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venerdì 15 luglio 2016
TERRORE A NIZZA
Il presidente Hollande dichiara che "la Francia è forte e lo sarà sempre di piu'."
Ma non è vero. Sono passati solo pochi mesi dalla strage del Bataclan.
Il mondo civilizzato si difende con inutili proclami e in questo modo come andrà a finire?
Ci domandiamo tutti perchè viene attaccata la Francia.
La Francia è la Nazione dove sono avvenuti più attacchi da parte dell’Isis.
Perchè viene attaccata?
L’Isis stessa, in alcune rivendicazioni, come quelle dopo l’attentato del Bataclan, ha dichiarato esplicitamente che la Francia è stata attaccata perché è uno dei paesi che conduce gli attacchi aerei contro le forze del Califfato in Siria e Iraq.
Infatti, è uno dei due Paesi europei, con la Gran Bretagna, che ha deciso di contribuire ai bombardamenti delle postazioni dell’Isis in Iraq.
Ma la Francia viene accusata di combattere l’Islam anche in Francia. E, in particolar modo, in città come Parigi.
Alcuni figli di immigrati arrivati alla seconda o terza generazione, si fanno sedurre da idee radicali che con l’Islam e la religione, non hanno nulla a che fare.
Vengono attaccati luoghi non “sensibili” e quindi non “protetti”, posti che spesso sono di svago, dove si festeggia e si manifesta la propria gioia. Si colpiscono i teatri, i locali notturni, i luoghi di festeggiamento (la promenade di Nizza).
"La paura non deve sopraffare l'intelligenza".
Andatelo a spiegare a chi ieri sera, per l'ennesima volta, ha perso i suoi cari per un gesto folle.
Nizza è solo l’ultimo di una serie di attentati jihadisti di cui la Francia è rimasta vittima negli ultimi anni.
2012, ATTACCHI DI MOHAMMED MERAH A TOLOSA E MONTAUBAN
Il 22 marzo 2012 veniva ucciso in un raid delle forze speciali francesi a Tolosa il 23enne di origini algerine Mohammed Merah. Era responsabile degli omicidi di sette persone avvenuti nello stesso mese fra Tolosa e Montauban: l’11 marzo aveva ucciso a Tolosa un parà francese, il 15 marzo altri due paracadutisti in una sparatoria davanti a un bancomat a Montauban e il 19 marzo un rabbino e tre bambini nell’attacco davanti alla scuola ebraica di Tolosa.
2014, ATTACCO AL MUSEO EBRAICO DI BRUXELLES
Un filo rosso lega la Francia all’attacco al museo ebraico e alla sinagoga di Bruxelles, avvenuto il 24 maggio del 2014, alla vigilia delle elezioni europee, in cui morirono quattro persone. Per l’attentato, infatti, fu arrestato Mehdi Nemmouche, 29enne della città di Roubaix, nel nord della Francia, vicino al confine con il Belgio. Il giovane venne fermato il 30 maggio durante un controllo di dogana in una stazione di treni e bus a Marsiglia. Gli inquirenti spiegarono che l’uomo era stato in Siria per circa un anno ed era poi rientrato in Francia. Al momento dell’arresto gli era stato trovato un lenzuolo bianco con scritto il nome del gruppo estremista islamico ‘Stato islamico dell’Iraq e del Levante‘ (che poi a giugno annunciò la sua trasformazione in Stato islamico, noto con gli acronimi Isis e Isil).
GENNAIO 2015, CHARLIE HEBDO E HYPERCACHER
Il 7 gennaio 2015 i fratelli Kouachi, francesi di origine algerina, fecero irruzione nella sede del settimanale satirico ‘Charlie Hebdo‘, noto per le vignette su Maometto, e uccisero 12 persone. Ne seguì una caccia all’uomo, che si concluse solo il 9 gennaio con la loro uccisione in un raid delle forze speciali francesi dopo che i fratelli si barricarono in una tipografia a Dammartin en Goele. Intanto anche Amedy Coulibaly fece delle vittime: il giovane, l’8 gennaio, uccise una poliziotta a Montrouge, vicino Parigi, e poi il 9 gennaio si barricò nel supermercato Hypercacher di Porte de Vincennes a Parigi, prendendo degli ostaggi. Il bilancio della crisi degli ostaggi al supermercato fu di quattro morti e anche Coulibaly fu ucciso. Gli attacchi dei fratelli Kouachi e di Coulibaly erano legati: Coulibaly chiese, infatti, la liberazione dei fratelli in cambio del rilascio degli ostaggi dell’Hypercacher.
