Con questi preziosissimi consigli che andrete a leggere ,il nostro amato e caro amico Enzo ci
aiuta ,ancora una volta, ad intrerpretare i gesti dei nostri interlocutori e di noi stessi... Però vorrei dire ,ciucciottino Enzo, immagino che tu non abbia mai litigato con nessuno ...comunque io la borsetta me la tengo sempre ben stretta . Ma non per "autoconforto", bensì perchè temo gli scippi! Dopo aver letto (attentamente) i tuoi consigli devo fare attenzione a come accavallo le gambe, come prendo un bicchiere , come mi gratto qualsiasi parte del corpo ma...soprattutto come devo portà sta benedetta borsetta!! Scusa se ci ho scherzato un pò su. E non bacchettarmi più per 4 barzellette un pò spintarelle...mi vien da dire "da quale pulpito viene la predica"...ma ti voglio bene ! BUONE VACANZE e a presto con nuovi articoli.
Ti regalo 2 barzellette venete ciòòòò
Un bocia rompicoioni va dal gelataio, e chiede, balbettando e lamentandosi: «Aaavete gelato alla zucca?»; il gelataio risponde di no, ed il bocia: «Ah, va bene, e aaallora tornno domani...». Il giorno dopo il bocia torna, e entra chiedendo: «Aaavete gelato alla zucca?»; il gelataio risponde: «Noo!, Qui non abbiamo gelato alla zucca!», ed il bocia: «Ah, va bene, e aaallora tornno domani...». Il gelataio guarda il suo collega e fa: «Ciò, domani prepariamogli del gelato alla zucca,...!». Il giorno dopo ancora il bocia va dal gelataio e gli chiede: ed il bocia: «Aaavete gelato alla zucca?»; il gelataio risponde di sì, tutto sollevato, ed il bocia rompicoioni gli dice: «’Gheto sentìo quanto schifo che fa??!»...
Sempre quel bocia rompicoioni va dal tabaccaio, e chiede: «Vendìo sigarette siolte qua’? Perchè ghe ne vurrìa una.» Il tabaccaio risponde di no. Il giorno dopo il bocia torna e fa la stessa domanda ed il tabaccaio risponde di no. Il tabaccaio, quando il bocia esce, guarda la moglie e decide di aprire un pacchetto di sigarette per poterne vendere il giorno dopo una a quel bocia. Quando il giorno dopo il bocia arriva, chiede: «Vendìo sigarette siolte qua’?». Il tabaccaio risponde di sì e gli chiede quante ne vuole; il bocia risponde: «Me ne daga 20!»
Segnali di…
FASTIDIO, STIZZA, PERPLESSITA’ E RIFIUTO
Continuiamo l’analisi:
Come avete già letto nel titolo si tratta di gesti di fastidio, stizza, perplessità e rifiuto che una persona può avvertire, o anche voi.
COLUI O COLEI CHE AVVERTE UN SENSO DI FASTIDIO, SI ARRABBIA, SI SENTE PERPLESSO O RIFIUTATO, emette i seguenti segnali (gesti).
1- sfregarsi il naso:
Questo gesto ha diverse varianti, ma tutte con lo stesso significato:
- il naso può essere sfregato all’altezza delle narici;
- grattarne la punta;
- comprimerlo;
- stringerlo;
- lo si torce;
- grattarne il filtro (è il solco tra naso e bocca) o la piega naso-labbra;
- pizzicarsi più volte la punta del naso;
I suddetti gesti stanno a significare che la persona sta avvertendo fastidio particolarmente sgradevoli.
2- tic del muscolo canino:
cioè,questo tic vi fa tirare in alto e in dentro l’angolo della bocca,; ciò vi provoca una specie di “ghigno”. Anche questo è un segnale di fastidio.
3- sfregare l’angolo interno della zona lacrimale, come per togliersi un ciglio.
4- spingere con un dito la parte della montatura degli occhiali che poggia sul naso. Tranne il caso in cui la persona sudi o si chini e quindi gli occhiali scendano; l’azione di rimetterli a posto ‘ puramente pretestuosa e serve in realtà a realizzare un riflesso di evitamento.
5- spingere o grattare il sopracciglio.
6- grattarsi la fronte: rivela perplessità.
7- sollevare gli occhiali: rivela incredulità.
8- evitare lo sguardo dell’interlocutore, volgendolo lateralmente.
E’ un modo per esprimere disappunto, disaccordo, squalificando l’altro, appunto, come persona.
9- girare la testa di lato: lo si fa come per evitare qualcosa di disgustoso.
10- grattarsi la nuca, lo zigomo o la zona davanti all’orecchio: può esprimere confusione o tensione.
11- frizionarsi il retro del collo:
denota dominanza o sfida.
12- grattarsi la cima della testa: indica confusione. Vi ricordate i grattamenti di testa dei famosi comici Stanlio e Ollio? Ecco, grattarsi in quel modo.
13- spingere con un dito il labbro inferiore verso l’alto: denota disgusto, disprezzo.
14- sfregare gli angoli delle labbra: come per togliere ipotetiche briciole. Denota fastidio.
15- spingere la lingua contro le guance: segnala fastidio.
