giovedì 5 luglio 2012

PENSIERO DI OGGI












PENSIERO POSITIVO DI OGGI 


Affronto la vita e le situazioni con gioia ed entusiasmo









Si ride, si piange









BOSONE HIGGS

Ieri  mattina, con un seminario e una conferenza stampa che nelle settimane passate sono state oggetto di grande attesa e di molte speculazioni ,scienziati del CERN che lavorano all'esperimento LHC hanno annunciato gli ultimi risultati a proposito della ricerca del bosone di Higgs. La sintesi è che i due esperimenti ATLAS e CMS hanno scoperto indipendentemente una nuova particella con caratteristiche compatibili con quelle che ci si aspetta per il bosone di Higgs . Nei prossimi giorni gli addetti ai lavori si addentreranno negli aspetti tecnici della questione, discutendo di significatività statistica, delle conseguenze per i modelli teorici, e dei nuovi fronti che si aprono nella ricerca fondamentale. Soprattutto, ATLAS e CMS continueranno a prendere dati e le migliaia di ricercatori che lavorano a quegli esperimenti continueranno ad analizzarli, per chiarire se il nuovo bosone è proprio il bosone di Higgs e non qualche altra particella ancora più strana (cosa che forse sarebbe ancora più interessante). A questo punto è estremamente probabile che, a meno di enormi sorprese, il 4 luglio 2012 sarà ricordato semplicemente come il giorno in cui tutto il mondo ha guardato per la prima volta in faccia il bosone di Higgs (e le lacrime di Peter Higgs, presente all'annuncio nell'auditorium del CERN, sono la manifestazione eclatante di questa sensazione diffusa). In ogni caso, può essere utile un ripasso per capire perché i fisici si dannano da decenni per raccogliere le prove dell'esistenza di questa particella. 


 Perché c’è bisogno del bosone di Higgs? 


