e le loro storie, e ha illuminato uno spaccato inedito del mondo giovanile.


Annamaria...a dopo 

dediche

Questo video lo dedico  a Gino e Ada , una coppia molto affiatata, tra loro si chiamano affettuosamente:
Adagino e Adagina..che teneri!



parodia canzone sanremese



...questa è per tutti voi , Buona settimana!

LA POLITICA IGNORA LA DISABILITA'



Lettera aperta  a un quotidiano, segnalata da Caterina.

Gentilissima Redazione, la politica ignora la disabilità, 
consapevole di ignorarla.

Sono madre di una persona di 37 anni

con gravissima
disabilità , totalmente non autosufficiente e
in questo importante momento politico credo sia
importante essere presente con le nostre opinioni.

L'accordo tra i vari partiti esista solo per 

quanto riguarda la disabilità, infatti nessuno ne parla,
e quando lo si fa è per tagliare, su scuola, sanità, lavoro,
tasti importantissimi per tutti, ma per le persone con
disabilità assolutamente indispensabili per la vita.

Le leggi esistenti e sono numerose 104/92,

162/98, 328/2000, 13/89, non sono rifinanziate
adeguatamente a livello nazionale da anni e ogni
Regione con i fondi a disposizione agisce come può
e come vuole creando così gravi disparità tra i cittadini:
DIVERSI TRA I DIVERSI.

La pensione d'invalidità civile di 267 euro al mese, 

non permette certo unitamente all'indennità di
accompagnamento di 480di condurre una vita
dignitosa dal profilo economico e le famiglie si 
devono far carico di tutte le necessità che esulano 
da tali cifra.

L'assistenza Sanitaria non è pienamente competente

per permettere una vera e concreta riabilitazione
motoria e cognitiva, i bambini a cui bisognerebbe
garantire una precoce quanto efficiente riabilitazione 
per sfruttare al massimo le capacità residue vengono 
trascurati spesso a causa delle gravità delle loro condizioni
senza che i genitori abbiano la possibilità di opporsi a questa
grave trascuratezza, se non inseguendo terapie riabilitative
in varie parti del mondo alcune molto costose e di dubbia efficacia.

Le esigenze dei genitori ad avere una rete sociale 

a cui rivolgersi per colmare le lacune o per avere 
sostegno psicologico e organizzativo per sopperire 
alle notevoli e complesse necessità quotidiane non
vengono prese in seria considerazione penalizzando
così il nucleo familiare al completo.

Il lavoro ritenuto fondamentale nella nostra Costituzione è 

penalizzante per i genitori di figli disabili, molti di questi genitori,
specialmente nel settore privato, nel timore di essere licenziati
o di non avere il rinnovo dei contratti a progetto non dichiara 
di avere un figlio disabile rinunciando così anche ai 
permessi che spetterebbero per legge.

Nella scuola a parte la sensibilità e condivisione

di molti operatori che pur apprezzabilissima non 
garantisce però su tutto il territorio nazionale la stessa
opportunità a tutti gli studenti, non vi sono norme con 
un ben definito iter a cui tutti i direttori devono attenersi e
in caso di inapplicabilità non sono previste sanzioni,
i Gruppi di lavoro Handicap GLH in numerose scuole
non sanno neppure cosa sia , il PEI (progetto educativo individuale)
che prevede la partecipazione di tutti gli "attori" coinvolti per una
buona riabilitazione ad ampio raggio: ASL, SCUOLA, 
SERVIZI SOCIALI, GENITORI, INSEGNANTI, spesso
viene visto come un'inutile pratica burocratica, gli ausili tecnologici ,
di postura, di mobilità (computer, sedie , sedie a rotelle, tavoli, 
sollevatori)
necessari durante la permanenza a scuola non si sa ancora con 
chiarezza chi li deve fornire e ci sono dei rimpalli di responsabilità
che non fanno altro che accrescere le difficoltà delle famiglie che 
non hanno la possibilità di avanzare richieste ben definite non 
sapendo a chi indirizzarle.

