Cari amici, ci prendiamo qualche giorno di pausa.
Vi lasciamo per pochissimo! Il tempo di rintemprarci!
Dopo Natale e Capodanno, rimane lei: l'Epifania, che tutte le feste si porta via! E vorrei arrivarci "sveglia".Se avessi letto prima il prontuario che ho "scoperto" ,solo ora, della premiata ditta "Carla Ferguson Barberini", avrei affrontato meglio lo "stress" da vacanze Natalizie. Però , a dire il vero, le mie festività son state tranquille e serene (devo solo recuperare un po' di sonno...)
Ad ogni modo questo simpatico manualetto ve lo segnalo ugualmente; potrà servire in seguito ... in attesa del nostro rientro,qualora Vogliate tornare a trovarci!
Titolo-Buone feste con il metodo sticazzi.-
Tecniche di sopravvivenza alle festività
Autore Ferguson Barberini Carla
Prezzo € 9,00
Dati 2011, 123 p., brossura
Editore Aliberti (collana AlibertiFreestyle)
Parafrasando la famosa Rossella, verrete condotti per mano a seguito del motto “Oggi è Natale. Ma domani è un altro giorno!.”
Ci vengono elargiti suggerimenti per rapportarci al meglio con i parenti, con i menu della stagione, con le decorazioni in tema, con i regali da comprare e quelli da riciclare, con le interminabili conversazioni e pranzi/cene di famiglia.
Seguendoli, approderemo organizzatissimi a Santo Stefano e sapremo persino come gestire il rientro dalle ferie (cosa rispondere all’amica ricca, al tipo noioso e/o lamentoso e via dicendo).Però non temete, ogni tanto, in questo "feroce" manuale, troverete a sorpresa qualche elogio dei buoni sentimenti (pochi, ma buoni).
Alla voce riguardante l’alimentazione natalizia si trova questo verbo:
Il comandamento del Metodo riguardo il pranzo di Natale è: sticazzi dieta, delle calorie, dei trigliceridi, cintura. Mangiate, mangiate, mangiate e bevete senza pensieri! Storditevi di cibo, dite sì ai bis, perché il Natale è la festa della tavola! Senza esagerare ,aggiungo io, altrimenti sticazzi dopo...sai la fatica a riperdere peso!
Il giorno della Befana tutti i bimbi, e perché no, anche gli adulti appendono la calza per farsela riempire dalla Vecchietta sulla scopa che porta dolci ai più buoni e carbone ai cattivi!!!!
Un’altra giornata da passare insieme alla famiglia ,ancora una volta riuniti intorno ad una bella tavola addobbata ed imbandita.
Per questo giorno speciale,e per la gioia dei miei figli, questo sarà il mio menu':
Ravioli ripieni di ricotta dolce |
-300 g di farina di grano duro
-2 uova
-500 g di ricotta
-400 g di puntine di maiale
-1 cipolla
-200 g di concentrato di pomodoro
-1/2 bicchiere di vino rosso
-zucchero
-3-4 rametti di maggiorana
-1 foglia di alloro
-cannella in polvere
-olio extravergine d'oliva
-sale
La tradizione vuole i ravioli cosi: pieni di ricotta dolce, che contrasta con il sugo. E sono di un buono...
- Prepara la pasta cosi: metti nel centro della fontana di farina un pizzico di sale, le uova e 10 cucchiai di acqua. Impasta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo che avvolgerai in un telo per 10 minuti.
- Mescola la ricotta con la maggiorana tritata e la cannella, un po' di sale e 4 cucchiaini di zucchero. Stendi la pasta in una sfoglia sottile e sistema sopra dei mucchietti di ricotta ben distanziati tra di loro. Ricoprili con un'altra striscia di sfoglia, falla aderire bene a quella sotto e poi con una rotella dentata ritaglia dei ravioli quadrati di 5 centimetri.
- Scalda 4 cucchiai d'olio in una casseruola, unisci la cipolla tritata e falla dorare. Aggiungi l'alloro, 1 cucchiaino di zucchero, il sale, e il maiale. Rosola la carne, bagnala con il vino, lascia evaporare a fuoco vivace e aggiungi il concentrato diluito con 8 dl d'acqua. Continua la cottura per 1 ora e 30 minuti a fuoco lento, fino a che il sugo non risulti molto denso.
