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martedì 7 febbraio 2012
DEPRESSIONE: NE SOFFRONO 6 ITALIANI SU 100
Un male incurabile, una patologia in continua e inarrestabile espansione. La depressione è malattia sempre più diffusa in Italia: secondo il “Centro nazionale di epidemiologia e promozione della salute” (Cnesps), oggi ne soffrono sei persone su cento. Sono queste le conclusioni di un’indagine telefonica realizzata dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità su tutto il territorio nazionale. La ricerca ha preso in considerazione individui di età compresa tra i 18 e i 69 anni e fornito diverse informazioni: la depressione colpisce soprattutto le donne, spesso con un basso livello di istruzione e inattive dal punto di vista lavorativo (o con occupazioni saltuarie), già affette da malattie croniche (tumori e diabete innanzitutto) o colpite da ictus, infarti o comunque patologie cardiovascolari.
Ma come si può curare la depressione? Purtroppo soluzioni definitive non esistono. Ci vuole tanta pazienza, grande forza d’animo, la giusta terapia e il sostegno di medici e familiari. Secondo il “Centro nazionale di epidemiologia e promozione della salute”, sei donne su dieci (e soltanto cinque uomini) chiedono aiuto: il 34 per cento degli individui colpiti da depressione si rivolge al medico, il 19 per cento cerca l’appoggio e la comprensione dei familiari, il 7 per cento segue entrambe le vie, i restanti preferiscono, o in alcuni casi sono obbligati ad affidarsi agli amici e ai semplici conoscenti. La via della guarigione, però, è lunga, mentre la qualità della vita e i sintomi del malessere peggiorano inesorabilmente, compromettendo le attività giornaliere.
I DISTURBI DELL'UMORE E LA DEPRESSIONE
da Studio di psicologia e psicoterapia -Gli Alberi Blu
I disturbi dell’umore sono costituiti da un gruppo eterogeneo di quadri clinici in cui l’elemento fondamentale è un’alterazione significativa dell’affettività. Il tono dell’umore anziché oscillare fisiologicamente fra i due poli rappresentati dalla tristezza e dalla gioia, viene a situarsi stabilmente al polo negativo, nella posizione depressiva, oppure al polo opposto nella condizione euforica.
La depressione rientra nei disturbi dell’umore e viene definita come un'alterazione dell'umore, caratterizzata da tristezza di diversa gravità, senso di solitudine, mancanza di speranza, contrarietà, sensi di colpa e dubbi. Alcuni individui possono provare questi sentimenti in modo occasionale, mentre altri hanno episodi più frequenti o con effetti più durevoli nel tempo.
La depressione può infatti durare mesi o anni.
Il termine depressione viene utilizzato per esprimere condizioni molto diverse tra loro, che vanno da uno stato d'animo "occasionale" e di breve durata che si può manifestare in qualunque persona in un momento particolare dell'esistenza, caratterizzato quindi da una risposta fisiologica d'adattamento ad un evento doloroso (es. un lutto, una separazione) fino ad arrivare ad una vera e propria "malattia". La depressione come "malattia" può manifestarsi con quadri clinici che differiscono per gravità, decorso, cause scatenanti e risposte al trattamento.
Si possono quindi distinguere una forma di depressione endogena (cioè senza causa esterna identificabile) e una forma reattiva (cioè con causa esterna identificabile).
Si caratterizza per il dolore, l'angoscia e per il fatto che tutto appare grigio, incolore. L'espressione è dolorosa, disperata, angosciata con scarsi movimenti, il pensiero è faticoso e infelice, le decisioni sono difficili da prendere, i movimenti sono faticosi e lenti, le membra pesano come piombo.
La depressione di per sé è la tristezza insanabile, senza consolazione, l'infelicità che pervade tutte le ore della giornata, tutti i giorni della settimana, per diversi mesi o anni. Insorge senza causa apparente, oppure è sproporzionata, eccessiva rispetto all'evento che l'ha scatenata.
Spesso le persone che vivono con una persona che soffre di depressione, pensano che il suo stato di disagio sia dovuto ad una carenza di forza di volontà, idea spesso condivisa anche dalla persona depressa.
In realtà la depressione non è una questione di volontà.
La volontà è, infatti, la quantità di energia psichica di cui il soggetto può disporre e utilizzare per la realizzazione dei suoi scopi, ma una delle caratteristiche dell’episodio depressivo acuto consiste proprio nel fatto che vi è una netta riduzione della quantità di energia psichica a disposizione del soggetto.
Anche i disturbi del sonno sono molto frequenti e l’insonnia, una delle principali manifestazioni della depressione, si caratterizza per i numerosi risvegli, soprattutto nelle prime ore del mattino.
La persona depressa riferisce di svegliarsi dopo poche ore di sonno, di non riuscire più ad addormentarsi e di essere costretta ad alzarsi alcune ore prima rispetto all’orario abituale; durante i periodi di veglia notturna pensa incessantemente alle difficoltà della vita e alle colpe del passato.
Nonostante l’insonnia possa essere lieve, il depresso lamenta di non sentirsi riposato.
In altri casi la fase depressiva può accompagnarsi ad un aumento delle ore di sonno con ipersonnia, fino a una vera e propria letargia.
Le fluttuazioni dell'umore determinano il desiderio di ritirarsi dalle attività quotidiane e dall'ambiente esterno.
Parliamo di depressione quando il cambiamento dell'umore comporta tristezza, avvilimento, malinconia, ma anche ostilità, irritabilità e rabbia, quando tali alterazioni non sono dovute all'uso o all'abuso di farmaci, droghe, alcol o ad eventi di vita sfavorevoli e quando si accompagnano a scadimento dell'abituale prestazione sociale e lavorativa.
L'esperienza di solitudine che naturalmente consegue a questi eventi crea non solo la sensazione di essere deboli ed impotenti, ma aggiunge anche il senso di dover contare unicamente su se stessi.
La marcata svalutazione di sè, tipica della depressione, produce una rabbia intensa che viene rivolta contro di sè.
L'emergere della rabbia diventa lo strumento più efficace ed economico per impedire che la depressione, la tristezza e la disperazione diventino così intense e dirompenti da risultare distruttive.
Un controllo inadeguato della rabbia, inoltre, ha di solito ripercussioni di un certo rilievo anche sul modo in cui chi soffre di depressione si percepisce.
Oltre ad innescare esiti sociali negativi, i soggetti depressi strutturano un atteggiamento oscillante tra l'autoaccusa e l'autocommiserazione.
Questo spiega l'elevata incidenza di comportamenti autodistruttivi.
Il senso di passività e di impotenza derivante dalla percezione della propria solitudine, il senso precoce di scarsa amabilità e di inadeguatezza, svolge sicuramente un ruolo centrale nella tendenza a sviluppare quell'attitudine verso di sè fatta di continui rimproveri e accuse, così tipica dei soggetti affetti da depressione.
Nei disturbi dell’umore rientrano anche il disturbo ciclotimico, il disturbo distimico, e i disturbi bipolari (depressivo; maniacale; misto).
Annamaria... a dopo
Servizio molto interessante, dedicato a disturbi terribili che spesso si sottovalutano.
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