NOVEMBRE 2015, PARIGI E BATACLAN
La sera del 13 novembre del 2015 una serie senza precedenti di attentati provoca almeno 129 morti e altri 350 feriti a Parigi. I terroristi colpiscono sei diverse zone della città il venerdì sera: fra queste lo Stade de France, dove era in corso l’amichevole di calcio Francia-Germania, e ristoranti e bar nel decimo e nell’undicesimo arrondissement. Il maggior numero di morti, 89, viene registrato nella sala concerti Bataclan, soldout per il concerto del gruppo rock americano Eagles of death metal. Il 14 novembre l’Isis rivendica l’attentato.
22 MARZO 2016 AEROPORTO E METRO BRUXELLES
La mattina del 22 marzo due esplosioni avvengono all’aeroporto di Bruxelles Zaventem e poco dopo un’esplosione si verifica nella stazione della metropolitana di Maelbeek. Il bilancio è di 32 morti, più i tre kamikaze (due in aeroporto e uno nella metro), e oltre 300 feriti. Anche in questo caso l’attacco è stato rivendicato dallo Stato Islamico. I due kamikaze di Zaventem erano Najim Laachraoui e Ibrahim El Bakraoui; il terzo kamikaze di Bruxelles è, invece, il fratello di quest’ultimo, Khalid El Bakraoui, che si è fatto esplodere alla fermata della metro di Maelbeek. In aeroporto c’era anche un terzo uomo, detto ‘uomo con il cappello’ perché compariva nelle immagini delle telecamere di sicurezza con un cappello, che è risultato successivamente essere Mohamed Abrini. Arrestato l’8 aprile, Abrini era super ricercato già dopo gli attacchi del 13 novembre a Parigi in quanto ritenuto complice di Salah Abdeslam. Con Salah era stato ripreso dalle telecamere di sicurezza due giorni prima degli attacchi nella capitale francese, cioè l’11 novembre, in una pompa di benzina a Ressons, lungo l’autostrada in direzione di Parigi. È lui che era al volante della Renault Clio usata poi per gli attentati di Parigi, e le sue impronte digitali e tracce del suo Dna erano poi state trovate in due appartamenti di Schaerbeek.
Questa serie di attacchi alla Francia firmati dallo Stato Islamico, hanno un minimo comune denominatore : gli esecutori sono tutti individui che appartengono alle seconde generazioni del flusso migratorio magrebino in Francia e alle spalle una storia.
Le tappe più recenti di un percorso di sangue che viene da lontano.
– 3 dicembre 1996: 4 morti e 93 feriti. E’ il bilancio delle vittime di una bomba esplosa presso la stazione Port Royal della metropolitana di Parigi. L’attentato viene rivendicato da fondamentalisti algerini.
– 25 luglio 1995: un dispositivo costruito con una bombola di gas esplode nella stazione della metro di Saint Michel, a Parigi, uccidendo 8 persone e ferendone 117. L’attentato viene attribuito a fondamentalisti algerini.
– 17 settembre 1986: l’esplosione di una bomba nei grandi magazzini Tati di Parigi uccide 7 persone. L’azione viene rivendicata da un gruppo solidale con i prigionieri politici arabi e del Medioriente che già nei giorni precedenti aveva denunciato la propria responsabilità in altri 4 attacchi nella capitale francese che erano costati la vita a tre persone.
– 29 marzo 1985: sono 18 i feriti in seguito all’attacco in una sala di proiezione a Parigi nella quale si sta svolgendo un festival del cinema ebraico. L’attentato viene attribuito al movimento della Jihad islamica.
– 31 dicembre 1983: Una bomba nella stazione ferroviaria di Saint Charles a Marsiglia e un’altra su un treno ad alta velocità nei pressi di Drome costano la vita a cinque persone. La responsabilità viene addossata all’Organizzazione della lotta armata araba.
– 15 luglio 1983: 8 morti e 56 feriti in un attentato all’ aeroporto parigino di Orly, perpetrato da un gruppo di armeni contro le linee aeree turche.
