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Chi dice . . .
MATA HARI . . .
Era il 15 0ttobre 1917, un
lunedì, come quest’anno . . . veniva eseguita la condanna alla pena capitale
per fucilazione di una donna, la spia tra le più note, Mata Hari.
Ballerina
esotica e cortigiana, fu arrestata dai francesi e giustiziata durante la prima
guerra mondiale: dopo la sua morte, il suo nome divenne sinonimo di spionaggio.
Mata Hari
nasce il 7 agosto 1876 come Margaretha Geertruida Zelle a Leeuwarden, nei Paesi
Bassi; prima di quattro figli, ha un padre cappellaio benestante.
A soli sei anni, Margaretha fa già parlare di
se la città, viaggiando in una carrozza trainata da capre che il padre le aveva
dato. Margaretha, carnagione bruna, capelli e
occhi neri la si differenzia dalla norma dei suoi conterranei olandesi;
frequenta una scuola prestigiosa, dove si distingue per l’esuberanza
e per indossare spesso vestiti appariscenti.
Ben presto però la famiglia
va in bancarotta: tutto cambia drasticamente, con la separazione dei genitori e
la successiva morte della madre.
Margaretha, quindicenne,
va a Sneek affidata al suo padrino che la iscrive ad una scuola di Leida che
forma insegnanti per la scuola materna, per assicurarle una occupazione.
Sembra che le
eccessive attenzioni, se non proprio le molestie, del direttore della scuola,
spingano il suo padrino a toglierla dalla scuola, mandandola da uno zio a L'Aja.
Ha appena 18
anni quando, dopo aver risposto ad una inserzione, si fidanza e poi si sposa
con un ufficiale di 38 anni, in congedo a casa dalla Indie Orientali
Olandesi : in effetti
l’annuncio sul giornale non è altro che uno scherzo fatto al signor
Rudolph MacLeod, malato di diabete e
reumatismi.
Inizialmente
stabilitisi ad Amsterdam, trascorrono gran parte della loro vita coniugale nei
tropici, dove nascono i loro due figli. La vita dura, senza gli agi della modernità, la gelosia e l’abuso di alcool del marito, provocano
litigi che rendono poco sereno il rapporto coniugale. La situazione si aggrava
quando muore avvelenata (situazione poco chiara) il piccolo figliolo; per
allontanarsi dai luoghi della tragedia, la famiglia rientra in Olanda : dopo
poco la coppia si separa e Margaretha , perso
anche l’affido della figliolette, si trasferisce prima a L’Aja e poi a Parigi,
per un nuovo inizio.
Senza
più un marito e senza soldi, usa le esperienze in Indonesia per creare un
personaggio : come moglie del comandante, ha avuto il compito
di fare gli onori di casa agli altri ufficiali, uno dei quali l’ha fatta
assistere all’interno di un tempio ad una danza locale, affascinante per la
novità esotica delle musiche e delle movenze, che ella prova anche ad imitare.
Dopovari tentativi per “sbarcare il lunario”, forse anche ricorrendo alla
prostituzione, fa il suo debutto in un salone
di danza e istantaneamente è il successo : indossa gioielli e abiti molto
succinti, profuma di essenze orientali, parla di tanto in tanto in malese,
balla in modo seducente.
Presenta
la sua danza come quella delle sacerdotesse del dio orientale Shiva, che mimano un
approccio amoroso verso la divinità, fino a spogliarsi, un velo dopo l'altro,
del tutto, o quasi.
La “danzatrice
venuta dall'Oriente” diventa Mata Hari, dal malese "l'occhio
del giorno" (il sole), che racconta ai giornalisti storie romanzate, nelle quali è una
principessa giavanese, figlia di un barone : si circonda del mistero che
diventerà l’essenza del suo personaggio. Balla
in sale private e poi in grandi teatri, in balletti e opere liriche, viene
invitata in ambienti prestigiosi, Olympia, Moulin Rouge, Trocadéro,
Café des Nations, e viaggia molto; ha un gran
numero di amanti,spesso militari di vari paesi, disposti a fornire il suo
sostegno finanziario in cambio della sua compagnia.