- Elimina la carne dalle ossa, tritala, rimettila nel sugo e continua la cottura per 30 minuti. Cuoci i ravioli in abbondante acqua salata e scolali. Condiscili con il sugo e, se vuoi, con del formaggio Ragusano grattugiato.
E per la serie GIA' LETTI MA SEMPRE GODIBILI , Vi ripropongo la biografia tratta dal sito www.laurel-e-hardy.it di due attori grandissimi e indimenticabili
Stan Laurel e Oliver Hardy |
Stan nasce a Ulverston nel Lancshire in Inghilterra il 16 giugno 1890. Il suo vero nome e' Stan Arthur Jefferson: diventera' Stan Laurel piu' tardi in un periodo della sua carriera artistica, quando conoscera' una cantante-ballerina australiana che gli invento' il nome d’arte Stan Laurel dato che il suo vero nome Stan Jefferson era composto di 13 lettere, un numero al quale nei paesi anglosassoni si attribuiscono influenze nefaste, come al 17 da noi. Stan Jefferson entra nel mondo dello spettacolo grazie al suo talento ma anche con l’aiuto del padre, Arthur Jefferson uomo di teatro noto come scrittore, attore e soprattutto impresario.
Oliver Hardy (Ollie o Babe, per gli amici), nasce in Georgia il 18 gennaio 1892, ultimo figlio di una famiglia che non ha mai avuto a che fare con lo spettacolo ne' da parte degli Hardy e neppure in quello dei Norvell, la famiglia della mamma di origine scozzese. Il vero nome di Oliver e' Norvell Hardy: in America, soprattutto negli Stati Uniti del Sud si usa perpetuare il cognome della mamma assegnandolo ad un figlio come primo nome. In seguito, Ollie aggiungera' al suo anche il nome del padre, che si chiamava appunto Oliver, e diverra': Oliver Norvell Hardy. A diciotto anni, abbandonati gli studi, Norvell pensa che sia arrivato il momento di trovarsi un lavoro.
E' il 1910 e il cinema comincia a diffondersi in tutto il mondo. Norvell decide allora di aprire una sala cinematografica nella sua citta' di Milldgville. Norvell ha trovato finalmente la sua strada; il contatto con il cinema lo introdurra' nel favoloso mondo dello spettacolo.
Lo stesso anno Stan parte per l'America con la compagnia teatrale di Fred Karno, impresario ed autore delle sue commedie teatrali, come sostituto e comprimario di Charlie Chaplin. Stan sembra non abbia idee e aspirazioni sue, se non quello di fare bene il proprio lavoro e di assomigliare il piu' possibile a Charlie. Dalla tourne'e americana non trae pero' nessun profitto, ne' artistico ne' economico. Nel Colorado, dopo mesi di fatiche e di stenti, Stan dopo aver ricevuto un ennesimo rifiuto alla richiesta di un aumento di paga, decide di lasciare la compagnia e di ritornare in Inghilterra.
Dopo quasi sette anni di esperienza, proprio quando Stan decide di farla finita con il teatro, il manager della compagnia di Karno gli propone di partire nuovamente per l'America per una nuova tourne'e ma a condizioni economiche migliori. Questa volta Stan parte con l'intenzione di rimanere in America e di far fortuna. La tourne'e inizia subito a New York con grande successo con A Night in an English Music-Hall. Ora le due avventure, quella di Stan e quella di Norvell, stanno per congiuncersi. Stan ha traversato l'oceano Atlantico per sempre e Norvell ha fatto il grande passo, ha deciso di diventare attore.
Norvell incomincia con il genere western, ma ben presto qualcuno capisce che ha la stoffa per fare il ciccione comico. Nel 1915 Oliver fa il suo primo film comico da protagonista , si chiamava L'aiutante attacchino. In California dove si sta concentrando la produzione cinematografica, Oliver viene assunto dalla casa di produzione Vitagraph. Proprio in California incontra per la prima volta Stan, ma e' una collaborazione fuggevole, per un solo film: Lucky Dog (Cane fortunato). Stan e' il protagonista e Oliver fa la parte di un rapinatore che non riesce a essere abbastanza truce perche' in lui prevale gia' la vena comica.
Nel 1917 Stan ha 27 anni, e' un uomo di successo, dal teatro ha imparato tutto e ora gli si aprono le porte del cinema.
