Eyjafjallajökull, vulcano dal nome impronunciabile: si dice Aye-ya fyah-dla jow-kudl
L'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull ha paralizzato non solo la rete di trasporti aerei ma anche una serie di attività che in condizioni di normalità diamo per scontate. Ma con un'emergenza del genere in atto anche un antipasto può diventare un problema.
Il blocco dello spazio aereo internazionale ha avuto conseguenze sulla vita di tutti i giorni. Bloccati in aeroporto o in una città straniera, molti si sono dovuti inventare soluzioni alternative. Non solo per gli spostamenti. È così che una coppia ha deciso di sposarsi davanti a un computer portatile, in diretta web: britannico lui, australiana lei, sono stati bloccati a Dubai mentre si recavano al loro matrimonio. Stufi di attendere, hanno organizzato una cerimonia online per amici e parenti, che hanno partecipato alle nozze dai loro computer.
Bloccati da qualche parte del mondo anche migliaia di studenti in gita. I più sfortunati (o forse no) sono stati quelli di una scuola inglese: dopo una stupenda visita a Disneyland, il gruppo è rimasto bloccato in Florida e i ragazzi sono stati fatti tornare negli alberghi del parco. Una brutta batosta per la scuola, che si è trovata un conto di tremila sterline al giorno per il soggiorno extra.
A Mosca invece è scattato l'allarme ostriche: l'elite russa ha dovuto rinunciare al suo antipasto preferito a causa dell'interruzione della consegna di questo genere di lusso, importato da Francia, Italia e Spagna. I super-ricchi hanno dovuto optare per altri menu, in attesa che l'emergenza finisca.
Sono tantissimi i racconti di viaggiatori intrappolati in scali intermedi o in città sconosciute, e altrettanti i metodi trovati per tornare a casa. Qualcuno ha chiesto aiuto su Facebook, alla ricerca di un passaggio dell'ultimo minuto: sono molti i gruppi nati per aiutarsi a vicenda. Curiosa la storia di Tom Noble, direttore del marketing di un'impresa londinese: bloccato in aeroporto, ha optato per un traghetto che l'avrebbe portato a destinazione. I posti per i passeggeri però erano finiti, rimanevano solo quelli per i ciclisti ma le regole parlano chiaro: se non hai una bici non sali. E così Tod ha dato il via all'acquisto di biciclette da parte di stimati ma disperati professionisti: banchieri, uomini d'affari, dirigenti, tutti alla ricerca di un posto sulle navi in partenza. Che la bici sia da donna o da bambino non conta, l'importante è imbarcarsi.
I Metallica, impegnati in una serie di concerti in norvegia, hanno affrontato 28 ore di auto per raggiungere ila città del loro prossimo show e non deludere i fan. Anche i giocatori del Barcellona per la gara con l'Inter hanno affrontato una lunga trasferta in pullman. Non da meno i 'comuni mortali' che hanno pagato quattordici mila euro per percorrere i quattromila chilometri che separano il Circolo Polare Artico da Milano. Il gruppo era impeganto in una vacanza di sci estremo nel paradiso naturale di Lyngen, in Norvegia. Ma come rientrarre con i voli bloccati? L'unica soluzione per gli sciatori è stata noleggiare un taxi da dieci posti, guidare a turno e rientrare in auto in Italia.
Non si è scomposto invece il Primo Ministro norvegese Jens Stoltenberg. Bloccato in aeroporto, ha sfoderato il suo nuovissimo iPad e 'gestito' il suo Paese a distanza senza perdere tempo.
E in tutto questo gli islandesi hanno anche trovato il tempo di divertirsi. In questo video correggono una serie di giornalisti britannici che cercano di leggere il nome del terribile vulcano causa di tutto questo trambusto. I risultati non sono dei migliori, ma come pretenderlo quando il nome in questione è l'impossibile EyjafjallajökullANNAMARIA...a dopo
Certo, ci abitueremmo alla fine. Ma con tante sofferenze. Speriamo che questo tipo di fenomeni non permanga e non si diffonda.
RispondiElimina