 I fisici tentano da decenni di sviluppare un modello teorico che consenta di descrivere le quattro interazioni esistenti in natura (quella elettromagnetica, la nucleare forte e la nucleare debole, e la gravità) come aspetti di un’unica interazione fondamentale. Il primo passo in questa direzione, compiuto negli anni Sessanta del XX secolo - principalmente grazie al lavoro di Sheldon Glashow, Steven Weinberg e Abdus Salam - è stata la messa a punto del cosiddetto modello elettrodebole, che, come dice il nome, è in grado di descrivere congiuntamente l’interazione elettromagnetica e quella nucleare debole. Tuttavia, il modello elettrodebole originale aveva un problema: non riusciva a spiegare perché le particelle che esistono in natura abbiano una massa. In particolare, i bosoni W e Z (le particelle che “comunicano” l’interazione elettrodebole, così come il fotone “comunica” l’interazione elettromagnetica) risultavano privi di massa nel modello teorico. Nel mondo reale, invece, i bosoni W e Z hanno una massa molto grande: al contrario dei fotoni (privi di massa e in grado quindi di viaggiare alla velocità della luce), i bosoni W e Z riescono perciò a comunicare l'interazione debole solo a distanze brevissime. Anche le altre particelle elementari del modello standard – come l’elettrone o i quark – hanno una massa, e molto diversa fra loro. Da dove nasce? La soluzione proposta per completare il modello elettrodebole e spiegare l’origine della massa delle particelle si basa sul lavoro teorico svolto indipendentemente, negli anni Sessanta, da Peter Higgs, da François Englert con Robert Brout e da Gerald Guralnik con C. R. Hagen e Tom Kibble. Il meccanismo risultante (che viene comunemente indicato con il nome del solo Higgs), si basa sull’idea di rottura spontanea di simmetria. La rottura spontanea di simmetria Il concetto di rottura di simmetria può essere compreso con un’analogia. Prendiamo una sottile barra cilindrica di metallo, è poggiamola in verticale su una superficie dura. Se ora ruotiamo la barra intorno al suo asse verticale, non notiamo nessun cambiamento: il sistema è perfettamente simmetrico rispetto a queste rotazioni. Ora, iniziamo ad applicare una pressione dall’alto verso il basso sull’estremità superiore della barra. Dapprima non succederà nulla, ma appena la pressione sarà abbastanza grande (superando un valore critico che dipende dalle caratteristiche fisiche del sistema) la barra improvvisamente si incurverà. Non possiamo prevedere verso quale delle infinite direzioni possibili si creerà la gobba. Quello che sappiamo, però, è che questa nuova configurazione del sistema non è più simmetrica rispetto alle rotazioni intorno all’asse verticale. Se infatti ora facciamo ruotare la barra curva, alteriamo la direzione verso cui punta la gobba e cambiamo le condizioni del sistema. La simmetria iniziale si è rotta. La rottura spontanea di simmetria si presenta molte volte in natura, in contesti diversi, ma il meccanismo è simile a quello dell’esempio precedente. Dapprima un sistema fisico si trova in uno stato di minima energia ad alta simmetria. Quando qualche parametro esterno al sistema viene alterato (ad esempio la temperatura), il sistema passa improvvisamente in un nuovo stato di minima energia, che non ha più la simmetria iniziale. Questo è esattamente ciò che avviene secondo il modello elettrodebole: alle altissime temperature presenti nell’universo subito dopo il big bang l’interazione elettromagnetica e quella nucleare debole erano unificate: al diminuire dell’energia, nel corso della successiva espansione dell’universo, la simmetria si è rotta spontaneamente, e le due interazioni si sono separate. Il bosone di Higgs e l'origine della massa Torniamo al problema dell’origine della massa. La modifica al modello elettrodebole proposta da Salam e Weinberg, e basata sul meccanismo di Higgs, prevede l’introduzione di un nuovo campo fondamentale che pervade tutto lo spazio: il campo di Higgs, a cui è associata una nuova particella, il bosone di Higgs (un po’ come al campo elettromagnetico è associato il fotone). È proprio il campo di Higgs a fornire la chiave per la rottura di simmetria dell’interazione elettrodebole e a spiegare perché le particelle hanno massa. Ad alte energie (come quelle presenti nell’universo primordiale) il campo di Higgs è simmetrico, l’interazione elettromagnetica e quella debole sono unificate, e tanto i bosoni W e Z che il fotone sono privi di massa. A basse energie (come quelle dell’universo attuale) non soltanto l’interazione elettromagnetica e l’interazione debole appaiono distinte, ma si altera anche la simmetria del campo di Higgs: ed è così, attraverso l’interazione con il campo di Higgs non più simmetrico, che i bosoni W e Z acquistano una massa, mentre il fotone ne resta privo. Il meccanismo permette, in questo modo, di prevedere teoricamente la massa dei bosoni W e Z. In effetti, è possibile spiegare l’origine della massa di tutte le particelle elementari del modello standard attraverso la loro diversa interazione con il campo di Higgs. Un’analogia usata comunemente per rappresentare questa interazione è quella di immaginare palline di diversa grandezza e velocità che attraversano un fluido molto vischioso (come della melassa): il fluido si appiccica in modo diverso alle varie palline, rallentandole in misura maggiore o minore. Se il campo di Higgs non ci fosse, l’universo sarebbe fatto di particelle senza massa in moto alla velocità della luce! Com'è fatto il bosone di Higgs? Secondo la teoria, il bosone di Higgs deve essere privo di carica elettrica e di spin, ma la sua massa non può essere prevista in modo univoco. Restando nell’ambito del modello standard sono possibili diversi valori di massa, ma esistono anche estensioni del modello standard in grado di fare previsioni in un intervallo ancora più ampio. Bisogna quindi ricorrere agli esperimenti per misurare la massa del bosone e ottenere indizi sul modello teorico. L’osservazione diretta del bosone di Higgs è però resa difficile dalla grande energia richiesta per la sua produzione negli acceleratori di particelle, e dal fatto che esso non esiste stabilmente per lunghi intervalli di tempo dal momento della sua creazione. I risultati degli esperimenti ATLAS e CMS condotti al CERN, nell'acceleratore LHC, e annunciati questa mattina, mostrano che la nuova particella che potrebbe essere proprio il bosone di Higgs ha una massa di circa 125 GeV (per confronto, un protone ha una massa di circa 1 GeV, oltre cento volte più piccola).



