Pivetti: "Ricorso contro tagli alla casta.
Un Calearo «basta e avanza...». Mentre Massimo Calearo, travolto da quello che definisce «un grande malinteso», riflette sulle dimissioni («chiederò consiglio»), Pier Luigi Bersani lo promette: il Pd non sarà più all'origine di 'casì come quello dell'imprenditore vicentino. In questi tempi di crisi, si è del resto abbassata la soglia di 'tolleranzà dei cittadini. E la politica prende le misure. Così Pier Ferdinando Casini fa volontariamente gli scatoloni, dopo aver rinunciato ai benefit da ex presidente della Camera. Mentre Irene Pivetti, che alla politica ha detto addio, si ribella e annuncia ricorso contro i tagli. Intanto, sul fronte dei costi degli organi dello Stato, si attende la seconda relazione della 'Commissione Giovanninì, istituita dal governo Berlusconi per raccogliere le informazioni necessarie a «livellare» gli stipendi degli apparati italiani a quelli europei
. A gennaio, con non poco clamore, la commissione ha presentato il primo rapporto sulle retribuzioni dei parlamentari. Al 31 marzo, come annunciato, ha invece raccolto e analizzato dati riguardanti altri 32 enti (dalla Consulta al Csm, dalle Authority agli enti locali). La relazione sarà pubblicata nei prossimi giorni. Anche questa volta, però, la commissione ribadirà probabilmente le difficoltà del lavoro cui è stata chiamata (e le conseguenti lacune). Sia perchè alcuni enti nostrani (come la commissione di garanzia sugli scioperi) non hanno uguali in Ue, sia perchè è spesso complicato stabilire un confronto tra dati che comprendono voci disomogenee o fanno riferimento a posizioni diverse. E così dalle riunioni con i tecnici ministeriali sembra fin d'ora emergere che sul tavolo del presidente Mario Monti (che starebbe seguendo da vicino la pratica) non arriveranno cifre 'esattè sulla base delle quali effettuare gli eventuali 'taglì. E il governo dovrà a quel punto valutare come procedere.
Alla Camera, nel frattempo, le misure di austerity provocano ancora tensione. Perchè dopo le proteste prende piede l'idea di dare un'ulteriore stretta, nell'Ufficio di presidenza che dovrebbe svolgersi la prossima settimana, ai benefit per gli ex presidenti. Ma Irene Pivetti, che quei benefit li ha già persi, annuncia ricorso. Non lo farà lei, spiega, ma chi lavora per la sua segreteria. «Salverò questi posti di lavoro», promette, da chi «si fa bello con la lotta alla Casta». «Rispetterò le decisioni della Camera», dice invece Fausto Bertinotti, per ora 'risparmiatò. Mentre Casini, che ha scavalcato ogni polemica rinunciando da subito ai benefit, sta facendo gli scatoloni nel suo ufficio da ex presidente, con vista mozzafiato, in attesa che gliene assegnino un altro. Non sembra invece definitiva la decisione di Calearo di dare le dimissioni da deputato. Di buon mattino, infatti, l'annuncio: lascio la Camera «questa o la prossima settimana». Ma già in serata il dubbio: «Devo riflettere, chiedendo consiglio a chi mi sta vicino», solo dopo, però, che gli insulti saranno finitì«. Perchè dopo le frasi »forse ingenue« pronunciate la scorsa settimana, l'imprenditore veneto si sente vittima di un »grande malinteso« e di »ingiusti« incitamenti al »linciaggio e al boicottaggio«, che »han passato il limite«. Alcuni degli attacchi più duri sono arrivati dal Pd, partito nel quale Calearo è stato eletto, prima di passare tra le fila berlusconiane. E così, ora che la lezione è imparata, il sindaco di Vicenza Achille Variati chiede a Bersani: »Mai più Calearo, mai più candidati imposti dall'alto«. E il segretario volentieri promette: »Mi pare che basti e avanzi. O no?«.
fonte Leggo.it
CATERINA
Uno stralcio dell'intervista fatta stamattina a Irene Pivetti da Radio24 , nel corso della trasmissione "24 mattino"
“Avevo solo disponibilità di denaro pubblico per far lavorare della gente. Lei non l’avrebbe fatto? Potevo in teoria tenerli lì a giocare a carte tutto il tempo, mentre ne ho fatto un uso utile fondando una Onlus. Di queste persone lo Stato si deve fare carico”
Il punto è proprio quello. Perché lo Stato deve pagare due addetti alla segreteria della Pivetti? Non se ne capisce il motivo. E’ questo il privilegio e il punto della discussione. Non l’auto blu. E contro questo taglio, la Pivetti ha le idee molto chiare:
«Faremo ricorso contro gli effetti della delibera dell’ufficio di presidenza della Camera. Non lo faccio io il ricorso, lo farà chi lavora per la mia segreteria. Non posso permettere di veder mettere gente in mezzo alla strada. Voglio salvare questi posti di lavoro e li salverò».
Tanti auguri…
CATERINA
Quando c'è di mezzo il soldo tutto si complica nella vita. D'altra parte è fatale che sia così.
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