venerdì 5 aprile 2013

COME CINGUETTA UN BAMBINO






Bambino: Chi sei?

Gesù: Sono Gesù.

Bambino: Non senti freddo tutto spogliato?

Gesù: No!

Bambino: Aspetta, ti vado a prendere il cappotto della zia.

Gesù: Resta qui con me, mi farai compagnia, voglio 
parlare un po’ con te.

Bambino: Sei un amico della zia?

Gesù: Sì!

Bambino: Sta per arrivare, è andata a fare la spesa.

Gesù: Ti vuole bene la zia, vero?

Bambino: Si,  mi vuole tanto bene...però è una chiacchierona…parla sempre.
Gesù:    E tu le vuoi bene?

Bambino: Sii, anch’io…però sai una cosa? E’ da tanto che aspetto la mia Mamma…zia mi fa vedere una foto e mi dice che la mia mamma è andata a fare un lungo viaggio….e che un giorno tornerà. Però quando me lo dice si soffia il naso e dice che ha un moscerino nell’occhio.

Gesù: Lo so, un giorno la raggiungerai…lei ti sta aspettando.

Bambino: Ah sì? Mi sta già aspettando, vero?

Gesù: Si!

Bambino: Che bello….lei mi prenderà in braccio e io le darò un sacco di baci.
Gesù: La tua mamma te ne darà di più.

Bambino: …ma tu come lo sai? La conosci?

Gesù: Certo, conosco tutte le mamme.

Bambino: E tu ce l’hai la mamma?

Gesù: Sì!

Bambino: E’ bella?

Gesù: Stupenda, ma soprattutto buona!

Bambino: Ti vuole bene?

Gesù: Mi vuole tanto bene.

Bambino: Come la mia mamma?

Gesù: Sì, come la tua mamma!

Bambino: E ti racconta le favole prima di dormire?

Gesù: Si, quando ero un fanciullino come te, tutte le sere.

Bambino: Io la sto aspettando. Nessuno mi  ha mai raccontato una favola, nemmeno mia zia.

Gesù: Sai qual è il desiderio più grande di tutte le mamme?

Bambino: No, dimmelo!

Gesù: Vorrebbero tenere i loro figli ancora nella pancia.

Bambino. …perché?

Gesù: …per proteggerli.

Bambino: …dal freddo? tu ora sei tuto spogliato, non senti freddo?

Gesù: Non ho freddo!

Bambino: Devi farti una doccia, sei tutto sporco…cosa sono tutte quelle macchie rosse?

Gesù: Lunga storia….un giorno capirai come mi sono sporcato.

Bambino: Dai, dimmelo adesso, prima che arriva mia zia.

Gesù: Va bene. Un giorno cominciai a raccontare delle favole a degli uomini buoni…

Bambino: …erano belle le favole che raccontavi?

Gesù: Sì, per piccoli come te e soprattutto per persone grandi.

Bambino: Ma le raccontavi così spogliato le tue favole? con tutte quelle macchie sul petto, sulla fronte?

Gesù: No, ero vestito e senza queste macchie…ma gli uomini cattivi non capivano le favole che io raccontavo alla gente: ebbero paura…mi tolsero i panni che indossavo, mi picchiarono e mi picchiarono tante volte…che mi fecero comparire queste macchie rosse che tu ora vedi.

Bambino: Erano uomini molto cattivi? E quando ti picchiavano gli uomini buoni non ti potevano difendere?

Gesù: A volte gli uomini cattivi sono più forti di quelli buoni…e quando i malvagi vincono, gli uomini buoni piangono e diventano molto tristi.


Bambino: E tu così sei ora…molto triste, vero?

Gesù: …più che triste…sono stanco…molto stanco…
Bambino: Allora,  stai ancora seduto sulla sedia, non ti alzare, io ti vado a prendere qualcosa da mangiare in cucina: la zia mi ha comprato delle brioche con la marmellata dentro; vedrai ti piaceranno.

Gesù: No, bambino caro, devo andare…devo “risorgere”…la mia mamma mi sta aspettando…

Bambino: …quella che ti vuole tenere ancora nella pancia, vero, Gesù?

Gesù: Sì, caro fanciullino, proprio Lei… ora devo proprio andare…devo tornare dalla mia mamma.


Bambino: Che brava mammina che hai….!

La Zia: …Roby, che fai con quel cappotto in mano?

Bambino: Lo devo dare a Gesù, che non ha niente addosso…

La Zia: …Roby…qui non c’è nessun Gesù…sempre alle favole…ce l’hai in testa le favole…rimetti a posto il mio cappotto piuttosto…

Bambino: …eppure…Gesù era qui.,..pieno di macchie rosse addosso.

La Zia: Scommetto che indossava solo le mutande!?

Bambino: Proprio così, zia…ma tu come fai a saperlo?

La Zia: Lo so, così lo hanno messo in croce, come mi metti in croce pure tu…con queste favole.

Bambino: Io ti metto in croce? Non capisco, Zia!

La Zia: Roby, sto scherzando…un giorno la tua mamma ti racconterà tutte le favole  che vorrai.

Bambino: Tutte quante?

La Zia: Tutte!

Bambino: Oh, zia…un altro moscerino nell’occhio?

La Zia: No, Roby, a te mancano la mamma e le favole, a me è mancato un neonato… e le favole… non le ricordo più. 

ENZO



Dovremmo tutti essere dei bambini. Non a livello d’età… Dovremmo esserlo caratterialmente, nella maniera più positiva che ci possa essere naturalmente, per mantenere la spontaneità e la purezza. 



4 commenti:

  1. Buon onomastico, Enzo ☺ maria.sa

    RispondiElimina
  2. Merimeri,
    grazie per gli auguri di onomastico.
    ENZO

    RispondiElimina
  3. Un dialogo che suscita delicate emozioni. L'amore materno è invincibile . . . offusca anche la sofferenza fisica. Essere piccini nel cuore è l'unico caso in cui restare bambini è prezioso ☺ maria.sa

    RispondiElimina