Georges Bizet e il menù di Carmen
Questa settimana la mia proposta non riguarda un artista che si è cimentato nell’arte culinaria. Devo dire però che ho avuto la fortuna di assistere alla rappresentazione di una sua opera che da sempre ha scatenato dentro di me “venti di passione”. Poiché ho sempre trovato notevoli collegamenti tra le emozioni ed il senso del gusto, sono andata a ricercare un eventuale legame del personaggio che vi presento con la cucina , scoprendo comunque qualcosa di particolare.
Sto parlando del francese Georges Bizet che occupa un Georges Bizet (1posto particolare tra i musicisti dell'Ottocento e che sin dall'infanzia rivelò spiccate tendenze musicali. Il padre, insegnante di canto, fu il suo primo maestro. Il caso di Bizet è veramente bizzarro, o meglio paradossale. Dal 1852 lavorò come trascrittore, presso un editore, quasi tutta la vita per potersi mantenere. Purtroppo l’artista non conobbe mai il successo che poi arrise alla sua “Carmen”. Il lavoro era troppo carico d’intensità drammatica per piacere al pubblico dell’epoca; l’intreccio della storia venne giudicato immorale, con zingari, contrabbandieri e fuorilegge.
I superstiziosi leggono un legame fra il fatale destino del suo compositore e la Carmen. Era stata creata il 3° giorno del 3° mese dell’anno; 3 mesi dopo la prima rappresentazione, il 3 giugno, in tragiche coincidenze Bizet morì per un attacco di cuore, mentre la cantante che interpretava la sua Carmen all’Opera, modulando per la 33ma volta il lugubre “Trio delle carte”, scopriva il simbolo della morte. Fu solo nell'autunno 1875, a Vienna, che l’opera sarebbe divenuta un successo mondiale.
I superstiziosi leggono un legame fra il fatale destino del suo compositore e la Carmen. Era stata creata il 3° giorno del 3° mese dell’anno; 3 mesi dopo la prima rappresentazione, il 3 giugno, in tragiche coincidenze Bizet morì per un attacco di cuore, mentre la cantante che interpretava la sua Carmen all’Opera, modulando per la 33ma volta il lugubre “Trio delle carte”, scopriva il simbolo della morte. Fu solo nell'autunno 1875, a Vienna, che l’opera sarebbe divenuta un successo mondiale.
Per quell'edizione infatti Ernest Giraud, da sempre amico di Bizet, compose la musica per i recitativi che nella versione originale erano parlati: Carmen divenne così un grand-opéra, e come tale viene applaudita oggi.
Bizet se ne andò ignorando che la Carmen sarebbe riuscita ad impressionare Wagner, entusiasmare Brahms e a far affermare al filosofo Nietzsche: ”Ascoltando la Carmen si diviene noi stessi un capolavoro”. Ciaikovskij, qualche tempo dopo scrivendo ad un’amica dichiarava: ”In verità non conosco musica che abbia maggiori diritti di essere designata come un modello di ciò che io chiamo grazioso”.
Di Bizet, non si hanno notizie certe legate alle sue preferenze gastronomiche, ma a causa della sua scarsa disponibilità di denaro, è presumibile che raramente cadesse in peccati di gola. Però, il famoso chef Auguste Escoffier fu così emozionato dalle melodie della “Carmen”, tanto da dedicargli alcune immortali ricette nel suo “Grande Libro della cucina francese”
Di Bizet, non si hanno notizie certe legate alle sue preferenze gastronomiche, ma a causa della sua scarsa disponibilità di denaro, è presumibile che raramente cadesse in peccati di gola. Però, il famoso chef Auguste Escoffier fu così emozionato dalle melodie della “Carmen”, tanto da dedicargli alcune immortali ricette nel suo “Grande Libro della cucina francese”
che vanno proprio sotto il nome di
Menù Carmen di Bizet
Impanare delle costolette d’agnello ed indorarle nel burro fino a completa cottura. Lessare del riso al quale andranno aggiunti piselli e dadini di peperoncini dolci di Spagna. Disporre a corona le costolette Carmen con al centro il riso, accompagnandole con salsa di pomodoro a parte.
Insalata Carmen
Lessare dei petti di pollo, lasciarli raffreddare e farne dei tocchetti.
Arrostire dei peperoni rossi, privarli della pelle e tagliarli a listarelle. Lessare del riso e a parte dei piselli. Quando tutti gli ingredienti saranno ben freddi, amalgamarli in una ciotola capiente, e condirli con olio, aceto, sale, pepe, senape e dragoncello tritato.
Come avete potuto osservare , si tratta di due ricette molto semplici e facilmente ripetibili. Non sarà sfuggita la presenza dei peperoni, non necessariamente piccanti.
Il loro colore rosso , unito all’intensità cromatica della salsa di pomodoro che accompagna le costolette di agnello, ben esprimono l’ intensa passionalità della sigaraia Carmen, la gitana capace di grandi seduzioni…
E voi, non siete d’accordo che un gustoso manicaretto può contribuire ad accendere una bella fiamma, che non sia solo quella dei fornelli…? ♥ ♫ ♥
MARIA... a dopo
Interessantissimo. E pensare che quando ho fatto la comparsa al teatro Bellini di Catania Carmen è stata fra le mie opere più impegnative. Ma non ci davano da mangiare.
RispondiEliminaAh ah ah Lorè, rifatti ora con una fresca insalata alla Carmen! Maria.sa
RispondiEliminaContinua con i pezzi. I riferimenti sono accurati, ben descritti: a volte crei, ma non è un male, dei link gastronomici direi poco attinenti, ma sevo riconosceerti il contenuto presentato con un italiano "sul vassoio".
RispondiEliminaENZO
Grazie,Enzo,per gli apprezzamenti. Mi spieghi quali link trovi poco attinenti? Posso chiarirli e capire magari come modificare il criterio di scelta. Spero che la mia replica non sembri un rifiuto di suggerimenti...anzi ☺ Maria.sa
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