Per chi non riesce a pagare il mutuo o ha contratto
debiti di altro tipo il rischio è quello di vedersi pignorare interamente la
pensione o lo stipendio (nel caso di lavoratori dipendenti): è quanto disposto
all’interno del cosiddetto decreto ‘Salva Italia’ varato dal governo Monti lo
scorso dicembre.
Se prima i pignoramenti non potevano per legge
superare la quota di un quinto della pensione o dello stipendio, ora viene meno
anche questo vincolo e a chi si trova in difficoltà economiche e non riesce a
pagare potrebbe accadere di vedersi prelevare l’intera somma dal conto
corrente.
La modifica delle disposizioni in materia è stata resa
possibile grazie ad un’altra misura del governo Monti, ovvero quella di
obbligare chi riceve pensioni superiori ai mille euro a ricevere il versamento
non più alle Poste ma su un apposito conto corrente: così facendo, non appena
la somma arriva sul conto, il creditore può prelevarla per intero aggirando il
limite di un quinto perché il pignoramento avviene in un secondo momento e a
trasferimento avvenuto il limite non opera più.
Insomma, uno dei tanti colpi di coda del governo
Monti, una manovra presentata in nome della lotta all'evasione fiscale con cui
'salvare' - a loro dire - l'Italia, che nasconde in realtà una delle tante
misure usate per sfruttare le difficoltà aperte dalla crisi, annullando
qualsivoglia garanzia o tutela nei confronti di chi si trova nell’impossibilità
di pagare e viene inserito nel vortice dei meccanismi del debito.
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