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giovedì 8 agosto 2013
LONDRA: PEDOFILO SCARCERATO PERCHE' LA 13 ENNE MOSTRAVA" UNA CERTA ESPERIENZA SESSUALE"
Una storia pazzesca che conferma lo stato di follia che stiamo vivendo in tutta Europa se non nel mondo intero.Un minore anche se fisicamente dimostra piu' della sua età rimane pur sempre un minore senza la maturità e la capacità di agire e reagire ,affinchè disponga del proprio corpo assecondando l’arbitrio altrui. In pratica : questa sentenza LEGITTIMA UN ABUSO. Il giudice dovrebbe essere PERSEGUITO PER IL REATO DI FAVOREGGIAMENTO DELLA PEDOFILIA.
Come si sarebbe comportato il magistarto se si fosse trattato di sua figlia?
la 27ora
Ci sono momenti in cui si stenta a credere a quello che si sente, o si legge, in cui si ripetono, si rileggono, parole che non sembrano avere senso, con la speranza di aver capito male, di aver fatto un errore. Un 41enne ha un rapporto sessuale con una tredicenne. Non serve sapere altro, no?. Che attenuanti possono esserci? Aggiungiamo ai dati anagrafici i fatti. L’atto è avvenuto a casa di lui, dove la polizia ha trovato materiale pedopornografico. Non è stato un momento di follia. Lui è un pedofilo, lei la sua giovane preda. Punto, fine. No?
Al termine del processo che si è svolto presso il tribunale di Snaresbrook, nella zona est di Londra, lui, Neil Wilson, non è finito ammanettato su un furgone della polizia, diretto in carcere. È tornato a casa. È stato condannato a otto mesi di reclusione, ma la sospensione della pena gli ha restituito la libertà.
Nel caso di un adulto, un pedofilo, che ha un rapporto sessuale con una bambina, possono esserci un avvocato e un giudice secondo i quali «la ragazzina ha un aspetto fisico che lascia pensare a un’età più avanzata» e un atteggiamento «predatorio in tutti i sensi, dovuto a una certa esperienza sessuale», per cui, nonostante la differenza d’età, «l’atto è avvenuto, ma non per colpa di Wilson»: «si potrebbe dire che Wilson sia stato obbligato ad eseguire l’atto, nonostante fosse più forte e più grande di lei».
Parole che rilette, riascoltate, riesaminate rimangono inverosimili. «Lei si è spogliata, togliendosi di dosso la divisa della scuola in modo provocatorio, e poi lo ha obbligato a sottoporsi a sesso orale». Lui, 41enne, in balia di una tredicenne.
Alan Wardle, della Società per la prevenzione della crudeltà sui bambini, è sconcertato. «Una ragazzina di tredici anni non può essere ritenuta complice dell’abuso che le viene inflitto», ha sottolineato, aggiungendo che «chiaramente il predatore è l’adulto, mai il bambino». Il problema, precisa, è che«non tutti gli avvocati e i giudici hanno la preparazione necessaria per capire come funziona l’adescamento di minori. Non comprendono che una ragazzina che si presta a giochi, atti e rapporti sessuali lo fa perché è stata, ed è, vittima di un adulto».
«Lo stato ha il dovere di prendersi cura delle vittime di reati e crimini – aggiunge Javed Khan, dell’associazione Victim Support – un dovere che in questo caso è clamorosamente venuto meno». Sulla scia di mille polemiche ha preso posizione anche il premier David Cameron, definendo «completamente inappropriate» le dichiarazioni del giudice Nigel Peters e dell’avvocato Robert Colever, sui quali è stata aperta un’inchiesta e che per il momento sono stati sospesi. Il caso verrà rivisto, potrebbe prima o poi esserci una sentenza più severa nei confronti di Wilson, ma il danno potrà forse essere limitato, non cancellato.
Quante donne adulte, vittime di violenze sessuali, abbandoneranno l’ipotesi di una già difficile denuncia? Quanti bambini rinunceranno all’idea di confessare l’inconfessabile?.....
Annamaria...a dopo
Che dire? Sono allibito, scoraggiato, infuriato. Ma il magistrato, si sa, non sbaglia mai.
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