L’Italia, rinata nel dopoguerra, ha fondato la propria
esistenza attraverso quei principi che l’Assemblea
Costituente ha descritto come i valori sui quali si
doveva fondare lo Stato, creando una società basata
sulla democrazia, sulla partecipazione dei cittadini
alla vita politica del Paese, sul riconoscimento e sul
rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, sul
principio di uguaglianza e sul diritto al lavoro come
mezzo per affermare la propria personalità.
Già il lavoro, mezzo indispensabile affinché ogni
essere umano possa sempre identificarsi nella propria
“Dignità” di uomo. Non avere lavoro, essere sfruttati
e ricattati, è l’ultimo gradino del degrado, il buco nero
in cui un uomo onesto può precipitare, ancor più se
ha anche la responsabilità di una famiglia da
mantenere.
Il lavoro è stato considerato quindi un valore che
consente l’affermazione della personalità umana, in
contrapposizione all’idea liberista, laddove si
valorizza solo la ricchezza individuale.
Datemi allora una sola risposta, dico una sola, per
sapere se c’è, in un qualsiasi paese d’ Europa, un
ministro del governo che, di fronte ad una civile
domanda di un lavoratore che dipende dal suo
ministero, si possa permettere di dire “siete l’Italia
peggiore”.
“L’Italia peggiore” non sono certo i precari, come il
ministro Brunetta si è permesso di dire, ma la banda
di ignobili individui che in questi anni hanno occupato
una parte delle pubbliche istituzioni e del potere
economico, all’ombra di patti scellerati ed occulti di
potere.
Gli “uomini del fare”, volgari, ladri, falsi, incapaci,
senza una reputazione da difendere, pronti a
qualsiasi bassezza e pronti solo a razzolare per se
stessi ed i compari o le comari.
Fedeltà e spudoratezza sono le sole attitudini per
le consorterie che li ha selezionati.
Mai, nemmeno in un sol giorno, molti di loro in tante
parti d’Italia, si sono comportati da esponenti
illuminati e saggi di un’ipotetica classe dirigente,
amministrativa ed economica.
Individui senza qualità, miracolati da un’epoca in
cui contano solo “le amicizie” con i potenti.
Che dalla gran voglia di cambiamento degli anni
della gioventù, potesse arrivare una società dominata
da simboli così moralmente miseri, nemmeno la
fantasia più perversa avrebbe potuto immaginarlo.
A questo punto i danni sono molto grandi, a
cominciare dalla piaga del precariato.
La maggioranza degli italiani, con colpevole ritardo,
anche sulla propria pelle, ha scoperto quanto dura
e difficile può essere una vita spesa nelle angosce
di un futuro senza prospettive, con gravi problemi
economici anche elementari, quali far sopravvivere
se stesso ed i propri cari. E’ quindi assolutamente
immorale liquidare con battute agghiaccianti, un
problema così grave.
Internet è stato preso d’assalto da risposte durissime
a questa esternazione, ed il solito politico di turno,
quello di basse vedute, invece di guardare alla luna
guarda al dito che la indica, scagliandosi contro i
dipendenti pubblici che, a suo dire, usano internet
per motivi personali durante l’orario di lavoro.
Perfettemante d’accordo con l’ineffabile onorevole,
a patto che si inizi immediatamente con tutti quei
parlamentari che in aula giocano con l’ipod durante
i propri lavori.
Voglio concludere con un contributo, una collaborazione
che voglio donare a tutti quei nullafacenti che gironzolano,
quei precari che aspirano a ricoprire stabilmente quel
posto su cui dignitosamente si impegnano da anni.
Ecco di seguito, come atto di riverenza ed ossequio
ai sostenitori del lavoro creativo, una serie di attività a
cui si potrebbero indirizzare i suddetti scansafatiche:
Contatore di piccioni in piazza.
Domatore di cavalli a dondolo.
Bagnino di salvataggio in alta montagna.
Esperto di valanghe in zone marittime.
Togli-semini di pomodori full time, quindi senza le
previste facilitazioni.
Collaudatore delle scarpe col tacco.
Reggibandierine dei gelati serviti al tavolo.
Raccoglitore schiuma della birra.
Agente matrimoniale per cozze.
Collaudatore elastico stringi-pantaloni per quando
vai in bicicletta e non vuoi sporcarli.
Tagliatore di prezzemolo (altezza massima, quella
del Ministro Brunetta).
Babysitter di Cucciolo.
Maggiordomo di Pisolo.
Reggitore di antenne televisive durante i temporali.
Assistente psichiatrico per vongole.
Amministratore di condominio riguardo gusci di
tartarughe e lumache.
Rassettatore di nidi delle aquile.
.Scalatore di battiscopa.
Sturatore di cannucce.
Addestratore di zanzare.
Animatore di cimitero.
“CHE S’ADDA FA’ PE CAMPA’ … “
Cipriano
Il mio nome è Carlo Elio Merola, ho 31 anni e sono un precario.
RispondiEliminaDo ripetizioni di matematica, lavoro part time in uno studio di un commercialista
e correggo le bozze di una rivista scientifica