fonte-Liquida voci dal web


Annamaria... a dopo



mercoledì 4 luglio 2012

IL LIBRO DELLA SETTIMANA



Prezzo: € 12,00
E-book: € 6,99
Pagine: 397
Editore: Giunti Y
Genere: Romanzo
Una trama avvincente,
 che esplora la psicologia
 degli adolescenti mostrando
 le loro reazioni nello
 scoprire il loro possibile futuro.


Sembra preistoria quando tutti navigavano con un modem 56k, i download non finivano più e quando dovevi impostare il salvaschermo dei computer ti trovavi davanti all'annosa scelta tra un labirinto di mattoni in 3D e una serie di tubi concatenati. In quel tempo quasi tutti avevano Windows ’95 e i social media come Facebook non esistevano ancora e invece sono passati solo 16 anni da allora. Ma la tecnologia corre veloce modificando radicalmente i modi di vivere e di comunicare. Jay Asher e Carolyn Mackler hanno deciso di raccontare il mondo dei ragazzi del 1996 proiettandoli, loro malgrado, ai tempi di Facebook attraverso una finzione temporale. Il risultato di questo stratagemma letterario è un romanzo young/adult che s'intitola semplicemente Prima del futuro e che promette di conquistare i consensi dei teenager della metà degli anni Novanta e dei loro coetanei di oggi. L'operazione è già riuscita negli Stati Uniti dove, dopo una massiccia prima tiratura da 750mila copie, è arrivata l'offerta della Warner Bros per la trasposizione cinematografica del romanzo. - La trama del romanzo è molto semplice e incentrata su quei dubbi e quelle incertezze d'amore e d'amicizia che caratterizzano la fase adolescenziale. Il tandem Asher e Mackler si sofferma però sullo stile volutamente "internettiano" con riferimenti continui al linguaggio utilizzato in Rete in un vortice continuo di "http//" di "post", di "barra di avanzamento" e di "login". Il tutto condito da modem che ronza e fa bip in un sottofondo musicale ossessivo. I protagonisti principali della storia sono due ragazzini: Emma e Josh. La storia si sviluppa come una sorta di diario settimanale attraverso 65 brevi capitoli in cui si alternano gli umori dei due giovani. - E' la teenager a installare un software di navigazione internet e creare un magico ponte spazio temporale tra gli anni Novanta e l'era dei social media. "Per circa venti secondi, il mio monitor si blocca. Poi il riquadro bianco si trasforma in una nuova pagina web. In alto su un banner blu c’è scritto Facebook - recita il racconto di Emma -. Una colonna al centro dello schermo è etichettata come Notizie e sotto ci sono delle piccole foto di persone che non riconosco. Ognuna è seguita da un breve commento. Accanto a una piccola foto di una donna seduta in spiaggia c’è scritto Emma Nelson Jones. È sulla trentina, ha i capelli ricci castani e gli occhi castani. Ho un nodo allo stomaco perché mi sembra una faccia familiare. Troppo familiare". Nel 1996 Facebook non esiste perché non è stato ancora inventato e soprattutto la metà dei giovani americani non aveva mai utilizzato internet.- La "faccia familiare" poi è ovviamente quella della ragazza invecchiata di qualche anno. Una donna che vive in Florida, è sposata, ma infelice. Anche Josh si è sposato, ma con la ragazza più sexy della scuola. A questo punto Emma decide di cambiare un futuro che non le piace poi tanto fino alla scomparsa del social network. "In un certo senso sono felice che Facebook sia sparito. Odiavo essere ossessionata da quello che non avrei voluto in futuro" commenta senza troppa amarezza la ragazza. Il finale resta aperto, ma non proprio imprevedibile.