– 9 agosto 1982: un commando arabo uccide sei persone che stanno mangiando al ristorante Goldenberg nel quartiere ebraico di Parigi. I sospetti caddero su membri del gruppo di Abu Nidal, e dopo oltre tre decenni, nel marzo 2015, la Giustizia francese ha emesso tre mandati di cattura internazionale contro individui che risiederebbero nei Territori palestinesi, in Giordania e in Norvegia.
– 29 marzo 1982: l’attacco ad un treno sulla linea Parigi-Tolosa provoca la morte di cinque persone. L’azione viene attribuita all’Organizzazione della lotta armata araba, legata al terrorista di origini venezuelane Ilich Ramirez, conosciuto come "Carlos lo Sciacallo".
(Fonte Lindro)
E' guerra.
Della peggior specie.
Una guerra non dichiarata, che non allerta il popolo.
Un tizio qualunque al mattino si sveglia e sa che si farà esplodere.
In un aeroporto, in una stazione,in un concerto, in una spiaggia,in un ristorante, o guidando un tir in una festa popolare.
Un tizio qualunque. che prima di quel giorno predestinato, si beveva un caffè all'angolo, Faceva la spesa, salutava i vicini di casa.
Magari sorridendo.
Non è una guerra che segue dogmi , non c'è nessun preavviso - dai racconti di mia madre un attacco aereo, o di terra, veniva segnalato con sirene a tutto spiano, la popolazione si rifugiava, i civili erano avvisati.
Il rispetto delle regole.
Anche e soprattutto in guerra.
Qui non c'è avviso, anzi.
Quasi il gusto di schiacciarli i civili, come formichine.
Non trovo che una logica perversa e disumana
Il "gusto" ed il "piacere" di uccidere.
Non c'è gioco, non esistono strategie, non c'è un risultato finale: vinco, perdo.
Non esistono regole.
E' una guerra terribile questa perché gioca sui sentimenti più che sulle azioni , mira a distruggere con effetto sorpresa il cuore del popolo.
Mira all'odio.
Milena
Annamaria
giovedì 14 luglio 2016
ITALIA: PENSIONATI IN FUGA
Come risulta nell’ultimo rapporto dell’Istat sulla situazione demografica in Italia, diminuiscono i cittadini italiani di 140mila unità, mentre aumenta la presenza degli stranieri di 11mila.
Forse sarebbe piu' utile non far fuggire anzichè far entrare.
Durante l’ultimo decennio sono stati due milioni gli italiani che si sono trasferiti all’estero e non solo per lavoro. L'Inps eroga 411mila pensioni all'estero ( fonte AIRE) perché gli intestatari hanno trovato un luogo dove poter vivere dignitosamente con delle pensioni magre.
I tempi nei quali gli italiani raccoglievano le poche cose che possedevano in una valigia di cartone affrontando lunghi viaggi in nave per raggiungere i nuovi continenti o con il treno per passare da un paese europeo all’altro, sono davvero lontani .
La migrazione attuale viaggia in aereo e in giacca e cravatta, con trolley firmati, per ricoprire posizioni di prestigio nell’ambito universitario oppure economico.
Mentre dall'ovest e dal sud-est asiatico arrivano badanti per anziani non più autosufficienti, ci sono pensionati che vogliono, giustamente, poter vivere il resto della vita in condizioni se non agiate ma almeno dignitose, senza dover combattere con la burocrazia e l’inospitalità delle città, con servizi a tempo elargiti dalle politiche sociali dello Stato e degli Enti locali.
A dispetto delle grida xenofobe sono numerosi gli italiani che hanno deciso di “migrare” rispetto a quelli interessati a scegliere l’Italia come luogo dove poter vivere.
I luoghi dove le nuove generazioni italiane trovano un lavoro, che in patria gli viene negato, sono Parigi, Londra e Berlino, senza dimenticare gli Stati Uniti.
Invece, le mete predilette dai pensionati sono i paesi caldi nel bacino del Mediterraneo o poco fuori, dove non solo gli italiani trovano rifugio, ma anche tedeschi, olandesi, inglesi, scandinavi, australiani, giapponesi, canadesi e statunitensi.
Una delle mete scelte dagli italiani sono le Canarie, con il loro clima mite del mare e pungente della montagna innevata, tanto che è presente un’agenzia " Canarie per te, la casa degli italiani " alla quale ci si può rivolgere per avere tutte le informazioni sui benefici fiscali, il costo della vita, la burocrazia, il sistema sanitario e clima, prima di trasferirsi.