16- mordersi il lato interno delle guance: indica collera sfrenata, rabbia, stizza.
17- mordere un angolo del labbro inferiore; mordere il labbro superiore esponendo gli incisivi e contrarne le mascelle.
Significano rabbia repressa, frenata e simili. L’origine di questi gesti deriva dall’istinto primordiale di azzannare.
18- grattarsi con una penna o un dito sotto il mento.
Sono gesti definiti “lapsus gestuali” e significano “mene ne frego”, “non mi interessa proprio”.
19- espellere il fumo della sigaretta, di getto e con forza: è un rifiuto di argomenti, frasi, o parole sgradevoli.
20- spazzolare briciole a tavola, al bar o al ristorante: denota irritazione, qualcosa suscita la nostra stizza.
21- ammassare e allineare briciole per fare disegni, modellare delle forme, eseguire figure: significa che vi state raccogliendo, concentrando, seguire con attenzione le parole del vostro interlocutore.
22- respingere un oggetto di lato: allontanare una penna, una tazza, un bicchiere denota che l’argomento vi è sgradito o vi crea repulsione.
23- spingere un oggetto verso l’interlocutore: è un segnale di rifiuto di una proposta, un commento, il punto di vista dell’altro o una “avance”.
24- buttare via la cenere della sigaretta: significa allontanare da sé qualcosa di sgradevole.
25- sminuzzare il pane o schiacciare una lattina o fare a pezzi l’involucro dei grissini o spezzettare un foglio di carta o rompere una matita: tutti questi segnali sono dei “gesti deviati”. Cioè un dato di impulso (di rabbia o fastidio) viene dirottato verso degli oggetti anziché alla persona con cui o di cui si parla. Rammentateli.
26- creare delle barriere tra voi e il vostro interlocutore: fate attenzione, Amici Lettori, Se create una barriera allineando bicchieri, ciotole, tazze, porta grissini, posate, ecc. vuol significare che il vostro interlocutore vi sta sui…cogl…gli siete ostile, diffidate di lui o vi sentite infastidito o irritato verso di lui.
27- la donna porta davanti a sé o sulle ginocchia la borsa: tenere la borsetta accanto al proprio corpo può significare auto conforto. Se l’appoggia sulle ginocchia, vuol dire…argomento tabu’, cambiamo argomento, fastidio.
28- afferrare un bicchiere e portarlo vicino all’altro braccio: indica chiusura verso l’altro.
29- togliersi di dosso pelucchi o altro: è un gesto di fastidio.
3°- accavallare le gambe in senso contrario all’interlocutore o sollevare una gamba e allacciare le mani sopra il ginocchio per sostenerla: significato: profondo disaccordo.
Amici Lettori, vi consiglio di fare tesoro di quanto vi ho detto: più comprendete…meglio è; ed eviterete incomprensioni, litigi e anche del… tempo.
BUONE VACANZE A TUTTI VOI!
Enzo
Certo, Enzo, che bisogna fare attenzione a tutti i movimenti che si fanno. Ma non si perde in spontaneità?
RispondiEliminaNo, lo devi fare in scioltezza e con un bel pizzico di attenzione. Io ormai ci sono abituato. OSSERVO E DIALOGO: tutto qui.
RispondiEliminaENZO
Pizzico o pizzicotto..ahiaaaa
RispondiEliminaMa non è che per fare tanta attenzione ai piccoli e magari insignificanti movimenti, dimentichiamo di prestare attenzione a ciò che ci dice il nostro interlocutore? Così si può finire per abituarsi a dare risalto alla forma, svalutando la sostanza. Maria.sa
RispondiEliminaE' il contrario: il vero linguaggio è proprio quello corporeo. Io posso dire a una persona: TI AMO e volgere gli occhi da un'altra parte. O battere le ciglia subito dopo averlo detto..il che sarebbe falso. Comprì? understood? 100 di messaggi ne hanno circa i due terzi corporei, l'altro terzo è costituito dalle parole. Le parole possono essere false, il linguaggio corporeo (del subonscio) no.
RispondiEliminaIl guaio è che non leggete...pardon...non si leggono con attenzione gli scritti. Non per presunzione, io, se ho una donna davanti, riesco a "leggerla" e a capire se le vado a genio...ma non dalle parole...DALLA GESTUALITA'.
Bye Bye
ENZO
Beh, io guardo i gesti, ascolto le parole ma considero anche i comportamenti. Ma forse i fatti valgono meno delle parole? E' un dubbio che mi assale quando leggo certi scritti. Maria.sa
RispondiEliminaVuoi della LOGICA? che è una branca della FILOSOFIA: Bene!
RispondiEliminaA volte i comportamenti, anch'essi fatti, prevalgono sulle parole, anch'esse fatti; altre volte accade il contrario, vale a dire che le parole prevalgono come FATTI, e siccome siamo in tema di fatti...fatti guidare dall'acume della capoccia.
A proposito...domani è un altro giorno!
ENZO.vi
.....si vedrà! Rossella...pardon, Maria.sa!
RispondiEliminaBeh, è proprio la "capoccia" che mi guida sui fatti.....e a volte non conviene!!!eh eh eh Maria.sa
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