A Los Angels il proprietario del teatro Hippodrome, il quale, oltre a gestire teatri, ha anche una piccola compagnia cinematografica, gli propone di girare un film: Nuts in May. Nei dieci anni successivi, Stan prima di fare coppia con Oliver mettera' insieme, come protagonista e spesso anche come soggettista e regista, una sessantina di film, diventando, anche da solo, una stella di prima grandezza del cinema comico americano.
Siamo nel 1926, l'anno del grande incontro, e HAl Roach, produttore cinematografico, ha affidato a Stan la regia del film L'ove'em and Weep (Amale e piangi) dove e' stato ingaggiato per la parte comica Oliver Hardy. Una domenica, Oliver, mentre si armeggiava fra i fornelli per preparare gustosi piatti agli amici, si ustionava seriamente un braccio e non poteva quindi l'indomani trovarsi sul set del film. A questo punto la parte viene sdoppiata per dare a Stan la possibilita' di sostituire Oliver per i primi giorni. Per cui, alla fine, i due, per puro caso, si ritrovano ancora una volta insieme. Da qui il sodalizio fra Stan Laurel e Oliver Hardy si consolida pian piano fino ad arrivare al grande successo.
Harold Eugene Roach detto Hal e' nato ad Elmira, New York, nel 1892 (mori' a cent'anni, nel 1992)ed e' stato il tipico self-made-man americano. A 17 anni parti' per l'Alaska dove fece il cercatore d'oro e si adatto' a tutti i mestieri, poi impianto' un'azienda commerciale a Settle e infine a Los Angeles divenne imprenditore. Qui, negli anni Dieci, entro' per caso in contatto con il mondo del cinema e fece la comparsa, specializzandosi come cow-boy, poi interpreto' alcune parti piu' consistenti finche' nel 1914 conobbe il comico Harold Lloyd e -utilizzando un'eredita'- gli produsse un film, che ebbe successo. Da allora, Roach incremento' sempre di piu' la sua attivita' di produttore nel cinema comico.
Negli "anni d'oro" , quelli degli Hal Roach's Studios, dal 1926 al 1940, Stan Laurel e Oliver Hardy producono 89 film, di cui 30 cortometraggi muti, 43 cortometraggi sonori e 16 lungometraggi, ovviamente sonori.
Ollie si ammala durante la lavorazione del loro ultimo film AtolloK, l'unico girato in Europa, lontano dagli studi di Hollywood dove hanno consumato tutta la loro carriera cinematografica, prima da soli e poi dal 1926 insieme per 25 anni. Muore il 7 agosto 1957.
Stan gli sopravvive di 8 anni, muore il 23 febbraio 1965. Quel giorno la morte di Stan Laurel mette la parola fine a due storie parallele che sono iniziate settant'anni fa ai due lati estremi dell'Oceano per poi avvicinarsi fino a coincidere perfettamente e formare cosi' la piu' straordinaria coppia comica di tutti i tempi.
Curiosita'
Stan aveva i capelli rossi. Gli spettatori americani poterono vederli in "L'Albero i Provetta" (The Tree in a Test Tube - 1943), un cortometraggio documentaristico di carattere propagandistico girato durante la II guerra mondiale per il Dipartimento dell’agricoltura.
Quella fu l’unica pellicola a colori oggi reperibile che Laurel & Hardy hanno girato. Stan gioco' molto sui suoi capelli che riusciva ad alzare sulla testa in maniera radicale, quando se la grattava con aria perplessa o spaventata.
I capelli di Ollie invece sono immobili con il loro bel riportino a frangetta incollato sulla fronte, per caratterizzare il personaggio ma anche per nascondere la calvizie incipiente.
La grattata di testa e' soltanto una delle tante espressioni di gestualita' e di mimica comiche a cui ricorre sistematicamente Stan, il quale piange, con quel suo pianto breve e nervoso, quando vuol sottolineare la sua impotenza di fronte a un evento ineluttabile, a una qualsiasi difficolta'.
Stan detestava piangere perche' lo riteneva una soluzione troppo facile e lui non era per le soluzioni facili. Lo faceva quasi sempre su sollecitazione di Hal Roach che amava moltissimo quel gesto perche' sapeva che piaceva molto al pubblico.