La scelta dei pensionati di migrare è spesso dettata dalla necessità di poter usufruire di servizi e di un potere d’acquisto più alto di quello che la loro pensione non gli permette in patria.
Ma il machiavellico governo italiano è in agguato per soddisfare le pretese dell’Inps nell’ostacolare la migrazione pensionistica, varando restrizioni magari differenziando l’assegno a secondo del paese scelto. L’assegno sarà minore per chi sceglie i paesi del sud, non avendo le spese di riscaldamento, ma c’è sempre il metodo collaudato dalla casalinga di Biella nell’utilizzo oculato dei coupon e buoni sconto dei supermercati per sopravvivere.
Altra possibilità è organizzare una “vacanza” dei propri sudati risparmi a Panama City, ma gira voce che non è un metodo apprezzato dal fisco italiano per chi poi rimane in Italia per goderne i frutti.
Ecco 12 motivi che spiegano perché alle Canarie riuscite a vivere bene anche con una pensione da 900 euro al mese.
1) La classica spesa al supermercato alle Isole Canarie vi costa circa un 20% in meno che in italia. Tutto qui direte? Aspettate il bello deve ancora arrivare.
2) La parte di risparmio che molti non considerano, proviene dal fatto che in Canarie il clima e’ molto mite ( il Microclima del sud di Gran Canaria e’ considerato il miglior clima al mondo; le isole dall’eterna primavera si trovano infatti sul tropico del cancro).
3) Ne consegue un grande risparmio sulle bollette del riscaldamento e Luce / gas ( anzi il gas qui non esiste e l’elettricità alle Canarie proviene dall’energia eolica ( i famosi mulini a vento) . Cari pensionati, dovete aggiungere che alle isole canarie NON serve il riscaldamento ( ci sono alcune zone dove invece si; vi consiglieremo successivamente) e grazie al clima Canario sempre mite e temperato si aggiunge un altro importante risparmio.
4) nessuna spesa per comprare cappotti , piumoni, scarpe e scarponi sciarpe e guantoni , per non parlare degli armadi in casa per contenere il cambio stagioni. In Canarie si sta praticamente sempre in magliettina pantaloncini corti e ciabatte!
Andiamo avanti.
5) Parliamo di affittare casa alle Canarie o comprare appartamento a Playa del Ingles ( tipica zona del sud di Gran Canaria) , gli affitti possono variare a seconda se si sceglie di avere la casa direttamente in riva all’oceano ( esempio solo 560 euro al mese comprese TUTTE le spese ( anche luce acqua etc…) e siamo in riva all’oceano, ovvero apriamo la porta e ci troviamo direttamente sulla spiaggia) ma esistono soluzioni ancor piú economiche per affittare casa alle canarie .
Alcuni appartamenti in zona Vecindario o Tablero per esempio, possono costare 300 o 400 euro mensili anche per un trilocale), mentre se scegliete di comperare casa o appartamento alle Canarie potete trovare soluzioni a partire da 50-60.000 euro ( attenzione peró ad affidarsi a persone di fiducia dato che possono esistere, come in ogni paese, situazioni poco vantaggiose per chi compra).
“In pratica solo chiudendo la vostra casa in Italia e risparmiando luce e gas e acqua siete in grado di coprire perfettamente il costo di un affitto alle Canarie.
6) Altro risparmio considerevole per la vostra pensione alle Canarie viene dai farmaci. Innanzitutto costano molto meno ( alcune medicine in Italia costano 10 volte di piú) ma soprattutto ve ne serviranno molti di meno grazie proprio al clima mite e all’aria salubre tipica delle isole Canarie in mezzo all’oceano Atlantico.
L’ inverno come in Italia non esiste; raffreddori e influenze sono rarissime, molte persone smettono di avere dolori alle ossa, chi dichiara di non soffrire di artriti, asma, di malattie respiratorie in genere…. Dovete sapere che le isole Canarie e in particolar modo il sud di Gran Canaria sono una meta molto apprezzata dai nord europei che trascorrono 6 mesi invernali al tiepido clima Canario e poi tornano nella loro terra nel periodo estivo.
7) Altro risparmio che vi ritrovate sulla vostra pensione all’estero : in Canarie e’ dato dal bassissimo costo della benzina che viene circa la metá che in Italia ( al momento 1,05 eur); aggiungete anche che sull’isola e’ poco probabile fare molti chilometri quindi si aggiunge un ulteriore risparmio.
