martedì 7 dicembre 2010

VISITE URGENTI A PAGAMENTO: PER IL CODACONS VANNO RISARCITE

Dopo essere stata rassicurata che Caterina sta bene, pubblico una notizia che ,sicuramente, la nostra carissima amica avrebbe segnalato a tutti noi. 
Ciao Caterina, torna presto !!

Liste d’attesa infinite, una triste consuetudine della sanità italiana. Devi fare un’ecografia, una Tac, una risonanza magnetica? Se sei baciato dalla stella di Gastone aspetti tre mesi (se hai la fortuna di essere un onorevole anche meno, come recentemente provato da un’interessante inchiesta di un quotidiano romano). Altrimenti meglio mettersi il cuore in pace: mediamente ci vogliono almeno sei mesi, qualche volta addirittura un anno. Una situazione recentemente denunciata anche dal Rapporto Pit Salute 2010, “Diritti non solo sulla carta”. Cosa può fare chi ha la necessità, ma non la possibilità di rivolgersi al privato per abbreviare i tempi? Un suggerimento arriva dal Codacons: bisogna ricorrere alle aule giudiziarie, far valere le proprie ragioni. Secondo l’associazione dei consumatori, infatti, la legge fissa e garantisce i tempi massimi per le prestazioni sanitarie: 30 giorni per le visite specialistiche, 60 per la diagnosi strumentale.
Le lungaggini e i ritardi della giustizia, altra nota dolente del nostro paese, sono purtroppo ben noti. Ma il Codacons, insieme all’associazione Articolo32, ha appena sostenuto la prima causa in materia portando davanti al Giudice di pace di Roma la vicenda di una psicologa. Dovendosi sottoporre a cure oftalmiche urgenti, la donna non poteva certo aspettare otto mesi come “suggerito” dalla lista d’attesa. E così prima si è rivolta a un medico privato, poi ha chiesto il rimborso delle spese effettuate al Sistema Sanitario Nazionale. «Se lo Stato non può garantire tempi dignitosi della sanità pubblica – ha spiegato Carlo Rienzi, storico fondatore del Codacons – allora deve introdurre indennizzi diretti in favore di quei cittadini che non possono attendere oltremodo e devono rivolgersi a studi privati, sostenendo costi maggiori. Il risarcimento è un loro diritto».

Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. Eppure continuo a ritenere che questo nostro Paese andrebbe più aiutato con la collaborazione dei cittadini che condannato e irriso per ciò che non va.

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