Bambino: Chi sei?
Gesù: Sono Gesù.
Bambino: Non senti freddo tutto spogliato?
Gesù: No!
Bambino: Aspetta, ti vado a prendere il cappotto della zia.
Gesù: Resta qui con me, mi farai compagnia, voglio
parlare un po’ con te.
Bambino: Sei un amico della zia?
Gesù: Sì!
Bambino: Sta per arrivare, è andata a fare la spesa.
Gesù: Ti vuole bene la zia, vero?
Bambino: Si, mi vuole tanto bene...però è una chiacchierona…parla sempre.
Gesù: E tu le vuoi bene?
Bambino: Sii, anch’io…però sai una cosa? E’ da tanto che aspetto la mia Mamma…zia mi fa vedere una foto e mi dice che la mia mamma è andata a fare un lungo viaggio….e che un giorno tornerà. Però quando me lo dice si soffia il naso e dice che ha un moscerino nell’occhio.
Gesù: Lo so, un giorno la raggiungerai…lei ti sta aspettando.
Bambino: Ah sì? Mi sta già aspettando, vero?
Gesù: Si!
Bambino: Che bello….lei mi prenderà in braccio e io le darò un sacco di baci.
Gesù: La tua mamma te ne darà di più.
Bambino: …ma tu come lo sai? La conosci?
Gesù: Certo, conosco tutte le mamme.
Bambino: E tu ce l’hai la mamma?
Gesù: Sì!
Bambino: E’ bella?
Gesù: Stupenda, ma soprattutto buona!
Bambino: Ti vuole bene?
Gesù: Mi vuole tanto bene.
Bambino: Come la mia mamma?
Gesù: Sì, come la tua mamma!
Bambino: E ti racconta le favole prima di dormire?
Gesù: Si, quando ero un fanciullino come te, tutte le sere.
Bambino: Io la sto aspettando. Nessuno mi ha mai raccontato una favola, nemmeno mia zia.
Gesù: Sai qual è il desiderio più grande di tutte le mamme?
Bambino: No, dimmelo!
Gesù: Vorrebbero tenere i loro figli ancora nella pancia.
Bambino. …perché?
Gesù: …per proteggerli.
Bambino: …dal freddo? tu ora sei tuto spogliato, non senti freddo?
Gesù: Non ho freddo!
Bambino: Devi farti una doccia, sei tutto sporco…cosa sono tutte quelle macchie rosse?
Gesù: Lunga storia….un giorno capirai come mi sono sporcato.
Bambino: Dai, dimmelo adesso, prima che arriva mia zia.
Gesù: Va bene. Un giorno cominciai a raccontare delle favole a degli uomini buoni…
Bambino: …erano belle le favole che raccontavi?
Gesù: Sì, per piccoli come te e soprattutto per persone grandi.
Bambino: Ma le raccontavi così spogliato le tue favole? con tutte quelle macchie sul petto, sulla fronte?
Gesù: No, ero vestito e senza queste macchie…ma gli uomini cattivi non capivano le favole che io raccontavo alla gente: ebbero paura…mi tolsero i panni che indossavo, mi picchiarono e mi picchiarono tante volte…che mi fecero comparire queste macchie rosse che tu ora vedi.
Bambino: Erano uomini molto cattivi? E quando ti picchiavano gli uomini buoni non ti potevano difendere?
Gesù: A volte gli uomini cattivi sono più forti di quelli buoni…e quando i malvagi vincono, gli uomini buoni piangono e diventano molto tristi.
Bambino: E tu così sei ora…molto triste, vero?
Gesù: …più che triste…sono stanco…molto stanco…
Bambino: Allora, stai ancora seduto sulla sedia, non ti alzare, io ti vado a prendere qualcosa da mangiare in cucina: la zia mi ha comprato delle brioche con la marmellata dentro; vedrai ti piaceranno.
Gesù: No, bambino caro, devo andare…devo “risorgere”…la mia mamma mi sta aspettando…
Bambino: …quella che ti vuole tenere ancora nella pancia, vero, Gesù?
Gesù: Sì, caro fanciullino, proprio Lei… ora devo proprio andare…devo tornare dalla mia mamma.
Bambino: Che brava mammina che hai….!
La Zia: …Roby, che fai con quel cappotto in mano?
Bambino: Lo devo dare a Gesù, che non ha niente addosso…
La Zia: …Roby…qui non c’è nessun Gesù…sempre alle favole…ce l’hai in testa le favole…rimetti a posto il mio cappotto piuttosto…
Bambino: …eppure…Gesù era qui.,..pieno di macchie rosse addosso.
La Zia: Scommetto che indossava solo le mutande!?
Bambino: Proprio così, zia…ma tu come fai a saperlo?
La Zia: Lo so, così lo hanno messo in croce, come mi metti in croce pure tu…con queste favole.
Bambino: Io ti metto in croce? Non capisco, Zia!
La Zia: Roby, sto scherzando…un giorno la tua mamma ti racconterà tutte le favole che vorrai.
Bambino: Tutte quante?
La Zia: Tutte!
Bambino: Oh, zia…un altro moscerino nell’occhio?
La Zia: No, Roby, a te mancano la mamma e le favole, a me è mancato un neonato… e le favole… non le ricordo più.
ENZO
Dovremmo tutti essere dei bambini. Non a livello d’età… Dovremmo esserlo caratterialmente, nella maniera più positiva che ci possa essere naturalmente, per mantenere la spontaneità e la purezza.
Ma tu guarda Enzo. Chapeau.
RispondiEliminaBuon onomastico, Enzo ☺ maria.sa
RispondiEliminaMerimeri,
RispondiEliminagrazie per gli auguri di onomastico.
ENZO
Un dialogo che suscita delicate emozioni. L'amore materno è invincibile . . . offusca anche la sofferenza fisica. Essere piccini nel cuore è l'unico caso in cui restare bambini è prezioso ☺ maria.sa
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