Natale è ormai alle porte e non poteva mancare un regalo dei nostri carissimi amici ENZO e CIPRIANO . Due racconti da mettere sotto l'albero! Il mio ringraziamento, cari amici, dedicandovi un video con la famosa poesia scritta e recitata dal grande Totò - A' Livella -
IL VENDITORE DI DESIDERI di ENZO
Il Venditore: Alberi con sorpresa…alberi alberi! Comprate, signori. Prego, signora, vuole comprare un albero?
La Donna: Sto solo guardando…
Il venditore: Guardi, guardi pure…sono veramente molto belli e…sorprendenti”.
La donna: Mi scusi!
Il Venditore: Prego, signora, dica pure.
La Donna: Scusi la curiosità,,,perché dice che i sui alberi sono “sorprendenti?”
Il Venditore: Veda, gentile signora, i miei alberi sono speciali perché sono “sorprendenti”.
La Donna: Che fa, così prende in giro gli acquirenti?
Il Venditore: No, per carità. Non mi permetterei mai.
La Donna: Un bel tipo lei…un buontempone ecco!
Il venditore: No, signora…e sa perché? li vede tutti questi alberi?
La Donna: Non sono mica cieca, ceto che li vedo!
Il Venditore: Ebbene, ogni albero è addobbato con palline color d’oro.
La Donna: Mbè, e allora? non noto niente di sorprendente.
Il Venditore: La sorpresa è all’interno di ogni pallina; in ognuna di esse ci sono “i desideri e le speranze” di ogni essere umano.
La Donna: Ma non dica sciocchezze, per favore. Chi vuole prendere in giro!?
Il Venditore: Mi creda, signora, si compri un albero. E se posso permettermi le direi una cosa…
La Donna: Avanti…dica pure!
Il Venditore: Lei è innamorata…il suo cuore batte per un uomo. Mi ascolti, compri uno di questi alberelli.
La Donna: Oddio, sa che è proprio vero.., ‘o tengo dint’a ‘o core…ha indovinato. Compro questo…no non quello…ecco quello lì.
Il venditore: Bene…fanno 10 euro.
La Donna: Ecco…ora però mi deve dire dove sta la sorpresa!
Il Venditore: Certo, prenda una pallina a sua scelta e l’apra in senso orario.
La signora apre la pallina e…prende in mano una microscopica pergamena arrotolata e legge:
“Amore”
“Lacrime”
“Treni”
Il Venditore: Questi sono e saranno i suoi “desideri”. Non ne può scartare nessuno. Li vivrà tutti... Signora, scusi,,, qualcosa non va? Si è commossa. Ha gli occhi lucidi…mi dispiace.
La Donna: Che razza di alberi vende lei…fanno soffrire, sa.
Il Venditore: L’amore ha le sue pene, ma è meraviglioso soffrire per amore.
Chi non ama porta le ombre nel cuore.
La Donna: Ha ragione, ha proprio ragione!
Il Venditore: Sa una cosa? Sono felice che lei abbia conosciuto i suoi
“desideri” e se mi permette le faccio gli auguri di Buon Natale
offrendole “due rose”; una di esse ha il gambo un po’ più corto.
La Donna: Oh, grazie…la ringrazio tanto…anche perché mi ha fatto sorridere e mi regalato dei momenti felici. Buon Natale anche a
lei.
La donna, con in braccio l’alberello e i due gambi di rosa, s’incamminò fendendo i frettolosi passanti. Aveva gli occhi lucidi e…sorrideva.
Storia di Natale di CIPRIANO
Molti molti anni fa in Persia c’era un ricchissimo
commerciante di nome Taron. Aveva girato tutto
il mondo fino allora conosciuto per vendere le
sue preziosissime stoffe ed i suoi ricchi manufatti.
Aveva esteso i suoi commerci fino oltre le rive
dell’Indo, aveva allacciato lucrosi traffici con capi
tribù Macedoni, Armeni, Sassoni e Seleucidi; nei
suoi lunghi viaggi si fermò in mille luoghi ed i suoi
piedi calpestarono mille terre, ma fu folgorato dalla
splendente natura di quel meraviglioso posto, culla
del Mediterraneo, che sarebbe poi stata chiamata
Italia.
