un italiano nell'équipe che lo ha realizzato
E’ cento volte più leggero del polistirolo e mille volte più leggero dell’acqua. E’ resistente agli urti, capace di assorbire i rumori, elastico. La sua struttura a microreticolo è composta al 99.9% d’aria. E’ un nuovo materiale, presentato al mondo da tre grandi gruppi di ricerca che hanno collaborato al progetto, finanziati dall’ente federale che finanzia le ricerce di nuove tecnologie militari. Il prodotto e' stato rivelato al pubblico nel corso di una conferenza stampa seguita alla pubblicazione della ricerca sul nuovo numero di Science: il plauso del mondo scientifico e' stato generale. Nella blogosfera si è contemporaneamente scatenata la fantasia dei ”fantascientifici” che hanno immaginato tutto un mondo alla "Star Trek" fatto di aerei superleggeri, costruzioni resistenti ai terremoti, veicoli in grado di comprimersi e riprendere la forma originale anche dopo scontri frontali.
Uno degli scienziati che ha preso parte a questa storica scoperta è un giovane italiano, il triestino Lorenzo Valdevit. Dalla California, il professor Valdevit spiega che, per quanto riguarda le possibili applicazioni, materiali ultraleggeri con ottime qualità di resistenza e rigidità sono sempre di grandissimo interesse per l'industria aerospaziale, dove spesso risparmiare un chilo ha enormi ricadute sulle prestazioni dei veicoli.
Uno degli scienziati che ha preso parte a questa storica scoperta è un giovane italiano, il triestino Lorenzo Valdevit. Dalla California, il professor Valdevit spiega che, per quanto riguarda le possibili applicazioni, materiali ultraleggeri con ottime qualità di resistenza e rigidità sono sempre di grandissimo interesse per l'industria aerospaziale, dove spesso risparmiare un chilo ha enormi ricadute sulle prestazioni dei veicoli.
Chi volesse apprezzare le eccezionali caratteristiche di questo materiale dovrebbe vedere il breve filmato che la rivista Science ha messo a disposizione su YouTube.
Valdevit è uno dei tanti cervelli italiani che hanno trovato la propria realizzazione all’estero: dopo la laurea in ingegneria dei materiali a Trieste, nel 2000, Valdevit ha preso un dottorato di ricerca a Princeton, passando anche da Harvard per un paio di anni di ricerca. E oggi è docente all’Università della California a Irvine, dove insegna presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale. Nel descrivere il materiale, il professore ha anche aggiunto che le proprietà uniche di assorbimento di energia rendono questo materiale molto interessante per lo smorzamento di onde acustiche, di vibrazioni e resistenza all'impatto. Inoltre, per capire le dimensioni del campione, bisogna ricordare che il reticolo è formato di tubi cavi che hanno uno spessore 1000 volte più sottile di quello di un capello umano. Il 99,9 del campione è formato di aria, il rimanente 0,01 per cento di nickel. E’ una struttura così impalpabile, che può posarsi sopra un soffione e neanche schiacciarne un pistillo. è così leggero che se lo si lasciasse cadere dall’altezza delle spalle, impiegherebbe dieci secondi a volteggiare fino a terra, come fosse una piuma.
Applicato all’architettura il nuovo materiale potrebbe consentire di realizzare strutture ultraleggere, ma nello stesso tempo estremamente resistenti ed efficienti, rivoluzionando completamente l‘industria dei materiali architettonici.
Insomma possiamo immaginare di affidare al vento ritagli di questo materiale, come affidiamo spesso le parole . . .
Maria & Annamaria.... a dopo
Ben vengano le nuove scoperte. Speriamo, però, che non ne derivino nuove difficoltà, economiche e sociali.
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