8) Non esiste il pedaggio in autostrada! Le autostrade in Canarie esistono ma il pedaggio no! Sono gratis.
9) Il bollo dell’auto e’ sette / otto volte piú basso che in Italia ( si aggira sui 30 40 euro per un auto di media cilindrata e non ci sono altre tasse sull’auto; le assicurazioni sono piú economiche e non serve assicurarsi contro il furto.
10) Altro grande vantaggio per i pensionati proviene proprio da portare la pensione alle Canarie... Operando con la defiscalizzazione ,l’ INPS manda la pensione lorda alle Canarie . Qui vengono calcolate le tasse locali ( che sono molto piu basse che quelle italiane ) e quindi vi danno la pensione Canaria netta, che per effetto delle differenti fasce di tassazione risulta essere piú alta in media di un 15% rispetto alle pensione italiana!
In poche parole... La vostra pensione alle Canarie verrá maggiorata di circa un 15%! Esempio se percepite 1500 euri in Italia , alle Gran Canaria la pensione sará di oltre 1700 euro mensili e con una cifra simile alle Isole Canariesi vive benissimo.
11) Viaggiate in pensione? Se in Italia con la pensione non si arriva a fine mese , la pensione alle Canarie permette anche di fare qualche bel viaggetto. Perché non approfittare della tariffa scontata del 50% sui traghetti per spostarsi per esempio a visitare un’altra isola ( le Canarie sono un arcipelago di 7 isole) ?
Oppure per prendere un volo aereo e visitare Barcellona o Madrid? Degustare cibi tipici scoprire nuove culture, usi e costumi…
Avete capito bene 50% di agevolazione sui viaggi dati governo spagnolo per le Isole Canarie. Altro motivo per vivere in Gran Canarie da pensionati.
12) Volete fare vita sociale e uscire magari la sera a cena o a pranzo con amici? Magari in riva al mare? Bene sappiate che in Canarie si puó per esempio pranzare sulle famose Dune di Maspalomas in riva all’oceano atlantico con 4,95 eur (escluso bevande) si tratta di mangiare tipico canario esempio mezzo pollo arrosto con contorno di patate e insalata servito con una stupenda vista mare.
Un concerto al famoso auditorium Alfredo kraus di Las Palmas de Gran Canaria? ( attuale capitale delle isole Canarie) Vi costerá solamente tra i 5 e i 10 eur. Volete andare al cinema? Sei euro!
Volete frequentare un corso di lingua straniera ( visto che avete del tempo libero…) Ci sono scuole convenzionate che organizzano corsi di lingua per tutto un anno di durata 2 volte la settimana a soli 64 euro ( tutto l’anno) con aule attrezzate con proiettori e lavagne tattili.
Niente tassa sulla Tv alle Canarie, niente tasse assurde, l’IVA non esiste, dovete fare per esempio una procura a vendere da un notaio? Alle isole Canarie pagate euro 46, 03 ( si chiama Poder special, lo stesso documento in italia si paga 400 500 euro) . Se dovete fare un atto notarile per esempio per costituire una societá viene circa 170 euro ( si esatto da un notaio!).
Da tenere in considerazione alle Canarie un gran livello di civiltá, le automobili si fermano a farvi attraversare la strada ancor prima che vi avviciniate al marciapiede, la gente e’ sempre sorridente e rilassata ( ricordate che viviamo in un luogo di vacanze…), E' tutto molto pulito e curato, aiuole e fiori ovunque ( per 12 mesi all’anno grazie al clima mite delle isole Canarie), i taxi sono molto economici ( bastano 5 euro in media per spostarsi).
Considerate inoltre che vivere alle Canarie (spostando la vostra “pensione alle Canarie”) vi da la possibilitá di trascorrere indimenticabili momenti che magari prima vivevate solo una volta all’anno in vacanza.
La vostra pensione alle Canarie vi permette di gettarvi alle spalle l’incubo di non arrivare a fine mese, di rischiare di essere rapinati o truffati , di patire il freddo inverno italiano, di ammalarvi e di spendere molti soldi in medicine e farmacie, di isolarvi e non avere vita sociale per mancanza di soldi, di sentirvi SOLI e tristi.
