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domenica 3 novembre 2013
WINE SEDUCTION ( VINO E SEDUZIONE) IL CORSO DI ALESSANDRA ROTONDI...A NEW YORK
C'è un forte legame tra amore, passione, seduzione e vino, colore, sapore...sembrerebbe di si.
L'amore è paragonabile al vino per il suo effetto inebriante, perché dona leggerezza ed allegria. La passione ha lo stesso colore rosso del vino, è forte, accesa e ben visibile. La seduzione invece può avere un sapore deciso e ammaliante, ma anche delicato e penetrante. Nel momento in cui sentiamo il dolce suono della mescita del vino e afferriamo il calice, annusandone l’aroma e pregustandone il sapore, abbiamo in mano una potentissima arma di seduzione.
Alessandra Rotondi, sommelier romana, consulente eno-gastronomica e scrittrice, ha creato il corso di Wine Seduction (www.wineseduction.com), un format vincente da poco sbarcato anche sulla Fox Tv americana.
Grazie a questo corso, si è conquistata il titolo di “Wine lady” ed ora è a New York ad aiutare chi ha voglia di risvegliare la passione o di imparare a sedurre con questa potentissima ed antichissima bevanda.
E' risaputo che il nettare di Bacco è sempre stato uno strumento di seduzione. Una celebre frase di Ovidio recita: “Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione”, ma Alessandra ha fatto di questa filosofia un vero e proprio lavoro. In un’intervista ha spiegato le ragioni della sua scelta: «Ho sempre avuto il desiderio di “comunicare” il vino, rendendolo un argomento accessibile a tutti. Per farlo, ho pensato fosse divertente e utile paragonare l’analisi organolettica alle fasi del corteggiamento. Così è nato Wine Seduction, corso strutturato come degustazione tecnica di più vini in sequenza, in cui lo stesso vino viene paragonato a una fase dell'approccio seduttivo: “date”, come si chiama negli Stati Uniti».Interessante anche il modo in cui Alessandra imposta le sue lezioni, giocando con le parole e riscontrando dei punti in comune tra la sfera romantica e quella enologica: «Durante le lezioni, faccio notare come anche la parola “bollicina” venga tradotta con parole che iniziano con la lettera “b”. I commensali si accorgono che dal semplice pronunciare queste “bollicine”, le labbra si increspino come a voler dare un… “bacio”».
Alessandra conclude l’intervista consigliando un vino dolce a fine pasto, per accompagnare il dessert che spesso si preferisce dividere. Possono essere chiamati “vini pigiama”, perché arrivano al termine della cena. «Ancora una cosa che potrebbe incuriosire la persona che tentiamo di sedurre- aggiunge Alessandra- la spiegazione di cosa sia e come si usi il “tastevin”, la ciotola d’argento che il sommelier porta al collo per l’analisi organolettica del vino. Non è così immediato, ma a me ha ricordato un “accessorio” di cui tutti, sin dalla nascita, siamo dotati: l’ombelico. Facilmente scopribile se si indossa un pigiama. E qualcuno, a questo punto, potrebbe anche provare il desiderio di sperimentare con il proprio partner se il nuovo “tastevin” con cui ognuno di noi convive sia adatto all'uso».
Fonte La Repubblica
Si sa che certi vini sono erotici e seducenti ma non sapevo che una degustazione potesse diventare una sorta di sex & the city . Infatti capita proprio a New York ,dove l'idea di Alessandra ,sommelier AIS, non mi dispiace per niente. La formula " Wine Seduction " grazie alla quale, all'interno di cene o veri e propri corsi, parla di vino come strumento di seduzione secondo criteri di scelta che non solo devono tener conto dell'abbinamento col cibo, ma anche e soprattutto dell'atmosfera e della situazione.
Unisce ambiti molto diversi e crea una sintesi nuova.
Essendo un'attività professionale, è indispensabile il successo commerciale. E lo ha avuto.Brava!
Annamaria...a dopo
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