Mari placidi e pescosi, montagne con cime innevate
e ricoperte da boschi lussureggianti, colline
sempreverdi che, dai contrafforti degli Appennini,
calavano dolcemente fin verso i mari ad Est ed
Ovest, finendo distese in golfi ed insenature di una
bellezza mai vista prima. C’erano in questo paradiso
terrestre laghi e fiumi brillanti alla luce della luna e
delle stelle, e che si accendevano di mille colori
azzurri con i caldi raggi del sole.
Gli alberi erano carichi di fiorie frutti, la terra ricolma
di spighe di grano, sorgenti d’acqua fresca, il cielo
sorvolato da mille e mille stormi di uccelli multicolori,
il mare regalava pesce in abbondanza. Taron pensò
veramente di essere capitato nel paradiso terrestre…
Egli nei suoi tanti viaggi aveva visto tante terre
bruciate dal sole cocente, deserte e popolate da soli
serpenti, altre terre sferzate dal freddo pungente e
sommerse da piogge e tempeste, luoghi inospitali
infestati da belve con popoli perseguitati da una
natura malvagia e maligna.
Aveva incontrato nel suo viaggiare i barbari barbuti
del Nord dalla lunghe corna sugli elmi appuntiti, che
gli avevano parlato delle proprie terre fredde e
ghiacciate, aveva incontrato gli uomini dalla pelle nera
provenienti dal sud, che gli avevano parlato delle loro
terre aride immerse in deserti di sabbia, soffocati dal
caldo ed assetati d’acqua.
Il ricco mercante Taron aveva accumulato ricchezze
con i suoi commerci, ma aveva anche condotto una vita
dissoluta, aveva sopraffatto spesso i propri simili con
la forza del denaro, comprato giudici e guardie; aveva
anche ucciso propri simili.
Ma come il sole squarcia le nuvole nere, così
Improvvisamente il suo cuore fu rapito dalla notizia che
gli Oracoli andavano vaticinando: nella lontana Betlemme
in terra di Palestina, il Figlio di Dio fatto uomo, stava per
nascere.
Taron folgorato dall’improvvisa fede, abbandonò tutte le
sue ricchezze, che furono donate ai poveri ed ai lebbrosi;
con una sola lacera e consunta tunica, povero tra poveri,
in groppa ad un asino, si avviò verso quella terra lontana
chiamata Betlemme, assetato d’Amore e di Giustizia.
Arrivò che il Figlio di Dio era già nato; giaceva su di un
pagliericcio in una grotta, riscaldato da una fioca fiammella
tra un bue ed un asinello, con a fianco Maria e Giuseppe.
Taron si inginocchiò davanti a quel fanciullo appena nato,
e piangendo chiese perdono dei suoi molti peccati.
Con fervore pregò: - “O Signore, io ho tanto sbagliato,
però girando le mille terre ho visto tante ingiustizie.
Ho visto terre fredde e ghiacciate, inospitali con belve
assetate di sangue, ho viste terre bruciate dal sole rovente
e ricoperte da solo sabbia, ho visto terre umide ed insane,
con zanzare e piogge continue, battute da venti impetuosi.
In queste terre ho visto uomini e popoli soffrire per ciò,
non potere avere alberi con frutti e campi di grano, mari
senza pesci e terre aride.
Però o mio Signore, ho visto un posto meraviglioso con
sole, colline verdi, sorgenti zampillanti, mari pescosi,
campi pieni di grano, alberi colmi di fiori e frutti.
Non è giusto o mio Signore…”- A quelle calde parole,
il Bimbo adagiato sulla paglia aggrottò la piccola fronte,
ed i suoi occhi azzurri si illuminarono di una strana luce.
Egli aveva recepito la preghiera del figliol prodigo, e chiese
al Padre Suo di riparare a quella ingiustizia terrena.
Fu così che, per sanare quella grave diversità tra le terre,
che il buon Dio creò GLI ITALIANI.
Buon Natale amici del blog …Cipriano
si ride, si piange
Enzo e Cipriano, bellissime le storielle. Tanti auguri e un abbraccio.
RispondiEliminaA te Lorenzo
RispondiEliminaBuon Natale a te, ai Tuoi e tanta buona salute.
Se un caro amico.
Da Enzo, Lorè
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