ANNAMARIA... A DOPO


martedì 3 luglio 2012

LA SCOMPARSA DI SERGIO PININFARINA





Il mondo dell’automobile ha subito una terribile perdita nella notte di lunedì 2 luglio 2012: Sergio Pininfarina è scomparso.

PININFARINA CAMBIANO

Era nato a Torino l’8 settembre 1926; il diminutivo "Pinin" è stato aggiunto all'originario cognome "Farina" nel 1961, con decreto del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi: un omaggio al padre Battista «Pinin»
Da sempre la Pininfarina si è contraddistinta come una carrozzeria attenta a proporre soluzioni sempre all’avanguardia dello stile, ma al tempo stesso con un’attenzione quasi maniacale dedicata all’aspetto dell’aerodinamica : non a caso portano la sua griffe le più belle e prestigiose Ferrari, oltre a tante Maserati e altre indimenticabili auto sportive.

FERRARI  TESTAROSSA


Sergio Pininfarina imprenditore designer e' stato un genio dell'industria italiana, ma anche un grande presidente degli industriali, un vero “presidente gentiluomo”, come ebbe a definirlo Gianni Agnelli conferendogli la nomina nel 1988; era stato inoltre nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 23 settembre 2005.


                                                                                  
Il suo lavoro come designer e imprenditore ha contribuito a rendere l'Italia sinonimo di eccellenza nel mondo, ma anche come capo degli industriali, come parlamentare, il suo protagonismo operoso resterà per sempre di esempio per tutti, nella societa' civile, nelle istituzioni, nella politica.                                                                                                                                     La sua missione è stata per tutta la vita trasformare in opere d’arte le carrozzerie delle automobili; alla sua scuola sempre attuale, di stile e di eleganza sono cresciute generazioni di designer.


                     

Suo il design di molte auto di casa Fiat, Alfa Romeo e Ferrari, modelli storici, più celebri di sempre, dai più lussuosi e sportivi, fino ad arrivare ad auto economiche e per tutti.                                            
Come non parlare della Hyundai Matrix 


MITSUBISHI PAJERO PININ


o della Mitsubishi Pajero Pinin, due auto che affermano il nome del celebre designer torinese anche in Corea ed in Giappone.
Altre auto “per tutti” le vecchie Alfa Romeo 164 o Lancia Thema Station Wagon;  ancora due modelli veramente bellissimi che hanno segnato un’epoca sono le Alfa Romeo GTV e Fiat Coupè.


Salendo di livello, invece, sono tantissime le Ferrari di Pininfarina: 365 Daytona, Testarossa, 308 GTB, F40, Enzo, F430, 599 GTB, 458 Italia e FF, tanto per fare qualche nome.                                              

Tra i modelli recenti possiamo anche citare la bellissima Maserati Granturismo.
E che dire dei prototipi : alcune concept car di Pininfarina, tutte bellissime. Di recente la New Lancia Stratos su base F430 e la Alfa Romeo Duettottanta,




NEW LANCIA STRATOS


ALFA ROMEO DUEOTTANTA





entrambe reinterpretazioni in chiave moderna di classici del passato.
Testimoniano lo sguardo al futuro le recenti Pininfarina Cambiano e Pininfarina Bluecar: la prima una berlina ibrida diesel con quattro motori elettrici, la seconda un’utilitaria elettrica prodotta in piccola scala e venduta ai clienti con una particolare formula di noleggio.
Impossibile trascurare le numerosissime creazioni per il reparto Rally della Lancia: Lancia Beta Montecarlo Turbo, Lancia LC1, Lancia LC2, Lancia 037, Lancia Delta S4, Lancia ECV e ECV2 , tutte di Pininfarina.
Ma tra le centinaia di auto disegnate da Pininfarina, ce ne sono due che rimarranno indelebili nella storia del cinema, anche per coloro meno interessati al mondo dei motori e delle auto.                                                                                                                                  La prima è la Alfa Romeo Spider, meglio nota come “Duetto”, con cui Dustin Hoffman fugge nella famosa scena de “ Il Laureato”.

