Grosseto
Il Grande Nonno Avv. Giovanni Bindi ci ha rivelato a sorpresa il suo eccezionale anniversario: compie cento anni.
Ci conosciamo da quasi un decennio per carteggio e colloqui telefonici. Diceva spesso: "Sono molto anziano", ma non ha dichiarato mai la sua età. L’ironia era una caratteristica del suo temperamento. A chi gli chiedeva l’età, rispondeva con una allegra battuta evasiva.
Ha partecipato a vari gruppi partigiani sull'Aventino per combattere il fascismo; i suoi ideali sono libertà e difesa dei diritti umani a lui sacri.
Ha conosciuto di persona il filosofo Benedetto Croce.
Nel ‘56 ottiene l' incarico di vice Prefetto a Grosseto dove ancora risiede. 
Persona amabilissima di vasta cultura e acume analitico, scrittore e poeta; è presente in varie riviste nazionali e giornali di diverse regioni. Inoltre è gradito ospite sul Blog “Il Nostro Blog-spazio aperto” a cura di Annamaria Merluzzi. 
Una vita straordinariamente attiva e una mente acuta fanno di lui un personaggio di notevole levatura intellettuale.
A Giovanni, congratulazioni e i migliori auguri!
Pino Contento 
Caro Giovanni ho il piacere e l'onore di conoscerti attraverso Pino ed Enzo . Con molto piacere ho pubblicato alcune tue poesie nel nostro blog, per me è stato un onore!. ..Aspetto  le prossime ! Cari  Auguri da parte mia e di tutti gli amici del "Nostro Blog".  100 BACI!!!..e molti di più..!!
 
 DELLA STOLTEZZA - pubblicata il 7-aprile-2010
Quando il sole  spense il dì
Ed entrò d’impeto  il nero
Per cercare l’  infinito.
Sorse allora una  scheggia di pensiero
Come il raggio di  una stella
Nel groviglio  dell’immenso
Senza luce  luminoso
Ho intravisto una  montagna
Fiorita di  biancospino
E il mio sogno si  è spezzato
Sono sceso tra  gli scogli senza fiori
Una voce come  un’arpa
Sottile chiara e  universale
Senza guerre e  violenza
Quasi un canto  dell’infinito.
Questa voce  levantina
È rimasta  inascoltata
E in rivoli  spezzata.
Sull’incudine del  tempo
È restata una  parola “la stoltezza”
Un peccato  universale da studiare e meditare. 
GIOVANNI
IL PINGUINO BIANCO 
pubblicata il 12-febbraio-2010 
- 
Stanotte un  pinguino bianco
è venuto  trovarmi
forse sfuggito  dal branco
nell’ampia  distesa di neve.
In basso, tra gli  scogli,
luccicanti di  angoli chiari
tra giochi  notturni di luna
sale un canto di  ritmi amari.
Una lucciola come  fuoco vagante,
fra le pietre e  il balzar dell’onde
destò il mio  sogno immenso
denso di nebbia e  fumo d’incenso.
Non vidi il tuo  dolce viso
né l’ombra del  tuo sorriso.
Sentii solo il  sapore d’una lacrima
lenta come un’ora  di pena.
Torna, torna bel  pinguino bianco
dall’ali sottili  dorate,
rinchiudi il mio  cuore
nel vecchio  cadente maniero
dalle finestre  bruciate,
coperto d’edera  verde.
Lì morirà la mia  lacrima
e il sogno del  tuo bel viso 
tra le ginestre  gialle d’amore
e la stanca erba  che muore.


 
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Grazie, Giovanni Bindi, di quanto ci hai dato e ci dai. Un Uomo come Te, averlo come Amico è un grande onore. Auguri, auguri, Grande.
RispondiEliminaNel ringraziarla dell’onore che ci fate,
RispondiEliminaporgo i miei auguri per i vostri
100 anni dott. Giovanni Bindi
Ciao Cipriano