giovedì 20 maggio 2010

Le notizie segnalate da Caterina




 Lacrime e sangue: proposte e soluzioni

In questi giorni si parla sempre più spesso delle lacrime e sangue che il popolo italiano dovrebbe versare per fronteggiare la crisi. Qui nessuno vuole essere irresponsabile, se è necessario fare sacrifici gli Italiani non si tireranno certo indietro, ma prima di mettere le mani nelle tasche di lavoratori e pensionati propongo un bel pacchetto da far approvare con la massima urgenza al fine di ridurre la spesa e fronteggiare la crisi:

1) Riduzione degli stipendi di alti magistrati e parlamentari (che sono collegati), ma anche di consiglieri comunali, provinciali, regionali, assessori, dirigenti di società pubbliche, nonché ambasciatori e personale diplomatico all’estero, e abolizione di tutti i privilegi della casta (fare l’elenco sarebbe troppo lungo). Se ne parla sempre, ma non si realizza mai. Calderoli parla di una riduzione del 5%, ma vuole prendere in giro gli Italiani. Bene, qui tutti si affannano a dire che l’Italia non è la Grecia; io qualche dubbio al riguardo ce l’ho, comunque una cosa è certa e incontestabile, e cioè che gli stipendi dei lavoratori italiani sono sicuramente in linea con quelli greci, non certo con quelli tedeschi o francesi, ed è quindi doveroso adeguare anche gli stipendi di alti magistrati e parlamentari a quelli dei loro colleghi greci. Adesso bisognerebbe fare i conti esatti, ma approssimativamente una riduzione del 40-50% sarebbe molto realistica, altro che il 5% di Calderoli! Ovviamente stessa percentuale per le pensioni, che in ogni caso andrebbero condizionate all’effettiva presenza nelle sedute parlamentari (i lavoratori italiani, se non vanno a lavorare, non vengono pagati).

2) Dimezzamento del numero di parlamentari, attualmente tra Camera e Senato sono 945 (negli Stati Uniti, 5 volte più popolosi dell’Italia, ce ne sono 535). Si potrebbe pensare anche a un parlamento monocamerale, con indubbio vantaggio per l’attività legislativa e per le riforme.

3) Abolizione delle Province e di tutti gli altri Enti inutili (e ce ne sono ancora tanti).

4) Revisione del Concordato e abolizione dell’8 per mille (il Vaticano costa agli Italiani decine e decine di miliardi di euro). Uno Stato laico e di diritto deve garantire la libertà religiosa a tutti, ma non può destinare, per Costituzione, un solo euro di denaro pubblico ad una confessione religiosa. (Oltre tutto le immense ricchezze del Vaticano, con le sue banche sempre invischiate in sporche speculazioni finanziarie, sarebbero molto più che sufficienti per sostentare la Chiesa cattolica).

5) Drastica riduzione delle missioni italiane all'estero (compreso l'Afganistan) e netto taglio alle spese militari.

6) Revisione delle aliquote fiscali per realizzare un aumento della progressività, chi più ha più paga (altro che le due sole aliquote vagheggiate da Berlusconi!). Ciò consentirebbe anche un alleggerimento della pressione fiscale sulle categorie più deboli.

7) Lotta (vera, non finta) all'evasione fiscale, con pesanti conseguenze, sia penali che economiche, per gli evasori (ma da questo governo cosa ci possiamo aspettare? Al massimo qualche condono).

8) Lotta (vera, non finta) alla corruzione, con equiparazione dei reati di corruzione ai reati di mafia, anche per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche (con sommo dispiacere di Berlusconi e della sua cricca).

9) Persecuzione di tutti i reati di carattere finanziario (introducendo anche, all'interno del titolo VIII dei delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio, articoli specifici su delitti commessi ai danni dei consumatori e delitti commessi in borsa, anche questi gravemente sanzionati) reati finanziari che, come abbiamo visto, hanno un forte peso nelle crisi economiche.

10) Verifica dei costi del federalismo, che finora non è mai stata fatta (ma Berlusconi non può certo creare problemi a Bossi, il suo ultimo e fedele alleato rimastogli).

Questa sì che sarebbe una bella ed efficace manovra. Secondo me queste misure sarebbero sufficienti non solo per superare la crisi, ma anche per trovare risorse da destinare ai settori che più ne hanno bisogno, come sanità, istruzione, previdenza, ricerca, infrastrutture. Si potrebbe obiettare che nessun governo realizzerà mai queste misure, ma per spingerlo a farlo lo strumento ci sarebbe, e in questo potrebbero finalmente giocare un ruolo i sindacati (e sarebbe il risveglio dei belli addormentati): sciopero generale a tempo indeterminato di tutte le categorie, fino a quando saranno realizzate tutte queste misure, dalla prima all’ultima. Perché adesso la gente comincia veramente ad essere stufa. Certo le soluzioni proposte possono sembrare drastiche, ma si sa, nei tempi di crisi bisogna versare lacrime e sangue.

Franco Di Giove

1 commento:

  1. Caro Di Giove, dal nome visibilmente falso, avevo letto con attenzione tutto quello che proponevi e lo trovavo ambizioso, anche perché condito di giudizi severissimi contro questa e contro quell'altra categoria, con cipiglio severo e fuori dal mondo, ma quando sono arrivato alla sequela finale mi sono fermato. Pensa un po': "sciopero generale a tempo indeterminato di tutte le categorie, fino a quando saranno realizzate tutte queste misure (quelle proposte da te, naturalmente, fantastiche e contraddittorie) dalla prima all'ultima. Perché adesso la gente comincia veramente ad essere stufa". Sicché, parafraso un po', non vede l'ora di "versare lacrime e sangue". Ma è questo il modo di parlare dei problemi? E, soprattutto, di proporre soluzioni?

    RispondiElimina