Cari amici, questo film è un esempio di come al cinema spesso troviamo motivi di grande riflessione e non solo possibilità di svago.
Proprio               in questi giorni ricorre il 7mo anniversario di una               delle stragi "di pace" più dolorose che               ha coinvolto i  nostri militari  all'estero.
Seguire               questo film non serviva per rinnovare lo strazio, per me               solo per convincermi ancora di più che è               labile il filo che separa la pace e la guerra.
Ho               visto un film…   20 sigarette                                                                         
            Regia   :   Aureliano Amadei
Interpreti               :  Vinicio Marchioni,  Carolina Crescentini,  Giorgio Colangeli,  Massimo Popolizio,   Gisella 
                                                  Burinato, Antonio Gerardi, Duccio Camerini,  Luciano Virgilio, Alberto               Basaluzzo, Orsetta 
                                                  De Rossi, Edoardo Pesce
Soggetto  :                  Aureliano Amadei, Francesco               Trento, Volfango De Biasi
Sceneggiatura  :   Aureliano Amadei, Gianni               Romoli, Francesco Trento, Volfango De Biasi 
Genere   :   Drammatico
Produzione   :   R&C Produzioni
Distribuzione   :   Istituto Luce   Italia 2010
Musiche   :   Louis Siciliano
Vincitore               della sezione “Controcampo” alla 67ma Mostra               Internazionale Del Cinema di Venezia 2010
Menzione               Speciale della giuria all’attore Vinicio Marchioni

Il               28enne Aureliano, anarchico e antimilitarista, nonostante               le sue convinzioni, le critiche e le preoccupazioni di               amici e familiari, decide di partire per l’Iraq, in               qualità di aiuto regista di Stefano Rolla,               impegnato nelle riprese per un documentario sulla               “missione di pace” dei militari italiani.   Il ragazzo si  troverà ben presto               catapultato in quell’universo militare che lui non               ha mai approvato e su cui ha molti pregiudizi.   Diverrà però               consapevole che tra coloro che incontra vige una               umanità ed un senso di fratellanza che, in fondo,               appartengono anche a lui.                 Poi, il 12 novembre 2003, l’attentato di               Nassiriya cambierà per sempre la sua vita : Stefano               Rolla non tornerà più e Aureliano, pur               gravemente ferito, sarà l’unico civile               sopravvissuto alla strage
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                  Aureliano Amadei, esordisce               nel lungometraggio, dopo essere stato autore di               documentari, attore e regista teatrale.   Le pagine più               terribili sono quelle dell’attentato, dure,               realistiche, che mostrano le conseguenze disastrose della                 bomba.  Prima lo sconcerto e               gli interrogativi dei militari di fronte a quella               situazione inaspettata, poi l’orrore, il dolore,               l’arrivo delle prime ambulanze.   In seguito, nei vari               ospedali, con l’avvicendarsi di parenti, di amici e               di personalità: si rischia in più punti di               cedere ad una aneddotica che, pur certamente desunta da               situazioni autentiche, scivola un po’ nel facile,               specie quando la conclusione alterna                la polemica alla possibilità di una               pacificazione personale.   

                                                                                          BUONA                                  VISIONE                                    A                                  TUTTI 

Annamaria... a dopo

Davvero molto interessante questo film. Grazie, Maria.
RispondiEliminaNon c'è nulla da dire. Esposizone chiara, linguaggio proprio tranne in qualche punto ove io avrei utilizzato un linguaggio molto "popolare". Personalmente immagino il tipo di lettore a cui mi rivolgo: nel caso di specie mi fisso una coppia di cultura basso-media e adeguo la terminologia appropriata. Ottimo "pezzo". Ragguardevole anche l'impegno.Infine, daisempre un voto da 1 a 10. Brava.
RispondiEliminaN.B. A volte non è la lunghezza-quantità del pezzo, ma la qualità del contenuto.
ENZO