IL DITO E LA LUNA - scritto da CIPRIANO
pubblicato il lunedì 15 marzo 2010
In una sera di plenilunio di tanti anni fa, un grande maestro zen
chiamò i propri alunni e disse loro: ”Vi insegno a parlare della luna
senza mai nominarla.”
Stese così il braccio destro e con il dito indice della mano la indicò.
Tutti i discepoli estasiati immediatamente guardarono il dito,
dimenticandosi della luna; il maestro zen a quel punto, senza
proferir verbo si allontanò, deluso e per sempre, da quei discepoli
…Questa vecchia e famosa parabola orientale, mi ha fatto riflettere
molto in questi giorni, anche in parallelo ad una notizia poco diffusa
dai massmedia nazionali, che riguarda lo sciopero totale della fame
che un ex politico nazionale, Angelo Bonelli, ha compiuto per protestare
contro “l’indifferenza ed il pregiudizio dell’informazione soprattutto
radiotelevisiva sui temi ambientali, dell’inquinamento e della salute”.
Nessuna considerazione strettamente personale o pratica (fuorvierebbe
dal problema !), ne facile ironia sugli scioperi della fame, arma forse
spuntata per i troppi abusi fatti, anche se sempre degna di rispetto.
…Un passo indietro: vivemmo tra il tragico ed il comico nel famoso
periodo che doveva portare l’umanità ad uno “sterminio della mucca pazza”,
termine scientifico Encefalopatia Spongiforme Bovina.
Dopo aver fatto pace con mucche e vitelli ecco un altro flagello animale
si stagliava cupo all’orizzonte dell’incerta umanità: L’H5N1, alias la febbre
aviaria, più popolarmente l’influenza dei polli.
Anche qui guerra totale contro tutto ciò che aveva delle ali.
Quando dopo il cessato allarme, tutti allegramente ripresero a
sgranocchiare nuovamente gustose coscette di pollo arrosto ed a rilasciare
dalla prigionia canarini, cardellini e pappagalli, ecco avanzare cupo il
terzo Cavaliere dell’Apocalisse, il più temuto e più annunciato di
tutti: L’H1N1, L’Influenza Suina.
Qui la storia è recentissima; tutti a diventare Specialisti da Nobel per la
medicina, una marea di visi coperti da mascherine che al massimo
servivano a non fare entrare vespe e calabroni nel cavo orale, ma nessuno
ha mai capito in realtà, a fronte di pochi morti (per carità, tutti degni del
massimo rispetto) perché sono stati inutilmente spesi (volutamente per
interesse di Case farmaceutiche? ) centinaia di milioni di euro per un
vaccino che quasi nessuno ha fatto (pare secondo alcuni studi fosse
poco sicuro ed efficace, perché affrettato) che è rimasto accatastato
nei depositi.
Anche qui, cessato allarme e fatta la pace con i tre porcellini, tutti a tirare
un sospiro di sollievo, e qui mi riallaccio alla notizia d’apertura, poco
pubblicizzata, dello sciopero della fame del politico Bonelli, su di un problema
veramente preoccupante, la devastazione ambientale ed il suo gravissimo
impatto sulla salute umana e sull’ecosistema.
Altro che febbre suina o bovina e canarina; da diversi decenni ormai è
provato che l’inquinamento atmosferico ed ambientale è causa di devastanti
effetti nocivi sulla salute, dai sintomi respiratori fino ad arrivare ai decessi
da malattie cardiopolmonari ed ai tumori al polmone, gola, stomaco, fegato
e vescica, con molte decine di migliaia di morti all’anno (altro che influenza).
Questi effetti sono associati all’esposizione, a breve e a lungo termine, ai
livelli abitualmente registrati di inquinamento tra la popolazione dei centri
urbani in tutto il mondo.
Nella Campania la situazione è ancor più insostenibile, essendo lecito
affermare che decenni di gestione illegale, incontrollata e delinquenziale
dei rifiuti, hanno prodotto gravissimi effetti sanitari, difficilmente misurabili.
Lo studio, commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile, e’ stato
coordinato dal centro ambiente e salute dall’Organizzazione mondiale
della Sanità, con la collaborazione del Cnr, dell’Istituto superiore di Sanità
e della Regione Campania. Si e’ basato su dati provenienti dai nastri di
mortalità dell’Istat.
Le analisi, dice lo studio, ‘’hanno consentito l’identificazione di un’area
nella quale la mortalità generale e i tassi specifici per diverse patologie
tumorali, sono particolarmente elevati rispetto ai valori regionali’’.
Una zona che comprende numerosi comuni delle province di Caserta
e di Napoli.
I maggiori e più pericolosi casi di tumore si sono rivelati lungo l’asse sud
tra la provincia di Caserta e Napoli, nell’asse mediano che collega
Acerra-Aversa-Giugliano, zona tristemente famosa chiamata triangolo
della morte o terra dei fuochi per i continui versamenti abusivi di ogni
genere di rifiuti e continui incendi notturni di detti materiali altamente
tossici, nonché dell’inevitabile inquinamento delle falde acquifere.
L’analisi dei dati e’ ancora in corso ed il rapporto definitivo scrivono
gli esperti è ancora lontano dall’essere stilato.
E’ tuttavia già possibile evidenziare l’esistenza di un’associazione tra alcuni
effetti di salute (mortalità per alcuni tipi di tumore, incidenza di alcune
tipologie di malformazioni) e la prossimità a siti di abbandono incontrollato
dei rifiuti.
Allora amici, stiamo ancora a pensare all’aviaria o alla febbre suina?
Sull’ambiente e sull’ecosistema si gioca tutto il futuro dell’umanità;
l’inquinamento è giunto ad un livello ormai di alta mortalità, ma pare che
aldilà di tonnellate di dichiarazione di buoni intenti, tavole rotonde e quadrate,
roboanti impegni, la cataste di rifiuti nelle discariche dismesse sono
ancora la, di bonifiche non si vede l’ombra, e tutta la raccolta effettuata
non si sa che fine fa (sotto il tappeto ? …).
Ma non preoccupiamoci, tra pochi giorni ci saranno le votazioni per la
rappresentanze provinciali e regionali; ci saranno seri impegni dei
rappresentanti eletti e veloce soluzioni del problema.
Buongiorno amici! Cipriano
Non so che dire, Cipriano. Se tutto questo è vero non dovremmo stare tranquilli un solo attimo in più. E invece vedo che tutti, non solo la maggioranza, continuano a svolgere le attività usate, compreso l'ozio ed il divertimento. Di chi la ragione? Un abbraccio.
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