Ritorna Cipriano con le sue "succose" riflessioni.
Ecco un suo commento riferito alla visita ,nel nostro paese, del leader libico M Gheddafi.Saluti e baci al leader maximo libico Muammar Gheddafi 
che da poco ci ha tolto il disturbo, dopo l’ormai consueta 
e ciclica vacanza di lavoro, nel Paese e nella Capitale 
una volta haimè ormai lontanissima, “Caput Mundi”. 
Accenno brevemente e tralascio i numerosi particolari 
( tra l’altro ampiamente trattati da tutta la stampa 
nazionale ed estera) delle bizzarrie e stranezze di questo 
singolare e pittoresco leader libico, temutissimo nel suo 
Paese per la quarantennale durezza di governo, potente 
ed inflessibile, furbo e sfuggente nei rapporti internazionali. 
Singolarissima la sua relazione, anche personale, con 
l’attuale governo Berlusconi.
 Credo che da nessuna parte 
d’Europa Gheddafi possa andare in giro come in Italia a 
pronunciare discorsi anche poco rispettosi per la cultura 
ed il rispetto di chi lo ospita, montare a mò di campeggio 
estivo e dove gli aggrada la sua gigantesca e pittoresca 
tenda, il cronico e scientifico ritardare gli appuntamenti 
calcolati secondo l’umore e la convenienza del momento, 
miscelando sapientemente la sua potente arroganza 
cresciuta nella povertà da fanciullo nelle dune del deserto 
e con l’odio verso gli occupanti italiani.Non ultimo quella 
suggestiva sicumera da satrapo orientale del medioevo 
nel circondarsi sempre ed ovunque di quelle formidabili ed 
altrettanto colorite guardie del corpo di sesso femminile, 
chiamate affettuosamente “le sue Amazzoni”.
Noi in questo momento pensiamo solo a fare soldi con 
i libici; “les affaires sont affaires”, ed acqua in bocca.
Ma non era di questo che volevo parlarvi, bensì di 
quell’esercito di hostess nostrane scelte tramite apposita
agenzia, per accompagnare Muammar Gheddafi nel suo
tour promozionale italiano, le quali a fronte di un misero
ingaggio (circa 60 euro netti, inferiore di molto a quello che
avrebbero preso se avessero fatto più dignitosamente un
qualsiasi lavoretto a tempo determinato), hanno anche 
dovuto giurare di non parlare con i giornalisti e di non 
rivelare alcun dettaglio circa questa esperienza, almeno 
fino al termine della stessa. 
Eccolo dunque il nostro ospite a catechizzare un folto 
gruppo di giovani e belle italiane sui vantaggi della religione 
islamica, quella che prima o poi (parole sue) sarà destinata 
ad essere la religione dell’intero mondo. 
Sono belle le fanciulle, e lo guardano in silenzio.
Sono state vestite sobriamente e hanno saputo quello che 
devono fare, cioè niente.
Hanno dovuto ascoltare, forse assentire timidamente.
Insomma, come sempre, fare solo ed esclusivamente bella
presenza (stranamente la ultracombattiva onorevole 
Santanchè non ha gridato all’oltraggio …). 
Queste ragazze mi hanno fatto una profonda tristezza mista 
ad un senso di rabbia. Sono le figlie di un ventennale incesto 
televisivo, quello che continua a fare credere che basta un 
po’ di faccia tosta, un bel fisico e naturalmente un “Reality” 
o una situazione paradossale come quella in questione, per
cambiare in euro la propria esistenza. 
Fanno testo le centinaia di migliaia di povere (e poveri) illusi 
che fanno la fila per poter aspirare ai provini per i vari Grandi 
Fratelli, Isole e rigurgiti vari. Basta avere il giro fortunato e 
poter avvicinare il calciatore di turno, il potente che ti fa 
entrare in un “giro” importante, l’occasione del signorotto di 
turno che ti promette una vita da sballo se …; una seppur 
lontanissima possibilità di una qualsivoglia telecamera e 
tanti poveri cervelli vanno in immediato corto circuito. 
Basta con i concorsi, basta con la ricerca di un lavoro difficile 
ma dignitoso, basta con i mutui ed i prestiti, il marito o 
la moglie in pantofole ed i mocciosi tra i piedi; il sogno 
assillante è quello di guadagnare il massimo con il minimo 
sforzo e naturalmente il cervello all’ammasso. 
Questa è quella subcultura e filosofica di vita che soprattutto 
certa televisione e precise lobby hanno immesso falsamente
ed ipocritamente nel fragile cervello dei nostri ragazzi in 
questi tempi bui. E ben poco pare stiano facendo i genitori
nel dissuadere vigorosamente i propri rampolli dal seguire
queste strade fosche ed indistinte, dove tutto è miraggio ma 
quasi nulla concretezza.
Personalmente quelle 500 ragazze in fila fuori l’ambasciata
libica a Roma in attesa di essere ricevute ed indottrinate dal 
ras libico, con la profonda e non nascosta speranzuccia di 
fare fortuna con qualche viaggio in Cirenaica in compagnia
del ricco beduino di turno, mi fanno sinceramente molta 
tristezza. 
Per 80 euro lorde, potevano trovare molto di meglio da fare.
  Cipriano






 
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Cipriano, amico mio, come sferzi tu non vi sono eguali. Ma questo è e dobbiamo accettarlo. Il mondo è così: se ne tocchi un punto tutto crolla. E chissà quanti ci invidiano, sbagliando naturalmente, l'"amicizia" con Gheddafi.
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