Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace...dice un detto popolare.
Anche i critici sono persone, di conseguenza i loro giudizi sono da prendere con le pinze... È stato il decennio del grunge e dell’alternative rock, in cui band già affermate o emergenti hanno prodotto canzoni indimenticabili. Da «One» degli U2 a «Losing my religion» dei Rem fino alle liriche arrabbiate e struggenti dei Pearl Jam e degli Smashing Pumpkins, sono innumerevoli le canzoni degli anni '90 che resteranno nella storia della musica. Peccato che - come scrive Rolling Stone, la bibbia del rock - alla radio in quel decennio non si ascoltassero solo le hit dei Nirvana e dei Radiohead. In quel periodo infatti è stata prodotta tanta, troppa musica-spazzatura. Partendo da questa constatazione la rivista americana ha effettuato un sondaggio tra i propri lettori per stabilire quali siano le canzoni più brutte degli anni '90 e i seguaci di Rolling Stone hanno dimostrato che vi è davvero l'imbarazzo della scelta.
A vincere il sondaggio è Barbie Girl singolo di successo del gruppo danese Aqua che imperversò nelle radio e nelle discoteche di tutto il mondo nell'estate del 1997. Appena uscita, la canzone divise l'opinione pubblica. Da una parte ci fu chi apprezzò i suoni orecchiabili e bizzarri della hit, mentre altri la bocciarono senz'appello soprattutto per il suo dissacrante videoclip. Nel filmato musicale i due cantanti Lene Nystrøm e René Dif impersonificano Barbie e il suo storico fidanzato Ken: la bambola non solo dichiara di essere «un’oca bionda in un mondo di fantasia», ma chiede più volte al compagno di fare sesso e di essere spogliata in qualsiasi posto. La Mattel, azienda che produce la famosa bambola, non la prese bene. Accusò la band danese di diffamazione e trascinò in tribunale il gruppo che in seguito fu assolto perché la canzone fu giudicata una parodia.
PODIO - Al secondo posto si piazza un altro tormentone musicale di quel decennio: la Macarena del duo Los del Rio. Questa hit, un mix di suoni brasiliani e africani, ottenne un successo planetario e per quattordici settimane di fila nel 1996 è stato il singolo più venduto e più trasmesso in radio negli Stati Uniti. Sul gradino più basso del podio Achy Breaky Heart dell'allora poco più che ventenne Billy Ray Cyrus. La canzone ebbe un grande successo internazionale, ma fu bocciato dai critici per il suo testo smielato e strappalacrime. Segue Ice Ice Baby , hit del 1990 di Vanilla Ice, rapper americano che con questo brano riscosse un successo clamoroso. To the Extreme, l'album che conteneva la canzone ha venduto più 17 milioni di copie. Tutto merito di Ice Ice Baby che non piacque ai puristi della musica perché al suo interno vi era riprodotto un passaggio della indimenticabile hit dei Queen Under Pressure. Dopo un improvviso successo, tutti si dimenticarono di Vanilla Ice. Solo recentemente ha ritrovato negli Usa una certa fama come star di reality show e magnate immobiliare .
LE ALTRE - Seguono altre canzoni più o meno conosciute dal pubblico italiano. Al quinto posto si piazza Tubthumping della band inglese Chumbawamba (in Italia la hit la ricorderanno certamente gli appassionati di Playstation come colonna sonora di Fifa World Cup ’98). Questa canzone che invita a non arrendersi mai di fronte alle sconfitte, già qualche anno fa fu definita da Rolling Stone una delle liriche più noiose nella storia della musica. Al sesto posto MMMBop del gruppo americano Hanson. Pubblicata nel 1997 resta uno dei singoli di debutto di maggior successo negli Stati Uniti. Segue la celebre My Heart will go on di Célin Dion, colonna sonora del film Titanic di James Cameron che ha venduto 27 milioni di copie nel mondo. «Nonostante ciò - scrive Rolling Stone - proprio come il film Titanic è invecchiata molto male. Tuttavia se l'avessimo ascoltata a 13 anni - continua il magazine - magari guardando la pellicola, probabilmente ci saremmo messi a piangere». Chiudono la classifica Who Let The Dogs Out? di Baha Men che sebbene sia uscita nell'estate del 2000 è considerata da Rolling Stone un tipico prodotto degli anni '90, I'm too sexy di Right Said Fred e il successo del 1993 What's up delle 4 Non Blondes, canzone poi rinnegata dalla sua autrice Linda Perry.
Non m'impiccio non essendo un intenditore. Ne approfitto per salutare con affetto il blog ed i suoi animatori.
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