Un nuovo rivoluzionario farmaco per combattere l'Alzheimer. La novità è in arrivo dal Regno Unito, più precisamente dall'università di Lancaster, dove un gruppo di ricercatori diretti dal professor David Allsop ha condotto un interessante studio su modello animale per individuare un innovativo rimedio contro il morbo. Entrando nel merito, gli scienziati hanno testato gli effetti della medicina in questione ricavandone risultati incoraggianti: sugli animali il farmaco si è mostrato capace di ridurre del 33 per cento il numero delle placche amiloidi (meglio conosciute come placche senili) presenti nel cervello – biomarcatore indicativo del diffondersi dell'Alzheimer – e allo stesso tempo ha aumentato, o meglio raddoppiato le nuove cellule nervose presenti nell'ippocampo, regione del cervello associata alla memoria.
I risultati della ricerca britannica sono stati pubblicati sulla nota rivista scientifica “PLoS ONE”: «Molte persone con lievi problemi di memoria – ha spiegato il professor Allsop al quotidiano Telegraph – possono sviluppare la malattia d'Alzheimer perché le placche senili cominciano a formarsi anni prima della manifestazione dei sintomi del morbo. Per questo la patologia va affrontata in tempo: somministrando il farmaco nella fase primordiale è possibile prevenire ulteriori danni al cervello e frenare l'Alzheimer prima che sia troppo tardi». Il dibattito sull'utilità della nuova medicina è aperto: per alcuni esperti il solo formarsi delle placche senili è sintomo incontrastabile della malattia, ma non per gli scienziati britannici. Non resta che attendere gli ulteriori studi clinici da effettuare sull'uomo: fermare l'Alzheimer potrebbe non essere più soltanto un sogno.
Annamaria... a dopo
Aspettiamo fiduciosi.
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