Immagini che spaziano dalla prima manifestazione ancora nel grembo materno, al momento della saggezza della vecchiaia: Angela ci presenta un percorso che invita alla riflessione sulla vita e su come affrontarla.
Smarrita tra la gente cerco la mia via.
Interrogo un passante ha fretta e corre via.
Una gestante arriva con passo stanco,lento.
L'interrogo,scruto il suo volto poi mi pento.
Un vecchio strascicando i suoi stanchi
piedi ,viene verso me.
Guardo i capelli bianchi e il cuore si
rallegra. I suoi anni. carichi di esperienza
riaccendono in me ,la speranza.
Muovo qualche passo ,vorrei corrergli
incontro,ma,le ginocchia tremano,
il cuore batte forte.
Aspetto! è solo un attimo ! poi sarà qui.
Ma lui mi passa accanto con il suo
sguardo spento. Il mio volto smunto
nemmeno lo vedra'.
Vado vagando ancora,smarrita piu' che mai
indifferente a tutto ,al mondo ai suoi guai.
Ormai la mia via nessuno indicarmi sapra'.
Ma!!!!!!!!!! è una vocetta piccola, mi
sembra che mi chiami.
Una manina intanto tira l'orlo della mia
gonna. Abbasso gli occhi e vedo
un bel visetto roseo bagnato dalle lacrime.
Lo guardo. E' solo un attimo. Ho capito gia'.
Lo prendo tra le braccia per rincuorarlo un po'.
La strada che tu cerchi piccolo, la troveremo
insieme,e, finche' non l'avrai trovata
io non ti lascero'.
Angela
Pieni di sentimenti, questi tuoi versi, Angela. Con la teoria della vita, che si realizza, alla fine, nel modo più logico e amorevole. Con il bambino teneramente in braccio, per un tratto dolce della strada.
RispondiEliminaANGELA, NON SO SE SEI L'ANGELA CHE IO CONOSCO:
RispondiEliminacomunque, il componimento mi piace per l'umanità, la sensibilità e la delicatezza che contiene. Il linguaggio scorre sicuro a ridosso della sequenza della scena. E' come se l'autrice cerchi qualcosa, lo trova e poi si sente gioire dalle movenze di un mambino in lacrime a cui ella si sente portata per la vita che vorrà affrontare.
La forma si lascia leggere più come prosa che come poesia.
ENZO