Per ottenere una camminata da piedi piatti, Stan usava scarpe militari a cui tagliava i tacchi, poi faceva passi lunghi badando a distanziare bene i piedi l'uno dall'altro e lasciando dondolare le braccia.
La reazione sorpresa, Stan la realizzava con il battito delle ciglia.
Quando vuole darsi un contegno per dissimulare qualche pasticcio che ha combinato e, soprattutto, in un gesto di sfida, Stan incrocia le braccia senza riuscirci, perche' non gli si intrecciano ma cadano ciondoloni, rendendolo cosi' anche piu' disarmato.
Riesce pero' a fare cose impossibili, giochetti talmente inutili, come usare le dita tipo accendino e ottenere veramente del fuoco.
Anche Ollie ha gesti e aspetti della personalita' che lo caratterizzano e che si ripetono nel tempo e nei film. Abbiamo visto lo sfarfalleggiamento della cravatta con cui cerca di uscire da una situazione imbarazzante o scusarsi con qualcuno: una sorta di saluto infantile e imbarazzato.
Oliver invento' il "Tie-Twiddle",lo sfarfalleggiamento della cravatta, per caso in un film del 1927 (Why Girls Love Sailors - Perche' le ragazze amano i marinai -)
Ma il suo "colpo da maestro" e' il look in camera, quel suo guardare nella macchina da presa quasi a chiedere la comprensione degli spettatori. Lo sguardo in macchina di Ollie veniva usato da Stan non solo come gag ma spesso come momento di pausa dopo una risata e prima di un’altra.
Ma il look in camera serve anche a rimarcare un aspetto fondamentale del carattere di Ollie, il quale si ritiene certamente superiore al suo partner che pretende di guidare e comandare con affetto paterno. E' lui il leader e quindi e' lui che rappresenta la coppia nelle relazioni sociali. E' lui che ha le idee e che suggerisce le soluzioni. Ma alla prova dei fatti il suo perbenismo si sgretola davanti ai colpi di stupidita' di Stan, ma anche alla sua.
Curiosita' sulla voce dei comici
Nei primi anni del sonoro, quando il doppiaggio non era stato ancora inventato, Hal Roach, per non perdere il mercato europeo ricorre a una trovata ingegnosa anche se molta macchinosa: fa girare le sequenze ben cinque volte, in cinque lingue diverse - inglese, spagnolo, francese, tedesco e italiano -, in maniera da coprire tutti i mercati. Ad ogni sequenza gli attori secondari vengono sostituiti con altri di lingua diversa, mentre Stan e Ollie sono costretti a leggere sul "gobbo" (un cartellone su cui sono scritte le battute che viene collocato accanto alla macchina da presa) frasi in lingue a loro sconosciute.
L'effetto e' involontariamente comico perche' sbagliando tutti gli accenti (in italiano dicono stupi'do, anziche' stupido, automobi'le anziche' automobile) e spesso storpiano completamente le parole. Il pubblico italiano si affeziona a questo modo buffo di parlare e, quando il doppiaggio viene inventato, i distributori pretendono che venga conservato dai doppiatori.
Varie coppie di doppiatori si cimentano con le voci di Laurel & Hardy, finche', nel 1935 non arrivano due ragazzi di 15 anni che inventano le voci che ancora oggi conosciamo: Alberto Sordi e Mauro Zambuto.
Alberto sordi apporto' una modifica importante alla voce del personaggio di Ollie, trasformandola in "basso", mentre nella realta' Oliver Hardy era un "tenore".
Mauro Zambuto invece ha dato a Stan una vocettina di testa, che nel gridato e nel pianto sfocia addirittura nel falsetto, che e' l'esasperazione della voce originale e non l'esatto contrario, come aveva fatto Alberto Sordi con la voce di Ollie. Comunque insieme crearono delle voci che ben si ammortizzano sulle figure di Laurel & Hardy e la cui fama arrivo' anche in America.
Curiosita' sulla vita privata
Stan Laurel ebbe cinque mogli ma fu sposato otto volte; vediamo come: la sua prima moglie era una attrice e si chiamava Lois Nelson. Da lei Stan ebbe una figlia, Louise e poi, nel 1930, un figlio che si chiamava Stanley, come il padre, e che visse solo pochissimi giorni.