Se anche tu hai una pensione e vuoi vivere meglio come hanno giá fatto 411.000 pensionati, vuoi trasferirti all’estero , vuoi trasferirti per vivere bene alle Canarie… sappi che la tua pensione alle Canarie e’ in grado di assicurarvi una fantastica vita serena. Perché Aspettare?. Ma come le Canarie esistono anche altre mete ambite dai pensionati : sud America (Ecuador) , est Europa (Polonia, Romania...) Tunisia...
Invitante !! Amici pensionati che aspettate a fare le valigie...?
Fonte AgoraVox
Fonte http://www.trasferirsiallecanarie.info/pensione-alle-canarie/
Annamaria
mercoledì 13 luglio 2016
MI MANCA
Tra le tante belle poesie scritte da Gugli ,oggi ho scelto questa.
Mi manca.
L'odore del pane
appena cotto.
Mi manca .
Il fischiettio del
ragazzo che
portava il giornale.
Mi manca.
Il contadino
che semina.
Mi manca.
Il bianco del bucato
appena steso.
Mi manca.
Il gioco dei ragazzi,
lo zoppino.
Mi manca.
vedere un muro
scrostato, con
scritto, ti amo.
Mi manca.
Il lampione
di ghisa, con la
sua luce fioca.
Mi manca.
Il poco bastava
per avere tutto...
Gugli
Mi manca.
L'odore del pane
appena cotto.
Mi manca .
Il fischiettio del
ragazzo che
portava il giornale.
Mi manca.
Il contadino
che semina.
Mi manca.
Il bianco del bucato
appena steso.
Mi manca.
Il gioco dei ragazzi,
lo zoppino.
Mi manca.
vedere un muro
scrostato, con
scritto, ti amo.
Mi manca.
Il lampione
di ghisa, con la
sua luce fioca.
Mi manca.
Il poco bastava
per avere tutto...
Gugli
lunedì 11 luglio 2016
BERLUSCONI E LO STUPORE PER I MISERI STIPENDI DEGLI INFERMIERI
Il Dott Alberto Zangrillo, medico di Berlusconi, dopo averci rassicurato sulle condizioni del suo paziente durante le dimissioni (operato al cuore una ventina di giorni fa al San Raffaele di Milano) dichiarando che in un paio di mesi tornerà in piena efficienza. Il Dottor Zangrillo ha aggiunto (con mio stupore...) :" Ciò che mi ha colpito è il suo stupore quando le infermiere gli hanno detto a quanto ammontasse il loro stipendio, ha capito che questo mestiere è economicamente sottovalutato". Ma che razza di politici abbiamo avuto e continuiamo ad avere??Leggete cosa dice chi ne sa qualcosa piu' di me a riguardo e...scandalizzatevi pure tutti coloro che gli avete dato il voto per 20 anni e alle forze politiche non hanno fatto opposizione...PD in testa.
In tutta sincerità non ho seguito l'avvicendarsi dello stato di salute di Silvio Berlusconi, e non avevo nemmeno idea di quanto il suo medico avesse dichiarato; ho colto la notizia girovagando a destra e a manca per i social, riscontrando un po' di livore tra gli infermieri, in merito allo stupore dell'ex premier.
Ho notato qualche insulto qua e là, qualche frecciatina sul ventennio berlusconiano e via dicendo.
Personalmente non darei poi così peso alle parole di quello che rimane di Silvio, che ormai non è che un “amabile” nonnino un po' squinternato, con una ben nota a tutti passione per le “infermiere”.
Prima di sparare sulla croce rossa, mi sarebbe piaciuto essere lì al capezzale di Berlusconi e sentire con che tono avesse espresso cotanto stupore, e se non ci fosse stata della maliziosa ironia nelle sue parole.
Detto questo, se passiamo ad una analisi politico-economica non possiamo che affermare quanto poco ha da stupirsi, perché proprio durante il governo Berlusconi gli statali subirono il blocco contrattuale.
Non sono un economista, e mi destreggio tra le varie notizie che leggo in rete, e mi viene da dire che addossare tutta la colpa al Governo Berlusconi è improprio.
Una delle più grandi bugie che ci raccontano è quella del ventennio berlusconiano, vent'anni in cui sembra abbia regnato incontrastato; in verità dal 1994 la differenza in tempo, tra i governi di sinistra ed il governo di Silvio differisce per soli 8 mesi; Berlusconi ha “regnato” solo per 247 giorni in più rispetto alla sinistra.
Detto questo, il risultato disastroso politico economico che ci ha portato fino al punto di non ritorno di oggi è dato da un accordo destra e sinistra italiana, dove l'una ha fatto da una parte e l'altra non ha impedito, e dove le vecchie forze sindacali non si sono opposte.
