di Riccardo Barenghi
L’articolo è comparso su La Stampa del 13 febbraio 2010 e vorrei averlo scritto io.
Eccolo:
Possibile che non imparino mai dai loro errori? Possibile che continuino diabolicamente a perseverare anche se sanno benissimo ( o almeno dovrebbero sapere) che in passato questo stile di comunicazione politica –chiamiamolo così – non solo non ha prodotto frutti positivi ma semmai è stato controproducente? Ve lo ricordate D’Alema che cucinava il risotto da Vespa o che canticchiava pateticamente con Gianni Morandi? Ve lo ricordate Fassino che a cinquant’anni suonati confessava alla De Filippi di essere stato cattolico fin da piccolo? Per non parlare delle innumerevoli sortite di Veltroni con questo e con quell’attore, questo o quel cantante, sempre il migliore, sempre quello che aveva segnato di sé la sua (sua di Walter) vita culturale…
Arriviamo così all’ultimo capitolo di questa storia spettacolar-politica messa in scena dal centrosinistra italiano, capitolo che ci riserva l’attuale segretario del Pd: “Vado a Sanremo perché noi stiamo vicini alla gente che soffre ma anche a quella che si diverte”. Ma è sicuro Bersani che la gente si diverta a Sanremo? E poi di quale gente sta parlando, quella che affolla il teatro Ariston o quella che se lo guarda in tv? O magari quella che di Sanremo proprio non ne può più da anni, essendo uno spettacolo ormai straconsumato, stravecchio, praticamente morto? Viene da chiedersi se si tratti di una sua idea o se qualche genio della comunicazione gliel’abbia suggerita, in quest’ultimo caso sarebbe meglio che cambiasse consiglieri, possibilmente trovandone qualcuno che conosca un po’ meglio i gusti e i divertimenti musicali degli italiani, soprattutto i giovani che Sanremo non se lo guardano neanche a pagamento, figuriamoci cosa gliene frega dei commenti di Bersani sul tema….
Ma la questione vera, profonda non è neanche questa, se cioè sia meglio Sanremo piuttosto che un concerto rock o una sfilata di moda o un carnevale in piazza o una carnevalata qualsiasi. Il problema è che il Pd oggi, come i Ds ieri, non sa chi è (e fin qui poco male, problema suo), ma soprattutto non sa cos’è il Paese che vorrebbe rappresentare e magari governare un domani. E allora che fa? Si dimena, si agita, si contraddice, si lascia trasportare dall’ultima suggestione che gli passa per la testa, da quello che considera popolare senza neanche più sapere cosa sia e cosa voglia sul serio il popolo.
A meno che il centrosinistra non abbia introiettato fin nelle sue più profonde viscere il berlusconismo che ha permeato di sé l’Italia, tanto da inseguirlo goffamente nelle sue espressioni più grottesche. Appunto Sanremo piuttosto che il risotto o la confessione commossa (furono vere lacrime?) in tv. Ma per Berlusconi, cari democratici, questa roba qua è solo la superficie, la ciliegina insomma. Sotto c’è ben altro, come ben sapete, c’è una cultura radicata, c’è una ricchezza che purtroppo piace e provoca un mix di invidia ed emulazione, c’è un potere smisurato, mediatico, economico, politico. C’è Berlusconi insomma e tutto quello che significa il berlusconismo, ossia un’egemonia culturale che affascina e convince almeno la metà del Paese.
Chi invece pensa di interpretare e rappresentare l’altra metà (un po’ meno visti i numeri) dovrebbe essere in grado di proporre un modello alternativo (non è proprio Bersani che parla di alternativa?), invece di inseguire quello vincente senza peraltro esserne capaci visto che per fortuna gli mancano la storia, la cultura, i soldi e il potere per esserne all’altezza, anzi alla bassezza. Come ha detto Fini l’altro giorno, tra l’originale e la fotocopia uno sceglie l’originale. Tanto più se la fotocopia è pure sbiadita”.
L’articolo è un po’ acido. Si vede chiaro che Barenghi non gliele manda a dire. Ma nello stesso tempo è davvero convincente, almeno per me. Potrebbe essere un argomento serio di riflessione.
LORENZO, RIMANENDO IN TEMA FESTIVALIERO TI DEDICO QUESTA CANZONE, UN ABBRACCIO E BUON SAN VALENTINO ANCHE A TE.
Grazie Anna Maria, anche a te un buon S. Valentino e che tutte le tue cose vadano per il meglio.
RispondiElimina