          
L’altra vettura storica firmata Pininfarina è la Lancia Aurelia B24, ossia il modello guidato da Vittorio Gassman nel mitico film di Dino Risi,  “Il Sorpasso”.



Insomma, ancora una dimostrazione che gli italiani sanno esprimere la bellezza e l’eleganza in settori che sembrerebbero freddi, quanto può esserlo il metallo di cui sono fatte le auto !


MARIA... a dopo





PENSIERO DI OGGI












PENSIERO POSITIVO DI OGGI 

Io sono profondamente consapevole dello stato d'animo nel quale mi trovo in questo momento





Si ride, si piange









UMORISMO NERO...

Un uomo di colore entra in un negozio di scarpe e chiede al commesso: "Buongiorno vorrei un paio di mocassini" E il commesso: "Certamente, li vuole marroni, testa di moro..." "No li voglio bianchi, testa di *****!"







UMORISMO INFORMATICA...


Un programmatore racconta ai suoi amici programmatori: - Ieri ho conosciuto una ragazza in disco... Gli amici programmatori: - Ehilaa!! - La invito a casa mia, le offro una cosa da bere, e comincio a baciarla. - Ueeehhhheeehhhhe!! - Lei mi fa: "Spogliami"! - Ueeehhhheeehhhhehheehheehhee!! - Al che io la spoglio completamente, la sollevo e la appoggio accidentalmente sulla tastiera del mio PC..... Gli amici programmatori: - Hai un PC a casa? Figata!! Che processore?? Quanta RAM?






Annamaria... a dopo





lunedì 2 luglio 2012

I modi più strani per raggiungere l’orgasmo…







Se l’amore è un mistero, l’orgasmo non è da meno a quanto pare. Credevamo di saperne abbastanza? Non è affatto così, alcune donne raggiungono l’orgasmo in modi che non ci saremmo mai aspettati. Una scoperta magari per alcune donne che volendo potranno beneficiarne come suggerimento. E grande sorpresa e curiosità per i maschietti che resteranno affascinati dalla sempre entusiasmante rivelazione che la donna è. Altro che sguardo seducente o dedizione del partner, andiamo ben oltre il Kamasutra o il punto G, la top 5 dei modi più assurdi per raggiungere l’orgasmo è questa, tra “mito e realtà”: 
con lo spazzolino ossia proprio mentre si lavano i denti, alcune donne dicono di raggiungere l’orgasmo mentre si lavano i denti.(Si dice che una donna americana dopo aver cambiato diverse marche di dentifricio e provato lo stuzzicadenti, pensando di essere posseduta dal demonio, sia passata al colluttorio... )




Altre mentre si asciugano i capelli col phon, fondamentale è l’uso del phon.( pensa a chi ha i capelli molto lunghi...) 


Altre ancora pensandoci: alcune donne raggiungono l’orgasmo semplicemente pensandoci.( beh, questo ci può anche stare...)




 Altre invece con lo stress. (io sono stata molto stressata ...)


L’ultima rivelazione - e la più comprensibile per chi non le ha provate - è andando a cavallo, sulla sella. E ovviamente lo stallone non c’entra nulla. (e se si tratta di una cavalla?...)




Arriviamo a 6 con il suggerimento di Maria che dopo aver letto l'articolo suggerisce CON IL SOFFIONE DELLA DOCCIAAAAAAAAA
 SOPRATTUTTO SE USATO DAL PARTNER 








Ed io aggiungo AVETE MAI PROVATO SULLA GIOSTRA... OPPURE MENTRE FATE SPORT???