Vi sono genitori a cui è stato chiesto di portare a scuola ogni

giorno il seggiolone e il deambulatore da casa .
Negli Ospedali viene richiesta per le persone disabili gravi e
gravissime sia minori o maggiorenni l'assistenza di un
familiare per tutto il periodo del ricovero, giorno e notte, 
in quanto le strutture ospedaliere non hanno personale
sufficiente per assistere in tutte le loro necessità queste
persone, ma non sono previsti per legge, quindi non
rivendicabili per questi familiari, nella maggioranza dei 
casi padri e madri, ne benefici assistenziali primari, 
fornitura gratuita dei pasti, ne possibilità di lavarsi e 
cambiarsi o lavarsi gli indumenti, ne di avere un minimo 
di sostegno psicologico e emotivo.

Quando ci si ricovera con il proprio figli ci si ricovera in due,

ma il genitore viene considerato come necessario per 
alleviare la struttura dall'assistenza, ma come persona
ignorata totalmente, e spesso lasciando altri figli a casa
ci si porta appresso anche la preoccupazione di questa
lontananza che potrebbe avere ripercussione future non indifferenti.

Non si affitta alle persone disabili e a chi ha figli con disabilità, 

è ormai prassi comune in molte regioni italiane, e quindi spesso 
chi ha figli disabili deve acquistare l'alloggio pur con le gravi
penalizzazioni a livello economico che questo comporta, infatti 
spesso sono famiglie in cui almeno un genitore ha dovuto lasciare il lavoro diventando famiglie monoreddito.

L'assistenza domiciliare alle persone disabili è quasi inesistente su buona parte del territorio italiano, e dove è presente, i vincoli burocratici e/o di reddito rendono sempre più esiguo il numero dei possibili beneficiari.

Il reddito di inserimento o di mantenimento per chi ha perso il lavoro e ha a carico un figlio disabile prevede dove è stato attivato un iter talmente complesso e spesso prima di essere erogato passano mesi, e nessuno si chiede come queste persone riescano a vivere.

Gli ausili necessari per avere una vita più agevole negli spostamenti: carrozzine elettroniche con varie funzioni, per avere nelle abitazioni una più facile mobilità specie per chi, totalmente non autosufficiente deve essere aiutato nelle minime funzioni, sollevatori elettrici, sollevatori a soffitto, per evitare le piaghe da decubito: materassi, letti ortopedici, spesso vengono riconosciuti dal SSN solo in parte e le famiglie devono partecipare in modo anche importante alla spesa, ma come fanno con 700 euro al mese di indennità e pensione?

Le pratiche di riconoscimento di invalidità in molte Regioni tra le quali Calabria e Sicilia hanno tempi lunghissimi, le famiglie aspettano anche due anni prima di ottenere il decreto con la percentuale riconosciuta.

Siamo un Paese strano, la nostra politica si comporta come se fossimo un Paese ricco e forte, i nostri politici dal 2001 ad oggi non hanno più legiferato a favore di questi cittadini le cui condizioni stanno precipitando nell'indigenza totale, non vengono prese in considerazioni le varie richieste dall'aumento della pensione d'invalidità per potersi almeno permettere di mangiare tutti i giorni, al prepensionamento per i famigliari che assistono disabili gravi e gravissimi, si lavora solo e sempre stanziando cifre anche elevate per costruire nuove residenze sanitarie assistenziali, senza tenere conto del diritto di ogni cittadino, anche di quello disabile, di poter rimanere se lo desidera nella propria casa con un'assistenza efficiente e con gli ausili necessari.

Preferiamo, in contrasto con tutti i preamboli delle varie leggi e normative nazionali, regionali e locali che, dicono, tutelano e appoggiano il più possibile la volontà di rimanere nel proprio ambiente, spendere il denaro per ricoverare in strutture socio - sanitarie queste persone, quando costerebbe molto meno anche economicamente mantenerle nella propria abitazione. Ma quand'è che la politica, quella vera, pulita, onesta,

responsabile tornerà veramente dalla parte dei cittadini, di questi
cittadini che hanno il diritto come esseri umani di essere considerati
non soltanto pesi sociali da ignorare, ma cittadini a cui la società 
tutta dovrebbe inchinarsi per la dimostrazione di forza, 
determinazione e coraggio che ogni giorno dimostrano
loro e le loro famiglie nell'affrontare la nuova giornata . 
Attendiamo segnali che ci permettano di cambiare la visione
negativa sull'attenzione politica alle problematiche nel 
campo della disabilità. Cordiali saluti

Marina Cometto


Ciao Anna Maria, anch'io la penso come la signora Marina.
Un abbraccio Caterina

Cara Caterina mi unisco pure io alla signora Marina !Abbraccio ricambiato come sempre

 ANNAMARIA...a dopo