Eccoci al consueto appuntamento settimanale con il cinema proposto da Maria
Carissima Annamaria, e amici del "nostro Blog",
ho               scoperto il pop corn caramellato...che bontà...che               lussuria...è l'unica controindicazione del cinema...
Ho               visto un film…                                   La nostra vita
Regia   :     Daniele                 Luchetti   
Interpreti   :     Elio Germano,               Raul Bova, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti, Stefania
                                                                      Montorsi, Giorgio               Colangeli, Alina Berzunteanu, Marius Ignat.   
Sceneggiatura  :     Sandro               Petraglia, Stefano Rulli, Daniele Luchetti
Fotografia   :     Claudio Collepiccolo
Musiche   :     Franco Piersanti
Genere   :     drammatico   
Produzione   :     Cattleya   
Distribuzione   :     01                 Distribution   05-2010
Al               63° Festival di Cannes 2010 : 
Premio               come miglior attore a Elio Germano.
Nastro               d’Argento 2010 per :
Miglior               attore protagonista ad Elio Germano
Attore               non protagonista a Luca Zingaretti
Attrice               non protagonista a Isabella Ragonese
Alla               morte della moglie Elena, nel dare alla luce il suo terzo               figlio, il trentenne operaio edile Claudio, vede crollare               il suo mondo perfetto. Il loro era un rapporto fatto di               grande complicità, vitalità e               sensualità  e lui non               è preparato a vivere da solo, nonostante               l’affetto dei due figli più grandi e               l’arrivo del nuovo nato.                 Per rimuovere il dolore, inizia così a               sfidare il destino prendendo                una serie di decisioni sbagliate.   Saranno gli affetti               più cari a fargli ritrovare il giusto senso della vita.
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               ☻                Il film cerca i                 segni del nostro divenire in quei luoghi ancora senza                 nome e senza storia che sono le                  nuove periferie. Malgrado l’accuratezza                 generale e gli ottimi attori, “La nostra                 vita” segue una via media, in tutti i sensi, senza                 mai sorprendere  né                 approfondire nulla.   Ce                 n’è per la famiglia, per i lavoratori                 clandestini, per i ‘ras’ del lavoro nero,                 che arrivano a salvare il cantiere in Mercedes.   Il film colorisce                 personaggi e sentimenti, senza mai                  incidere a fondo, neanche nel rapporto fra                 Claudio e il ragazzo romeno a cui finisce per fare quasi                 da padre dopo aver nascosto il cadavere del padre                   vero.   Resta dunque                 un bel totale senza  primi                 piani, con delle storie da sviluppare.
               ☺                Parabola                 moralistica per un bel film caldo, affettuoso,di un                 realismo di grande naturalezza: intenso, toccante,                 magari un po’ urlato, ma di sicuro non                 convenzionale o prevedibile.                   E’ nuovo, particolare, il modo in cui                 Luchetti racconta l’amore gioioso, scherzoso,                 carnale, da ragazzi, che unisce marito e moglie, padre e                 figli piccoli; l’affetto ruvido ma pieno di                 slancio generoso degli amici e dei fratelli di Carlo; il                 singolare personaggio di un pusher di periferia, sincero                 amico e uomo buono. Speciale è la maniera di                 narrare il lavoro: i gruppi multietnici di operai                 amichevoli e spietati, i pasticci truffaldini, le guerre                 tra poveri, le gru che si levano in cielo come uccelli                 di malaugurio.                    Germano sostiene tutto il film con forza                 sensibile: la scena più bella è quella in                 cui, sconfitto nelle sue aspirazioni, siede e piange.
               Buona visione da 

Annamaria... a dopo



 
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Sono proprio belli i "tuoi film", Maria. Io vedo solo questi.
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