Annamaria... a dopo

PENSIERO DI OGGI

PENSIERO POSITIVO DI OGGI 






So esprimere le mie emozioni in maniera autentica e sincera 




Si ride, si piange e... si ammira












Annamaria... a dopo

UN MUSEO IN CASA








Un’intervista di Enzo Ciaccio mi svela l’esistenza di un vero e proprio tesoro della memoria, nascosto in tre stanze e servizi, briciole di metri quadri, dove, fra mensole stipate di carte e mobili rigonfi, “si arrangia” e ogni giorno cresce la “Casa delle Cento Memorie”, il più straordinario (e dimenticato) “Museo che museo non è” che racconta le epoche di Napoli e del Sud d’Italia.


 con Gaetano Bonelli Migliaia di pezzi che fanno storia : storia del gelato, o degli orologi, o dei maccheroni, di mille curiosità. Documenti introvabili che si alternano ai più remoti oggetti del vivere quotidiano. - Pappina al manzo, rilievo di pesce, uova, funghi alla provenzale, poi fritto di triglie, crema gelato e caffè - : è ritenuto il più antico menù italiano e risale al 1845. Fu stampato in occasione di un congresso internazionale di scienziati che si tenne a Napoli. E ora è qui, custodito fra migliaia di carte e oggetti rari in questa che nel rione chiamano con soggezione la “Casa delle Cento Memorie”, in un condominio in provincia di Napoli. Risale al 1947 lo stato di famiglia di Achille Lauro, il “comandante” sindaco negli anni dell’assalto edilizio. Ha ancora le marche da bollo con l’effigie del re Vittorio Emanuele. Rarità. Meraviglie. Documenti preziosi, curiosità a non finire. C’è una carta che dimostra come negli anni ’20 a Napoli si praticava la raccolta “porta a porta” dell’immondizia, una sorta di “differenziata” ante litteram che da allora in città resta irrisolta utopia. Montagne di cimeli, accatastati un po’ ovunque. Da un cassetto del comò spunta un foglio in cui si certifica che “la forchetta a quattro denti” fu inventata a Napoli da tal Gennaro Spadaccini, gran ciambellano di corte, su ordine di Ferdinando di Borbone che desiderava un oggetto “per meglio gustare la pizza e gli spaghetti”. Copia unica al mondo, datata 1802. Copia unica è anche una giocata del lotto datata 4 gennaio 1834 : le vincite si pagavano in ducati. E ancora a fine Ottocento risalgono le splendide cartelle acquerellate della tombola napoletana, conservate in una teca appesa alla parete, come sacra reliquia. Re Carlo III, narra la storia, proibì il gioco del lotto in periodo natalizio perchè le famiglie contraevano troppi debiti; queste, per dispetto, risposero inventando il “lotto a casa”, cioè il gioco della tombola.