Alla
fine del 1911 raggiunge il vertice del riconoscimento artistico esibendosi al
Teatro alla Scala di Milano, definita “. . . una donna eccezionale, dall'eleganza perfetta
e con un senso poetico innato; inoltre, sa ciò che vuole e sa come ottenerlo.
Ella così fa della propria danza una sicura opera d'arte . . .”
In Spagna, mettendo per un
momento da parte la danza orientale, si trasforma in gitana : un torero, innamorato di lei, si fa uccidere
nell'arena, disperato per non essere stato corrisposto !
Uomini di valore, aristocratici, artisti, politici, sono ammaliati da
questa donna che conosce bene l’arte della seduzione, amplificata dal suo
fascino esotico : venendo incontro alla fantasia, ingenua e torbida, offre ai
suoi spettatori quanto essi si attendono dalla sua danza,
il fascino proibito dell'erotismo e la purezza dell'ascesi, conciliando la mite
saggezza di Buddha con ipotetici riti sanguinari di terribili dee indù !
Il suo nome viene accostato a quello delle
maggiori vedettes del
passato, come Lola Montez, e del tempo, come la Bella Otero, Cléo de Mérode e
Isadora Duncan : le definizioni sono lusinghiere :
“.
. . la donna che è lei stessa danza . . .”
“. . . colei che riesce a dare il senso più
profondo e struggente dell’anima indiana . . .”
Durante la
prima guerra mondiale, il suo frequente viaggiare attraverso i confini
internazionali e le sue compagnie varie spingono diversi paesi a chiedersi se è
una spia o anche un agente doppiogiochista.
In effetti, intrattenendosi con i suoi
generosi “ammiratori”, rappresenta una
preziosa fonte di informazioni, ora per l’una ora per l’altra nazione.
Soprattutto
i francesi sono convinti che si tratta di una spia e l'arrestano il 13 febbraio
1917.
Dopo
un breve processo davanti a un tribunale militare, a porte chiuse, è condannata
a morte per fucilazione; l’ultima speranza rappresentata dalla
domanda di grazia al Presidente della Repubblica, non la salva.
Vestita come
sempre elegantemente, indossando guanti
ed un cappello di paglia di Firenze,
dopo aver scritto tre lettere, che tuttavia la direzione del carcere non spedì
mai, indirizzate alla figlia Jeanne Louise, all’ambasciatore d’Olanda e al
capitano Masslov, suo unico vero amore che l’ha ripudiata pubblicamente.
Quando,
rifiutata la benda e salutato il plotone di esecuzione con cortesi cenni del
capo, cade sotto l’unico colpo al cuore, Mata Hari ha da pochi mesi compiuto 41
anni.. Nessuno reclama il corpo
che viene trasportato all'Istituto di medicina legale di Parigi, viene
sezionato e sepolto in una fossa comune : la testa viene
trafugata negli anni cinquanta, in circostanze mai chiarite, per servire forse
come estrema e macabra reliquia.
Sulla
intrigante figura di Mata Hari sono stati girarte delle pellicole
cinematografiche : nel 1927, nel 1931, con la splendida Greta Garbo, e nel
1985; in essi luci ed ombre.
Nonostante non
sempre le vicende di questa donna risultino sufficientemente approfondite,
risalta l’atmosfera affascinante del periodo storico, la Belle Epoque.
Greta Garbo
Ho scoperto
anche una canzone, di una interprete norvegese, dedicata alla spia che più di
altre è rimasta nell’immaginario collettivo !
. . . e mi
raccomando . . . mantenete il segreto . . . ! ! !
Maria...a dopo
Un personaggio incredibile. E il tuo servizio è bellissimo e si gusta con soddisfazione.
RispondiEliminaGrazie, Lorenzo... la vostra soddisfazione è la mia ☺ maria.sa
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