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martedì 10 dicembre 2013
UN ITALIANO SU CINQUE NEL 2014 AVRA' 65 ANNI
L'Italia è un paese per persone anziane. Non è una novità, ma il trend demografico consolidato negli ultimi anni “sta tagliando un traguardo importante”. Il numero dei matrimoni è in forte calo e i giovani non fanno figli: così si spiegano le ultime statistiche pubblicate dall'Istat sul forte incremento degli anziani nel Belpaese. Secondo l'Istituto nazionale di statistica, alla fine del 2012 gli over 65 italiani rappresentavano il 19,6 per cento dell'intera popolazione, in tutto oltre 11 milioni e 600 mila persone, con un incremento del 2 per cento rispetto al rilevamento effettuato nel 2002 e una certezza matematica: il muro del 20 per cento sarà superato già entro la fine del prossimo anno, il 2014. Interessante anche la “classifica” per aree geografiche: secondo i dati raccolti dall'Istat, la regione “più anziana” è la Liguria, dove gli over 65 sono già il 25,8 per cento dell'intera popolazione, seguita da Friuli Venezia Giulia (22,5%) e Toscana (22,4%); Lombardia e Lazio sono a metà classifica (rispettivamente 18,6 e 18,4 %), mentre le regioni più giovani sono Sardegna (16,4%), Puglia (16,3%) e soprattutto Campania (appena il 14,6% di anziani).
L'invecchiamento della popolazione ha naturalmente conseguenze importanti, e non solo sulle casse dell'Inps. «In Italia la domanda di servizi dedicati alla terza età è destinata a crescere – ha spiegato la dottoressa Marilena Pavarelli, project manager di Exposanità, mostra internazionale organizzata ogni anno a Bologna – e con ogni probabilità aumenterà anche la richiesta di professionisti qualificati e competenti su tutti gli aspetti della materia». Nuove opportunità di lavoro, dunque, in un momento difficile per l'Italia: «Secondo gli ultimi dati emessi dalla Comunità Europea – ha aggiunto la dottoressa Pavarelli - l’invecchiamento della popolazione ha contribuito in modo decisivo alle numerose assunzioni nel settore sanitario, quasi un milione nel Vecchio Continente nel corso del 2012. Per questo formare nuove professionalità sanitarie e promuovere un aggiornamento del comparto diventa prioritario». Come anche garantire la necessaria assistenza alle persone anziane, in continuo aumento.
Annamaria...a dopo
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