DALL'ITALIA UN NUOVO RIMEDIO CONTRO LE ALLERGIE
Novità interessanti per chi ha problemi con le allergie. Presto i vecchi antistaminici, tradizionale rimedio contro le reazioni infiammatorie, potrebbero venir riposti in soffitta...
Novità interessanti per chi ha problemi con le allergie. Presto i vecchi antistaminici, tradizionale rimedio contro le reazioni infiammatorie, potrebbero venir riposti in soffitta per lasciar spazio a un nuovo ed efficace medicinale. I ricercatori de “La Sapienza” di Roma, in collaborazione con un team di scienziati dell’università di Oxford, hanno infatti scoperto come “disattivare” l’attività dell’istamina, sostanza co-responsabile delle allergie. Ma spieghiamoci meglio. Interagendo con particolari recettori e approfittando dell’aumento del calcio nelle cellule, l’istamina è in grado di scatenare i sintomi delle reazioni infiammatorie. Gli autori dello studio – come spiegato sulle pagine del settimanale scientifico “Blood” – hanno individuato la molecola responsabile del rilascio del calcio e hanno provato a limitarne l’attività, ottenendo l’effetto voluto: impedire le funzioni dell’istamina e dunque controllare le reazioni allergiche.
«Il singolo blocco dei recettori dell’istamina ottenuto attraverso le medicine tradizionali – ha spiegato Antonio Filippini, professore di Istologia a “La Sapienza” e responsabile della ricerca, sulle pagine del “Corriere della Sera” – ha dimostrato in alcuni casi un’utilità limitata. Per quale motivo? Semplice: i farmaci antistaminici di seconda generazione non impediscono le complesse interazioni e gli effetti ridondanti dei differenti agenti infiammatori. Il nostro studio apre invece nuove prospettive per la soluzione del problema: presto, attraverso un farmaco specifico, potremmo bloccare in modo selettivo le risposte biologiche indotte dall’istamina che dipendono dal calcio, lasciando inalterate le altre vie di segnalazione. Sarebbe un passo avanti fondamentale per la scienza e per tutti coloro che soffrono di allergie».
Annamaria... a dopo
Buone notizie, dunque, per dei malanni oggi misteriosi e praticamente incurabili.
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