Il matrimonio con Lois duro' 7/8 anni, fino a quando Stan si innamoro' di una vedova di Los Angels che si chiamava Virginia Ruth Rogers e che ando' a sposare di nascosto in Messico. Ma quando la prima moglie lo venne a sapere, lo denuncio' di bigamia. Cosi' un giorno mentre Stan girava la scena di un film, venne lo sceriffo con un mandato di cattura per Stan. Aiutato da un elettricista del teatro, Stan riusci' a fuggire ed andare subito insieme alla seconda moglie in Messico e ottenere il divorzio da questa. Dopo che la questione della bigamia fu sistemata, Stan dovette sposare, questa volta in California, Virginia per la seconda volta.
Stan dopo due o tre anni divorzio' da Virginia e sposo' Olga Vera Shovalova in arte Ilena, la prima cantante russa della sua vita, ma la seconda moglie, Virginia, quella che aveva sposato due volte in Messico e in California, lo accuso' di bigamia. In conclusione, Stan dovette divorziare secondo le regole e sposare Ilena per la seconda volta, ed ancora una terza volta con il rito ortodosso al quale Stan acconsenti' per il quieto vivere.
Ma Stan nel 1944 divorzia dalla terribile Ilena e torna ai vecchi amori sposando per la terza volta Virginia Ruth Rogers.
Dopo quattro anni, altro divorzio e altro matrimonio, l'ultimo, con un'altra cantante russa Ida Kitaeva Raphial. Ma non e' tutto qui perche' un'altra complicazione si verifico' nella vita di Laurel: Stan per quasi dieci anni aveva vissuto con Mae Dahlberg, una cantante ballerina australiana che fece parte del The Stan Jefferson Trio e che ora reclamava i propri diritti di "moglie di fatto" che, in pratica, le venivano riconosciuti dalla legge californiana. Stan fu quindi trascinato in tribunale e condannato a... passare alla cassa.
Quindi per concludere la movimentata storia di Stan Arthur Jefferson, Stan Laurel si sposo' (fra Messico, California, rito civile e rito ortodosso) per ben otto volte e nel corso della sua vita ebbe cinque mogli.
Sembra la trama del suo film piu' divertente e la storia dei suoi matrimoni lascia intendere che fra il personaggio Stan Laurel e il signor Stan Jefferson ci sono molti punti di contatto: la stessa superficialita', lo stesso senso ludico della vita, la stessa faciloneria infantile.
Della vita matrimoniale di Oliver Hardy non si sa praticamente nulla; la prima moglie si chiamava Madeline Saloshin, sposata nel 1913 e con la quale Oliver visse fino al 1920-21, e della seconda si sa soltanto che si chiamava Myrtle Lee Reeves, dalla quale Ollie aveva divorziato quando conobbe Lucille , conosciuta sul set di "Way out west" dove lavorava come segretaria di produzione. Gli stara' accanto per 17 anni fino alla sua morte.
Oliver amava la vita mondana, scommettere alle corse dei cavalli e giocare a golf.
Quando qualcuno sul set chiedeva a Oliver un consiglio o lo consultava su una decisione artistica da prendere, la risposta di Ollie era sempre la stessa: Chiedi a Stan, quello che decide lui per me va bene.
Oliver, all'inizio della sua carriera, aveva l'abitudine di farsi radere da un barbiere di origine italiana, dalle tendenze sessuali molto particolari, che dimostrava una vera passione per lui, soprattutto per la sua pelle liscia e per il suo viso paffuto. Dopo averlo rasato, il barbiere gli metteva il borotalco sulle guance e gli diceva: Nice a babe... nice a babe (che bel Bambino!). Oliver divento' cosi' per gli amici "Babe".
Ad Oliver veniva aumentata la paga settimanale di qualche dollaro in piu' per ogni libra di peso che riusciva ad aumentare: si puo' dire che valesse tanto oro quanto pesava, e nel 1954 Oliver pesava quasi 150 chili!
Quando Stan si ammalo' gravemente fu portato all'ospedale. All'infermiera che lo assisteva disse:
- Mi piacerebbe tanto essere a sciare in questo momento...
- Le piace molto sciare, signor Laurel - rispose l'infermiera.
- No, lo detesto. Ma sempre meglio che stare qui...
da ANNAMARIA, MARIA, ENZO, ANNAMARIA2, MIMMA , LORENZO E CATERINA
BUONA EPIFANIA A TUTTI!
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