LEZIONI IN PILLOLE...COME SCRIVERE UNA STORIA 3

CORSO DI SCRITTURA CREATIVA

segue "come scrivere una storia 1 e 2" del 27-10-11

Accento e intonazione

L’accento è la più forte intensità di voce con cui si pronuncia la vocale della sillaba alla quale si dà il maggior rilievo tonale nella parola o nella frase.

Hai un idea di quanti siano, gli accenti? Probabilmente,, no! Sono 6, eccoli:

tonico (dinamico o intensivo)

fonico (suono)

circonflesso (^ non si usa quasi più)

grafico (quello segnato)

intonazione

accento di frase (intonazione)

Tralasciamoli tutti ad eccezione dell’intonazione. E diciamo che l’”accento” è anche sinonimo di intonazione, per indicare l’impronta regionale della pronuncia (Es. Parlare con accento napoletano – Era riconoscibile il suo accento inglese). Allora possiamo dire che come l’accento tonico (pomodòro) indica il culmine fonico di una parola così l’accento di frase, più noto come intonazione, ha la funzione di dare un rilievo particolare ad un elemento della frase che deve essere colto dal destinatario. Di solito l’ultimo accento primario di una frase è anche l’accento di frase; ma la sua posizione è mobile, secondo le intenzioni dell’emittente, scrivente o parlante. Lo spostamento dell’intonazione su una parola ne indica la rilevanza.. Tre esempi:

a) Oggi incontreremo FRANCA

b) OGGI incontreremo Franca

c) FRANCA incontreremo oggi

a) Nella prima frase l’intonazione cade su FRANCA, quindi sappiamo chi incontreremo; risponde alla domanda “Chi incontreremo?”

b) Nella seconda frase, l’intonazione cade su Oggi, quindi mettiamo in risalto OGGI: e si risponde alla domanda “quando? come tempo di avvenimento;

d) La diversa collocazione degli elementi, in particolare la dislocazione a sinistra di FRANCA, vuole trasmettere con più intensità che è proprio FRANCA che incontreremo oggi..

Allora possiamo affermare che:

LE PAROLE SONO LE STESSE, MA CON L’INTONAZIONE MOBILE, CAMBIA IN UN CERTO MODO, IL SIGNIFICATO.

In un testo che prima o poi ti cimenterai a scrivere tieni presente quanto chiarito; allo stesso modo terrai presente quanto ora ti spiegherò ai fini di una creazione di un dialogo.

Che cos’è il BABY TALK? (lett. linguaggio dei bambini)

In linguistica , è il linguaggio bambinesco usato dagli adulti quando si rivolgono ai bambini piccoli.

Es..: mamma, pappa, tata,, nonna, nonnina,tata, bua,, ninna, brum, totò, pum, a nanna, chicca, ecc. Appartengono a questo ambito linguistico le cantilene, le filastrocche, le poesiole.

Che cos’è la FUNZIONE CONATIVA?

In latino conare significa tentare.

Conativa, in quanto tenta di influire sull’interlocutore.

In che modo? usando l’imperativo o il congiuntivo, con varie sfumature intenzionali:

con un ordine;

con una supplica;

con una preghiera;

con un invito;

con un’esortazione;

con un divieto;

con una intimazione

con un incoraggiamento.

Esempi:

“Andiamo, svelti!

“Ti prego, ascoltami!”

“Smetti di fare il cretino!”

“Coraggio, tirati su!”

“Spegni la sigaretta!”

“Bravo, continua a studiare!”

“Vattene, mi hai seccato.”

“Baciami ancora!”

“Vieni con me!”

“Devi scrivere la lettera a tuo padre!”

Altre volte la f. conativa è indiretta nel senso che l’intenzione o la richiesta sono da dedurre.

Es. “Vorrei dormire, per favore!” (= non disturbate, spegnete la luce, ecc.); ”Sto per svenire (= soccorretemi).

Che cos’è la FUNZIONE FATICA?

(dal greco phatikòs “che costituisce un’asserzione”); (pron. con accento tonico su FA = fàtica).

E’ la funzione che svolgono le parole o locuzioni per iniziare una comunicazione, o un dialogo. Sono manifestazioni delle f. fatica i saluti, i convenevoli che servono ad aprire o chiudere un dialogo. Le frasi e le formule possono avere semplice valore di cortesia o essere addirittura pleonastiche.

Esempi: Pronto? Mi senti?, Mi dia retta, per favore – Mi capisci – Attenzione, stai bene attento – Si badi bene – Senta, dico a lei - Amore, ti devo dire una cosa importante.

FINE SCHEDA 3 – “Come scrivere una storia.”

Enzo