Volendo scendere nel dettaglio, riferendoci allo stupore di Berlusconi per lo stipendio misero degli infermieri, possiamo collocare l'inizio del disastro nella “calda” estate del 2008, quando cominciò una persuasiva campagna mediatica ad opera del governo, sui fannulloni della pubblica amministrazione, una sorta di distrazione di massa “estiva” che servì a celare una manovra finanziaria, il cui scopo ero quello di revisionare le norme contrattuali e giuridiche del nostro ordinamento.
La manovra in questione, emanata con decreto legge del 25 giugno n.112 del 2008, poi convertito in legge, la n.133 del 2008, portò al taglio degli organici, al taglio dei finanziamenti alla pubblica amministrazione e pose limiti alla contrattazione.
La vera e propria mannaia sulle retribuzioni fu data dalla legge n.122/2010, che stabilì il blocco delle retribuzioni ordinarie ed al salario accessorio. La legge bloccò il rinnovo contrattuale per il triennio 2010-2012, con l'eccezione dell'indennità di vacanza contrattuale.
La storia ci racconta che uno “strano” innalzamento dello spread portò alla caduta del Governo Berlusconi il 16 novembre del 2011; ricordo di gente che festeggiava in piazza, come si fosse liberata dell'oppressore, ma tempi peggiori sarebbero arrivati, dal governo tecnico di Monti in poi è stato il declino.
E' vero, nell'era Berlusconiana abbiamo subito lo stop all'aumento della retribuzione, e il Cavaliere non dovrebbe stupirsi, ma è anche altrettanto vero che da allora sono passati cinque anni, e nei governi tecnici, non votati dagli italiani, ma imposti, con una sorte di Colpo di Stato celato, nessuno ha più fatto niente per sbloccare la contrattazione.
Noi come Nursind, siamo scesi in piazza a scioperare prima ed a manifestare poi, senza nessun risultato; un governo sordo ed arrogante che non si vuole far “ricattare”; come ultima spiaggia, siamo ricorsi alla Corte di Strasburgo, per il riconoscimento dei Diritti umani, per chiedere il risarcimento di quanto perso in questi anni.
Lasciamo andare le considerazioni di un povero vecchietto, e concentriamoci sull'unione di intenti e su come continuare a lottare perché i diritti negati ci vengano riconosciuti.
Un po' di indignazione per il candido stupore di Silvio è normale, ma non lasciamoci distrarre, e cerchiamo di dare peso e valore a chi si adopera per riportare giustizia ed equità.
Fonte- Infermieristica Mente- NurSind
Ora che il paziente (seppur privilegiato) Berlusconi si è dimostrato solidale nei confronti degli infermieri, abbiamo il dovere di ricordagli alcune cose durante il suo governo:
Ha cancellato la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco” (pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento dell’assunzione, così da poter poi ricattare e licenziare il lavoratore in qualsiasi momento.
ha praticato tagli alla Sanità estremamente gravosi stabiliti nella manovra economica di luglio 2010:
ha praticato il blocco del turn over ha determinato una carenza di circa 20.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli ospedali e dei servizi territoriali;
La manovra di Berlusconi ha provocato il licenziamento del 50% dei precari della sanità tra medici e infermieri;
ha approvato tagli degli indennizzi a chi è stato sottoposto a vaccinazioni obbligatorie che hanno portato ad effetti collaterali, per le trasfusioni andate male, per gli incidenti contagiosi in sala operatoria;
-ha tagliato del 50% i fondi destinati alla formazione professionale del personale;
le manovre economiche hanno ridotto il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale di 418 milioni di euro per il 2011 e di 1.132 milioni di euro a decorrere dal 2012 per le economie derivanti dal blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012;
-ha modificato le risorse aggiuntive definite per l’anno 2010, pari a 550 milioni di euro, così come individuate nel Patto per la Salute 2010/2012, riducendole a 250 milioni di euro;
-ha ridotto di 1,8 miliardi di euro il finanziamento del SSN nel triennio 2011-2013 (600 milioni di euro per ogni anno) per le spese farmaceutiche.
Speriamo che gli attuali (nuovi) protagonisti della scena politica italiana si accorgano del valore sociale degli infermieri, in tempi utili…
Nursetimes.org
Annamaria