Lettino dell’analista addio?
La terapia si fa su Skype.
Due psicoterapeuti italiani, Luca Mazzucchelli e Davide Algeri che hanno acceso un servizio di consulenza, un servizio psicologico in rete, su Skype.
50 minuti di colloquio, per i quali si fissa un appuntamento. Un colloquio utile, da sostenere da casa propria, rimanendo comunque faccia a faccia con il proprio interlocutore. In questo caso con il medico dal quale ci si aspetta aiuto, assistenza. Future indicazioni. Web-terapia temporalmente illimitata quindi, principalmente attivata in fase di primo contatto, di un primo impatto paziente – professionista utilizzato per sondare necessità e pianificare il lavoro e il rapporto futuro.
Da questo primo contatto lo psicologo deciderà se continuare con altre sedute online o perseguire la strada dell’incontro di persona. Se sia possibile affrontare il caso ancora in modalità online o se invece sia opportuno data l’entità delle considerazioni indirizzare il paziente verso consulenze in studio. Una sorta quindi di assistenza medica al minuto, un triage online dal quale accedere a successivi programmi terapeutici. Un’assistenza che nel momento storico della proliferazione di migliaia di applicazioni smartphone, di giochi di ruolo virtuali, e dal lato burocratico amministrativo no di e-gov, di raccolta di best practices, pareri, in un mood generale quindi che fa della rete un collante tra amministrazioni e amministrati, tra esigenze e velocità di risposta, non appare certo un’eresia. La metodologia è in fase sperimentale, in “attesa di codificazione deontologica” e di un inserimento nelle Linee guida dell’Ordine professionale di categoria. È stata aperta però una frontiera, che rilancerà ulteriori discussioni sull’utilità di un servizio simile, al pari delle costanti discussioni in merito al rapporto uomo-tecnologia, tecnologia-terapia. La segnalazione della web –terapia su Skype per assistenza psicologica apparsa sul sito INAIL arriva impiantata su un pezzo in cui vengono riportati dati Censis riguardanti lo stress, la depressione in Italia. Negli ultimi dieci anni è schizzato in alto il consumo di antidepressivi in una percentuale che è arrivata a +114,2, un consumo accompagnato a un aumento dell’aggressività generale riscontrata dall’innalzamento della quantità di minacce e ingiurie. Contemporaneamente viene riportato un riferimento alla ricerca del sito Go.globe.com nella quale si indica come su Skype in 60 secondi di connessione viaggiano 370 mila minuti di chiamate vocali. Un flusso quindi sul quale gli ideatori della web therapy italiana hanno pensato di scommettere. Per osservare quanto di questi minuti, in Italia, potrebbero essere sfruttati per il benessere psicologico della persona, e per un tempestivo e accessibile aiuto.
fonte- Community on line
Un servizio rapido, anonimo ed economico.
Ma funziona davvero?
SÌ
Davide Algeri, psicoterapeuta e ideatore del Servizio Italiano di Psicologia Online (SIPO) "I servizi di consulenza online soddisfano le esigenze di chi ha bisogno di un supporto psicologico, ma non sa a chi rivolgersi o non ha il coraggio di farlo". Quali sono i vantaggi per il paziente? "La consulenza web offre un supporto immediato nei casi di emergenza; consente di ridurre i costi legati agli spostamenti; raggiunge anche chi non può muoversi da casa per problemi di salute. E poi questa modalità di contatto sembra ridurre le resistenze che spesso si attivano quando si parla di consulenza psicologica, facilitando la richiesta di aiuto, anche se concordiamo sul fatto che questa tipologia di servizio vada intesa come un ausilio e non come sostituto di un consulto faccia-a-faccia". Ma ci sono dati sull'efficacia? "Di recente è stato pubblicato su Lancet uno studio sull'efficacia della terapia online condotto su un campione di 297 pazienti. Ne è emerso che le persone sottoposte a questo tipo di psicoterapia sono migliorate nel 38% dei casi rispetto al gruppo di controllo dove i risultati positivi erano presenti nel 24% dei pazienti". Come funziona la consulenza psicologica online? "Il SIPO fornisce un supporto psicologico di primo livello, offrendo una risposta rapida alla sofferenza e un'analisi della domanda per arrivare a orientare la persona verso privati o strutture territoriali. Una consulenza come punto di partenza per un percorso psicologico che potrà assumere evoluzioni differenti a seconda del problema presentato". E i costi? "La consulenza avviene via webcam e il costo degli incontri è di 63 euro. Chi ha difficoltà economiche può usufruire della prestazione a un costo ridotto, presentando l'ISEE".
No
Marialori Zaccaria, presidente dell'Ordine degli Psicologi del Lazio "Tutti i modelli teorici scientificamente validi - da quello psicodinamico, a quello cognitivo, a quello corporeo o sistemico relazionale - si fondano sul contatto diretto, quindi sulla copresenza fisica del paziente e del terapeuta. L'utilizzo di internet, anche attraverso webcam, interdice questo tipo di relazione inficiando il rapporto terapeutico basato anche sull'empatia e sull'alleanza terapeutica, lasciando invece ampio spazio all'immaginazione". Ecco perché già dal 2004 l'Ordine degli Psicologi del Lazio ha redatto un Codice di condotta relativo all'utilizzo di tecnologie per la comunicazione a distanza nell'attività professionale degli psicologi. "Pur rifuggendo da qualsivoglia antimodernismo, il Codice fissa dei paletti: vieta la diagnosi online e limita lo svolgimento di queste prestazioni psicologiche esclusivamente in forma gratuita e solo nei casi in cui il paziente già in psicoterapia sia momentaneamente impossibilitato a mantenere il rapporto terapeutico". Ma cosa rischia il paziente che si affida a uno psicologo online? "Il rischio principale è che questo tipo di consulenza si riveli inefficace, perché via mail, ma anche via Skype, è impossibile comprendere pienamente i meccanismi consci, ma soprattutto quelli inconsci. Come potrebbe, per esempio, lo psicologo distinguere tra un lieve balbettio e un semplice rallentamento della connessione internet?". E poi c'è il problema della privacy: anche se il professionista è tenuto a dotarsi di misure di sicurezza informatica, chi si avvale di prestazioni psicologiche online è più esposto a una possibile violazione della sua privacy.
Fonte: Repubblica
Voi siete per il si o per il no?
Annamaria... a dopo
Io sarei per il no, ma vedrete che la terapia a distanza si svilupperà.
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