 E che dire degli appena festeggiati 150 anni di unità d’Italia? Ecco una lettera datata 22 giugno 1860 : annuncia la visita di Garibaldi a Napoli. Un’altra, dello stesso periodo, fa reclame a una fabbrica di guanti. Napoli, nel settore moda e sartoriale, era a livello di Parigi. Sopra a una mensola giacciono le matrici in legno delle carte napoletane di epoca borbonica, una meraviglia col giglio dello stemma reale inciso sul dorso. Risalgono al 1825. Quattro lingotti, ciascuno con i dieci semi dall’asso al dieci. Ad animare (da solo) questo museo casalingo è un giovane collezionista di 39 anni, Gaetano Bonelli, che fin dall’adolescenza va in giro per il mondo a raccogliere tutto quanto narra della città che più ama : impegno faticoso, il suo, nonché costoso. Una vita dedicata, un investimento notevole, un tesoro di cui però nulla mai venderà. Il suo sogno è far sì che nasca un “Museo della Memoria partenopea” per mostrare le cose belle che Napoli ha prodotto nei secoli, messe insieme con passione e sacrifici. Basterebbero 150 metri quadri, magari in una delle tante chiese sconsacrate. L’elenco dei reperti è infinito. C’è l’imbarazzo della scelta. Monete, canzoni e musica, vedutistica. Si passa dalle locandine preunitarie di stampo borbonico (un centinaio, introvabili) ai biglietti per salire sui primi tram a cavallo fino alle lettere autografe di Matilde Serao e di Enrico De Nicola, dalle fedi di credito (1763) del Banco di Napoli, scritte ancora a mano, ai manifesti (1783) della prima mongolfiera, inventata a Napoli da tal Tiberio Cavallo che “dimenticò”, dicono, di registrarne il copyright. Prezioso è l’ 'ultimo atto sovrano', il proclama con cui Francesco di Borbone annuncia agli italiani che “la vostra bandiera sarà a tre fasce verticali”. Ed ecco fra le carte un elenco dei volontari di Garibaldi cui fu assegnato un fucile : una crocetta segnala gli analfabeti. In un’altra lettera, degli anni ’50, E. A. Mario, il paroliere di La leggenda del Piave, scrive al sindaco Lauro: “Grazie per quanto fate per Napoli”. Si cerca a naso, spulciando fra le indistinte meraviglie. In corridoio c’è la più antica locandina che si conosca, datata 1854, per uno spettacolo: al teatro Fiorentini. La prima locandina “unitaria” risale invece a nove giorni dopo la proclamazione del regno d’Italia, il 17 marzo ; al teatro san Carlo è di scena lo Stabat Mater : Rossini era vivente! L’esecuzione affidata “al cavalier Mercadante”.




 È del 1857 un biglietto di ingresso per il teatro San Carlo : quarta fila, numero 12. Sul tavolino in salotto c’è l’autografo di Eduardo Scarpetta, padre naturale del grande Eduardo e la prima locandina di Miseria e Nobiltà.



 E c’è il necrologio che gli americani diffusero nel 1921 alla morte del tenore Enrico Caruso. E ancora: 1844, le ferrovie borboniche avvertono che sono previsti sconti “per notabili e uomini di giacca”. Quindici anni più tardi un atto parlamentare chiede “un’inchiesta sui bisogni delle popolazioni del Sud d’Italia” e sostiene che “l’unico rimedio sarebbe l’invio di Garibaldi”. - Sobbalzo a ogni telefonata - confessa Bonelli - e qualcuno mi spieghi: perché nessuno mi dà una mano? – Eppure costerebbe quasi nulla, spiega Bonelli, garantendo significativi ritorni economici e di prestigio. - Una bella risposta di orgoglio e cultura al degrado e alla violenza che ci opprimono. Ma nessuno finora mi ha dato retta - sottolinea con rammarico. Storia surreale : di recente Bonelli ha offerto alle istituzioni locali di esporre gratis una straordinaria terracotta policroma firmata Vincenzo Gemito. Gli è stato risposto: - Spiacenti, manca lo spazio - . . . la terracotta è alta 78 cm ! Noncuranza, distrazione. Eppure l’ex sovrintendente del teatro San Carlo ha definito la collezione “straordinaria, anzi unica” e pari giudizio entusiasta ha espresso il presidente della Fondazione Banco di Napoli . . . Magari cercherò l’indirizzo preciso, almeno per avere il piacere di respirare le storiche atmosfere della Napoli di un tempo che fu . . . e vi farò sapere, per non dire . . .


                   “Addio mia bella Napoli”              


MARIA... a dopo



domenica 1 luglio 2012

PENSIERO DI OGGI

PENSIERO POSITIVO DI OGGI 





Oggi è una giornata meravigliosa. Sono felice di vivere questo nuovo giorno!




domenica21.gif


sabato 30 giugno 2012

Vedremo un film . . .



