la prima band al mondo che
suona
esclusivamente strumenti
giocattolo !!!
FABRIZIO CUSANI : direttore e voci, fischio, fischietti e pupazzi di plastica, pianino di Charlie Brown, xilofonino, chitarrina
Carmine Turilli : fisarmonichetta, organo Bontempi
Antonio Maria Boscaino : chitarra basso toy
Gianpasquale Cusano : percussioni di plastica e cartone toy
Fabiano Fasoli : organo Bontempi, pupazzi di plastica e xilofono giocattolo
Massimiliano Maresta : batteria toy
Giorgio Stefanelli : organo Bontempi
“E chi ha detto che gli strumenti giocattolo durino solo la breve estate dell’infanzia?” parola del direttore artistico Sandro Cappelletto che nella stagione della Filarmonica Romana per il ciclo “Giocare da grandi” ha chiamato di recente sul palco del Teatro Olimpico la Playtoy Orchestra, unica orchestra al mondo a suonare con strumenti giocattolo e che in quasi dieci anni di attività ha saputo sorprendere grandi e piccoli in ogni parte del mondo: nei teatri, nelle sale da concerto, nei Festival, ma anche negli ospedali, nelle case-famiglia e negli orfanotrofi. Giocare con la musica ? E perché no ? Meglio ancora far musica con i giocattoli ! . . . a dimostrazione che con strumenti giocattolo anche i grandi classici possono diventare un gioco, e al tempo stesso che giocando si può familiarizzare con loro. Vengono dalla Campania, ma hanno portato in giro un modo di far conoscere la musica che risulta divertentissimo. Strumenti allegri per un'offerta musicale a trecentosessanta gradi: da Il buono, il brutto, il cattivo di Ennio Morricone, a Mah-Nà Mah-Nà di Piero Umiliani, e ancora Soul Bossa Nova di Quincy Jones, Baby Elephant Walk di Henry Mancini, senza dimenticare il grande repertorio classico con la Marcia di Radetzky di Johann Strauss, la Danza della Fata Confetto dallo Schiaccianoci di Čajkovskij, il Can Can di Offenbach, la Marcia alla turca di Mozart, per concludere con un trionfante Inno alla Gioia di Beethoven . . . e ancora Brahms e Johann Strauss: a ricordarci che in molte lingue "giocare e "suonare" si traducono con lo stesso verbo... La band unisce alla carica positiva del suo repertorio nuovi esperimenti ritagliati su alcune tra le più brillanti composizioni di musica classica. Il tutto con giocattoli dai suoni che faranno riscoprire quel mondo dell’infanzia, età dell’energia creativa, della fantasia e della libertà. Sul palco si presentano sei musicisti, accompagnati da Fabrizio Cusani direttore e fondatore nel 2002 dell’orchestra. A strumenti non si fanno mancare nulla: pianino di Charlie Brown, batteria di plastica, fisarmonica di cartone, trombette, pupazzi con fischietti, xilopiano, organo Bontempi, chitarra basso toy, percussioni … Musica ‘adulta’ per bambini, dunque chiamati sul palco a prendere parte allo spettacolo, a dirigere l’orchestra, a divertirsi e a scoprire la “facilità” di quest’arte; ma anche musica che non ha età, e che si rivolge anche ai più grandi.
‘Credo che gli adulti non debbano rompere mai il filo che li lega al regno della fantasia e della spensieratezza che solitamente anima l’età infantile’ racconta Fabrizio Cusani direttore e fondatore dell’orchestra . Evitando di impantanarsi nella sindrome di Peter Pan, l’invito rivolto ai grandi è non smettere mai di stupirsi, di aprirsi al mondo e conservare quel desiderio di scoperta continua utile per approdare ad una vita libera da pregiudizi e con la massima apertura mentale”. Al progetto artistico, la Playtoy affianca fin dalla sua nascita anche un forte impegno sociale promuovendo l’iniziativa ‘Porta in teatro un giocattolo’, che la Filarmonica Romana ha accolto con molto piacere in occasione del concerto della sua stagione: il pubblico è stato invitato a presentarsi al Teatro Olimpico con un giocattolo che sarà donato ai bambini meno fortunati perché possano godere del fondamentale diritto al gioco, necessario a un’infanzia il più possibile serena e felice. Beneficeranno dei giocattoli l’Associazione “La Rondine” di Coreno Ausonio (Fr) e i reparti di Neuropsichiatria infantile, Pediatria, Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Gemelli di Roma.
MARIA... a dopo
Ma che bello, Maria. Senza parole.
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