NAPOLI
Annamarì e amici del blog. . . uè uè !
Ho visto un film… Passione
Regia : John Turturro
Interpreti : John Turturro, James Senese, Raiz, Peppe Barra, Massimo Ranieri, Lina
Sastri, Fiorello, Lucio Dalla, Avion Travel, Max Casella, Loredana Simioli,
Misia, M’Barka Ben Taleb, Gennaro Cosmo Parlato, Pietra Montecorvino.
Genere : Documentario, storico, musicale
Sceneggiatura : John Turturro, Federico Vacalebre
Distribuzione : Istituto Luce 2010
Potrebbe essere la volta buona !!! Finalmente la canzone napoletana, patrimonio di proverbiale ricchezza, ma poco e male divulgato fuori d’Italia, viene raccontata al mondo. L’attore e regista Turturro, newyorkese, intraprende un viaggio nel cuore della città, della sua storia e naturalmente della sua musica, dando parola e visibilità ad alcuni degli artisti che di quelle canzoni sono i messaggeri. Si susseguono letture e riletture, interpretazioni classiche o più innovative, messe in scena e narrazioni, interviste e filmati d’epoca, con lo sesso Turturro che appare in veste di guida, coreografo e ballerino, insieme a Fiorello in “Caravan petrol”.
Piace o …non piace…
☻ Inevitabile il gioco delle assenze e delle presenze: c’è un filmato di Sergio Bruni ma non di Roberto Murolo, non ci sono Enzo Gragnaniello, e Nino D’Angelo, né i fratelli Bennato, ma c’è tre volte Pietra Montecorvino. Massimo Ranieri e Lina Sastri danno vita ad una versione sceneggiata di “Malafemmena” di Totò che non rende giustizia né agli interpreti né all’autore. Si parla di Caruso, ma non si ascolta l’omonima canzone di Lucio Dalla, che pure ha partecipato alle riprese del film.
☺ Un viaggio lungo sette secoli e più, dal “Canto delle lavandaie del Vomero” (1200 circa) a “Nun te scurdà” (1995). Tanti momenti in cui la buona musica ed il buon cinema si incrociano con eleganza e intensità : le lunghe sequenze dedicate a Peppe Barra e James Senese, Gennaro Cosmo Parlato che canta “Maruzzella” sulla spiaggia di Coroglio e Fausto Cigliano che esegue “Catarì” al cospetto delle “Sette opere della Misericordia” di Caravaggio. Un’autentica rivelazione è lo chef Don Alfonso, che canta e recita in maniera magistrale. Mina e Pino Daniele sono presenti solo in voce con “Carmela” e “Napule è”. Sempre indovinate le location, efficaci e ben montati i filmati d’epoca, con immagini del dopoguerra e un’intervista di Joe Marrazzo a Raffaele Cutolo.
La voce dell’autore
…“Napoli è uno di quei luoghi in cui dopo l’aria fresca, il cibo e un tetto, la musica è ingrediente essenziale per la sopravvivenza della gente: mi sono innamorato di questo posto. Il paesaggio, la povertà, il dolore, il mare, il vulcano, il caffè, il pericolo, la bellezza, lo sporco, il modo di guidare, il mistero, la sensualità, il cibo, la follia, la gente… Sono cresciuto in una famiglia in cui la musica era no stop; mi piacciono tutti i generi, ma non sono un esperto di musica napoletana, tra le cui note mi ha guidato facendomi da insegnante il critico Federico Vacalebre. Sulla canzone “Caruso” abbiamo lavorato solo un giorno e, per motivi di badget, non si è potuto ripetere le riprese nonostante non fossero ottimali: decisione dolorosa, come atre necessarie. Ho cercato di vedere se riuscivo a capire un po’ dell’anima di Napoli, provando a eliminare i clichè che la riguardano. Il mio scopo era quello di realizzare un film che parlasse ad un pubblico italiano e viaggiasse oltre, in tutto il mondo, come ha fatto la musica in passato”…
Annamaria... a dopo
Grande film e grande Napoli.
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