È assurdo attribuire a un film responsabilità di comportamenti aberranti: i pazzi esistono da prima della nascita del cinematografo.              Sidney Lumet


Sidney LUMET


Ce l’avete la voglia di andarvi a sistemare in una sala cinematografica? No !!
Allora cercate un bel cinema all’aperto, muniti di anti-zanzare e di qualcosa di dissetante . . .                         per il resto affidatevi al vostro film preferito . . . in uscita da venerdì 29 giugno . . .





Il cammino per Santiago


 In viaggio per il figlio
 Regia di Emilio Estevez. Con Martin Sheen, Emilio Estevez, Deborah Kara Unger, Yorick van Wageningen, James Nesbitt. Genere Azione - USA, 2010.
 Il film racconta il dramma incentrato sulla storia di Tom Avery, oftalmologo californiano che - alla notizia della morte del figlio durante una tempesta sui Pirenei - si reca in Francia per farlo cremare, poi ripone l’urna con le ceneri nello zaino del ragazzo e si mette in viaggio lungo il Cammino di Santiago, portando a termine il pellegrinaggio intrapreso dal figlio.


 Take Shelter 


Visioni apocalittiche 
Regia di Jeff Nichols. Con Michael Shannon, Jessica Chastain, Katy Mixon, Shea Whigham,Kathy Baker. Genere Drammatico - USA, 2011 - Durata 120 minuti circa.
 Curtis LaForche conduce una vita tranquilla con la moglie e la figlia, fino a quando inizia a fare dei violentissimi incubi. È ossessionato dalla minaccia di un tornado. Visioni apocalittiche gradualmente invadono la sua mente. Il suo comportamento inspiegabile indebolisce la coppia e provoca l'incomprensione dei suoi parenti. Infatti, nulla può sconfiggere il terrore che vive dentro di lui 


… . . . e da martedi’ 3 luglio . . . 


 A qualcuno piace caldo 


Regia di Billy Wilder. Con Marilyn Monroe, Tony Curtis, Jack Lemmon, George Raft, Pat O'Brien. Genere Commedia - USA, 1959 - Durata 120 minuti circa.
 Una volta Marilyn Monroe era a un party. C'era anche Zanuk, il grande capo della Fox. Marilyn era circondata da uomini che pendevano dalle sue labbra, e non solo da quelle. Attirò l'attenzione di Zanuk che disse: "Se quella raccoglie tante attenzioni a una festa vediamo se le raccoglie anche in pellicola". Le raccolse. Da quando cominciarono ad assegnarle ruoli in cui potesse esprimersi, successe un fatto straordinario: Marilyn cancellava completamente dallo schermo chi le stava intorno. Quando fece Gli uomini preferiscono le bionde, il primo nome in cartellone era Jane Russell, che fu letteralmente messa nell'ombra


. . . . mentre da mercoledi’ 4 luglio . . . 


 The amazing Spider-Man 


Un reboot della franchise in stile
 Nolan Regia di Marc Webb. Con Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen. Genere Azione - USA, 2012. Il reboot della franchise di Spider-Man. Si ritorna a quando Peter Parker era alle superiori e non era ancora stato morso da un ragno radioattivo. La pellicola sarà più cruda e contemporanea, e si ispirerà a Batman Begins per il tono e per la re-invenzione del protagonista.


 Quell’idiota di nostro fratello 


Una commedia divertente ma non banale che arriva dal Sundance.
 Regia di Jesse Peretz. Con Paul Rudd, Elizabeth Banks, Zooey Deschanel, Emily Mortimer,Steve Coogan. Genere Commedia - USA, 2011. Durata 95 minuti circa. Dopo aver scontato il suo tempo in prigione per aver venduto erba, Ned si trasferisce da ognuna delle sue tre sorelle mentre cerca di rimettersi in piedi. Le sue migliori intenzioni presto portano la famiglia sull'orlo del caos, ma alla fine tutto viene chiarito.











Buona visione a tutti . . . da Maria !