Leggendo questo articolo del Corriere.it, si apprende che dobbiamo essere meno violenti per un problema economico. Mi domando che pensieri sperano di suscitare con questi conti... tipo "ti ammazzerei, ma visto che la cosa costa alla comunità circa 9 milioni di dollari ... ecco faccio così, ti sequestro e chiedo un riscatto alla società ... mi danno 2 milioni di dollari e siamo tutti contenti".
Certo che pensare di educarci al rispetto reciproco parlando di soldi sarà un successone ... come è stato fino ad oggi, per altro ...
Le Nazioni Unite: si muore di più per «assalti» tra le pareti di casa che sui campi di battaglia. Lo studio: la violenza globale «costa» 9,5 trilioni
Fonte- Corriere.it
Otto trilioni di dollari: un numero con dodici zeri. Tanto costa, nel mondo, la violenza domestica. Lo scrivono in uno studio corposo due ricercatori dell’università di Oxford e di Stanford: Anke Hoeffler e James Fearon. Donne, uomini, adolescenti e bambini: lo studio analizza i costi diretti (beni e servizi per il trattamento e la prevenzione della violenza), oltre a quelli non monetari (dolore e sofferenze), all’impatto dei moltiplicatori economici e sociali (dai contraccolpi sul mercato del lavoro a quelli sulle relazioni interpersonali).
La somma - il numero delle vittime e i costi per l’economia mondiale - è impressionante: la violenza domestica - soprattutto contro donne e bambini - uccide più delle guerre e «costa» ottomila miliardi di dollari l’anno.
I costi
Lo studio si conclude con un appello alle Nazioni Unite perché vengano dirottate più energie e strategie verso forme di abuso che solitamente ricevono molta meno attenzione dei conflitti armati - dalla Siria all’Ucraina - pur avendo un impatto più devastante.
Il calcolo è che per ogni morto su un campo di battaglia, almeno nove periscono in «dispute interpersonali», come sottolineano Hoeffler e Fearon. Che quantificano anche il costo «assoluto» della violenza: 9,5 trilioni di dollari l’anno. Una voce ricavata principalmente dai mancati guadagni e che corrisponde all’11,2% del prodotto interno lordo globale. Cifre da paura, che è difficile verificare. Ma che traducono in moneta sonante altri, attualissimi numeri: a partire dai 170 miliardi di dollari l’anno bruciati per i costi - diretti e indiretti - delle guerre civili. Anche la voce «omicidi» ha un suo cartellino del prezzo: 650 milioni di dollari l’anno.
Consensus
Bjorn Lomborg, direttore del Consensus Center di Copenhagen, che ha commissionato lo studio, afferma che «il problema è sottovalutato, un po’ come gli incidenti d’auto rispetto ai disastri aerei: nonostante i primi provochino molti più decessi, ad attirare maggiormente l’attenzione sono i secondi.
«Messe insieme le cifre, l’importante è ora non fermarsi a considerarne la portata, ma muoversi per trovare delle soluzioni efficaci», ha commentato Lomborg.
Il Centro, dove lavorano più di cinquanta economisti, inclusi tre vincitori di Premi Nobel, produce analisi e strategie per combattere minacce globali come i cambiamenti climatici e la malaria. Lo studio sulla violenza domestica ha come obiettivo quello di aiutare le Nazioni Unite a fissare le priorità per il 2030, dopo che saranno state affrontate quelle del 2000-2015, che includono uil controllo della povertà e il miglioramento delle risorse idriche. I nuovi obiettivi mirano a fermare metodi educativi basati sulle percosse, e la violenza contro le donne a casa.
Quanto vale una vita
Le stime si ancorano a qualche dato made in Usa: il costo medio di un omicidio è fissato in 9,1 milioni di dollari, inclusi i mancati guadagni e i costi per il sistema giudiziario. Per altri Paesi, lo studio estrapola i costi basandosi sul Pil: una vita in un Paese dove il Prodotto interno lordo pro capite è un decimo di quello americano viene fissato in 910mila dollari. E, proseguendo nell’analisi, per ogni manifestazione di violenza contro una donna o un bambino, che non ne procuri la morte, viene fissato un costo di 95mila dollari. Ferite, abusi, percosse su minori - e relativi costi medici - pesano per l’1,9% sul Pil delle nazioni più ricche e fino al 19% su quello dei Paesi dell’Africa subsahariana.
Gli studi
Altri studi hanno provato a stimare i costi del fenomeno: in Canada, uno studio che ha stimato i costi della violenza contro le donne nel più ampio contesto della violenza sia dentro che fuori l’ambiente domestico, conclude che lo Stato spende più di un miliardo di dollari canadesi all’anno per i «servizi» accessori: interventi della polizia, il sistema di giustizia penale, assistenza psicologica e formazione. Per gli Stati Uniti, un altro studio stima i costi tra 5 e 10 miliardi di dollari all’anno. Entrambi i lavori si riferiscono solamente ai costi per i servizi diretti e non tengono conto del costo umano della violenza. Nel 1993, la Banca Mondiale ha stimato che nei paesi industrializzati il costo della violenza e degli stupri in ambito domestico in termini di salute corrispondeva a quasi uno dei cinque anni di vita «calcolati in base all’incidenza di mortalità e morbilità» perduti dalle donne di età tra i 15 e i 44 anni. E nei paesi in via di sviluppo, sarebbero riconducibili alla violenza domestica, a seconda della regione, dal 5 al 16 per cento degli anni di vita in salute perduti dalle donne in età riproduttiva.
Annamaria...a dopo
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