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giovedì 19 settembre 2013
La campagna elettorale della rinata" Forza Italia" è già iniziata
L'operatore dei videomessaggi di Silvio è stato ricoverato con l'orchite...
Però... da un comunicatore "abile" come Berlusca mi sarei aspettata qualcosa di meglio, che ne so....Apicella, con un sottofondo musicale o due veline alle spalle...
Nel video, prolisso, si ripete il repertorio degli ultimi vent’anni. 16 minuti trasmessi integralmente da SkyTg24 e dai tg Mediaset, per stralci sulle reti Rai e perfino alla Vita in diretta.
Seduto dietro a una scrivania del suo studio di Arcore, indossa il doppiopetto scuro che pare quello di 19 anni fa.
Scenografia minimalista: nessun simbolo politico, alle spalle una libreria bianca e due foto familiari: in una ha accanto i suoi figli, l’altra è con due nipotini.
Nessuna traccia di Francesca Pascale né di Dudù.
Ma soprattutto in 16 minuti non c’è traccia del governo Letta o dell’ipotesi di elezioni anticipate. C’è chi racconta che l’ex presidente del Consiglio sia stato tentato dal rovesciare il tavolo: dare le dimissioni, bloccare la procedura della Giunta per le elezioni e mandare anche un interessato segnale di “responsabilità” (anche se il termine giusto sarebbe “normalità”) al Quirinale.
Le stesse fonti riferiscono che vicino all’ex presidente del Consiglio sono rimasti Fedele Confalonieri, Marina Berlusconi e Gianni Letta, mentre al momento risulterebbe sconfitta la linea dell’epico scontro finale di Denis Verdini e Daniela Santanchè.
Ma alla fine il risultato, nel video messaggio, è una mezza ammissione che, sì, decaduto o meno, potrà continuare a fare politica: non è necessario essere in Parlamento.
Ridimensionando, così, il futuro voto del Senato che quasi certamente lo farà decadere.
E dall’altra parte rassicurando i suoi elettori che lui ci sarà, ci sarà sempre, qualsiasi cosa succeda.
Insomma, un video da campagna elettorale senza la campagna elettorale.
L'huffigton post
Dopo il videomessaggio Silvio Berlusconi distribuisce i compiti: “La parte più dura la dice Marina”. E un’altra, altrettanto dura, la dice Barbara. Alla manager, l’erede che da settimane si è trasferita ad Arcore per coordinare la battaglia finale l’onere e l’onore di difendere l’azienda. Con quelle parole che avrebbe voluto il padre, ma che avrebbero prodotto l’effetto non solo di provocare il Pd, ma di far precipitare la situazione.
Marina parla di “esproprio”, di “schiaffo vergognoso e vile”, di “fango”, di “media” che “stanno utilizzando la sentenza in modo indecente”. E soprattutto bolla come “criminale” chi non condivide questa impostazione. Testuale: “I comportamenti criminali, piuttosto, appartengono a chi non si fa scrupolo di diffamare tutto questo per un killeraggio politico tanto evidente quanto disgustoso”. A Barbara, la pasionaria, il compito di aumentare il tasso di provocazione nei confronti del Pd: “Alcuni – dice - fingono di non capire: se considerano Silvio Berlusconi un delinquente, perché hanno fatto con lui gli ultimi due governi?”. Un’uscita calcolata, studiata nei tempi e nei modi. Non è un caso che Marina (la manager) ricorra a una nota. E Barbara (la pasionaria) utilizzi le telecamere, appena entrata nei sotterranei dello stadio Meazza, luogo non casuale nella simbologia berlusconiana.
Eccolo, lo spartito della grande provocazione al Pd. In cui, paradossalmente ma non troppo, il Cavaliere si limita alla parte politica, lasciando ai figli il compito di parlare agli altri suoi mondi, l’impresa e il calcio. È una strategia. Destinata, nelle prossime settimane ad arricchirsi di nuovi episodi. E che sarà monitorata costantemente nei sondaggi. L’ultima road map, discussa con la famiglia e il partito Mediaset, prevede il gran finale con un secondo videomessaggio prima del voto sulla decadenza al Senato, in cui il Cavaliere annuncia le sue dimissioni, con un discorso durissimo. Un atto che l’ex premier non ha alcuna intenzione di compiere in chiave diplomatica, per poi chiedere al capo dello Stato un atto di clemenza. Ma come un colpo ad effetto capace di avere un grande impatto sul suo popolo in termini di consenso.
Nella divisione di ruoli al Pdl spetta invece di suonare la grancassa della provocazione in Parlamento. È sulle tasse il terreno della già iniziata campagna elettorale della rinata Forza Italia. Alzare la posta a ogni provvedimento, a partire dall’Iva, mettere sotto pressione il governo, additare il Pd come il partito delle tasse e della spesa pubblica: queste le regole d’ingaggio consegnate a capigruppo e ministri per le prossime settimane. Con l’obiettivo di costringere il Pd a rompere e andare al voto in primavera. I sondaggi nelle mani del Cavaliere dicono che gli elettori di centrodestra non capirebbero una crisi sulla giustizia e che, in questo momento, vogliono la stabilità. Tutta la strategia, quindi, consiste nello scaricare sul partito di Epifani la responsabilità della rottura. E della delicata partita col Quirinale.
Anche perché al Cavaliere un po’ di tempo occorre. E non solo per rodare la macchina di Forza Italia, la cui nuova sede di San Lorenzo in Lucina sarà inaugurata nel pomeriggio di giovedì da Berlusconi. Ma anche, e non è un dettaglio, per “costruire” il percorso di Marina, che già si muove sul campo come erede politico.
SOLDI A FORZA ITALIA E BERLUSCONI FA LA LISTA DI NOZZE
Secondo Berlusconi la nuova Forza Italia dovrà essere capace di autofinanziarsi con il crowdfunding, sulla base delle nuove regole approvate in Parlamento. La raccolta fondi avverrà come negli Stati Uniti. I sostenitori e gli imprenditori potranno finanziare progetti e campagne elettorali, scegliendoli da una "lista nozze", come la definisce lo stesso Berlusconi: un elenco di attività del partito tra le quali si potrà scegliere quali sponsorizzare.
Ma se è decisamente più brillante citare l'esempio di Barack Obama, in realtà il modello a cui si ispirano Denis Verdini e Daniele Capezzone - incaricati dal Cavaliere di elaborare un piano operativo - è quello delle feste delle salamelle. Ovvero le sponsorizzazioni che il tanto vituperato Monte dei Paschi di Siena elargiva con generosità alle ex Feste dell'Unità in Toscana. Visto che l'Italia sarà pure un paese di santi, poeti e navigatori ma di benefattori se ne vedono pochini in giro, che cosa potrebbero volere in cambio i finanziatori dal nuovo partito, magari nelle regioni governate dal centrodestra, sarà tutto da scoprire.
Annamaria... a dopo
Sì, sono in campagna elettorale. Ma tutti lo sono.
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