Verso la libertà  come in esilio,
un giovane lascia  la famiglia
portando con sé:  sogni e progetti.
Due bagagli con  lo stretto necessario;
nelle agili mani  un discreto artigianato
e nella testa una  buona cultura inespressa
o incompresa da  una società a lui ostile.
Forse torti  subiti, oppure
scarsa fortuna  nel suo luogo nativo,
netto ha deciso:  meglio partire,
non importa per  dove purché si va via.
Senza dimora,  sosta brevemente
dovunque come  meglio e dove possibile.
Nondimeno, nel  disagio impressionante
crediamo deve   essere uomo capace d’ingegno
che pur  indifferente alla gente
ha piena fiducia  nella sua avventura
nell’ affrontare  la vita a prova dura.
Quale orizzonte  si presenta ai suoi occhi,
sono tumultuosi ,  tranquilli i suoi sogni?
Un’  incognita.
Le ali della  libertà sono incondizionate,
in alto o in  basso, volano incontrastate.
Lo vediamo  sorridere  qualche volta,
forse è felice  della sua  voluta solitudine
pur tenendosi in  disparte dalla società normale
non meno  sofferente per conflitti nodosi
con tutti i suoi  agi, comodi averi  e illusioni.
Ma  Dio e lui  soli, sanno di questa voglia itinerante.
PINO 


 
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Pino, hai saputo tratteggiare con sensibilità una vita evidentemente particolare. L'accostamento di quest'uomo a Dio è molto dolce e gentile.
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