Tutto è andato
benissimo!
Ne volete
sapere un’altra? Eccola, vi accontento subito!
Immaginate
un’amica (o anche un amico) che, tornata dalle ferie, vi racconta come le ha
trascorse.
In una
storia, che non è totalmente vera, manca
quasi sempre un elemento: quale?
Quello
che è andato storto!
Chiarisco. Fatti inventati, di rado, comprendono particolari
negativi. L’amica che mente o vi nasconde qualcosa si preoccupa di far quadrare
il conto, di conseguenza i suoi pensieri sono essenzialmente unidirezionali, il
che significa che sono pensieri di tipo primario e cioè espressi in forma
affermativa. La negazione, per contro, non può esprimere pensieri primari.
Credo che debba fare ancora più chiarezza.
Se vi dicessi: “non pensate a un elefante”, voi non potreste
obbedire, per poter elaborare l’informazione, vi è necessario PENSARE a un
elefante. E’ naturalmente automatico. Con l’esempio capirete. Provate a
chiedere a una vostra amica come è andata la sua vacanza, ella vi farà un
resoconto dettagliato di tutti gli aspetti, sia positivi che negativi: forse il
cibo era buono, forse il volo era in ritardo, se vi dice la verità.
Provate poi a chiedere a qualcuno di inventare il resoconto
di una vacanza che non ha mai fatto: noterete che gli elementi di solito TUTTI
POSITIVI. I bagagli non vanno mai persi in un viaggio “inventato”.
Allora, il viaggio (il fatto) se è inventato, sarà tutto
perfetto: nulla va o è andato male.
ATTENZIONE però: se il racconto viene fatto per spiegare in
dettaglio come l’aereo è arrivato in ritardo o lei ha dovuto mandare a monte i suoi piani, è
ovvio che che vi dirà i particolari dettagli negativi.
Al prossimo indizio…ciao.
Enzo
Io di solito non faccio domande e aspetto.
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